mercoledì 2 maggio 2007

Normalità!?

Sono stata in vacanza 3 giorni. 3 Giorni in Camargue e Provenza. In giro tutto il giorno, al caldo sole del sud, a visitare o a rivedere luoghi bellissimi e pieni di fascino. Una natura selvaggia piena di vita, una natura che attira ed invita a restare lì, in quella pace, in libertà. 3 giorni senza giornali e senza Tv e telegiornali.
Poi ieri appena sveglia ho dato un'occhiata agli ultimi non letti, ammucchiati in un angolo, in attesa, e sono ripiombata nella normalità.
La normalità di violenza e di morte dei nostri giorni normali
Dalla condanna ridotta della Franzoni all'omicido della giovane romana sul metrò, uccisa con un ombrello appuntito x una banale lite, si passa di violenza in violenza, si passa da un' aberrazione all'altra. Morti assurde, condanne assurde, episodi inconcepibili ma tragici e veri, purtroppo.
Il circo mediatico che x 5 anni ha accompagnato le vicende giudiziarie di Cogne ha, x ora, spento i riflettori. Non ho mai seguito nulla di questa storia così clamorosamente passata alla notorietà e non ho mai capito l'interesse morboso x un delitto così tragico, come è in effetti l'uccisione di un bimbo, x una donna in particolare di cui x 5 anni si è parlato in eccesso, come se fosse una diva e non una madre accusata di omicidio.
Di tutta questa storia resta la pena x una donna che è stata più volte tirata in ballo come possibile sostituta della madre nell' assassinio del piccolo Samuele. La vicina di casa !
Socializzare è il motto dei preti e dei cattolici che invitano a socializzare con il prossimo e a comunicare con chi ci è vicino, con i propri vicini, xchè stiamo diventando sempre più aridi e privi di sentimenti di amicizia e di disponibilità verso il prossimo, verso chi abita vicino a noi...
Chissà cosa penserà ora questa donna che era la vicina di casa del piccolo Samuele, più volte tirata in ballo in questo marasma di commedia e di tragedia intrinsecamente unite. Povera donna vittima di una follia durata 5 lunghi anni e usata e abusata da tutti i media e dalla stessa madre della piccola vittima, di cui quasi nessuno si è mai ricordato. Una vittima dimenticata x lasciare in primo piano la donna che lo ha messo al mondo e che, dopo due condanne, è forse definitivamente possibile definire l'assassina. Due vittime, lui e la sua vicina, di una storia squallida e ben poco eclatante, nonostante l'interesse e la partecipazione di tutto il baraccone dei giornali, giornalisti e pubblico al seguito.
E poi l'assurda morte di una ragazza x una banale lite con due prostitute rumene incontrate in metropolitana. Oggi ai suoi funerali, la folla ha urlato ed inveito x questo ennesimo episodio incredibile, x questa morte così sconvolgente. La comunità rumena ha chiesto aiuto xchè ha paura, xchè si sente minacciata e si dichiara non responsabile e non complice del brutale assassinio della loro connazionale
Un sentimento capibile, un sentimento che si condivide xchè chi usa il cervello ed è contrario alla violenza sa distinguere e sa discernere il buono dal cattivo, ma chi è sensibile e riflette e non giudica in base alla razza, alla nazionalità o alla religione, chi considera ogni uomo o donna in base ai propri atti, in base a come si comporta ed agisce, riesce comunque ad immaginare cosa possano provare i genitori di una ragazza uccisa in quel modo. O di un'altra giovanissima, di sedici anni, uccisa qui nei dintorni da un marocchino ubriaco che non si è fermato neppure a soccorrerla. Vite spezzate, vite che avrebbero continuato ad amare e ad essere amate, giovani carine intelligenti con tanto da dare e da ricevere che sono morte così ...
Chi le amava vuole giustizia, chi le amava non riesce a perdonare xchè non c'è nulla da perdonare a chi ha tolto loro la vita. Ma chi ha ucciso proverà rimorso x ciò che ha fatto? Subirà una giusta pena x aver ucciso tanto brutalmente ?
La sedicenne di Verbania investita ed ammazzata da un'auto di un extracomunitario non ha avuto giustizia. Il tribunale ha accolto il patteggiamento ed ha condannato l'uomo a pochi mesi di carcere. Era già libero e se anche andrà in prigione, tra pochi mesi sarà di nuovo libero. E la famiglia e gli amici della ragazza lo incontreranno di nuovo come hanno dovuto incontrarlo prima della condanna.
Chissà se anche i genitori e gli amici della ragazza romana dovranno affrontare la realtà di una giustizia italiana che spesso assolve o condanna in modo troppo mite reati gravi, che lascia libere persone che sono colpevoli di omicidi e di morti violente ed assurde?
Non condannerei mai una persona alla pena capitale, ma non sempre capisco la mitezza di certe sentenze. Mi rendo conto che questo perdonismo eccessivo possa provocare in molti odio razziale e desideri forcaioli.
Ma mi chiedo anche se chi invoca la pena di morte a voce così alta in questi giorni non sia poi uno dei tanti che contribuisce ad incrementare il triste e squallido mercato delle prostitute venute dall'Est, non sia magari stato un cliente dell'assassina dell'ombrello o della sua complice.
Se tanti nostri galantuomini tanto perbenisti non andassero assieme a quelle povere tapinacce brutalmente sbattute sui bordi di tante strade italiane a battere i marciapiedi, avremmo un triste mercato di carne umana sfruttata in meno e un po' di controllo e di pulizia in più.
E forse non ci sarebbero state due nuove assassine nelle nostre carceri ad attendere un processo ed una condanna che di sicuro non ci piacerà! Come non ci sono piaciute tante altre discutibili sentenze di questi ultimi anni, ahimé!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Brutto tornare nella realtà?!
é un mondo difficile......ciao

Anonimo ha detto...

parola d'ordine: evitare.

Anonimo ha detto...

Cara Erica,
grazie per il bel pensiero che mi hai lasciato. Condivido quello che hai detto. Tragedie su tragedie che nascono da una società che sta diventando sempre più problematica. Ieri parlavo con una giudice del tribunale per i minori e mi raccontava la tragedia di questi minorenni che arrivano da tanti paesi non accompagnati, lasciati solo, completamente abbandonati di cui nessuno si sta occupando se non in modo parziale e frammentario. Io penso a loro, vite bruciate, ma pensao anche a come ce li ritroveremo sulle strade arrabbaiti e senza scrupoli perche senza scrupoli sono stati verso di loro tutti. Ma la mia rabbia va ai signori forcaioli che attizzano fuoco, invece che chiedere seri provvedimenti in tutti i sensi di giustizia e di sicurezza. Un abbraccio Giulia

Anonimo ha detto...

Ciao Erica, è oltremodo condivisibile e pieno di buonsenso questo tuo post. Comunque lo rigiri mi trovo in linea con le tue conclusioni. Ma fa male, avvilisce e dà un che di nonsenso sentirsi parte di una ragione circondata da tanta irragionevolezza, non trovi?
bye bye
Osvaldo

ericablogger ha detto...

a volte mi sento impotente a volte mi viene la rabbia xchè noi abbiamo insegnato ai giovani ad essere aggressivi e quando muoiono troppo giovani ed in questi brutti modi si è veramente impotenti
un saluto a tutti erica

Anonimo ha detto...

Ma qual è la verità? Qual è il buon senso? Cosa è giusto credere e cosa dobbiamo aspettarci ancora?
Io sono madre e ho paura.
Un post molto intenso...dubbi, paure che ci assalgono...

Anonimo ha detto...

ciao.......cm va??midispiace x la bimba..sopra stata rapita...uff...brutti maledettiiii