Visualizzazione post con etichetta educazione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta educazione. Mostra tutti i post

mercoledì 29 gennaio 2014

Vergogna Vergogna

" Il deputato del Movimento 5 Stelle Giorgio Sorial è indagato dalla procura di Roma per vilipendio nei confronti del presidente della repubblica Giorgio Napolitano. 
 Il  M5s continua ad attaccare il Colle. Prima con un sondaggio online. Poi comunicando che presenterà domani la richiesta per avviare la procedura di messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica.  " da La Stampa To
Ieri e oggi nel pomeriggio sono stata a scuola per gli scrutini e non ho avuto molto tempo per leggere il giornale o ascoltare la tele, ma ho trovato vergognoso che un deputato del Parlamento si sia permesso di dare del " boia " al capo dello Stato
Abbiamo dovuto assistere in passato alle pagliacciate dei legisti con il cappio e la mortadella ecc ecc ma ora credo proprio che si sia toccato il fondo
A me piace molto il nostro Presidente e  ritengo che dovrebbe essere rispettato da tutti non solo perché è il Capo dello Stato italiano ma anche e soprattutto perché è un uomo anziano
Si è sacrificato ed ha accettato un secondo mandato per salvare la dignità di un Parlamento sempre più degradato e questi continui attacchi al suo ruolo ed alla sua persona sono disgustosi
Un disgusto profondo, veramente profondo !!!
 

venerdì 8 novembre 2013

La pappa pronta

Leggo tutti i giorni il quotidiano La Stampa di Torino e in particolare il Buongiorno di Massimo Gramellini e le Lettere al Direttore , Mario Calabresi. Ieri una lettera, a cui il direttore ha risposto, mi ha particolarmente interessata perché la persona che ha scritto, una donna classe 1975, ha affrontato il problema scuola e genitori Io appartengo alla classe 1955 e come persona ma ancor più spesso come insegnante ricordo con nostalgia i miei anni scolastici, quando in classe non c'era la maleducazione e i genitori non criticavano mai i docenti davanti ai propri figli, anche se talvolta non approvavano minimamente il loro operato, ma a quanto pare, dopo aver letto la lettera di Francesca T., anche chi ha vent'anni meno di me prova sentimenti simili ai miei !
Lettere al direttore
 07/11/2013
Quanti genitori si trasformano in avvocati e sindacalisti dei figli
Gentile Direttore, ai tempi miei (classe 1975) ad essere messo dietro la lavagna era l’alunno irriverente e ad essere tenuto sott’occhio era l’allievo lavativo/lento di comprendonio. Il soggetto che prendeva siffatti provvedimenti, maestro o insegnante, agiva serenamente nell’interesse di quel ragazzo, sia della classe intera, sostenuto nelle scelte dalla schiera fiduciosa dei genitori.
Ai tempi miei si credeva ancora nel valore dell’exemplum e nel valore di una sana santa sgridata. Il divorzio era una rarità, per le malattie si andava dal medico e non su internet.
Oggi divergenza di opinioni significa subito rottura, la dialettica è cosa di avvocati, cui si ricorre anche se il proprio medico fa diagnosi diverse da Internet. In famiglia e soprattutto in classe non si può sgridare più, pena il vacillare della tenera psiche dei ragazzi e insieme correre il rischio di essere denunciato dal genitore, sempre sulla difensiva, mai in ascolto (forse nemmeno del figlio). 
Educare fa rima con comprare, lodare e fare. Fare attività, gite, feste. Fare sport. Tanto. Troppo, sano, sanissimo, ma troppo: tutti i giorni per riempire il tempo settimanale. Forse – cattiveria mia - per limitare le ore di condivisione domestica genitore-bambino, ingestibili per molte mamme.
Una volta educare era anche sgridare, disapprovare ma anche motivare e contenere. E per contenere bisogna creare confini. Dire no. Porre divieti. 
E il tempo era gestito a tappe evolutive, non a giorni settimanali. Ovvero: non «il martedì fa tennis» ma «quando avrai otto anni e le tue spalle saranno più forti potremo pensare anche al tennis».
C’era un progetto per questi nostri figli. Oggi è tutto un parcheggio.
Ma veniamo alle insegnanti. Possibile che siano loro a essere oggetto di continue valutazioni e «verifiche» dei genitori? Loro che dovrebbero essere libere e serene anche di valutare i ragazzi. Loro che ai ragazzi dovrebbero insegnare attraverso le materie il metodo, la conoscenza e anche un po’ la vita.
Valutare è anche capire e dare uno specchio in mano per vedersi. Ma pare una parola bruttissima, che invecchia e impoverisce i genitori che in quello specchio ci si vedono riflessi.
Per carità ce ne saranno di capre anche nella classe insegnante e si spera in molti che il nuovo esame di stato possa decimare le pecore nere ma perché torchiarle per principio?
Mi si diceva «la maestra ha ragione» anche quando i miei non lo pensavano e questa era la vera comunicazione scuola-famiglia, che consentiva di frequentare la scuola con serenità e sicurezza.
Col tempo imparavamo a capire da che parte fosse realmente la ragione ma quella granitica affermazione tornava a rassicurarci che la scuola era cosa buona e giusta. E nostro dovere.
Oggi mamme e papà privi di cultura o puramente acculturati di titoli pretendono di giudicare il metodo degli insegnanti. Giudicano. Ricorrono ai superiori.  
Parlano e stroncano scuole e carriere con il loro insano tam tam.
Credono di sapere. Dubitano, diffamano. Maestra dietro l’angolo. Mamma in cattedra. A dire cosa? 
Ai nostri figli insegniamo la critica prima ancora che imparino a ragionare. Decostruiamo il loro mondo. Collaboriamo alla loro presunzione, maschera della fragilità.
L’unica certezza? Martedì c’è tennis. 
Forse rieducare le famiglie alla scuola potrebbe essere un primo semplice passo. E chissà che non migliori anche le performance italiane ai test Invalsi.
 
Francesca T.
Questa lettera ha il pregio di esprimere con forza, lucidità e chiarezza un punto di vista e di porre un problema reale che io condivido. Spesso penso con preoccupazione a come i genitori rischino di trasformarsi negli avvocati o nei sindacalisti dei propri figli, svegliandosi un giorno con la rabbia di vederli passivi, «sdraiati» o sfiduciati.  
Le maestre o i professori non saranno di certo perfetti, come non lo saranno molti superiori o capi-ufficio poi nel lavoro, ma è utile imparare a confrontarsi e a crescere, senza avere la pappa pronta e il pronto soccorso della mamma! 
Mario Calabresi 

domenica 21 aprile 2013

La marcia su Roma di Grillo

Se la decisione di Napolitano di accettare un nuovo mandato è stata vista con sollievo all'estero, in particolare negli Usa, perché, anche se non è  un nuovo punto di partenza che prima o poi l’Italia dovrà tentare, è almeno un argine al collasso e una base per rimettersi in moto verso il futuro, in Italia
la reazione di Beppe Grillo è stata a dir poco furiosa e decisamente pericolosa , visto che a mobilitarsi al suo richiamo sono stati Forza Nuova, Rifondazione Comunista e Casa Pound, che si riversati in piazza davanti a Montecitorio:
«È in atto un colpo di Stato. È necessaria una mobilitazione popolare davanti a Montecitorio. Dobbiamo essere milioni». 
Le sue parole in merito alla marcia su Roma e all'adunata davanti a Montecitorio hanno costretto i presidenti delle Camere e persino Vendola, che con Sel aveva votato il candidato proposto dai 5 Stelle, a prendere una  posizione immediata di critica e Stefano Rodotà, candidato alla presidenza del M5S e motivo della indignazione dei grillini, ha subito smentito l'ex comico genovese: «Sono contrario a qualsiasi marcia su Roma».
Il professore non voleva di certo passare per il leader di una rivolta dalle conseguenze imprevedibili.
I presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, hanno invece scritto in una nota congiunta: «Napolitano è il presidente di tutti  Parlare di golpe è infamante». 
Dario Franceschini del PD ha sottolineato che : «Questa Marcia su Roma è una cosa che non va sottovalutata È una cosa preparata».
Silvio Berlusconi, che aveva passato il pomeriggio in Parlamento a raccontare barzellette ai suoi parlamentari, ha invece usato l’ironia: «Adesso anche la comica marcia su Roma di Grillo e del suo fascismo buffo».
 
Nessuno di noi è contento di vedere i politici continuare a litigare come bambini viziati , in particolare quelli del PD che con le loro assurdità e le loro correnti egoistiche hanno affondato persone come Marini e Prodi, del tutto incapaci di giungere ad un accordo concreto per superare le difficoltà del momento, ma  Grillo sta esagerando con le sue urla e le sue parole di provocazione sobillatrice
E non è con le adunate di lontana memoria, quelle tanto care ai fascisti ( la storia ci ha insegnato che le adunate sono molto pericolose e vanno a finire male di solito, vedi Hitler e Mussolini tanto per non dimenticare ! ), che si deve esprimere il proprio dissenso urlante
Ci sono altri modi per sconfiggere la casta, in Parlamento soprattutto. E non ritengo che Rodotà, anche se è una persona seria e preparata , avrebbe potuto essere il presidente di tutti
Chissà quanti sono stati poi effettivamente i voti  raccolti in rete da Rodotà , visto che Grillo non ha mai pubblicato i dati delle sue quirinarie continuamente sbandierate ad ogni piè spinto?
Io per esempio avrei decisamente preferito Gustavo Zagrebelsky a lui
Nuove riforme come l'elezione del presidente fatta dai cittadini avrebbero sicuramente evitato tutto questo caos e non avremmo dovuto assistere alle pagliacciate di troppi politici, nani ballerine pescivendole lavandaie nostalgici franchi tiratori traditori e chi più ne ha più ne metta....

martedì 8 gennaio 2013

Empatia e life skills

Per migliorare la competenza emotiva bisogna prima di tutto sviluppare la capacità empatica, la capacità cioè di riconoscere correttamente le emozioni, sulla base delle espressioni del viso e della gestualità degli altri, ma anche la capacità di assumere la prospettiva e il ruolo di un'altra persona, di mettersi in parole semplici nei suoi panni, e quindi anche la capacità di condividere le sue emozioni
Un aspetto particolare del potenziamento delle competenze sociali ed emotive riguarda le life skills, quelle competenze che sono state definite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come vitali perchè indispensabili per il benessere e per un buon  adattamento individuale e sociale
Oltre all'empatia, per combattere il bullismo con più successo, occorre anche sviluppare
-la capacità di comunicare in modo efficace
- il senso di autoefficacia
- la gestione delle emozioni e dello stress
- la capacità di risoluzione dei problemi e dei conflitti
- il pensiero critico e creativo, in particolare nelle situazioni di conflitto
 Non è un percorso breve quello che permette di arrivare al completo sviluppo delle competenze sopradescritte
Spesso ci vogliono anni  ma se si inizia da piccoli, con l'aiuto degli adulti, in particolare dei propri insegnanti, i risultati saranno veramente soddisfacenti ...
E quel contratto iniziale  fatto in classe con il rispetto di tutte regole stabilte porterà molto lontano !

Regole ed educazione morale

Il bullismo rimanda all'educazione morale e alla definizione delle regole che devono governare la vita a scuola e in classe.
 In una società democratica, queste regole devono essere tali da consentire ad ognuno la massima espressione di sè senza prevaricare gli altri, come invece avviene in maniera sistematica negli atti di bullismo. Alla base di esse ci deve essere sempre un atteggiamento di rispetto per gli altri, che va costantemente educato e corretto, se necessario.
Gli interventi di prevenzione del bullismo devono sempre trovare la loro collocazione all'interno dell'educazione morale.
E' molto importante che vengano sempre concordate e stabilite delle regole di convivenza in classe e a scuola, che impegnino tutti al rispetto.
Queste regole devono essere autorevoli, non autoritarie e non permissive: devono riguardare gli aspetti essenziali della convivenza e devono essere fatte rispettare. Sempre.
Poche regole sensate che se vengono violate fanno subire delle sanzioni previste e conosciute da tutti, che aiutano a responsabilizzare e a rendere consapevoli della propria condotta e, di conseguenza, a riparare il danno inflitto, mettendo in atto successivamente dei comportamenti attivi e responsabili che dimostrino che si vuole cambiare
Le autoassoluzioni e il non riconoscere i propri atteggiamenti molesti e ripetuti sono  gravi meccanismi di disimpegno morale
Ma anche il non rispettare costantemente le regole fondamentali stabilite in classe sono un sintomo iniziale già grave di  mancanza di rispetto
Quando sono in classe faccio sempre notare che alcune regole stabilite devono essere sempre rispettate e che  se ciò non avviene, dopo alcuni richiami, si può essere sanzionati.
Non è importante solo avere sempre il materiale necessario, i compiti svolti ed aver studiato bene la mia materia; è altrettanto fondamentale imparare a rispettare i compagni e l'insegnante.
Gli alunni di prima media, ma anche quelli di seconda e terza, devono imparare a non interrompere un compagno o l'insegnante quando sta parlando, non devono fare commenti negativi o cattivi sugli altri che sono in classe con loro. Non tollero mai le battute pesanti degli alunni che offendono o non rispettano le altre persone. E non permetto che mangino la cicca durante le attività scolastiche, mentre devono chiedere il permesso per bere o mangiare fuori orario ricreazione.
Chiedo anche che non buttino carta o altri rifiuti  per terra e che usino i cestini della differenziata perchè è un modo civile per imparare a crescere  e a vivere moralmente bene in una comunità.
Se si impara a scuola a rispettare gli altri e alcune regole, si vivrà molto meglio anche nella vita privata
Si costruisce molto meglio anche la competenza sociale e si sviluppano le soluzioni costruttive per far fronte ai conflitti e alle difficoltà di relazione con gli altri. Con queste premesse positive, non prevalgono mai le reazioni aggressive o quelle regressive e provocatrici, ma si sviluppano al contrario la competenza emotiva, la capacità empatica di mettersi nei panni degli altri, in particolare delle vittime di violenze e soprusi, e di condividerne le emozioni.

Quando il bullismo è reato


A dicembre ho parlato di bullismo e cyberbullismo in due post del blog. E' un argomento difficile e complesso
Io ne parlo anche in classe quando è necessario
Stamattina per esempio  perchè, purtroppo, un'altra vittima, Carolina, una quattordicenne di Novara, si è suicidata venerdì della scorsa settimana.
E' sempre complicato cercare di far capire agli adolescenti che le  azioni di prepotenza e di prevaricazione dei bulli molto spesso sono anche dei reati, perseguibili dalla legge, e che chi compie quelle azioni può essere denunciato e subire un procedimento penale.
Possono essere dei reati diverse forme di bullismo :
- offendere qualcuno gravemente può essere ingiuria, secondo l'articolo 594 del codice penale;
- dire cose false che offendono la reputazione di qualcuno  può essere diffamazione, art.595;
- minacciare conseguenze ingiuste e dannose può essere minaccia, art.612;
- minacciare un male futuro per ottenere un profitto può essere un'estorsione, art.629;
- inviare sms ripetuti e sgraditi può essere molestia telefonica , art 660;
- rubare gli oggetti altrui costituisce un furto, art 624; se il furto è compiuto con violenza o minaccia nei confronti dell'altro si parla di rapina, art.628;
- chiudere in bagno un compagno può costituire violenza privata, art.610;
- picchiare qualcuno può essere reato di percosse, art.581, e se  le percosse provocano conseguenze gravi si aggiungono le lesioni, art.582;
- costringere qualcuno a compiere o a subire atti sessuali contro la sua volontà può considerarsi violenza sessuale, art.609 bis;
- diffondere contenuti personali e offensivi, come testi, immagini, filmati,attraverso internet o telefoni cellulari costituisce violazione della privacy, secondo la legge 675/1996 sulla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali
Se il bullo compie dei reati diventa soggetto attivo del reato mentre la vittima diventa parte offesa ed i testimoni persone informate sui fatti.
Se i bulli sono minorenni, come succede troppo spesso, ormai, si prevedono responsabilità da parte di coloro che rispondono per lui, i genitori o gli insegnanti, quando sono a scuola.
A questo punto però sorge spontanea una domanda. E in internet? Ne rispondono i social network che ospitano le pagine dei bulli quando non provvedono a controllare ciò che questi scrivono o diffondono in rete, immagini e video offensivi, e ad oscurarli immediatamente?

sabato 1 dicembre 2012

Bullismo

"Bullying" è la parole inglese che  indica sia un insieme di comportamenti   ripetuti da qualcuno  che fa o dice cose per avere potere su   un'altra persona o per  dominarla, il "persecutore", sia i comportamenti della "vittima", ponendo al centro dell'attenzione la relazione nel suo insieme.
Il bullismo è un fenomeno sempre più vasto e grave ed è diffuso in tutto il mondo ma ancora sottovalutato
Troppo spesso il bullismo non viene infatti riconosciuto  come tale perché è confuso con i normali conflitti fra coetanei o coetanee.
In tanti anni di insegnamento mi è più volte capitato di avere in classe dei bulli e, in qualche caso, delle bulle, e di vedere quali conseguenze hanno avuto  i comportamenti di questi " carnefici" sulle vittime
Quando un bambino/a o un ragazzo/a è oggetto di prepotenze da parte di un altro bambino/a o ragazzo/a o da un gruppo di coetane/e o di ragazzi più grandi, che dicono e fanno cose spiacevoli, prepotenze volute intenzionali e ripetute, che impediscono alla vittima di difendersi, si deve parlare di bullismo.
Le vittime inizialmente vengono prese in giro con cattiveria, ricevono brutte parole e insulti o colpi, spintoni, calci, pugni, minacce; spesso ricevono anche bigliettini con parolacce. Il bullo le isola e racconta storie non vere su di loro in modo che anche gli altri compagni o compagne non rivolgano più la parola al o alla " colpevole". Spesso alle vittime vengono fatti " Scherzi" ( così li definiscono i bulli) molto pesanti, come il danneggiamento dei loro abiti o dei loro materiali scolastici, o il furto delle loro proprietà, o vengono   obbligati a fare cose che non vogliono fare. E la persecuzione  raggiunge il suo culmine quando viene richiesto loro del denaro o prestazioni sessuali. Le molestie sessuali sono forse le peggiori ma tutte le prepotenze sono deleterie per la vittima di bullismo.
I momenti peggiori in cui la vittima del bullo subisce le sue umiliazioni e le sue prepotenze verbali o fisiche a scuola sono in genere il cambio dell'ora, l'intervallo, la mensa, gli spostamenti in corridoio, le uscite ai servizi, le ore di fisica in palestra, ma vi possono essere dei seri problemi anche davanti a scuola o sullo scuolabus.
Quando succede fuori da scuola, al di fuori del controllo dell'insegnante, le vittime sono maggiormente in balia del bullo o dei bulli.
Se la vittima non trova il coraggio di parlarne con un adulto, o se gli altri compagni e compagne non capiscono la gravità di ciò che sta succedendo e anch'essi stanno zitti, la persecuzione si aggrava sempre di più
Spesso i bambini ma anche gli adolescenti non ne parlano perchè si vergognano, perchè sono stati minacciati ed hanno paura, perchè temono di non essere creduti o capiti o perchè non sono stati ascoltati e sono convinti che non serve a niente dirlo
E' estremamente importante che, alle richieste di aiuto di una vittima, gli adulti non rispondano mai nei seguenti  modi perchè accrescono e aggravano  la solitudine e il senso di impotenza di chi subisce prepotenze e umiliazioni varie : arraggiati!; è una faccenda che devi risolvere da solo perchè sei grande; succede a tutti e non si può fare niente; ribellati e fai il prepotente anche tu; se ti è successo è colpa tua e te lo sei meritato / te le sei andate a cercare; sono solo ragazzate senza importanza !
E' molto importante parlarne in classe e far sì che i compagni e le compagne spettatori di atti di bullismo ne parlino e non si schierino dalla parte dei bulli. I loro silenzi, la loro indifferenza  o la loro omertà complice fanno perdurare il fenomeno, mentre la loro riprovazione e le loro azioni di denuncia fanno modificare in modo rilevante gli atteggiamenti negativi e coercitivi dei prepotenti sulla debolezza della vittima
Bisogna sempre osservare con estrema attenzione le dinamiche  che intercorrono all'interno del gruppo classe ed intervenire subito quando si notano atteggiamenti prevaricatori da parte di alunni o alunne su compagni in difficoltà, insicuri o fragili o con disabilità o diversi per cultura e religione ...
E bisogna sempre prestare la massima attenzione a non confondere la vittima, che da passiva è finalmente riuscita a reagire per difendersi, con il persecutore o la persecutrice
Il bullismo dunque non è un problema solo per la vittima ma coinvolge anche quanti sanno che questi comportamenti avvengono (nella scuola o in altri contesti come lo spogliatoio di un campo di calcio, di basket, di volley o l'oratorio ...) e coloro che vi assistono, soprattutto per il clima di tensione e di insicurezza che si instaura.
Se i comportamenti prepotenti non vengono sminuiti o impediti possono avere un effetto devastante sulla vittima.
Se i bambini compiono atti di bullismo senza essere ostacolati attraverso un processo educativo è molto probabile che cresceranno abituandosi a compiere prepotenze e da grandi potrebbero anche picchiare il partner ed i propri figli.
Con il crescere dell'etá si ha di solito una diminuzione della frequenza degli atti di bullismo, ma quando questi persistono sono un chiaro indice di  disagio individuale stabile da parte del molestatore, che potrebbe a sua volta subire violenze da  adulti con cui vive o frequenta.
 I bulli persistenti sono a rischio di problematiche antisociali e devianti, mentre  le vittime rischiano quadri patologici di depressione  e di disistima .acute, che li possono spingere alla disperazione estrema e ad atti di autolesionismo gravi

Cyber bullismo

" Il bullismo è un fenomeno sociale complesso in continua evoluzione.
Negli ultimi anni, in seguito allo sviluppo delle tecnologie, ha assunto nuove forme e oggi si parla di cyberbullismo, inteso come forma di prevaricazione perpetrata attraverso i nuovi mezzi di comunicazione
In particolare telefonate o invio di SMS e MMS con testi o immagini volgari, offensivi o minacciosi; diffusione di informazioni private su un’altra persona, anche pubblicando filmati e foto su Internet; calunnie diffuse tramite mail, chat o blog.
Questa tipologia emergente di bullismo implica l’assenza di una relazione e di un contatto diretto tra la vittima e il bullo, che in molti casi riesce a mantenere l’anonimato. Per la vittima, inoltre, è più difficile sottrarsi alla prepotenza, anche perchè a volte non sa di essere “presa di mira” Infatti proprio il minore controllo, la possibilitá di attuare le prepotenze in qualsiasi momento del giorno e della notte, colpendo più persone in meno tempo e usufruendo di “diverse identitá”, rende questo problema molto complesso da affrontare e per alcuni aspetti affine ad altre problematiche legate all’utilizzo delle nuove tecnologie. "

Il cyberbullo agisce con crudeltá utilizzando Internet o il telefono cellulare.
Sono diverse le condotte del cyberbullo
Può inviare messaggi violenti e volgari per provocare vere e proprie ”battaglie” verbali online o inviare ripetutamente messaggi offensivi e volgari   o messaggi di minaccia (cyberstalking)
Spesso parla male di qualcuno online o invia o pubblica maldicenze per compromettere le amicizie o la reputazione di qualcuno
 E' molto grave quando si sostituisce a qualcuno online, clonandone l’account o utilizzandone il nickname ed invia messaggi che danneggiano la reputazione o espongono a pericolo la vittima ; o riesce a far escludere la vittima da una comunitá online - blog, chat, gaming, lista di amici –  fino a carpire segreti o informazioni della vittima e a divulgarli online 
 
Il computer è entrato a far parte delle vite dei bambini e dei ragazzi giovani e giovanissimi con una facilità che, solo pochi anni fa, non era neppure concepibile perché Internet è affascinante, ricco di colori, immagini, suoni e animazioni. Internet con Facebook e altri Social Network è per loro il mondo vero, uno specchio della realtà attraverso la quale si può vivere una vita interessante, fare amicizie, comunicare. senza problemi di timidezza, di insicurezza di non stima di sé ecc, che sono tipici dell'età e che emergono nei rapporti a tu per tu, ma Internet nasconde tante insidie e tanti pericoli.
E' pertanto importante che le famiglie non lascino mai soli i loro figli davanti ad un computer, per ore e ore spesso, senza spiegare loro, prima di quei viaggi online, quali possano essere i rischi a cui potrebbero andare in onda
Da vecchia blogger con parecchi anni di esperienza in Internet ho imparato ad essere cauta . Non amo facebook e non lo uso mai; preferisco scrivere i blog, ma comunicare online solo con i blogger conosciuti da tempo, sicuri e affidabili E non accetto più i commentatori sconosciuti ineducati o provocatori che offendono me o chi mi ha inviato commenti personali . Il rispetto è fondamentale
Gli adolescenti dovrebbero sapere che può essere molto pericoloso dare informazioni personali a degli sconosciuti, così come è altrettanto pericoloso inviare foto  di se stessi o accettare incontri se non si è sicuri dell'interlocutore
In internet è facile non dire la verità ed inventarsi e le persone possono facilmente non essere quelle che sono
Se si hanno dei dubbi su strane email o su strani incontri in internet è sempre meglio parlare con degli adulti sicuri, famiglia o insegnanti o  le forze dell'ordine, come i simpatici poliziotti che abbiamo conosciuto a scuola
Meglio diffidare ma non incorrere in qualche guaio serio rende migliore la frequentazione di  Internet