sabato 27 giugno 2009

ddl 773 articolo 50-bis

Nel blog dell'amico Fabio ho trovato il suo ultimo post estremamente preoccupante. Sapevo che nel futuro pacchetto sicurezza il governo voleva limitare anche la libertà del Web, ma non sapevo però che “il 21 giugno il Senato ha approvato il pacchetto sicurezza (ddl. 773) con dei provvedimenti molto discutibili, tra i quali, con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (Udc), l'art. 50-bis, “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet.”
Con questo ddl chiunque gestisce un blog o invita a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta potrebbe essere oscurato dal proprio provider anche all'estero.
Il Ministro dell'Interno, infatti, in seguito a comunicazioni dell'autorità giudiziaria, potrà disporre con proprio decreto l'interruzione dell'attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete Internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio.
La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50 000 a euro 250 000 per i provider e il carcere per i blogger da uno a cinque anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da sei mesi a cinque anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.
In questo modo si stanno mettendo sotto tutela in Italia Facebook, Youtube e tutta l'informazione libera dei bloggers che viaggia in Rete.
Come Fabio, anch'io penso che " è la libertà stessa di espressione, nel suo significato più ampio, che viene messa sotto attacco" con questo nuovo decreto e questo è un fatto che è preciso dovere di tutti denunziare.
Spero che ogni blogger passi a leggere le riflessioni personali di Fabio, molto profonde, al riguardo e che ogni blogger che ci legge diffonda questa notizia nel web
Non è importante solo conoscere l'articolo del nuovo ddl per non incappare in guai giudiziari molto seri, ma anche la salvaguardia della propria libertà di pensiero e di espressione in nome della democrazia
Costituzione Italiana Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

domenica 21 giugno 2009

Sigonella

"Il Pentagono sta identificando gli ottocento militari da inviare, la Northrop Grumman ha scelto i tecnici da trasferire e almeno cinque Global Hawk sono già sulla pista di Sigonella: sono i primi passi della realizzazione dell’Alliance Ground Surveillance (Ags), il sistema di sorveglianza terrestre della Nato che dal 2012 sarà operativo dalla base militare in Sicilia. Voluto dall’Alleanza atlantica per sorvegliare lo scacchiere del Mediterraneo impiegando l’ultima versione del più sofisticato occhio elettronico dell’arsenale degli Stati Uniti, assegnato all’Italia a scapito della concorrenza di tedeschi e turchi e destinato a comprendere otto Global Hawk, l’Ags andrà a integrare l’operazione «Active Endeavour» ovvero il monitoraggio Nato dei vascelli sui mari, che viene coordinato dalla base alleata di Napoli. Ciò che ancora manca all’Ags è il via libera di due Paesi alleati - la Turchia e la Polonia - che per motivi diversi esitano, facendo prospettare l’aumento dei costi per le altre 26 nazioni che invece hanno già aderito accettando di condividere spese totali stimate in 1,5 miliardi di euro, 150 milioni dei quali ricadranno sull’Italia. Ma si tratta di ostacoli che fonti diplomatiche a Washington definiscono «destinati ad essere superati» perché l’interesse della Nato a far volar al più presto i super-droni è molto forte.
...a Sigonella, l’arrivo degli 800 militari necessari a gestire il sistema da terra farà crescere la base ed anche l’indotto.
I cinque Global Hawk che sono già presenti in Sicilia sono al momento in forza alle unità militari degli Stati Uniti e servono di supporto alle attività del nuovo comando Africom - responsabile per l’Africa - che opera dalla base di Vicenza riversando a terra in tempo reale le informazioni raccolte elettronicamente durante i sorvoli che si spingono ben oltre il Mediterraneo.
L' «Active Endeavour», varata dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre, consente alla Nato di identificare possibili minacce in arrivo via mare verso l’Europa del Sud, il sistema Ags allargherà tali potenzialità all’osservazione di quanto avviene sulla terra ferma adoperando i sistemi più avanzati di sorveglianza elettronica.
In comune le due operazioni alleate hanno anche il principio-cardine della «raccolta di informazioni da passare agli Stati interessati» alle responsabilità dei quali viene poi lasciata la decisione di un intervento. Non è ancora chiaro se i cinque super-droni dell’Us Air Force già a Sigonella entreranno a far parte della squadra di otto velivoli del sistema Ags della Nato o se continueranno invece a costituire un’unità separata ma in entrambi i casi la base siciliana è destinata a diventare il principale punto di ascolto e osservazione delle forze alleate su quanto avviene in Europa, Africa e Medio Oriente. "
Questa è un'altra notizia che mi ha lasciata ancora più perplessa. Queste spese militari così eccessive per operazioni di difesa dal terrorismo mi mettono l'angoscia E mi chiedo quanto siamo ancora succubi degli Usa, Obama o non Obama che tenga
Io ricordo un'altra Sigonella, lontana nel tempo, quando Craxi si oppose agli Usa e scoppià l'affaire Sigonella.
Il 10 ottobre 1985 il governo italiano aveva visto concludersi,in modo tragico ma non catastrofico, il sequestro, ad opera di un commando di terroristi palestinesi dell'ala radicale dell'Olp, dell’«Achille Lauro», con a bordo centinaia di turisti italiani in viaggio in Egitto.
Al termine di una difficile trattativa, condotta dal presidente del consiglio Craxi e dal ministro degli Esteri Andreotti con Arafat, i terroristi avevano riconsegnato la nave al Cairo. Ma prima di arrendersi avevano assassinato un turista americano ebreo, Leon Klinghoffer.
Ma il telefono di Craxi squillò pochi minuti prima di mezzanotte. Il presidente Usa Ronald Reagan hiedeva l'autorizzazione di lasciare atterrare nella base di Sigonella un aereo egiziano dirottato, e scortato dagli F14 dell'aviazione americana, con a bordo il commando dei terroristi e i mediatori palestinesi, Abu Abbas e Hani el Hassan, che avevano condotto la trattativa.
In pochi minuti, dopo l'atterraggio del convoglio di aerei,di cui facevano parte due C141 che dovevano servire al trasporto del commando,i militari Usa e i soldati italiani, con i carabinieri che sorvegliavano Sigonella, rischiarono di venire alle armi.
Craxi ordinò infatti di non consegnare i passeggeri dell'aereo egiziano e di difenderli da ogni eventuale attacco.
La trattativa tra il comandante Steiner e il capo del controspionaggio italiano, Fulvio Martini, si concluse con il compromesso che l'aereo con i terroristi sarebbe atterrato a Ciampino.
Ma una volta giunti lì, gli americani si aspettavano l'arresto dei palestinesi, che furono fatti scappare in omaggio all'impegno che era stato preso per la riconsegna della nave e il salvataggio dei passeggeri. Tutti i passeggeri, tranne Klinghoffer.
Nella stessa notte Reagan inviò a Craxi una dura lettera in cui, pur ringraziandolo formalmente della collaborazione fornita a Sigonella per l'atterraggio degli aerei Usa, lo impegnava, in attesa di una richiesta di estradizione, a custodire in carcere i terroristi che nel frattempo erano stati fatti scappare.
Ne nacque una grave crisi diplomatica, e una conseguente crisi politica,che portò alla caduta del governo Craxi, per l'irritazione del ministro repubblicano della Difesa Spadolini che era stato tenuto all'oscuro di tutto.
Craxi si presentò alla Camera accolto dal gelo della delegazione del Pri e della parte meno filoaraba della Dc, ma anche dagli applausi dell'emiciclo di sinistra, soddisfatto della lezione data agli Usa.
Fu una delle rare volte che i comunisti applaudirono il leader socialista, solitamente odiato e considerato dal segretario del Pci Berlinguer alla stregua di «un pericolo per la democrazia».
Qualche giorno dopo la crisi si risolse.
Spadolini si rassegnò. Craxi andò a trovare Reagan per fare pace e concordò con lui un accordo grazie al quale fu dato il via alle «extraordinary renditions», gli scambi di prigionieri (e in qualche caso le catture) al di fuori delle normali regole procedurali per motivi di lotta al terrorismo.
Abu Abbas ha finito i suoi giorni in Iraq nel 2003.
E noi, che fine faremo ???

Nuovi reapers italiani in Afganistan !

Una notizia del quotidiano di oggi mi ha lasciata veramente perplessa
" Sono in arrivo i nuovi «Reaper», aerei senza pilota, droni intelligenti che sfrecciano ad alta quota e fanno rimbalzare a terra le immagini che captano dall’alto.
L’Aeronautica ne ha già quattro in esercizio e li usa in Afghanistan per controllare il terreno dove si muovono le nostre pattuglie.
Altri cinque sono vicini, a sei mesi dall’ordinazione: due del tipo «Predator-A», di prima generazione, e tre del tipo «Reaper», dalle prestazioni migliori.
Ma questi droni di tipo più avanzato pongono un problema politico non da poco. Con l’aggiunta di un semplice kit, composto da una trave sotto la pancia e due lanciarazzi, possono trasformarsi da semplici ricognitori in micidiali aerei d’attacco.
Come dimostrano innumerevoli operazioni americane: il velivolo resta in aria a lungo, gira in tondo, e poi può colpire con la semplice pressione di un bottone schiacciato dalla sala operativa che magari si trova in un altro continente.
Per il momento «non c’è la volontà politica» di trasformarli, come spiegano fonti militari.
E infatti il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, qualche giorno fa ribadiva che non ha intenzione di armare i droni, così come ha disposto che in Afghanistan ci sia un uso puramente di ricognizione dei Tornado: «Credo - diceva - che l’utilizzo di oggi sia più adeguato alla conformazione della nostra missione». Ma mai dire mai.
Una spesa imponente, quella disposta per i nuovi droni dell’Aeronautica militare: 330 milioni di dollari d’investimento per i velivoli, l’assistenza tecnica, l’addestramento di tecnici e di piloti.
Perché naturalmente, anche se non c’è un uomo a bordo, pur sempre di aerei si tratta e di un pilota, anche con joystick, c’è bisogno.
L’esperienza sul campo, sia in Iraq, sia in Afghanistan, sta però dimostrando che i «Predator» sono un eccezionale ausilio alle operazioni sul terreno.
Meglio di qualunque aereo o elicottero, possono restare in volo a lungo, senza rischiare vite umane, usando una serie di sensori, radar, visori a infrarossi, e telecamere, che coprono un largo raggio. In Afghanistan, attualmente li usano a piene mani.
Attualmente sono 2800 i soldati schierati in Afghanistan.
Il governo ha deliberato l’invio di 400 ulteriori soldati e 56 carabinieri in vista delle elezioni presidenziali che si terranno in estate.
Potrebbero restarvi fino a ottobre. Con l’occasione sarà anche rinforzato il parco aereo.
Due Tornado si aggiungeranno ai due già presenti a Herat «appena saranno garantite - sono parole del ministro in Parlamento - le necessarie condizioni tecnico-logistiche nella base di Herat».
Si sposterà in blocco il Comando Nato di Solbiate Olona, dove sono inclusi 114 italiani.
Infine la Difesa invierà altri due aerei da trasporto C27J con seguito di 40 avieri e 3 elicotteri per l’evacuazione medica con relativo personale.
Quanto prima, poi, arriveranno in zona anche i «Freccia», nuovissimi blindati dell’esercito, attrezzati per proteggere i soldati dal pericolo delle mine"
Non metto in dubbio che sia anche necessario essere in Afganistan per aiutare quel lontano paese a ritovrare la cosidetta democrazia e ad impedire ai talebani di riprendere il potere, ma non doveva essere una missione di pace ???
Tutte queste spese militari per nuove armi di guerra mi sembrano veramente esagerate
Si tagliano i fondi per la scuola e per gli insegnanti, per la sanità e gli anziani ma poi ci sono miliardi e miliardi per un drone ???

lunedì 15 giugno 2009

Servono cento giorni...

Mentre il Presidente del Consiglio è partito per Washington e l'incontro con Obama ( incrociamo le dita sperando che non racconti troppe barzellette e battute sconvenienti, imbarazzanti come al solito...!) il quotidiano riporta l'ultimo discorso della leader degli industriali Emma Marcegaglia, dal palco del convegno dei Giovani di Confindustria
«Servono cento giorni di azioni mirate e forti che permettano alle nostre imprese di avere una svolta» perchè «la situazione è difficile, c’è il rischio di perdere un pezzo del nostro sistema produttivo», con «aziende che rischiano di morire». Fare presto e «fare bene» perchè «gli esami di riparazione sono finiti». Bisogna dare il via a «cento giorni di concretezza»
La Marcegaglia, tra le priorità che devono impegnare l’esecutivo, ha citato il pagamento di almeno una parte dei debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese, ha rilanciato la proposta avanzata dalla presidente dei Giovani Federica Guidi per una "Tremonti ter" che aiuti le imprese a fare investimenti e ha detto che occorre aprire subito tutti i cantieri perchè quelli già avviati «sono pochi» e bisogna dire basta alla «cultura dei veti».
Ha quindi auspicato che il mondo del credito non lasci sole le aziende sane perchè «c’è il rischio che queste aziende muoiano. Va fatto un pressing forte perchè le banche facciano il loro mestiere e non lascino sole le imprese. Troppe aziende si vedono ritirare i fidi e non riescono a finanziare gli investimenti».
Nell’invocare riforme strutturali, la presidente degli industriali ha invitato il governo a «darsi almeno una scadenza». E che dal G8 delle finanze in corso a Lecce «possano uscire regole comuni» poichè «è opportuno cambiare le regole per evitare una nuova crisi finanziaria».
No a qualsiasi idea di un ritorno dello Stato nell’economia perchè «la crisi non è stata creata certo dalla libera impresa e dal libero mercato».
Sul fronte europeo, la Marcegaglia ha invitato gli europarlamentari a non ripetere «lo scempio del passato» quando 37 su 72 deputati sono tornati in Italia «magari anche per piccole cose» tradendo così il mandato degli elettori.
« Bisogna avere serietà »
Un auspicio che vale anche per il dibattito politico interno che «deve tornare a temi consoni per un paese come il nostro, a temi vicini ai problemi di cittadini e imprese. Vogliamo una politica che si ritrovi sui grandi temi fondamentali per la coesione sociale. È importante che il paese la ritrovi, non dobbiamo farci del male, ma unirci e fare in modo che le beghe interne non abbiano impatto» anche in relazione alle vicende internazionali.
«Il nostro è un paese serio e responsabile», «dalla crisi possiamo uscire, ripartire, colmare il gap che ci divide dagli altri paesi». Ma «dobbiamo impegnarci seriamente» visto che il tempo a disposizione stringe.
Non mi è mai piaciuta granch'è, questa imprenditrice rampante; preferivo di gran lunga Draghi
Ma in questo marasma politico, dove i politici al governo litigano e si preoccupano più dei loro interessi privati che di quelli di noi cittadini, una donna che chiede serietà e morale deve essere seguita
E auguriamci che almeno lei mantenga ciò che ha detto... Almeno lei !!!

L'onda verde di Teheran

L'onda verde di Teheran ha invaso la città ma questa sera le forze di polizia hanno sparato contro i dimostranti.
Il lunghissimo viale su cui stanno marciando i sostenitori di Mussavi è lo stesso su cui si svolsero tra il 1978 e il 1979 alcune delle più imponenti manifestazioni durante la rivoluzione contro la monarchia di Reza Pahlavi.
Numerosi manifestanti portano sulla schiena una stoffa verde, colore della campagna elettorale del candidato, sulla quale vi è scritto «Dov'è il mio voto?».
Sceso in piazza a Teheran tra decine di migliaia di suoi sostenitori che urlano «Moussavi, riprenditi i tuoi voti», il candidato riformista sconfitto si dice pronto a nuove elezioni.
«Il voto della gente è più importante di Moussavi o di qualsiasi altra persona», ha detto l'ex premieri iraniano, mentre la moglie Zahra Rahnavard, che è stata una figura chiave della sua campagna elettorale, ha fatto sapere che le proteste contro la vittoria di Mahmoud Ahmadinejad, che sarebbe stata viziata da brogli, continueranno. «Resisteremo fino alla fine»
La sanguinosa rivolta in corso in Iran mi ha ricordato piazza Tienanmen in Cina. Come a Pechino, il 4 giugno 1989, i carri armati ripulirono la piazza Tienanmen, ufficializzando agli occhi del mondo la debolezza del governo cinese, così a Teheran la repressione feroce di una ribellione contro l’esito elettorale rende visibili le crepe aperte nel governo di Mahmoud Ahmadinejad
Spero che il coraggio di tutte quelle persone che stanno rischiando la loro vita in quella strada porti finalmente una nuova democrazia in un paese che ha sofferto troppo a lungo i danni di un governo teocratico, fondato sulla pretesa di rappresentare l’intera nazione, senza dubbi e senza dissidenza, in quanto espressione di una autorità superiore, intoccabile: Allah, proprio come agì l' allora Cina comunista di Tienanmen

martedì 9 giugno 2009

Debora Serracchiani ha battutto Papi!


«Sono felicissima di aver battuto Berlusconi e questa giornata valeva la pena di essere vissuta se non altro per questo. Ma devo ringraziare Franceschini che ha sempre creduto in me, fin dal primo momento. Nonostante le mie dure critiche. E poi il partito. Ha lavorato tanto e bene sul territorio. Ma non c’è dubbio che è stata la rete a darmi quello slancio necessario a raggiungere questo risultato eclatante».
Al termine delle elezioni europee, che hanno visto arretrare il PD ma non progredire il PDL, nel Nord-Est la giovane candidata del Pd Debora Serracchiani ha ottenuto più voti del Cavaliere . In Friuli Venezia Giulia Debora lo ha infatti battuto con 73.910 voti contro 64.286».
Debora ce l'ha fatta sfruttando la forza del web: fu un intervento della giovane avvocato udinese - è nata a Roma 39 anni fa, ma è friulana d’adozione - all’assemblea dei circoli del Pd la primavera scorsa, e pubblicato sul web, a lanciare la giovane donna alla ribalta della politica nazionale.
Le sue critiche alla leadership del partito, le sue invettive contro i "solonì" del Pd ebbero una rapidissima diffusione.
E sul web scoppiò la ’deboramanià.
In pochi giorni il suo clip venne visto e ascoltato da centinaia di migliaia di giovani e meno giovani. Tanto che il segretario del Pd, Dario Franceschini, dovette prenderne atto e candidare Debora alle europee.
Quella che all’inizio era "solamente" una giovane avvocato, piccola e timida, si è via via trasformata in cigno. Un cigno straordinario, capace, in Friuli Venezia Giulia, di battere nelle preferenze addirittura Silvio Berlusconi e di volare a Strasburgo con oltre centomila preferenze.
Politicamente la Serracchiani è nata nel 2006 quando è arrivata al consiglio provinciale di Udine, eletta nei Ds. Diventata capogruppo si è fatta notare dall’opposizione per interventi precisi e decisi.
Poi vi è stata la sua ’battaglià con la collega Maria Teresa Burtolo per la guida del Pd a Udine e, infine, la sua partecipazione all’assemblea dei circoli.
Ed ora questo grande successo personale
Io spero che anche altrove, come qui in Piemonte per esempio, dove il Pd e la sinistra sono stati superati da PDL e dalla Lega, che si sono accapparrati le Europee e le provinciali e buona parte delle comunali, si trovino molto presto altre donne come Debora che, con la sua giovane età ed il suo saper usare la rete con successo, è riuscita a fare il pieno di successo battendo i soliti che in politica ci sono da ormai troppo tempo !!!

Onna

In questi ultimi giorni ho passato molto tempo a scuola per gli scrutini di fine anno e ieri sera sono rimasta a fare zapping qua e là tra la Rai e la 7 per sentire le varie opinioni dei politici al termine delle elezioni europee e provinciali - comunali
Stasera invece sono passata dal sito di Alsiva, l'amica blogger abbruzzese a cui avevo mandato un altro pacco di cose varie utili per i terremotati d'Abbruzzo Lei è passata da Onna domenica e nel suo blog ci sono le immagini toccanti e strazianti di un paese che non esiste più, distrutto dalla potenza di un terremoto terrificante
Per non dimenticare chi è sopravvissutp ed a Onna continua a vivere nel disagio e nelle difficolà di una vita transitoria ho scritto queste poche righe
Un grazie grandissimo ad Alsiva che continua la sua opera di collaborazione con i terremotati e con noi che da lontano vogliamo portare un piccolissimo aiuto a chi soffre laggiù in terra d'Abbruzzo

domenica 7 giugno 2009

Europee ... e il viaggio di Obama

Ieri il tempo è stato a dir poco inclemente con vento e piogge violente di primo mattino ed acquazzoni improvvisi nel pomeriggio ma alle cinque sono uscita con mia mamma, approfittando di una sperla di sole, per andare a votare. Per le Europee e per la provincia, del VCO. C'era poca gente al seggio ma spero che almeno oggi, domenica, il giorno abituale per votare, ci sia stata una maggiore affluenza
Tutti dicono che la gente non si sente più vicina a questa Europa e quindi non va a votare ma io penso che sia importante continuare ad avere un sogno europeo di comunità collettiva che ci aiuti maggiormente ad affrontare il futuro insieme e a risolvere i problemi che attualmente creano ansia e diffidenza in tanti di noi, la disoccupazione, la povertà, l'immigrazione, la recessione...
Non ho alcuna idea sui risultati delle nostre votazioni italiane e su chi vincerà, ma nel resto d'Europa le sorprese sono state parecchie, dalla Francia dove c'è stato circa il 60% di astensionismo, all'Ungheria ed alla Bulgaria dove hanno trionfato le opposizioni di destra. In Germania i conservatori della Merkel hanno tenuto mentre in Austria hanno vinto i populisti conservatori; al contrario in Grecia è largamente in testa l'opposizione socialista .

Ma ieri era anche il 65° anniversario dello sbarco in Normandia, l'operazione Overlord, il D-Day.
Ho seguito con il digitale sul canale RaiEdu1 le interviste agli anziani superstiti inglesei americani francesi e canadesi che quel giorno sbarcarono sulle spiagge normanne sotto al tiro di fuoco nazista e iniziarono la liberazione della Francia da quattro anni in mano al nemico tedesco
Ho visto con estremo interesse i vecchi servizi televisi su quel giorno così importante per la liberazione dell'Europa dal gioco nazista, ricordando le emozioni che provai personalmente parecchi anni fa quando in un viaggio estivo arrivai, in un caldo giorno di agosto, in qual paesino assolato e semideserto, con le stradine strette che portavano alla spiaggia di Omaha Beach Un mare mosso e tutto uguale al 1944, con i pontoni lasciati lì dagli americani, le casematte dei nazisti, da dove sparavano sugli alleati che superavano le spiagge minate e la sensazione di sentire quella tremenda battaglia tra il bene ed il male, che aveva invaso il nostro vecchio continente come un nero manto di dolore e di morte

Ed ho seguito in settimana il viaggio del presidente americano Obama, prima in Egitto, poi a Buchenwald e quindi a Caen e nel cimitero americano
Un viaggio importante con discorsi importanti e parole coraggiose, in particolare quelle rivolte all'Islam, per una effettiva collaborazione reciproca e la possibilità di ragionare e dialogare insieme, senza più guerre ed odii reciproci Ma anche un ritorno alla storia, al suo importante significato ed a quello che ha rappresentato per tutti noi, che siamo nati dopo quegli avvenimenti così tragici, come Buchenwald o Auschwitz o Treblinka e le centinaia di campi di concentramento disseminati in mezza Europa

martedì 2 giugno 2009

Perle di Riciclo

Alcuni degli oggetti creati con materiale di riciclo dagli alunni del Laboratorio pomeridiano (vedi post precedente ) sono veramente molto belli Io li ho fotografati da vicino e ve li mostro nella loro semplicità così speciale


Io differenzio e riciclo...e tu ?

" Giovedì scorso si è tenuta all'Auditorium del Forum di Omegna la serata divulgativa di presentazione del Progetto " Io differenzio e riciclo...e tu? ", realizzato nel corso di questo anno scolastico dalle classi 2A, 2D, 2E, 2G della Scuola Media Statale F.M.Beltrami di Omegna con le docenti di Matematica e Scienze, professoresse C..., R..., S...e V.... Sono intervenute alla serata l'assessore comunale Maria Giulia Comazzi, Raffaela Piloni, in rappresentanza della Comunità Montana Cusio-Mottarone e la dottoressa Erra dell'Assessorato provinciale Ambiente ed un folto pubblico di genitori e cittadini.
Il progetto, con il contributo dell'Assessorato provinciale e regionale dell'Ambiente, ha coinvolto per diversi mesi gli alunni delle quattro classi, le loro famiglie e gli enti che operano nel VCO nel campo dello sviluppo sostenibile.
Il tema del Progetto, " I rifiuti e la loro gestione nel VCO", si è proposto di sensibilizzare gli alunni coinvolti e le loro famiglie sulla tematica dei rifiuti e sulla possibilità di ridurne la produzione con la raccolta differenziata ed il riciclaggio, al fine di formare negli alunni una coscienza ecologica ed un comportamento presente e futuro compatibile con l'ambiente di vita.
Le informazioni, le immagini e tutti i dati, raccolti dagli alunni durante le lezioni in classe con le insegnanti e con gli esperti dell'Osservatorio sui Rifiuti e del Con.Ser.VCO e nelle visite guidate al museo A come Ambiente di Torino, al Termoutilizzatore di Mergozzo ed all'Impianto di recupero per materiali inerti e scarti vegetali di Santino, sono stati analizzati, rielaborati e sintetizzati in un CD, in cartelloni e in tesine cartacee presentati alla serata.
Gli alunni hanno illustrato ai presenti la proiezione finale del Progetto leggendo a turno gli obbiettivi del Progetto stesso - lo sviluppo del senso di responsabilità nei confronti dell'ambiente, la comprensione delle relazioni tra natura ed attività antropiche, la conoscenza delle diverse tipologie di rifiuto, la comprensione dell'importanza della raccolta differenziata e del riciclaggio, la conoscenza delle tecniche di smaltimento dei rifiuti - ed i contenuti, in particolare il concetto e le tipologie di rifiuto, la diminuzione di spesa consapevole, il riutilizzo ed il recupero, la normativa in materia di rifiuti, la raccolta differenziata a livello provinciale regionale e nazionale, le tecniche di riciclaggio, le discariche controllate, la termoutilizzazione ed il compostaggio.
Sono stati esposti al pubblico anche alcuni degli oggetti ornamentali e dei giocattoli creati con materiali di riciclo - carta e cartone, plastica, vetro, stoffe, lane, perline, bottoni, palline , lampadine ed altro - dagli alunni ed alunne che hanno partecipato, nei due quadrimestri scolastici, al laboratorio manuale " Io differenzio e riciclo... e tu? ", del mercoledì pomeriggio, gestito dalle docenti V... e R... G....
Il pubblico, che ha gremito numeroso la sala del Forum, ha apprezzato ed applaudito con molto calore il complesso lavoro svolto dai ragazzi "

E' stato molto bello essere lì al Forum giovedì sera con i miei alunni ed il pubblico e le autorità locali che hanno apprezzato molto il laboratorio manuale creativo che la mia collega del corso E ed io abbiamo gestito per tutto l'anno scolastico nelle ore pomeridiane del mercoledì. I lavori sono splendidi ma hanno richiesto una lunga preparazione, tante ore extra da parte nostra, non retribuite, e tanta fatica ad insegnare ai ragazzi ed alle ragazze a creare con forbici, colle e materiali tanto inusuali per loro

Anche questo è insegnare a scuola. Un modo diverso ma tanto utile per dare agli alunni la possibilità di entrare nel mondo degli adulti con una maggiore maturità e preparazione, non solo libresca ... Peccato che l'altra sera i rappresentanti dei giornali locali non si siano fatti vedere al Forum, neppure uno !!! Le foto qui sopra sono mie e per fortuna che ho avuto la geniale idea di portare la digitale quella sera ... erica

Un riconoscimento di Pertini del 1984


Alcuni giorni fa stavo cercando delle vecchie foto di mia mamma e in uno dei suoi cassetti, per caso, ho trovato un riconoscimento inviato a mio papà nel lontano 1984, firmato dall'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini e dal Ministro della Difesa, Giovanni Spadolini . Altri tempi... Mi sono commossa a vedere quelle due firme importanti ed il nome di mio papà con le parole" Internato militare non collaborazionista " Un documento a me sconosciuto ma che attesta quello che lui ha sempre detto e che io tanto spesso ho ripetuto: non ha mai voluto firmare per Salò quando era nei campi di concentramento nazisti e non ha mai collaborato !