lunedì 26 agosto 2013

La Cassazione e il dl sul femminicidio

In questa estate, dove il tormentone peggiore è stato il solito Berlusconi, che condannato non vuole arrendersi al fatto che la legge è uguale per tutti,   la  Cassazione, in una relazione illustrativa sulla nuova  legge sul femminicidio, ha dichiarato che " il decreto segna importanti passi avanti, «prevedendo inedite misure precautelari e meccanismi di tutela della persona offesa» e introducendo come «più rilevante novità» la irrevocabilità della querela. Ma sotto alcuni profili andrebbe rafforzato, in particolare per quanto riguarda il reato di atti persecutori, lo stalking, e le ricadute sui minori, su cui il testo non adotta la stessa «decisione» mostrata per la violenza sessuale."
La Suprema Corte segnala infatti che " suscita «qualche perplessità» il fatto che il testo non abbia previsto un’aggravante per il reato di atti persecutori commessi in presenza di minori analoga a quella predisposta per i maltrattamenti commessi alla presenza di minori di 18 anni. Per quest’ultimo caso, ossia per la cosiddetta «violenza assistita», il testo stabilisce infatti l’aumento di un terzo della pena, soppesando quindi «il complesso di ricadute di tipo comportamentale, psicologico, fisico, sociale e cognitivo, nel breve e lungo termine, sui minori costretti ad assistere ad episodi di violenza domestica e soprattutto a quelli di cui è vittima la madre». «Qualche perplessità invece   potrebbe suscitare la mancata previsione di analoga aggravante con riguardo al reato di atti persecutori, che presenta ugualmente natura abituale e la cui consumazione può dunque obbligare  minori ad assistere a comportamenti parimenti pericolosi per il loro corretto sviluppo psicologico».

Troppo spesso, e anche in questi ultimi mesi purtroppo è successo , le vittime innocenti dei femminicidi sono i figli delle donne uccise, che in molti casi devono assistere alla morte violenta delle madri
Bambini e bambine anche piccoli che restano soli nel dolore e nella disperazione. Spesso sono affidati a famiglie estranee e i loro drammi si svolgono lontano dai riflettori della cronaca quotidiana