domenica 11 dicembre 2011

Stragi naziste in Italia

Molti autori delle stragi naziste in Italia sono ancora vivi, ma non hanno mai pagato per gli eccidi commessi perché, nonostante i mandati d'arresto, la Germania ne ha sempre rifiutato la consegna 
 " Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Civitella Val di Chiana sono le   località tragicamente segnate dalla lunga scia di sangue  della Seconda guerra mondiale, che accompagnò la «ritirata del terrore» delle truppe naziste dal sud al nord dell’Italia. Furono circa 400 gli eccidi compiuti, per un totale di circa 15.000 vittime innocenti. I responsabili, impuniti per decenni, sono ormai in gran parte deceduti, ma 17 di loro, condannati dalla corte di Cassazione in via definitiva all’ergastolo, sono ancora vivi  e se ne stanno tranquillamente nelle loro case in Germania, perché i mandati di arresto europeo nei loro confronti sono stati respinti e non hanno avuto esito i successivi tentativi dei magistrati di far scontare le pene nel loro Paese. 
Il dato è stato dato dal capo della procura militare di Roma, Marco De Paolis, l’ufficio giudiziario attualmente competente per la stragrande maggioranza di questi processi,  che lo stesso magistrato ha in buona parte istruito a partire da metà degli anni ’90, dopo la scoperta del cosiddetto «armadio della vergogna», quando era procuratore militare della Spezia ( l'ufficio fu poi soppresso ). Tra questi ex criminali di guerra,  tutti ultraottantenni - alcuni quasi centenari -, vi sono i responsabili di alcuni dei peggiori eccidi compiuti nel corso della seconda guerra mondiale: 8, condannati all’ergastolo dalla Cassazione per la strage di Sant’Anna di Stazzema -560 vittime-, sono ancora in vita e non scontano la pena; 3  per Marzabotto - 770 vittime -; 1 per gli eccidi di Civitella Val di Chiana, Cornia e San Pancrazio - 244 vittime -; 1 per Branzolino e San Tomè - 10 vittime -; 1 per la Certosa di Farneta -oltre 60 morti - e 1 per Falzano di Cortona - 16  civili trucidati -. Solo un altro condannato all’ergastolo per la strage di Falzano di Cortona, Josef Scheungraber, 93 anni, è finito in prigione,   perché è stato condannato anche in Germania per  l’eccidio commesso.
Per tutti i condannati definitivi la magistratura militare ha emesso nel tempo i relativi mandati di arresto europeo, ma poiché la Germania ha sempre rifiutato la consegna, i giudici con le stellette hanno inoltrato al ministero della Giustizia la richiesta di esecuzione della pena in Germania, non  ricevendo però alcuna risposta. Si sono perse le tracce  delle loro istanze e   non si sa  se sia il governo tedesco che deve ancora pronunciarsi, o se è quello italiano che non ha mai inoltrato l’istanza alla Germania. 
Solo per 2  condannati dalla Cassazione al carcere a vita, perché ritenuti responsabili delle stragi compiute nell’agosto ’44 nel comune toscano di Fivizzano, dove furono trucidate complessivamente 346 persone, in maggioranza donne e bambini, il pubblico ministero non ha ancora spiccato il mandato di cattura europeo, in attesa che diventi irrevocabile la condanna anche per altri 2 coimputati. 
( 29/05/2011- La Stampa To, riassunto  e risistemato da ericablogger )
Ho ritrovato per caso questo articolo, che avevo letto e conservato con cura, perchè avevo trovato veramente scandaloso il comportamento delle autorità tedesche nel proteggere gli autori delle stragi naziste e "inconcludente", come al solito, quello del governo italiano  (l'ex-coalizione Lega- Pdl di Berlusconi). 
In un periodo di profonda crisi economica e politica dell'Europa, come è quella attuale, dove da mesi le decisioni salva -stati  sono prese in funzione della cancelliera tedesca Angela Merkel e dei suoi diktat, sorge in me un grande senso di sgomento e di smarrimento. Perchè la Germania, alla sacrosanta richiesta di punire gli assassini nazisti e di avere finalmente giustizia, non fa nulla?   Il silenzio assordante delle istituzioni tedesche per le vittime innocenti di troppe stragi efferate, anche se ormai lontane nel tempo, o il loro rifiuto a consegnarceli, sono preoccupanti . Ottenere il riconoscimento delle colpe e la detenzione in Italia di quegli assassini sarebbe sicuramente un passo importante nei confronti del governo tedesco, che ha, e continua a proteggere uomini che non meritano di essere considerati tali, visto ciò  che commisero, vigliacchi che si sono sempre nascosti dietro le loro divise e la scusa spregevole di "obbedire a degli ordini superiori", uomini senza vergogna e senza rimorso alcuno per aver barbaramente massacrato tanti civili innocenti

2 commenti:

riccardo uccheddu ha detto...

Ciao Erica e grazie per questo post!
Purtroppo il revisionismo storico alimenta l'oblio, quando non finisce addirittura per giustificare certi orrori...
Magari addebitandoli ai partigiani, che avrebbero "dovuto" consegnarsi ai nazisti, in modo da evitare le rappresaglie.
Insomma, la Resistenza non ci sarebbe dovuta essere, per certa gente; tutto ciò è pazzesco!
Quanto all'Austria ed alla Germania, penso che troppo spesso si coltivi il luogo comune del: "La Germania ha saputo fare i conti col suo passato."
Falso, falso, mille volte falso.
Quando KAPPLER scappò (in valigia!)dall'ospedale militare del Celio, non solo non fu restituito alle autorità del nostro Paese, ma fuori dalla sua porta i suoi connazionali crearono una sorta di "tappeto" di fiori e dolci...
Ed E. Biagi scrisse nel suo libro "Crepuscolo degli dei" che nei primi anni '60 il governo Adenauer imbarcò vari uomini gravemente compromessi col nazismo.
Un caro saluto e buon anno, anche se certe cose fanno ancora ribollire il sangue... e spero proprio che continuino a farlo!

ericablogger ha detto...

un caro saluto a te
e grazie per il tuo prezioso commento
:tutti cercano di seppellire la seconda guerra mondiale ed i campi di concentramento o di sterminio in tutti i modi possibili, ma chi c'è stato non ha mai dimenticato
E chi è vissuto con loro per tanti anni non può dimenticare Mai
erica