domenica 21 marzo 2010

Pedofilia e Chiesa cattolica

Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, l’arcivescovo di Friburgo Robert Zollitsch, ha ammesso per la prima volta che la Chiesa cattolica tedesca ha nascosto «per anni» i casi di abusi sessuali commessi da religiosi nei confronti di minori. fonte La Stampa To
Dopo la lettera di scuse del Papa ai fedeli irlandesi, che secondo me è solo una piccola goccia in un vasto mare e quindi che ci vorrà ben altro per rimediare ai danni, le parole dell'alto prelato tedesco sono finalmente parole di verità e di  responsabilità nei confonti delle vittime
La pedofilia degli uomini di chiesa non è un fenomeno minimo successo in un solo posto. Dopo gli Stati Uniti, gli scandali sono scoppiati in Irlanda, in Austria ed in Germania E in futuro chissà dove ancora succederà ancora di sentir parlare di ulteriori abusi
Penso che invece di tentennare, di trovare scuse perchè anche altri in altri ambienti hanno casi gravi di pedofilia  o addirittura di parlare di perdono dei colpevoli, la chiesa cattolica dovrebbe fare una gran bella pulizia all'interno delle sue gerarchie ecclesiastiche, dai piccoli ai grandi, e fare ammenda e vergognarsi di questi segreti durati anni, assumendosi tutte le responsabilità civili sociali e morali.
Avrebbero dovuto farlo molti anni fa, denunciando i preti pedofili alle autorità giudiziarie, invece di proteggerli e di tenere segreti i loro nomi spostandoli di qua e di là...
La pedofilia è un  grave problema e chi è pedofilo non guarisce o cambia le sue abitudini. Non centra nulla essere sacerdoti con l'obbligo del celibato con la pedofilia, secondo me; è invece importante evitare di prendere chiunque a fare il prete senza rendersi conto se sono normali o hanno devianze vergognose e dannose per i piccoli che li avvicinano negli oratori, nei cori, nelle chiese o nelle scuole...

Greenpeace e il manifesto nucleare!

 " Un increscioso contrattempo deve avere obbligato il PDL a usare dei manifesti errati per la convocazione della manifestazione del 20 marzo, in Piazza San Giovanni a Roma. Forse un errore di stampa. Un sorridente Silvio Berlusconi, infatti, annuncia che sul palco della piazza romana sottoscriverà insieme ai 13 candidati presidenti “gli impegni comuni a tutte le Regioni”. Si tratta di 6 punti, dal piano casa al verde e alle piste ciclabili. Manca però il settimo impegno, il più importante, ovvero: “Una centrale nucleare a due passi da casa tua”.
Ma Greenpeace ha deciso di porre rimedio a questo errore: ha “scovato” il vero manifesto, quello rimasto chiuso nel cassetto del PDL, e ha deciso di diffonderlo. Un Berlusconi sempre sorridente annuncia che “Il nucleare vince sempre sull’invidia e sull’odio”, e con un vistoso post-it giallo ricorda a tutti – candidati ed elettori – che il vero impegno è quello di favorire la costruzione di nuove centrali nucleari. Il manifesto è stato oggi sistemato in alcuni luoghi simbolo della Capitale: dal Colosseo al Circo Massimo fin sotto al palco di Piazza San Giovanni.
La vera posizione del PDL - è ormai chiaro - è costruire nuovi centrali nucleari in Italia, impedendo ai nuovi Governatori di esprimere la propria opinione. Greenpeace, naturalmente, non resterà a guardare. Il nostro impegno è di continuare a opporci al ritorno del nucleare: una scelta dannosa, costosa e che ci allontana dalla soluzione dei problemi climatici e di indipendenza energetica. E siamo certi che la maggior parte degli Italiani vorrà dimostrare questo orientamento, rifiutando i candidati governatori – di qualsiasi parte politica – che non si schierano apertamente contro l’opzione nucleare.
Se non lo hai già fatto, firma la petizione contro il nucleare sul sito nuclearlifestyle oppure scarica il manifesto e diffondi questo messaggio presso tuttti i tuoi amici che si oppongono al nucleare.
Continua a seguirci. Saluti e a presto!
Andrea Lepore   Responsabile Campagna "
fonte Newsletter di Greenpeace

Un sabato di Libere manifestazioni

«Ai partecipanti, ai rappresentanti delle istituzioni, al mondo politico chiediamo semplicemente di guardare le vittime negli occhi e di vedere i loro volti»  don Luigi Ciotti, presidente di Libera.
Centinaia di persone hanno partecipato, ieri sera, a Milano alla fiaccolata per la quindicesima Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia.



In migliaia sono scesi in piazza anche a Roma per difendere l’acqua, «il bene più grande», contro «chi vuole ridurla a merce».I movimenti per l’acqua hanno sfilato per chiedere la «ripubblicizzazione del servizio idrico».

Rappresentanti del mondo politico, dei sindacati e delle istituzioni locali e soprattutto dell’associazionismo hanno preso parte all’iniziativa organizzata dal Forum dei movimenti per l’acqua, che ha visto sfilare da Piazza della Repubblica a Piazza Navona circa 200 mila persone, secondo gli organizzatori.
In testa al corteo, dietro lo striscione dalla scritta “Ripubblicizzare l’acqua. Difendere i beni comuni”, hanno sfilato diversi sindaci con la fascia tricolore, e rappresentanti di vari Comuni, tra cui quello di Napoli, portando i gonfaloni delle proprie città e aderendo alla protesta. Più volte, insieme, i sindaci hanno alternato un canto corale sulle note di “Bella ciao” allo slogan “Acqua libera”. fonte e immagini La Stampa To
Due belle manifestazioni democratiche da " paese normale" che dimostrano che anche in Italia vi sono tante persone con una coscienza civile che si preoccupano del bene del paese senza scandali e tangenti e porcherie varie!!!
Speriamo che almeno su queste manifestazioni non vengano messe sopra le mani da parte di una certa politica, che finirà con lo stravolgerle e ridurle al solito teatrino pietoso e rissoso di propaganda ...

mercoledì 17 marzo 2010

Floris in teatro

" E' partito da Torino "Il Giro d'Italia 4x4", il ciclo d'incontri oraganizzati da Giovanni Floris per trattare i temi che sarebbero stati oggetto delle puntate di "Ballarò", saltate per il regolamento sulla par condicio.
 La prima tappa è dedicata alla politica, con un faccia a faccia tra due dei candidati presidenti alle prossime Regionali: Mercedes Bresso e Roberto Cota.
L'incontro è stato promosso dalla Federazione nazionale della Stampa e dall'Associazione Stampa Subalpina nell'ambito dell'iniziativa sindacale a sostegno della libera informazione e della massima circolazione di idee e notizie.
Il dibattito andrà in onda anche su "Quartarete", l'emittente con la quale LaStampa.it ha coprodotto la diretta, alle 19 sul canale 11 del digitale terrestre. "


Visto che un'assurda legge sulla par condicio ha impedito alle trasmissioni Rai Anno Zero e Ballarò di andare in onda in queste settimane, il giornalista Floris ha deciso di portare la sua trasmissione in teatro
Per tutti noi che a Torino non c'eravamo, ecco la pagina del quotidiano La Stampa dove si può vedere il video
 Questa sera ho seguito su La7 la trasmissione Tetris, che con L'Infedele è potuta tornare, grazie ad una sentenza del Tar del Lazio, a parlare liberamente di politica e di politici Probabilmente se non ci fosse stata questa ingiusta decisione antidemocratica in Rai non avrei di certo ascoltato Tetris, ma ho ritenuto giusta e libera scelta sentire di nuovo una trasmissione " normale" ...
La democrazia in un paese libero permette a tutti di andare in Tv L'Italia è ancora un paese libero e democratico? Penso proprio di no !
Odio le ossesioni di qualunque tipo e di chiunque Le ossessioni dei politici mi piacciono ancora meno ...

lunedì 8 marzo 2010

Il Tar del Lazio

" Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta avanzata dal Pdl di sospendere il provvedimento della Corte d’Appello di Roma con il quale era stata esclusa la lista Pdl per la Provincia di Roma dalle prossime elezioni regionali. La Polverini resta senza il partito"

Una volta ancora il Tar del Lazio è arrivato puntuale e rapido come un fulmine ad emettere una sentenza che farà di certo discutere come hanno fatto discutere nei giorni scorsi tutte le altre vicende di questa incresciosa storia di liste presentate in ritardo o presentate in modo incorretto, sia nel Lazio che in Lombardia
A questo punto io mi chiedo
* ma sono stati proprio così  rimbambiti o pensavano di farsi i loro comodi e di farla franca impunemente ?
* se sono  stati così pasticcioni e casinisti solo per consegnare una lista regionale, come potrebbero allora,  in caso di vittoria, essere in grado di governare una regione ???
Se non fosse una cosa seria e decisamente preoccupante che ha coinvolto anche il presidente della repubblica ed il governo, si potrebbe considerare tutta la faccenda un caso di fantozziana memoria...!!!

8 marzo

Auguri a tutte le donne con la speranza che ovunque nel mondo possano avere pari dignità  rispetto e uguaglianza,  libere  da  violenze  soprusi  ricatti  e compromessi   umilianti ...

sabato 6 marzo 2010

Leggi razziali e Fascismo

Sono trascorsi più di 70 anni dalla promulgazione delle leggi razziali in Italia.
Sempre più spesso si fa un uso pubblico distorto, che isola i provvedimenti del 1938 dal fascismo nel suo insieme e relativizza i caratteri strutturalmente violenti e illiberali di quel regime e le sue aspirazioni totalitarie.
Non aiuta ad una maggiore consapevolezza anche il successo pubblicistico di un’insistito anti-antifascismo teso ad affermare l’idea che in Italia il razzismo non fu un fenomeno radicato, ma il frutto tardivo dell’opportunismo di Mussolini e che le leggi razziali vennero applicate all’acqua di rose.
Solo la prospettiva storica può illuminare il volto oscuro di tanti stereotipi del tempo presente e aiutare a capire meglio il nostro paese.
di Francesco Cassata «La difesa della razza». Politica, ideologia e immagine del razzismo fascista , Einaudi, pp. XVI-413, e34 .
Cassata ricostruisce una storia mai raccontata , quella del periodico fascista "La difesa della razza", fondato a Roma nell’agosto 1938, che cessò le pubblicazioni nel giugno 1943.
Il saggio è la storia di un progetto culturale e dell’intellettuale che lo p
romosse, il siciliano Telesio Interlandi, giornalista la cui avventura attrasse anche Sciascia e la compagnia di "antisemiti di penna" da lui riunita, di cui Cassata ricostruisce con notevole finezza la parabola: i rapporti con l’università, le tensioni con il Vaticano, le rivalità interne al regime, le formidabili ascese, le ambizioni frustrate, l’indefessa fedeltà al duce, arbitro e giudice delle loro fortune.
Il legame diretto tra Interlandi e Mussolini garantì alla rivista il sostegno istituzionale del MinCulPop, quello economico delle principali banche e un’ampia diffusione, favorita dal costo contenuto, dall’accattivante veste grafica e da una tiratura di lancio di 140.000 copie.
"La difesa della razza" non nacque dall’esigenza contingente dell’alleanza con Hitler, bensì fu il prodotto di una lunga incubazione, nata dall’antisemitismo europeo di stampo irrazionalista e rivitalizzò atteggiamenti presenti in una parte non minoritaria della tradizione cattolica italiana.
Fra questi intellettuali, il razzismo, l’antidemocraticità, il disprezzo anti borghese furono scelte profondamente vissute, insieme con l’odio verso l’ebreo visibile, ma soprattutto nei confronti di quello invisibile: "quell’animale estraneo, che è ospite occasionale del paese italiano. È l’ebreo, è il mezzo ebreo, è il discendente di accoppiamenti occasionali fra italiani e stranieri, è il nazionalizzato di fresco, è il meticcio".

Nel saggio si approfondiscono le diverse correnti in cui si articolò il razzismo fascista, che rende impossibile ogni forma di indulgenza per la versione biologica di Interlandi e dei seguaci Almirante, Landra, Lelj, Sottochiesa, per quella nazionalista di Acerbo e di Pende e per quella esoterica-tradizionalista di Evola e Preziosi.
Secondo Cassata, quando si passa dal livello politico a quello ideologico, la contrapposizione si attenua e prevale un "sincretismo" che costituisce la summa di tutto il razzismo fascista: "la biologia si culturalizza e la cultura si biologizza".
Tra le pagine più interessanti, ci sono quelle in cui si analizzano le modalità con cui era orchestrata la rubrica della posta: un coro di voci anonime, dal professore di scuola al "liceale avanguardista", fino alla "giovane impiegata" che chiedeva l’applicazione di un "bracciale giallo" per gli ebrei, plurisecolare pratica cromatica che i ghetti della Controriforma avevano reso familiare: "Ciò è molto importante perché il governo fascista, eliminando gli ebrei dall’esercito, dalla scuola e dagli impieghi pubblici, ci difende soltanto in parte da questi parassiti" e dunque come riconoscerli e tenerli lontani?

Le notizie fantasma: Falluja

Ci sono giorni in cui si aprono le pagine dei quotidiani e si leggono delle notizie terribili
Peccato però che queste notizie sono solo notizie fantasma perchè poi non se ne sente più parlare, nè in tv o di nuovo sul giornale, e non si sa come siano andate a finire le vicende narrate
Eccone un esempio :
" A Falluja, la città nel centro dell’Iraq, dove nel 2004 le forze americane usarono munizioni al fosforo bianco, si è registrato un aumento di casi, fino a 15 volte rispetto al normale, di bimbi nati deformi o affetti da gravi forme di tumore.
Lo ha denunciato mesi fa il quotidiano britannico The Guardian in un reportage in cui neurologi e ostetrici hanno dichiarato che l’aumento nel numero di neonati con gravi malformazioni non ha precedenti e, al momento, nemmeno spiegazioni certe
Sono stati riferiti casi particolari, per esempio quello di un bimbo nato con due teste, altri con tumori multipli o con serie disfunzioni al sistema nervoso.
Il giornale ha riferito di aver chiesto alla pediatra Samira Abdul Ghani di monitorare con attenzione la situazione per tre settimane: in quel periodo, nel solo ospedale centrale della città, sono nati 37 bambini con gravi anomalie.
Altri medici interpellati sono stati invece prudenti nell’affermare che la causa potrebbe essere legata alle armi.
Hanno sostenuto che fattori come l’inquinamento atmosferico, le radiazioni, prodotti chimici o medicine assunte in gravidanza, malnutrizione e lo stato psicologico della madre potrebbero avere avuto un ruolo significativo nell’inquietante fenomeno.
Tuttavia la battaglia del novembre 2004, scatenata dalle forze Usa contro gli insorti sunniti che a Falluja avevano ucciso quattro contractor della società di sicurezza privata Blackwater e ne avevano poi appeso i cadaveri per i piedi ad un ponte, era andata avanti per settimane ed i militari americani avevano fatto uso di armi al fosforo bianco
Mohammad Tareq al-Deralji, direttore di un centro studi su Falluja, una ong nata nel 2005 dopo i bombardamenti sulla città ribelle, riferì in una conferenza stampa a Strasburgo, che «testimoni hanno visto una pioggia di sostanze incendiarie di vari colori che, quando colpivano, bruciavano le persone. E anche quelli che non erano colpiti avevano difficoltà a respirare».
Sono vicende che altri sanitari ricordano benissimo e che accostano al drammatico aumento di casi di leucemia, linfomi, tumori vari e terribili deformità congenite fra i neonati registrati nelle regioni meridionali del Paese, nelle aree di Bassora e Najaf, che Baghdad ha denunciato per anni attribuendone la responsabilità all’uso da parte delle forze anglo-americane di ordigni all’uranio impoverito nella Guerra del Golfo del 1991.
Un gruppo di funzionari iracheni e britannici, che include l’ex ministro per gli affari femminili iracheno Nawal Majeed al-Sammarai, ha sottoscritto una petizione indirizzata all’Assemblea generale dell’Onu, per chiedere che una commissione indipendente faccia luce sulla vicenda di Falluja e individui eventuali misure da prendere "

Nuova URL per Pensieri in Libertà

Oggi ho trovato nella bacheca di Blogger una comunicazione che mi chiedeva di cambiare la URL in FTP di questo blog perchè da maggio Blogger non avrà più blog in FTP
Sono pertanto passata a una nuova URL che è la seguente

Pensieri in Libertà http://pensierierica.blogspot.com

Spero che nonostante l'inconveniente torniate ancora a trovarmi
un caro saluto erica