martedì 22 febbraio 2011

I massacri di Gheddafi

" Nel settimo giorno di rivolta in Libia, a Tripoli  sono state saccheggiate le sedi di tv e radio di Stato, Giamahiria 2 e Al-Shababia. Sono anche stati dati alle fiamme molti edifici governativi tra cui il Palazzo del Popolo, in cui si riunisce il Parlamento, il ministero dell’Interno e il quartier generale dei Comitati popolari, diretta emanazione del regime.
La Libia è  in fiamme, tutta, da oggi brucia anche Tripoli dopo sei giorni di cruente battaglie nell’est del Paese, nella Cirenaica "culla del dissenso" e nel suo capoluogo Bengasi
Diserzione di due cacciabombardieri Mirage libici atterrati a Malta: i piloti libici a bordo hanno raggiunto l’isola senza il permesso delle autorità maltesi dopo essersi rifiutati di eseguire l’ordine di sparare sulla folla.
Defezioni a macchia d’olio invece per i diplomatici libici nel mondo: dopo le dimissioni ieri dell’ambasciatore di Tripoli presso la Lega Araba, oggi ha lasciato la delegazione libica all’Onu e il numero due della missione Ibrahim Dabbashi ha invocato un intervento internazionale contro quello che ha definito «un genocidio». Ma anche diplomatici in Cina, Regno Unito Polonia, India, Indonesia, Svezia e Malta, hanno abbandonato la nave di Gheddafi: il chiaro segnale che se questa non sta affondando è quantomeno alla deriva.
Il segretario delle Nazioni Unite Ban ki-Moon ha telefonato personalmente a Gheddafi chiedendogli di «cessare immediatamente» le violenze. Dopo un intera giornata di silenzio gli Usa hanno fatto sentire la loro voce. Hillary CLinton ha chiesto alle autorità di Tripoli di porre fine immediatamente all'«inaccettabile bagno di sangue». Anche l’Alto rappresentante per la politica estera della Ue Catherine Ashton ha detto che i 27 sono «estremamente preoccupati» per il livello di violenza. Il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, ha invitato a «porre fine a ogni forma di violenza», mentre il presidente turco Abdullah Gul ha sottolineato la necessità di «ascoltare il popolo». L’Unione europea ha condannato la repressione delle manifestazioni, ma come già successo per la sorte del presidente egiziano Hosni Mubarak si è divisa sul destino politico del leader libico Gheddafi. Dopo ore di negoziato, i 27 ministri degli esteri della Ue hanno condiviso un testo sugli ultimi sviluppi della situazione in Libia che rappresenta una mediazione tra la linea più dura, chiesta in particolare dalla Gran Bretagna e dalla Germania, e quella più prudente espressa in particolare da Italia e Malta, i due paesi più vicini alla Libia e, in quanto tali, primi destinatari di un eventuale esodo di immigrati senza precedenti che potrebbe riversarsi sull’altra sponda del Mediterraneo.
Le richieste europee sono le nostre richieste», ha dichiarato il ministro degli esteri Franco Frattini, negando che l’Italia sia stata isolata: «Ci riconosciamo nelle conclusioni del consiglio Ue. Ognuno, per le sue possibilità, ha fatto la sua parte». Altri ministri avevano chiesto di andare oltre. Il capo della diplomazia finlandese Alexander Stubb ha evocato la possibilità di imporre sanzioni contro ilo colonnello Gheddafi e la sua famiglia. Per Frattini, non è ora il caso di considerare l’ipotesi di sanzioni (che potrebbe - ha spiegato - alimentare nuovi scontri) e quanto alla sorte di Gheddafi «non spetta all’Unione europea dire chi deve restare e chi se ne deve andare». Oggi i ministri hanno parlato anche della sorte dei cittadini europei che vivono in Libia, che è un elemento condiviso di preoccupazione. La Ue «non sta preparando un piano europeo di evacuazione, ma, se necessario, ci sarà collaborazione tra i vari paesi», ha detto l’alto rappresentante della politica estera Catherine Ashton. " . notizie da stampa italiana online
Il dittatore Gheddafi ha fatto sparare sulla folla tripolina insorta da elicotteri ed aerei ed il bagno di sangue è stato un massacro con oltre 250 morti
Il silenzio del nostro governo e di Berlusconi, suo grande amico, nei giorni scorsi era già una vergogna ma ora sarebbe ben peggio
In nome del petrolio e di tutti gli affari economici italiani in Libia, ma anche di quelli libici in Italia, che non sono pochi, i nostri politici se ne stanno muti e zitti e ancora una volta non fanno nulla contro un dittatore assassino che da 40 anni fa quello che gli pare, con la violenza e la tortura sui cittadini libici che si ribellano
Perchè l' Italia deve sempre stare dalla parte sbagliata e deve sempre tentennare e rincorrere e favorire personaggi sgradevoli e pericolosi ?
In questi ultimi anni in cui il signor Gheddafi è stato  troppo spesso ospite con la sua tenda beduina e le sue cialtronerie del governo Berlusconi a Roma, osannato e riverito ed incensato, ho sempre provato un forte disagio ed un profondo disgusto per questo signore della guerra e per chi ce lo portava in casa senza preoccuparsi minimamente di quello che noi Italiani pensavamo al riguardo Per me era tutto sbagliato, anche se questo triste figuro era quello che ci faceva arrivare il petrolio del suolo libico e ci metteva i suoi soldi sporchi nelle banche italiane Ed ora in questo grave triste e feroce momento di morte e di lotta civile è di nuovo calato il silenzio, un silenzio greve, da parte del nostro Governo e della Farnesina, ma anche di certi Tg che non ci permettono di sapere quello che sta succedendo veramente in Libia
Sono dovuta entrare in Internet ed andare sui siti stranieri per avere notizie complete e per sentire tutto l'orrore per quello che Gheddafi sta facendo in Libia mentre il signor Berlusconi, presidente del Consiglio, nei giorni scorsi si era limitato a dire che non voleva disturbare ... !!!! Non posso che provare rabbia e vergogna per questi vili pusillanimi che proteggono un assassino che dalla sua tenda beduina sta facendo genocidio dei suoi giovani concittadini... facendoci fare l'ennesima figura da indioti imbecilli con il resto del mondo
Non bastavano gli scandali sessuali e le porcate alla Ruby per venire dileggiati all'estero, ora ci voleva anche l' "amico" Gheddafi con tutti  gli interessi finanziari ed economici per fare gli struzzi e tenere la testa sotto la sabbia a farci indicare da tutti come i soliti pavidi incapaci di prendere una posizione netta e chiara
Vergogna vergogna vergogna !!!!

3 commenti:

Blogaventura ha detto...

Già... non solo Ruby! Le rivolte nel Maghreb e la crisi libica ci hanno messo davanti anche alla politica estera di basso profilo che persegue il nostro governicchio. L'Italia, come i paesi Arabi, ha necessità di svoltare. Un caro saluto, Fabio

marco46 ha detto...

esprimo tutta la mia solidarietà al popolo libico in rivolta
mio padre era stato a Tripoli dal '39 al '41; era nel genio, di fatto comandava il reparto dei pompieri e conservo foto bellissime che testimoniano la sua popolarità (lo invitavano sotto le tende a mangiare il cous-cous); mi ha raccontato che brava gente fossero i tripolini e quanto fosse rattristato di vedere un BASTARDO come Gheddafi al potere
e naturalmente il NOSTRO BASTARDO gli ha fatto da sponda...

Anonimo ha detto...

Berlusconi forse tiene gheddafi a freno!