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martedì 12 maggio 2020

La Mamma di Silvia Romano

Sono due giorni  che il coronavirus è  finito  in secondo piano perché su tutti i giornali e in TV impazzano le polemiche per la liberazione di Silvia Romano, la giovane cooperante milanese rimasta prigioniera della jiad islamica in Somalia per ben 18 mesi, dopo un rapimento che anche allora provocò polemiche, insulti e quant'altro sui social 
La giovane e  stata liberata con il pagamento  di un riscatto, e già questo è  stato motivo di ire funesta,  ma quello che ha scatenato l'ira  di dio, come si suol dire, è  il fatto che è  tornata vestita come una musulmana ( dopo tutto quel tempo non poteva essere diversamente, no ) e che ha candidamente dichiarato di essersi convertita alla religione  di Maometto e di chiamarsi adesso Aisha, come la terza moglie del suddetto.
Dopo  insulti minacce di morte lettere  e chi più  ne ha più  ne metta, Silvia Romano si è  recata dal capo dell'antiterrorismo di Milano, Alberto Nobili 
Lei ha dichiarato di essere serena, ma la madre, assillata dai giornalisti mentre era uscita un attimo da casa,  ha detto solo una cosa, la stessa che ho pensato io quando ho visto la foto della giovane tutta intabarrata in quel lungo pastrano verde che le ricopriva anche il capo : " Chiunque finisce in quei posti li,  si converte",
Donna saggia, la mamma di Silvia. E posso immaginare l'angoscia di questa famiglia che per mesi non ha avuto notizie della ragazza e poi al suo ritorno si sono ritrovati in mezzo a questa bagarre da circo equestre del solito branco di affezionati insultatori sputa sentenze che devono sempre dire la loro su tutto e su tutti, spargendo veleno e cattiverie a iosa.
La loro felicità  per aver potuto riabbracciare Silvia è  stata sporcata da tutto  quello  che è  successo nelle ore successive  al suo ritorno in Italia.
Sicuramente anche su di lei calerà  l'oblio di stampa e giornali e i frequentatori dei social avranno altre vittime da prendere di mira, ma un'esperienza  simile non è  da augurare a nessuno, ne a chi è  andata sicuramente  in Africa piena di gioia e di speranza convinta di fare del bene ai piccoli del posto, insegnando loro quello che lei aveva appreso in un paese europeo culturalmente avanzato, e che si è  ritrovata nelle mani di fanatici religiosi che non hanno scrupoli di nessun tipo, uomini che in nome di una religione uccidono e sottomettono senza pietà  interi territori occupandoli con le armi e la violenza. Ne tanto meno la famiglia di chi è  stato rapito per tanti mesi, un tempo infinito per chi ha atteso con ansia notizie senza sapere se era ancora viva o se era stata uccisa senza pietà .
Ricordo il rapimento di Giuliana Sgrena,  la giornalista la cui famiglia vive ancora qui in Ossola, e la sua liberazione traumatica in Iraq. Una donna adulta ed esperta tornata provata il cui viso pieno di angoscia e di disperazione non impedí ai soliti di creare un caos di polemiche a non finire. 
La brillante operazione di quella volta fini  nel sangue, mentre questa è stata un successo per il capo di Governo Conte e per Di Maio , che si sono recati entrambi a riceverla all'aeroporto.  
Forse col senno di poi sarà  venuto loro in mente che forse era meglio farla rientrare in sordina, con un silenzio forse ipocrita, ma sicuramente  rassicurante  per lei e per la sua famiglia?
Io penso spesso a padre Dall'Oglio,  scomparso da anni in quel calderone infernale che era  la Siria in guerra, anche lui rapito mentre si dedicava al benessere di chi era in difficoltà,  e di cui non si è  mai più  saputo nulla.
Mentre Quirico, il giornalista di guerra de La Stampa, entrato clandestinamente in Siria,  fu preso e passato di banda in banda fino alla liberazione.  Un uomo fortunato che però  in quell'occasione rischiò  parecchio e subi parecchio. Vide cose inimmaginabili e quando tornò  dichiarò  in una lunga intervista al giornale torinese, per il quale ancora oggi lavora come reporter di guerra, il suo odio per quegli assassini e farabutti che usano la religione mussulmana come scudo per commettere crimini e nefandezze indescrivibili
Questa volta invece ciò  che più  ha scatenato le menti dei soliti è  stato  il fatto che la giovane  Silvia Romano è  tornata  sorridente, apparentemente felice, ben vestita e per nulla sciupata o terrorizzata.
E allora apriti cielo, impiccatela,  arrestatela e tutto il resto del repertorio  becero di un certo mondo di  internet e dintorni
Oggi pomeriggio  io ho accolto il messaggio di Amnesty International  Italia ed ho inviato un breve pensiero a Silvia. Le ho augurato di ritrovare la pace e la tranquillità con la sua famiglia e con chi le vuole bene
E spero il più  presto  possibile perché  non sarà  di certo facile e semplice per lei dimenticare ciò  che le è  successo in Africa, comunque sia andata.
A quell'età si è  ancora giovani e se non si ha un carattere forte, da guerriere,  in un modo o nell'altro si soccombe e si subisce tutto pur di non impazzire, umiliate e calpestate dall'odio di uomini che ci odiano a morte
Perché  siamo europei e cattolici
A questo forse dovrebbero pensare tutti quelli che si sono scagliati contro Silvia e dovrebbero pure riflettere sul fatto che noi europei siamo stati vittime negli ultimi anni  di attacchi terroristici a casa nostra. In Francia, in Inghilterra, in Belgio ....fino al devastante attacco delle Torri gemelle a New York nell'ormai lontano 2001. Menti bacate che ci odiano ed odiano il nostro modo di vivere, odiano noi donne libere intelligenti e non succubi, odiano la nostra religione, ben più  antica della loro, ma con tante analogie , da alcune feste a tanti versetti del Corano, dove si ritrovano pensieri positivi come nella Bibbia di Cristiani ed Ebrei 
 F

sabato 4 aprile 2020

Zoom e zoombombing

Questa settimana ho partecipato ai consigli di classe da casa con computer. Sono stata invitata dai coordinatori di classe a partecipare agli incontri. Per la prossima settimana dovremo fare un saluto alle classi sempre collegandoci con Zoom . Ma oggi la nostra collega giovane di Inglese, che è l'animatore digitale della scuola, sta tribolando da ore perchè proprio in queste ore Zoom sta introducendo delle novità a livello di sicurezza e di pasword
Cercando nuovi articoli sul coronavirus oggi pomeriggio ho trovato questo articolo online pubblicato dalla pagina de IlPost veramente molto interessante ed utile

" IlPost

INTERNET SABATO 4 APRILE 2020
Gli “Zoombombing” stanno diventando un problema
Sono le azioni di disturbo organizzate introducendosi nelle ormai quotidiane videochiamate e riunioni a distanza, che spesso diventano vere aggressioni verbali

Zoom è una delle app per videochiamate più usate nel mondo per mantenere i contatti con amici, parenti e colleghi in questo periodo di restrizioni agli spostamenti per via del coronavirus (SARS-CoV-2). La usano anche molti insegnanti per tenere videolezioni in diretta, aziende per fare riunioni e perfino ministri britannici per consigli governativi. Secondo la società di analisi dati sulle app SensorTower, a febbraio l’app di Zoom era stata scaricata 6,2 milioni di volte: a marzo 76 milioni di volte, più del mille per cento in più. Parallelamente alla sua grande diffusione, però, è stato segnalato un problema di Zoom: il cosiddetto “Zoombombing”, cioè la pratica di interrompere videolezioni e riunioni di vario genere in corso con messaggi scemi o, nei casi peggiori, pornografici, razzisti e offensivi.

Negli Stati Uniti l’FBI ha ricevuto così tante segnalazioni di episodi di “Zoombombing” da aver diffuso un comunicato per avvisare del problema e invitare chi ne ha subito uno di segnalarlo. Alcuni procuratori americani inoltre hanno detto che indagheranno sulle accuse di questo tipo, mentre Matthew Schneider, procuratore del Michigan, ha addirittura detto: «Pensate che lo Zoombombing sia divertente? Vediamo quanto lo sarà quando sarete arrestati. Se interferite con una teleconferenza o un incontro pubblico in Michigan potrebbe capitarvi di sentir bussare alla vostra porta dalla polizia federale, statale o locale».

Su Zoom si può accedere a una videochiamata con un link: se questo è usato tra pochi amici e diffuso per mail o messaggio non ci sono ovviamente rischi di intrusione. Ma per le videochiamate più ampie, i link sono spesso diffusi sui social network o siti internet, e da lì possono essere usati anche da persone malintenzionate.

Il New York Times, che ha dedicato un lungo articolo al fenomeno, ha raccolto le storie di alcune persone che lo hanno subito. Il 29 marzo, ad esempio, si è tenuta una videoconferenza del Concordia Forum, una rete internazionale di persone musulmane, a proposito della spiritualità in relazione alla pandemia: a un certo punto qualcuno ha cominciato a scrivere un insulto razzista su una delle slide condivise tra i partecipanti. Dopodiché l’infiltrato ha condiviso il suo schermo, dove si vedeva un video pornografico, ripetendo l’insulto razzista a voce.

Lo stesso genere di interruzione è avvenuta durante una discussione di tesi di dottorato a distanza, in un incontro dell’American Jewish Committee di Paris, in vari eventi culturali a distanza ma anche in molte riunioni degli Alcolisti Anonimi: tra le altre cose è successo che qualcuno usasse la funzione di Zoom per cambiare lo sfondo intorno a chi parla per mostrare una GIF di una persona che beve una bevanda alcolica. Un uomo di Los Angeles membro degli Alcolisti Anonimi ha raccontato che in tutti i 30 incontri a distanza a cui ha partecipato nelle ultime settimane ci sono state interruzioni spiacevoli.

Chi organizza gli incontri su Zoom può rimuovere un partecipante fastidioso in qualunque momento, ma se gli Zoombombing sono portati avanti da più persone contemporaneamente può essere difficile.

Queste aggressioni infatti sono spesso organizzate in modo simile alle campagne di insulti, minacce e molestie sui social network che si sono viste più volte negli ultimi anni – una delle più note fu il cosiddetto “GamerGate”, nel 2014 – e ai gruppi che condividono immagini di nudità o atti sessuali diffuse senza il consenso della persona che ritraggono. Su alcuni social network e app di messaggistica vengono diffusi i codici di accesso per incontri e lezioni su Zoom, spesso resi pubblici dagli stessi organizzatori senza immaginare possibili conseguenze negative, con l’invito a disturbarle e interromperle.

Leggi anche: C’è una “campagna di diffamazione” contro Houseparty?

Il New York Times ha trovato 153 profili di Instagram, decine di account di Twitter e numerosi forum di discussione su Reddit (che successivamente li ha chiusi) e 4Chan usati da migliaia di persone per fare Zoombombing, a volte semplicemente condividendo i codici di accesso, altre volte pianificando come interrompere le videoconferenze. Dallo scorso weekend migliaia di persone hanno cominciato a seguire account di Instagram con nomi come Zoomraid e Zoomattack, creati appositamente per diffondere informazioni sulle aggressioni e le azioni di disturbo su Zoom. Un portavoce di Facebook ha detto al New York Times che per evitare che Instagram sia usato in questo modo gli hashtag usati per segnalare gli Zoombombing saranno bloccati.

In alcuni casi si può dire che lo spirito con cui vengono fatte queste operazioni non sia molto lontano da quello degli scherzi telefonici degli adolescenti: sono proprio ragazzi costretti a stare in casa, pieni di compiti da fare, a disturbare molte videolezioni di scuole medie e superiori, un po’ per noia e un po’ per ribellione verso l’isolamento forzato in casa. Come nel caso degli scherzi telefonici, spesso si tratta di interruzioni inoffensive, magari inappropriate, ma relativamente innocenti. Tra i ragazzi che le stanno organizzando ci sono anche gestori di account di Instagram che condividono video divertenti presi da TikTok o meme: per aumentare il numero dei propri follower si sono messi a diffondere informazioni su incontri su Zoom, invitando chi li segue a interrompere facendo qualcosa di buffo.

Ma ci sono tanti Zoombombing molto meno innocenti: quelli organizzati da gruppi di adulti che, dopo essere entrati in contatto su forum e social network, pianificano gli attacchi alle videoconferenze su Zoom usando Discord, una piattaforma per chattare mentre si gioca ai videogiochi molto usata, tra gli altri, da estremisti di destra. In queste chat – il New York Times ne ha trovate 14, la più popolare delle quali ha più di 2mila partecipanti – si condividono codici di accesso a Zoom, ci si mette d’accordo su un orario in cui compiere le interruzioni e vengono decise scale di “punti” che si possono ottenere facendo una certa azione di disturbo piuttosto che un’altra. Tra i codici che vengono condivisi ci sono quelli di videolezioni di scuole e di incontri di supporto psicologico a ragazzi trans.

La società che gestisce Discord ha condannato questo comportamento e ha detto che viola i termini di servizio della piattaforma: quando scoprirà che un account è coinvolto in questo tipo di chat, si impegnerà a rimuovere certi contenuti condivisi e a chiudere l’account in questione.

Alcuni Zoombombing sono stati registrati dai loro autori e i video sono stati diffusi su YouTube e Twitch, un sito per giocare ai videogiochi di Amazon. Uno youtuber piuttosto noto ha fatto uno streaming in diretta degli Zoombombing compiuti contro decine di gruppi di Alcolisti Anonimi riunitisi su Zoom. Anche nel caso di YouTube un portavoce ha detto che i contenuti inappropriati e offensivi saranno rimossi.

Un portavoce di Zoom ha detto che la società condanna gli Zoombombing, ma per come l’app per le videoconferenze è stata progettata, pensando ai soli incontri di lavoro, e non tanto agli usi che se ne fanno in questo periodo, non ha molti strumenti per impedire che avvengano. Gli utenti però possono prendere delle precauzioni per proteggersi, consigliate anche dall’FBI:

su Zoom si possono organizzare videoconferenze pubbliche e private ed è bene propendere per le seconde; per controllare l’accesso si può richiedere una password oppure attivare una specie di sala d’attesa che fa sì che solo gli organizzatori della videoconferenza possano dare l’accesso ai nuovi partecipanti;
un’altra cosa da evitare è condividere il link di accesso a videoconferenze e videolezioni su post sui social network che chiunque può vedere;
si può impedire ai partecipanti alle videoconferenze di condividere il proprio schermo con le altre persone presenti, basta cambiare le impostazioni;
è bene inoltre che tutti i partecipanti usino la versione più aggiornata di Zoom "


sabato 6 maggio 2017

Difficoltà per gli anziani con il CUD

Genova - Alla sede centrale, in piazza della Vittoria, si presentano ogni giorno più di cento persone. Tante altre bussano invece alle quattro sedi periferiche. Obiettivo di tutti, ottenere la sospirata Certificazione unica. Essenziale per la dichiarazione dei redditi ma, come accaduto l’anno scorso, l’Inps non invia più il documento al domicilio dei pensionati.
Al contrario, occorre attivarsi per ottenerla. E se le modalità sono a onor del vero numerose, è quella più alla portata di tutti a zoppicare, ossia la richiesta allo sportello, preferita da un numero sempre molto alto di persone. Una procedura che si rivela in molti casi più ostica del necessario.
Nonostante l’estrema semplicità dell’operazione, infatti - si tratta di digitare i dati dell’interessato quindi stampare un documento - a diversi pensionati o loro delegati è stato richiesto di tornare più volte. All’apparenza perché una procedura sulla carta ragionevole, pensata per abbattere le code, è stata rigidamente applicata a tutti. «L’ufficio era vuoto - segnala un utente al Secolo XIX - eppure, senza che fosse data alcuna altra possibilità, mi è stato presentato un modulo da compilare per prenotare il ritiro la mattina successiva. Il problema è che nemmeno il giorno dopo la Certificazione era disponibile. Così, è servita una terza visita per risolvere». da Il Secolo XIX
Leggendo questo articolo mi è venuto spontaneo pensare che anche online non è stato semplice riuscire ad ottenere il sospirato documento, ex CUD perché attualmente si chiama modello unico.
Ho dovuto richiedere un nuovo Pin per entrare a cercare il documento per mia mamma, di anni 93 !
Mi sono arrivati subito sul cellulare i primi otto numeri ma gli altri otto che dovevano pervenire via email si sono fatti attendere un bel po'.
Dopo alcune ore ho riaperto il computer e finalmente ho trovato la sospirata mail . Sono andata nella pagina del sito Inps, ho inserito il codice fiscale di mia mamma, i 16 numeri prestando attenzione a non sbagliare e finalmente sono entrata...
beh non proprio e non subito perché ho dovuto salvare i numeri effettivi comparsi su una piccola scheda salvabile o stampabile del nuovo Pin, rifare l'operazione con questo pin ed arrivare alla pagina di mia mamma...
Dove ho trovato una bella sorpresa. Eh sì ... il sito ha cambiato tutto e non ha ancora inserito un bel nulla. Era tutto vuoto, non c'erano i mesi con i dati riguardanti le cifre effettive della sua pensione. Non c'era niente altro. Se cliccavo compariva la scritta che annunciava che presto avrebbero reinserito tutti i dati e le notizie personali riguardanti la sua situazione pensionistica
Naturalmente non c'era neppure il modello unici 2017 ...
Ho dovuto inserire il suo nome e cognome in cerca nella home page del sito e la parola cud 2017 per vedere finalmente comparire le sospirate otto pagine dei suoi redditi annuali dello scorso anno. Ma le pagine erano in formato pdf non salvabile. Si potevano solo stampare!
Ho dovuto spedirle via email alla commercialista e a me stessa per poterle conservare in un file visto che questo portatile non è collegato alla stampante, che si trova altrove con un altro laptop collegato.
Nel mondo dei tablet e dei telefonini di nuovissima generazione, sempre più usati da tutti, anziani autosufficienti compresi, trovare un pdf non salvabile è veramente incredibile.
Dopo aver passato un paio di ore a tribolare alla fine sono riuscita ad avere ciò che mi serviva ma mi sono chiesta come avrebbe fatto un anziano non troppo pratico di pc pin password ecc ecc ad avere il documento online

lunedì 15 dicembre 2014

Reato di autoriciclaggio

È stato votato al Senato il reato di autoriciclaggio, recependo in toto e senza modifiche il testo approvato alla Camera e posto all’interno del pacchetto sul rientro di capitali.

" L’autoriciclaggio è   legge, ma non risolve quei rischi d’interpretazione segnalati da esperti di settore e da Riparte il futuro che ha raccolto 50 mila firme per chiederne la riforma.
È certamente una buona novità perché si colma un vuoto del codice penale - ha spiegto Enrico Fontana, coordinatore nazionale di Libera - ma si è persa l’occasione di dotare il nostro Paese di una norma chiara e semplice, in linea con le indicazioni contenute nelle direttive europee. Abbiamo invece un lungo articolo che presenta il rischio di equivoci e di problemi di interpretazione, che potranno compromettere l’azione penale”.
Restano diversi dubbi sulla formulazione del neonato 648 ter. Uno dei nodi più preoccupanti è il concetto di “godimento personale” delle somme accumulate illegalmente, approdato definitivamente. Non sarebbero quindi punibili le condotte per cui il denaro, beni o altre utilità vengano destinate “alla mera utilizzazione” o al già detto “godimento personale”. È difficile capire che cosa significhi e per cosa dovrebbero essere  impiegati.
 Alla luce della formulazione votata, non è ancora chiaro quali saranno le condotte per cui l’autoriciclaggio si applicherà, e quali rimarranno fuori. Ci sono infatti due aggettivi che descrivono il dettaglio sulle attività necessarie a trasferire fondi con l’autoriciclaggio, che devono appunto essere “imprenditoriali” e “speculative”, ma non si capisce se servono a dettagliare i tipi di azione o a circoscriverli solamente all’interno dei due vaghi aggettivi. Dall’elenco delle attività rischierebbe di rimaner fuori il caso per cui ci si compra una lussuosa casa (uso personale) ma dopo aver fatto circolare il denaro su fondi di copertura.
E ancora: i tre verbi, “impiegare, sostituire e trasferire”, che raccontano come concretamente si autoriciclano i proventi criminali, sono intesi come tutti contemporaneamente necessari e dimostrabili per applicare la norma?
Inoltre, anche l’espressione “ostacolare concretamente” contenuta nel testo, usata per descrivere l’azione di nascondere la provenienza dei proventi del reato, pare superflua e rischia persino di essere d’inciampo. Non è infatti chiaro cosa si vuole dire con “concretamente”, quasi che si possa nascondere il frutto di un illecito “astrattamente”.
Un problema si pone anche sulle pene: quando l’autoriciclaggio si applica a quei reati “presupposto”, che hanno prodotto i soldi sporchi da ripulire, punibili con una pena sotto a 5 anni (e quindi la maggior parte dei reati di corruzione) non sarà consentito lo strumento delle intercettazioni, fondamentali per contrastare questo tipo di reato.
In sintesi: sarà dura per un giudice distinguere condotte così di dettaglio, senza vedere compromessa la sua attività e senza contare su adeguati strumenti investigativi.
Se si considera poi che questo testo è stato inserito all’interno di una discussa legge sul rientro di capitali, che per molti aspetti assomiglia di fatto a un condono fiscale, sebbene versioni diverse compaiano in disegni di legge tutt’ora in discussione in Parlamento, risulta fin trioppo evidente come il quadro non sia dei migliori.
“Nel balletto attorno alla legge, tirata a volte come una coperta troppo corta da diversi lati - ha concluso Fontana- non è stata ascoltata fino in fondo la voce, raccolta da Libera e rilanciata attraverso Riparte il futuro, di chi ogni giorno si spende per combattere la criminalità economica. Ora il testo è alla prova dei fatti. Speriamo che ci sia la volontà politica di migliorarlo e modificarlo quanto prima”.
Ho trovato in internet questo articolo molto interessante che vale la pena di leggere !

giovedì 6 marzo 2014

Quaresima senza social network

Don Paolo Ciccotti, 40enne parroco di Borgo San Siro, esorcista della Diocesi di Vigevano, ha pubblicato qualche giorno fa la raccomandazione di staccarsi dalle continue connessioni digitali in questo periodo che la Chiesa vuole sia di riflessione e digiuno. Lui stesso, come molti sacerdoti è presente sul social network, dove comunica quotidianamente con fedeli, parrocchiani, studenti ed amici. Ma   «Ho proposto questo digiuno dal virtuale  perché possa servire da un lato a ritrovare Dio, in attesa della Pasqua, e dall’altro a recuperare i rapporti reali con gli altri». Chi ha a che fare con gli adolescenti sa quanto la presenza di smartphone possa essere pervasiva: «Organizziamo dei ritrovi per ragazzi delle medie, il sabato sera, abbiamo dovuto proibire i cellulari altrimenti i ragazzi arrivano a parlare con il compagno seduto di fianco usando il telefono». Qualche giorno fa il vignettista Marc Maron ha raccontato in una strip cruda ma molto efficace proprio Twitter e Facebook come una delle droghe dei giorni nostri. Per ora molti hanno espresso l’intenzione di aderire a questo invito. Per ora lui è davvero scomparso dai sociale. «C’è chi vive la sua vita raccontandola minuto per minuto su Facebook – aggiunge – questo è eccessivo, sembra che non esisti se non mostri agli altri quello che stai facendo».  «Questa continua connessione, questo essere in rete sempre e comunque ci porta via anche molto tempo: usiamolo per ritrovare Dio, per parlare davvero con il nostro prossimo Ci può fare bene disintossicarci un po’». da La Stampa To
Sta arrivando la primavera e forse anche le belle giornate di sole, dopo un inverno non freddo, ma molto piovoso, ed io sento la necessità di stare all'aria aperta a contatto con la terra, le piante ed i fiori
Senza internet e il mondo virtuale del web. 
Purtroppo i giovanissimi con cui passo tante ore insieme a scuola spesso non sentono questo bisogno impellente di uscire e di incontrare gli altri ed il mondo che rinasce con la bella stagione
Conoscono tutti gli orpelli della rete, persino What's up , e li usano in eccesso 
Uno spreco 
Quanto alle parole del sacerdote, ha perfettamente ragione. Ricordo una gita di due anni fa con una mia seconda media dove i ragazzi e le ragazze non facevano altro che messaggiarsi o inviarsi foto o musica con Bluetooth da un sedile all'altro del pullman Una vera follia 
Non si rendevano conto che sarebbe bastato alzarsi e cambiare posto per parlare a tu per tu con gli altri compagni 
Un bel digiuno dalla rete e troppo spesso dalle sue banalità o cattiverie di massa faranno sicuramente bene al cervello e all'anima 

domenica 2 febbraio 2014

Caccia alle streghe

Gli amministratori della bacheca Facebook di Grillo hanno condiviso un video ironico su un ipotetico viaggio in auto con la presidente della Camera Laura Boldrini,  che i parlamentari grillini hanno pesantemente attaccato per aver utilizzato la “ghigliottina” durante il dibattito sul decreto Imu-Bankitalia. Ma la domanda “cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?” è diventata l’opportunità per svariati utenti di mettere in mostra i loro peggiori istinti: insulti, minacce, parole retrive, con particolare predilezione per le offese sessiste che rimandano a violenze, stupri, prostituzione. 
Laura Boldrini, presidente della Camera, ha detto che : “Insulti e volgarità istigano alla violenza”
 “Gli insulti e le volgarità non possono in alcun modo fare parte del dibattito politico e non danno nessuna risposta concreta ai problemi dei cittadini. Piuttosto servono a istigare alla violenza e a minare le basi della nostra democrazia”.
Su Facebook la signora Boldrini ha ringraziato ” tutti per il sostegno contro gli insulti e le minacce che mi sono state rivolte in rete e la mia solidarietà a chi, come me, in queste ore, è vittima degli stessi attacchi: il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il giornalista Corrado Augias, colpevoli di avere mosso critiche al Movimento 5 Stelle“.
Anche contro Corrado Augias ci sono stati attacchi pesanti  E un suo libro , “Inchiesta su Maria”, è stato dato alle fiamme in un camino da un utente che poi ha pubblicato la foto   su Facebook.  
Il primo a reagire alle violenze verbali contro la Boldrini è stato il leader di Sel Nichi Vendola: “Mai arrivati ad un livello di degrado così basso. Ora incitazione a stupro simbolico. E poi Grillo non dovrebbe parlare di automobili”.
A intervenire successivamente  è stato anche il presidente del Senato Piero Grasso : “ Ho appena parlato con la presidente Boldrini per esprimerle la mia vicinanza e il mio sdegno per le offese volgari e sessiste che sta ricevendo in queste ore”. “Guardo con preoccupazione al clima di questi giorni che ha visto il Capo dello Stato e la presidente Boldrini vittime di insulti e accuse senza fondamento: il dissenso, il cui esercizio è regolato e garantito dalla nostra Costituzione, è un elemento fondamentale del processo democratico ma quando si trasforma in un irresponsabile attacco alle istituzioni e agli organi costituzionali si mettono in discussione i fondamenti della nostra democrazia”. “Chiunque approfitti della situazione critica del Paese per fomentare gli animi, cercando tornaconti elettorali, forse sottovaluta quanto sia pericoloso alimentare la rabbia dei cittadini in un momento già così difficile: spero quindi che tutte le forze politiche  abbiano la capacità di chiudere immediatamente questa parentesi indecorosa, assumano atteggiamenti più responsabili e tornino ad occuparsi seriamente di risolvere i problemi del nostro Paese”.
Al fianco della Boldrini anche  3 senatrici del Pd Isabella De Monte, Rosa Maria Di Giorgi e Nadia Ginetti: “ Beppe Grillo vuole il ritorno della caccia alle streghe   Il suo medioevo punta a colpire in modo particolare le donne. Le offese da trivio alla presidente della Camera Laura Boldrini, alla quale va la nostra solidarietà, sono vomitevoli”. “In pochi giorni è venuta fuori una quantità di maschilismo frustato  che rende perfettamente l’idea della cultura oscurantista di Grillo. Resta da capire come facciano le tante colleghe del M5S a sopportare una tale deriva”
Per la responsabile Riforme del Pd Maria Elena Boschi l’escalation di aggressività di queste ore, con un connotato violento che è stato prontamente denunciato da un gruppo di nostre parlamentari, insultate da un collega del M5S, è un segnale di allarme per le donne di questo Paese e per le istituzioni democratiche che dovrebbero essere luogo di confronto anche aspro, ma mai di mortificazione, di attacchi personali, di sopraffazione”.
 Il vicepresidente della Camera Simone Baldelli (Forza Ital ia)  ha affermato che“L’aggressione inquietante e volgare dei grillini alla Presidente della Camera, Laura Boldrini, è un vero e proprio boomerang  i cui effetti a livello politico sono inevitabilmente destinati a colpire e a squalificare gli autori”.
Per il sindaco di Roma Ignazio Marinogli insulti alla presidente della Camera che sarebbero da condannare di per sé in quanto attacco becero, volgare e sessista, sono esponenzialmente più gravi in quanto si rivolgono a chi rappresenta un’ istituzione democratica, anzi, la terza carica dello Stato. E’ evidente che ormai ci troviamo in una condizione di vera e propria emergenza democratica. Per questo auspico che tutte le persone perbene di questo Paese, e sono la maggioranza, si stringano attorno alle nostre istituzioni "
E' inquietante quello che è successo nei giorni scorsi in Parlamento ma ciò che sta succedendo nel mondo del web lo è molto di più
La violenza  più becera  che si scatena contro persone come la Boldrini o Augias , che ho seguito per anni  in TV su Rai 3 quando parlava di libri e di autori di libri , un uomo squisito, colto, intelligente e culturalmente molto preparato, fanno paura 
Dove andremo a finire se continuiamo così ? I libri li bruciavano i nazisti ma questi episodi recenti puzzano di fascismo belle e buono
E le minacce sessiste fanno tornare indietro ai tempi bui della storia, a quando le donne erano vittime  che dovevano subire in silenzio una società  maschilista brutale e violenta
Grillo e i grillini sono molto peggio di Bossi e dei laghisti di qualche anno fa, quelli del celodurismo tanto per intenderci, ma i tanti che li hanno votati convinti di far cambiare le cose in positivo non si rendono conto di aver dato la fiducia a persone simili ? Non ne sono disgustati ? 

lunedì 9 dicembre 2013

Maria Novella Oppo

 " Gli insulti pesantissimi a Maria Novella Oppo, la giornalista dell’Unità linciata mediaticamente dai fan di Beppe Grillo dopo che quest’ultimo ne aveva pubblicato la foto sui propri blog e profilo Facebook, additandola a nemica del Movimento, sono diventati il canovaccio di un filmato di solidarietà alla cronista che sta spopolando in rete. 
Una decina di giornalisti sono stati ripresi mentre, senza alcun commento, leggono le aggressioni verbali, molto spesso a sfondo sessista, rivolte alla Oppo. Ne citiamo le più morbide: «Che racchia. Pure raccomandata e sostenuta dai fondi pubblici. Sedia elettrica subito!», scrive Tiziano Caliendo. «E’ più bella che intelligente», gli fa eco Gianluca Castaldini copiando una vecchia battuta di Berlusconi su Rosi Bindi, preso a modello anche da un altro commentatore che la definisce con la stessa formula irripetibile usata dal cavaliere per la cancelliera Angela Merkel. 
«Abbiamo stampato 40 pagine di insulti, fra i circa tremila che erano stati postati sul blog di Grillo e la sua pagina Facebook – spiega Stefano Aurighi, autore del video insieme a Davide Lombardi e Paolo Tomassone, che insieme formano le Officine Tolau -. Poi, via Facebook, abbiamo lanciato un appello ai giornalisti e abbiamo chiesto loro di leggerli davanti alla telecamera, perché ci sembrava una risposta adatta alla gravità di quanto era successo, e stamattina abbiamo messo online il filmato».  "da La Stampa To
Trovo veramente vergognoso che si prenda di mira una persona e che la si riempia di insulti e minacce via web
Avere opinioni differenti è una cosa , usare metodi fascisti è un altro
Quando si tornerà anche all'olio di ricino ed alle bastonate ?

mercoledì 20 novembre 2013

Un bacio e tante polemiche

Durante una manifestazione NoTav in Val di Susa sabato scorso una giovane donna è andata a baciare il casco di un poliziotto
Una foto pubblicata su La Stampa di Torino che è stata interpretata in  modi diversi e che ha fatto discutere molto
Ecco cosa ha pubblicato il quotidiano torinese due giorni dopo : "  Quello scatto che ha fatto il giro delle redazioni e anche dei siti del movimento si è portato dietro un mare di polemiche. "
" Il poliziotto al centro di un intenso interesse mediatico e protagonista involontario dei social network è un ragazzo siciliano di 25 anni, da pochi mesi a Torino. Fa parte del V Reparto Mobile "
" Si chiama Nina De Chiffre, vive a Milano, ha 20 anni, studia e lavora. È lei la manifestante No Tav che sabato pomeriggio, durante il corteo in val di Susa, è stata fotografata mentre baciava il casco di un poliziotto in tenuta antisommossa. «Ci sono due cose che vorrei subito chiarire – puntualizza lo giovane attivista, militante del collettivo meneghino Remake -. Quella foto non è stata assolutamente organizzata ad arte, come molti hanno insinuato. Il fotografo ha solamente avuto fortuna. Ma soprattutto: il mio intento non era quello di lanciare un messaggio di pace alle forze dell’ordine. Al contrario: volevo ridicolizzare i poliziotti. Volevo metterli in imbarazzo: volevo prenderli in giro. Direi che ci sono riuscita». 
Come è avvenuto l’episodio? 
«È molto semplice. Stavamo marciando in corteo, quando improvvisamente ci siamo trovati di fronte questo schieramento di polizia. Gli agenti in tenuta antisommossa, per regolamento, non possono reagire ad alcuno stimolo proveniente dai manifestanti. Così mi sono avvicinata con la mani in alto. Ho visto un giovane agente – avrà avuto 20 anni – e ho iniziato a provocarlo. Prima gli ho leccato il casco, poi gliel’ho baciato. Infine ho infilato le mie dita nelle sue labbra, ma in quel momento è intervenuto un suo superiore che mi ha allontanato».
«...  ho pensato a Marta, una ragazza No Tav di Pisa che a luglio di quest’anno è stata picchiata e molestata dalle forze dell’ordine durante uno scontro in val di Susa. Intendo dire: molestata sessualmente, da uomini in divisa. Perciò ho voluto provocare quel giovane agente: è stato il mio modo di reagire a ciò che è successo a Marta. Ho utilizzato due sole armi: l’ironia e il grottesco ...».
La " guerra " NOTAV è anche questo Purtroppo i nostri governanti continuano a ritenere la Tav importante e fondamentale A chi come me la ritiene invece inutile e dispendiosa farebbe invece un enorme immenso piacere sapere che tutti quei soldi stanziati per la Tav  potrebbero essere usati altrove, nelle scuole per esempio o là dove l'ambiente viene stravolto da devastazioni  di cicloni e tornadi  sempre più frequenti !!!

lunedì 10 giugno 2013

Adesso potrebbero Tacere !

Beppe Grillo, dopo essersi chiesto se il Parlamento ha ancora un senso e averlo definito una «tomba maleodorante», assicura di non volerlo abolire. Ma lancia bordate contro Laura Boldrini, `rea´ di aver criticato le sue parole come «scomposte e offensive, dannose per il Paese».  Forse «non è in grado di capirle»,  «Studi la Costituzione, cara Boldrini». La presidente della Camera preferisce non replicare. Ma parla Sel, che insorge contro chi «sa solo insultare e offendere, senza rispetto né per le persone né per le istituzioni».
 Nelle dichiarazioni dell’ex comico c’è «un’incoerenza», ha osservato  il presidente del Senato Pietro Grasso: «Molti parlamentari M5S hanno votato alcuni provvedimenti».  
Mentre fuori infuria la bufera, però, le acque restano agitate in casa M5S. Dopo il passaggio al gruppo Misto dei deputati Vincenza Labriola e Alessandro Furnari, che potrebbero essere seguiti da altri parlamentari, c’è ancora chi si dissocia dai duri toni usati dal gruppo di comunicazione per stigmatizzare la loro scelta. «Mi dissocio», dice il parlamentare Cosimo Petraroli. Mentre i due `transfughi´ affermano di sentirsi vittime di una «gogna mediatica» da parte del gruppo e lamentano la mancata presa di distanze dei colleghi, che ha contribuito a far piovere su di loro «insulti e minacce fisiche». Entrambi ribadiscono di non aver lasciato il Movimento per tenere la diaria, come li hanno accusati di fare, e assicurano che restituiranno una parte « al territorio».
Intanto, anche Emma Bonino segna la distanza rispetto al M5S: «Noi radicali   abbiamo sempre rispettato le istituzioni».  da La Stampa To
Ho letto con interesse questo articolo e mi sono chiesta se dovremo assistere ancora per molto ai comportamenti  aggressivi e maleducati dell'ex comico genovese, che ogni giorno dal suo blog insulta qualcuno, persino Rodotà, la Gabanelli, ed ora la Boldrini, che hanno osato opporsi a lui e alle sue farneticanti opinioni quotidiane
Tra lui  e Renzi , l'altro blateratore di professione, che ogni due per tre deve illuminarci con le sue scemenze quotidiane su questo, su quello, su quell'altro, del PD e non, abbiamo veramente toccato il fondo ...
Non potrebbero tacere per almeno un mesetto o giù di lì ?
I nostri cervelli riposerebbero, le nostre orecchie avrebbero un po' di pace e la nostra vista godrebbe di  altro, più piacevole, più gradevole, più riposante
Speriamo che con l'arrivo dell'estate se ne vadano in vacanza, entrambi,  a riposarsi, per lasciar riposare pure noi, però, che non ne possiamo proprio più ...
E' vergognoso poi che due persone che hanno deciso di lasciare l' M5S vengano minacciati così pesantemente. Dove sono finite la libertà  e la democrazia ?

domenica 21 aprile 2013

La marcia su Roma di Grillo

Se la decisione di Napolitano di accettare un nuovo mandato è stata vista con sollievo all'estero, in particolare negli Usa, perché, anche se non è  un nuovo punto di partenza che prima o poi l’Italia dovrà tentare, è almeno un argine al collasso e una base per rimettersi in moto verso il futuro, in Italia
la reazione di Beppe Grillo è stata a dir poco furiosa e decisamente pericolosa , visto che a mobilitarsi al suo richiamo sono stati Forza Nuova, Rifondazione Comunista e Casa Pound, che si riversati in piazza davanti a Montecitorio:
«È in atto un colpo di Stato. È necessaria una mobilitazione popolare davanti a Montecitorio. Dobbiamo essere milioni». 
Le sue parole in merito alla marcia su Roma e all'adunata davanti a Montecitorio hanno costretto i presidenti delle Camere e persino Vendola, che con Sel aveva votato il candidato proposto dai 5 Stelle, a prendere una  posizione immediata di critica e Stefano Rodotà, candidato alla presidenza del M5S e motivo della indignazione dei grillini, ha subito smentito l'ex comico genovese: «Sono contrario a qualsiasi marcia su Roma».
Il professore non voleva di certo passare per il leader di una rivolta dalle conseguenze imprevedibili.
I presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, hanno invece scritto in una nota congiunta: «Napolitano è il presidente di tutti  Parlare di golpe è infamante». 
Dario Franceschini del PD ha sottolineato che : «Questa Marcia su Roma è una cosa che non va sottovalutata È una cosa preparata».
Silvio Berlusconi, che aveva passato il pomeriggio in Parlamento a raccontare barzellette ai suoi parlamentari, ha invece usato l’ironia: «Adesso anche la comica marcia su Roma di Grillo e del suo fascismo buffo».
 
Nessuno di noi è contento di vedere i politici continuare a litigare come bambini viziati , in particolare quelli del PD che con le loro assurdità e le loro correnti egoistiche hanno affondato persone come Marini e Prodi, del tutto incapaci di giungere ad un accordo concreto per superare le difficoltà del momento, ma  Grillo sta esagerando con le sue urla e le sue parole di provocazione sobillatrice
E non è con le adunate di lontana memoria, quelle tanto care ai fascisti ( la storia ci ha insegnato che le adunate sono molto pericolose e vanno a finire male di solito, vedi Hitler e Mussolini tanto per non dimenticare ! ), che si deve esprimere il proprio dissenso urlante
Ci sono altri modi per sconfiggere la casta, in Parlamento soprattutto. E non ritengo che Rodotà, anche se è una persona seria e preparata , avrebbe potuto essere il presidente di tutti
Chissà quanti sono stati poi effettivamente i voti  raccolti in rete da Rodotà , visto che Grillo non ha mai pubblicato i dati delle sue quirinarie continuamente sbandierate ad ogni piè spinto?
Io per esempio avrei decisamente preferito Gustavo Zagrebelsky a lui
Nuove riforme come l'elezione del presidente fatta dai cittadini avrebbero sicuramente evitato tutto questo caos e non avremmo dovuto assistere alle pagliacciate di troppi politici, nani ballerine pescivendole lavandaie nostalgici franchi tiratori traditori e chi più ne ha più ne metta....

giovedì 28 marzo 2013

Emergency nel mondo, contro le guerre

Con il colpo di stato nella Repubblica Centrafricana e l'arrivo dei ribelli  nella capitale, Bangui, il centro pediatrico di Emergency è rimasto l'unico aperto
In una mail  inviata in Italia Ombretta, coordinatrice medica del Centro pediatrico di Bangui, descrive la situazione tragica in cui versa il  paese africano :
" “Dopo giorni di tensioni, ieri i ribelli sono entrati a Bangui.
Alle 7 abbiamo iniziato a sentire i primi spari e il boato dei razzi, tirati vicinissimi all’ospedale: siamo a pochi metri dal Parlamento.
In serata abbiamo ricevuto 3 feriti, una bambina di due anni e due adulti, colpiti da pallottole vaganti. La bambina era stata portata subito al Complexe pédiatrique, l'ospedale pubblico pediatrico, ma era deserto. L’hanno accompagnata da noi perché siamo l’unico ospedale aperto in città.
Il nostro staff è in ospedale da 36 ore per garantire assistenza ai bambini ricoverati.
In giro ci sono sciacalli e ribelli: nessuno si muove. Anzi no: una mamma è arrivata a piedi dal PK12, che dista 8 chilometri da qui, per portare il suo bambino con la febbre dai “medici italiani”.
Da sabato mancano elettricità e acqua: abbiamo 800 litri di scorta, e per far funzionare l’ospedale ne servono 4.000 al giorno”."
Sabato 16 marzo Emergency ha invece aperto il Posto di primo soccorso (Fap) di Musa Qala, nel sud dell’Afghanistan, in uno dei distretti più pericolosi del Paese :
" Di Musa Qala si è parlato nel 2007, durante l’operazione “Snakepit”, quando le forze Isaf catturarono quella che all’epoca era considerata la roccaforte dei talebani nella provincia di Helmand. Dopo quella battaglia ce ne sono state molte altre che non hanno fatto notizia e i combattimenti, nel distretto, sono tuttora quotidiani.
Nonostante questo, finora nell’area non esistevano strutture sanitarie gratuite per i feriti, se non l’ospedale di Emergency a Lashkar-gah: tre ore e mezzo di viaggio su una strada disseminata di posti di blocco.
Abbiamo iniziato a lavorare per questo Fap un anno fa, coinvolgendo la popolazione e le autorità locali nella ricerca di un edificio adatto: non è facile trovarlo in un villaggio in guerra da così lungo tempo.
Finalmente abbiamo trovato un edificio inutilizzato che abbiamo trasformato in Fap grazie al lavoro del nostro personale tecnico di Lashkar-gah; mentre erano in corso i lavori di ristrutturazione, presso il nostro ospedale venivano formati gli Health Assistant che oggi gestiscono il Fap.
Presso il Fap di Musa Qala offriamo, gratis come sempre, il primo soccorso ai feriti e provvediamo al trasferimento in ambulanza dei più gravi al Centro chirurgico di Lashkar-gah." dalla newsletter di Emergency

mercoledì 27 febbraio 2013

I diritti umani in Cina

Oltre 100 personalità cinesi, tra accademici, avvocati, economisti ed ex membri del Partito, hanno sottoscritto una lettera aperta al governo in cui si chiede di ratificare il Trattato internazionale sui diritti umani.  L’appello è apparso su diversi siti web e blog cinesi a pochi giorni dall’insediamento del nuovo Presidente Xi Jinping. “Noi proponiamo in modo solenne e chiaro, in quanto cittadini cinesi, che venga ratificata la Convenzione sui diritti civili e politici, con l’obiettivo di promuovere ulteriormente e affermare i principi dei diritti umani e del costituzionalismo in Cina”
Stando a quanto precisa   la Bbc, la Convenzione è parte del Trattato internazionale sui diritti umani delle Nazioni Unite e riconosce i diritti fondamentali delle persone, compresi la libertà di religione, la libertà di espressione e la libertà di associazione.
Pechino ha firmato il Trattato nel 1998, ma il Parlamento non lo ha mai ratificato.

venerdì 22 febbraio 2013

Droni


" Il senatore  repubblicano americano Lindsey Graham ha affermato nel corso di una conferenza pubblica nel suo stato, la Carolina del sud, che gli attacchi compiuti dai droni della Cia in Pakistan e altrove nel mondo hanno ucciso 4.700 persone, una cifra finora mai confermata dalle autorità americane.  “Talvolta gli attacchi colpiscono persone innocenti, ma noi siamo in guerra e abbiamo ucciso numerosi leader di Al-Qaida”, ha aggiunto il senatore.
Il portavoce di Lindsey Graham ha affermato che il bilancio deriva semplicemente da un calcolo delle vittime fornite da una ong spesso citata dai media ameriani.
Il bilancio ufficiale delle vittime delle centinaia di raid dei droni americani contro presunti membri di Al Qaida e altri gruppi terroristici in Pakistan, Yemen e Somalia è un segreto di stato e il governo americano si rifiuta di fornire dettagli di questo programma militare. " da La Stampa To
 
I droni sono gli aerei senza pilota della Cia
La New America Foundation, di Washington, ha calcolato  che i raid effettuati dal 2004 in Pakistan, la maggioranza dei quali sotto la presidenza Obama, sono stati 350. Il bilancio delle vittime sarebbe compreso tra i 1.963 e i 3.293, di cui tra i 261 e i 305 civili.
Un’altra organizzazione,   britannica, la Bureau of Investigative Journalism, ha fornito un bilancio tra i 3.072 e i 4.756 morti, di cui 556 - 1.128 civili, in Pakistan, Yemen e Somalia.
I droni militari  pattugliano dal cielo i territori infestati dai terroristi, come Pakistan, Afghanistan o Yemen, e li colpiscono dall’alto eliminandoli con precisione millimetrica.
Qualche volta ci sono stati anche i cosidetti  «danni collaterali», cioè civili coinvolti o cittadini americani uccisi, perchè passati con Al Qaeda, come Anwar al-Awlaki e suo figlio,  con tante  polemiche  e proteste successive
L’amministrazione ha fatto conoscere al Congresso le motivazioni giuridiche con cui ha giustificato  queste azioni e il modo in cui la Casa Bianca stabilisce la sua lista dei potenziali target.
Alcune organizzazioni come l’American Civil Liberties Union e personaggi famosi come il professore nero di Princeton Cornel West  hanno accusato il governo di aver commesso crimini di guerra.
Ma in effetti questi oggetti volanti senza pilota stanno invadendo anche i cieli americani, per decine di usi privati e civili.
La Federal Aviation Authority ha avviato la pratica per individuare sei siti dove si terranno i test per la sicurezza dei droni civili e militari,  per obbedire alla legge  approvata un anno fa dal Congresso, e firmata dal presidente Obama, che obbliga la Faa ad aprire i cieli americani al volo di questi apparecchi entro  settembre  2015.
Gli esperti del settore prevedono che entro il 2018 almeno 30.000 droni circoleranno in tutto il mondo, di cui la metà negli Stati Uniti. Al momento l’industria dei droni  vale 6,6 miliardi di dollari, ma secondo la Faa potrebbe salire a 90 miliardi nel giro di un decennio.

 La storia dei droni è estremamente interessante
I droni hanno un’origine militare, come molte altre cose che  fanno attualmente parte della nostra vita quotidiana,  Internet per esempio, che era stato sviluppato dall’agenzia Darpa per garantire le comunicazioni in caso di attacchi nucleari .
I primi tentativi per creare i droni  risalgono alla Prima guerra mondiale, ma  fu negli Anni Cinquanta  che si iniziò veramente a pensare di progettarli ed usarli, quando lo spionaggio legato alla Guerra Fredda spinse  l’Air Force a cercare alternative ad aerei come lo U2, che erano stati abbattuti   sui cieli dell’Urss.
 La tecnologia è  migliorata nel corso degli anni e la guerra al terrorismo seguita agli attentati dell’11 settembre ha portato all'uso intensivo di questo tipo di arma.
Le amministrazioni  Bush ed Obama hanno usato Predator, Reaper, Global Hawk e altri apparecchi killer per cercare i terroristi e colpirli  ed  il capo del Pentagono uscente, Leon Panetta, ha  creato un’onorificienza militare speciale che non richiede atti di eroismo fisico, proprio per poter dare le medaglie anche ai manovratori a distanza di queste macchine da guerra.
 
 Anche i potenziali usi civili dei droni possono essere utili  e infiniti: dal controllo dei campi agricoli per irrigarli meglio e delle mandrie di bestiame, alla gestione del traffico automobilistico e della rete elettrica, dalla distribuzione di informazioni ai pompieri, in caso di incendi, alle mappature, fino al  pattugliamento dei confini o alla caccia ai criminali

Negli Stati Uniti le missioni private sono vietate e  la Faa ha dato solo 345 permessi speciali,  ad agenzie governative, centri di ricerca e dipartimenti di polizia; il Customs and Border Patrol ha nove Predator che usa per pattugliare il confine col Messico. Nell’arco di soli sei anni, sono serviti a sequestrare 20 tonnellate di droga e arrestare 7.500 persone.  
Le regole attuali americane prevedono che i droni debbano dimostrare di essere sicuri, volare lontani dagli aeroporti a non più di 122 metri di altezza, e rimanere sempre in contatto visivo con chi li gestisce per evitare incidenti. I droni infatti non hanno piloti a bordo che possano vedere gli aerei all’ultimo istante e i meccanismi Gps che regolano le loro rotte possono rompersi o essere boicottati da chi vuole combinare guai. Quelli militari sono criptati e  sicuri: quelli civili potrebbero invece essere manomessi da un qualsiasi hacker. I droni più piccoli pesano 25 chili, ma cadendo su una città o investendo un aereo di linea potrebbero comunque fare danni e uccidere, anche se non  armati. 
In North Carolina dei cacciatori ne hanno abbattuto uno, scambiandolo per un uccello.

In Italia dei Sixton-A della Alpi Aviation sono stati  usati per perlustrare le zone colpite dal terremoto in Emilia  mentre dei droni  sono volati poco tempo fa sopra il quartiere San Salvario a Torino per contrastare lo spaccio della droga.

domenica 17 febbraio 2013

Sono solo Uomini !

Ho trovato questa immagine nel web: é stata unita una foto di Oscar Pistorius, il campione famoso che correva in pista con le protesi al carbonio, l'uomo bionico che ha sfidato i normodotati alle Olimpiadi di Londra 2012 e poi ha corso alle Paralimpiadi, estemamente emozionanti ( le ho seguite interamente con grande interesse e mi sono piaciute tantissimo!), un idolo per tutti i disabili e per chi credeva nel suo coraggio e nella sua forza di volontà, e accanto, l'uomo Oscar Pistorius, in lacrime in tribunale, dopo l'omicidio della donna che viveva con lui e di cui era geloso, una gelosia che lo ha portato a sparare e a distruggere per sempre la sua vita, nonostante i suoi soldi, il suo successo, gli sponsor e la gloria degli stadi
E' un'immagine significativa, secondo me, perchè nonostante la fama e la notorietà, anche lui, come tutti gli altri campioni sportivi, normodotati o disabili, è un uomo
Solo un uomo
Un uomo con una vita privata sconosciuta ed imperfetta, un uomo con dei sentimenti, delle emozioni, delle gioie, dei dolori, con la rabbia, con la gelosia, con la violenza innata ed incontrollabile di altri uomini, anonimi e sconosciuti, che non sono riusciti a controllare se stessi, i loro impulsi, le loro ire, ed hanno ucciso senza pietà le  compagne, le mogli, le figlie o le madri
Anche per lui, come per altri, per Pantani per esempio, che è morto solo, drogato ed abbandonato anche da chi lo aveva sfruttato ampiamente, o come Tomba, che ha dovuto smettere di gareggiare, pur essendo ancora un grande campione che poteva dare molto, perchè vittima di una pesante e vergognosa campagna denigratoria del suo privato, è iniziato il triste tam tam mediatico dei giornali e dei giornalisti, che prima lo hanno portato agli altari della notorietà e della gloria ed ora, nella disgrazia e nel dolore, lo attaccano pesantemente, con accenni continui al suo essere stato violento con le donne che ha avuto e completamente diverso dall'immagine positiva  che dava di sè al mondo
Pettegolezzi e gossip che possono distruggere una persona già fragile e in difficoltà, gettata in pasto alla curiosità morbosa del pubblico, ancor più di quanto lui stesso sia riuscito a fare da solo con le sue mani e il suo momento di follia
Non credo sia facile vivere tutti i giorni sotto le luci della ribalta. Diventare un mito ed un idolo da giovani e da giovanissimi può sicuramente creare dei problemi e delle difficoltà. Bisognerebbe mettere dei limiti all'eccesso di successo, all'eccesso di soldi guadagnati troppo in fretta e troppo facilmente, agli eccessi di un mondo globale dei media, che prima esalta e sfrutta e poi distrugge i campioni dai piedi d'argilla,e soprattutto allo sfruttamento insensato delle abilità di ragazzi e ragazze nell'agonismo  più spinto
Una delle notizie sportive del web di oggi è questa :
" Robbie Rogers, 25 anni: “Sono gay, lascio il calcio” Il giocatore statunitense: «E’ il momento di andare via e di riscoprire me stesso lontano da questo mondo»
Era un segreto che non poteva, o non voleva, più tacere, ma per arrivare finalmente a liberarsene ha rinunciato alla carriera da calciatore...
"
Non lo avevo mai sentito nominare prima, forse anche perchè non amo il calcio e non mi interesso di questo sport, se non per i casi eclatanti di cattive abitudini e di pessimi esempi  clamorosi, ma sicuramente questo giovane uomo, Robbie Rogers, ha tutta la mia simpatia
Perchè rinunciare a se stessi ed alla propria vita ed alle proprie tendenze sessuali solo per mantenere un'immagine pubblica in un mondo che non capisce e giudica sbagliato quello che in effetti non lo è ?
Tutta la mia pietà invece per Oscar, la stessa pietà che provo sempre per quegli uomini anonimi e sconosciuti di cui leggo sul quotidiano, quegli uomini di tutte le età che nei modi più atroci hanno commesso femminicidio
Oscar Pistorius ha chiesto di vedere un prete e di pregare per lui
Una delle mie pregiere quotidiane nella riflessione di fine giornata oggi sarà  sicuramente per lui
Perchè è giovane, perchè ha sbagliato, buttando al vento il suo essere uomo stimato apprezzato ed idolatrato dalle folle, perchè in futuro avrà sicuramente un grande bisogno di aiuto, di pace, di conforto e di pentimento per superare tutto l'orrore di quei colpi di pistola e di quella morte assurda  

domenica 10 febbraio 2013

Un invito da Twoo

Ultimamente ho avuto poco tempo a disposizione e anche il Pc è rimasto chiuso. Ho aperto solo poche volte per  leggere la posta elettronica. Tra i tanti messaggi pubblicitari inutili e fasulli da buttare ed i pochi da aprire, ce n'era uno di un amico blogger di vecchia data che mi invitava a connettermi a Twoo . Ho provato a cliccare su Connetti ed è uscita una pagina dove c'era l'invito a iscriversi tramite Facebook.  Io non sono mai stata interessata a Facebook  e nonostante parecchi inviti di persone conosciute, non mi sono mai iscritta all'ultima moda del web, perciò ho subito chiuso la mail di invito a Twoo. Poi però sono andata a fare una ricerca su Google per sapere cosa fosse questo Twoo
Ed ecco cosa ho trovato in una pagina di un sito ( http://daily.wired.it/news/internet/2013/01/25/twoo-dati-283394.html ) :
Alzi la mano chi ha ricevuto un invito a Twoo in questi giorni. Ecco: praticamente tutti. Le caselle di posta vengono tempestate da richieste provenienti da contatti conosciuti e in Rete rimbalza un quesito comune: cos'è Twoo? E, soprattutto, perché spara inviti in maniera automatica? Per saziare la nostra (e la vostra) curiosità ci siamo riversati su Google alla ricerca della creatura incriminata. Il portale è Twoo.com e si presenta come network in grande espansione e in grado di farci conoscere persone nuove. Perché non provarlo?
Vista la quotidiana pioggia di mail, evito per ora di compilare il campo della registrazione o di collegarmi tramite profilo Facebook e provo a capirci qualcosa in più. La sezione informazioni ribadisce la volontà di farmi incontrare persone nuove, permettermi di approfondire la conoscenza via chat e promette di non farmi incappare in profili falsi. Nelle risposte alle domande frequenti, Twoo si difende dall'accusa di inviare messaggi ai contatti di posta elettronica dell'utente senza permesso e chiarisce che " durante la procedura di registrazione viene offerta la possibilità di importare contatti da altri servizi al fine di aiutarti a invitare i tuoi amici più facilmente. Poi si può scegliere se inviare questi inviti o meno". Mi addentro a questo punto nella rete per scoprire se è effettivamente così. Uso il login via Facebook, poiché il portale promette che non pubblicherà alcun messaggio sulla mia bacheca. Una volta collegato il profilo, ricevo immediatamente una mail con id e password per l'accesso e su Twoo mi viene chiesta la password della mia casella di posta elettronica " per scoprire quali contatti si sono uniti a Twoo". Se così fosse, non dovrebbe partire alcun messaggio dal mio indirizzo. Provo. Dopo averci pensato un po' su, mi mostra le foto di alcuni contatti e li definisce " amici in attesa di connessione". Si può scegliere la voce connetti o optare per il passo successivo. Scelgo la la seconda opzione. A questo punto compaiono i contatti che già si sono registrati e, sì, accetto di legarmi a loro anche su questa piattaforma. Nei due minuti appena trascorsi, la mia vicina di scrivania ha ricevuto quattro mail di invito dal mio indirizzo mail: lei non è già iscritta a Twoo. Il bello è che, appunto, la mail parte dal mio indirizzo e non da quello del simpatico portale e devo passare i dieci minuti successivi a scusarmi con tutti quelli che mi rispondono chiedendomi di cosa si tratti e cosa mi sia preso. Spiego che sto testando il diabolico affare per lavoro e torno alla registrazione.
Mi chiede adesso i dati relativi alla mia situazione sentimentale, lavorativa e formativa. Compilo. E finalmente entro nella pagina principale: pare che il mio giovanissimo profilo sia già stato visitato da 41 persone, che io piaccia a 3 e che la mia popolarità sia molto alta. Mica male. Senza troppi preamboli Twoo mi chiede se sto cercando uomini fra i 24 e 40 anni a Milano e mi domanda direttamente chi preferisco tra un Mattia a torso nudo e uno Youseef adagiato sugli scogli. Io mi chiedo più che altro come faccia a sapere la mia età e la città in cui abito, visto che non ho compilato alcun campo di questo genere: deve aver importato le informazioni da Facebook.
Andiamo avanti. Ci sonodiverse possibilità: Gioca, Cerca, Profilo e Chat. In quest'ultima ho già accumulato cinque tentativi di conversazioni, uno dei quali parte da un ragazzo che vuole adorare i miei divini piedi. Preferisco andare in Gioca, non me ne voglia il mio ammiratore: mi viene proposta una carrellata di foto di uomini milanesi tra i 24 e i 40 (volendo potrei cambiare i parametri) a cui devo dare approvazione, beneficio del dubbio o una risposta negativa. In Profilo ci sono, ahimè, quattro foto pescate a caso dai miei album Facebook e l'invito a rispondere a una serie di domande per definire più precisamente i miei gusti e interessi. La pagina Cerca contiene un piccolo motore di ricerca interno per scovare più facilmente contatti a me affini. Tutto ciò è gratis. Pagando 3 euro a settimana e inserendo il proprio numero di cellulare si può navigare nell'anonimato, guardare chi ha visitato il tua profilo, visitare i profili proposti nei giochi e contattare liberamente tutti senza limiti. Evito, quello che ho visto è più che sufficiente: si tratta di un social network che, previo inserimento di password o collegamento con il profilo, ingloba i dati inseriti sulle altre piattaforme e vuole aiutarmi a cercare persone con i miei stessi interessi, mettendomi a disposizione anche una versione premium. Esistono anche le app per iOs e Android.
Ne faccio tranquillamente a meno e vorrei solo, a questo punto, cancellarmi dalla piattaforma, recuperando possibilmente il controllo totale dei miei dati. Parto da Facebook e rimuovo l'applicazione. Torno su Twoo e vado in Impostazioni, Modifica account e scelgo la voce - ben mimetizzata tono su tono - Cancella account. Twoo prova a farmi cambiare idea con un paio di schermate e alla fine cede chiedendomi la password che mi ha inviato inizialmente (non cancellate la mail di avvenuta registrazione per nessun motivo al mondo). Procedo e dovrei essere libera. Lo sarò sicuramente fra sei mesi perché un messaggio di posta elettronica mi avvisa della possibilità di riattivare il mio account entro questo periodo. Ciò vuol dire che fino a luglio terranno in caldo i miei dati. E i vostri, se deciderete di iscrivervi. Per tutti gli altri: sappiate che c'è la possibilità di liberarsi dalla valanga di inviti cliccando sul link in fondo alla richiesta che ricevete dai vostri contatti. "
Una  lettura decisamente interessante Mi spiace per il blogger che si è iscritto a Twoo ma io  non lo seguirò di sicuro in questa novità . Spero che l'amico blogger continui a scrivere anche il suo bellissimo blog artistico- culturale , che mi piaceva tanto visitare e commentare e che era libero da iscrizioni trappole ed inghippi vari !

martedì 8 gennaio 2013

Empatia e life skills

Per migliorare la competenza emotiva bisogna prima di tutto sviluppare la capacità empatica, la capacità cioè di riconoscere correttamente le emozioni, sulla base delle espressioni del viso e della gestualità degli altri, ma anche la capacità di assumere la prospettiva e il ruolo di un'altra persona, di mettersi in parole semplici nei suoi panni, e quindi anche la capacità di condividere le sue emozioni
Un aspetto particolare del potenziamento delle competenze sociali ed emotive riguarda le life skills, quelle competenze che sono state definite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come vitali perchè indispensabili per il benessere e per un buon  adattamento individuale e sociale
Oltre all'empatia, per combattere il bullismo con più successo, occorre anche sviluppare
-la capacità di comunicare in modo efficace
- il senso di autoefficacia
- la gestione delle emozioni e dello stress
- la capacità di risoluzione dei problemi e dei conflitti
- il pensiero critico e creativo, in particolare nelle situazioni di conflitto
 Non è un percorso breve quello che permette di arrivare al completo sviluppo delle competenze sopradescritte
Spesso ci vogliono anni  ma se si inizia da piccoli, con l'aiuto degli adulti, in particolare dei propri insegnanti, i risultati saranno veramente soddisfacenti ...
E quel contratto iniziale  fatto in classe con il rispetto di tutte regole stabilte porterà molto lontano !

Quando il bullismo è reato


A dicembre ho parlato di bullismo e cyberbullismo in due post del blog. E' un argomento difficile e complesso
Io ne parlo anche in classe quando è necessario
Stamattina per esempio  perchè, purtroppo, un'altra vittima, Carolina, una quattordicenne di Novara, si è suicidata venerdì della scorsa settimana.
E' sempre complicato cercare di far capire agli adolescenti che le  azioni di prepotenza e di prevaricazione dei bulli molto spesso sono anche dei reati, perseguibili dalla legge, e che chi compie quelle azioni può essere denunciato e subire un procedimento penale.
Possono essere dei reati diverse forme di bullismo :
- offendere qualcuno gravemente può essere ingiuria, secondo l'articolo 594 del codice penale;
- dire cose false che offendono la reputazione di qualcuno  può essere diffamazione, art.595;
- minacciare conseguenze ingiuste e dannose può essere minaccia, art.612;
- minacciare un male futuro per ottenere un profitto può essere un'estorsione, art.629;
- inviare sms ripetuti e sgraditi può essere molestia telefonica , art 660;
- rubare gli oggetti altrui costituisce un furto, art 624; se il furto è compiuto con violenza o minaccia nei confronti dell'altro si parla di rapina, art.628;
- chiudere in bagno un compagno può costituire violenza privata, art.610;
- picchiare qualcuno può essere reato di percosse, art.581, e se  le percosse provocano conseguenze gravi si aggiungono le lesioni, art.582;
- costringere qualcuno a compiere o a subire atti sessuali contro la sua volontà può considerarsi violenza sessuale, art.609 bis;
- diffondere contenuti personali e offensivi, come testi, immagini, filmati,attraverso internet o telefoni cellulari costituisce violazione della privacy, secondo la legge 675/1996 sulla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali
Se il bullo compie dei reati diventa soggetto attivo del reato mentre la vittima diventa parte offesa ed i testimoni persone informate sui fatti.
Se i bulli sono minorenni, come succede troppo spesso, ormai, si prevedono responsabilità da parte di coloro che rispondono per lui, i genitori o gli insegnanti, quando sono a scuola.
A questo punto però sorge spontanea una domanda. E in internet? Ne rispondono i social network che ospitano le pagine dei bulli quando non provvedono a controllare ciò che questi scrivono o diffondono in rete, immagini e video offensivi, e ad oscurarli immediatamente?

sabato 1 dicembre 2012

Bullismo

"Bullying" è la parole inglese che  indica sia un insieme di comportamenti   ripetuti da qualcuno  che fa o dice cose per avere potere su   un'altra persona o per  dominarla, il "persecutore", sia i comportamenti della "vittima", ponendo al centro dell'attenzione la relazione nel suo insieme.
Il bullismo è un fenomeno sempre più vasto e grave ed è diffuso in tutto il mondo ma ancora sottovalutato
Troppo spesso il bullismo non viene infatti riconosciuto  come tale perché è confuso con i normali conflitti fra coetanei o coetanee.
In tanti anni di insegnamento mi è più volte capitato di avere in classe dei bulli e, in qualche caso, delle bulle, e di vedere quali conseguenze hanno avuto  i comportamenti di questi " carnefici" sulle vittime
Quando un bambino/a o un ragazzo/a è oggetto di prepotenze da parte di un altro bambino/a o ragazzo/a o da un gruppo di coetane/e o di ragazzi più grandi, che dicono e fanno cose spiacevoli, prepotenze volute intenzionali e ripetute, che impediscono alla vittima di difendersi, si deve parlare di bullismo.
Le vittime inizialmente vengono prese in giro con cattiveria, ricevono brutte parole e insulti o colpi, spintoni, calci, pugni, minacce; spesso ricevono anche bigliettini con parolacce. Il bullo le isola e racconta storie non vere su di loro in modo che anche gli altri compagni o compagne non rivolgano più la parola al o alla " colpevole". Spesso alle vittime vengono fatti " Scherzi" ( così li definiscono i bulli) molto pesanti, come il danneggiamento dei loro abiti o dei loro materiali scolastici, o il furto delle loro proprietà, o vengono   obbligati a fare cose che non vogliono fare. E la persecuzione  raggiunge il suo culmine quando viene richiesto loro del denaro o prestazioni sessuali. Le molestie sessuali sono forse le peggiori ma tutte le prepotenze sono deleterie per la vittima di bullismo.
I momenti peggiori in cui la vittima del bullo subisce le sue umiliazioni e le sue prepotenze verbali o fisiche a scuola sono in genere il cambio dell'ora, l'intervallo, la mensa, gli spostamenti in corridoio, le uscite ai servizi, le ore di fisica in palestra, ma vi possono essere dei seri problemi anche davanti a scuola o sullo scuolabus.
Quando succede fuori da scuola, al di fuori del controllo dell'insegnante, le vittime sono maggiormente in balia del bullo o dei bulli.
Se la vittima non trova il coraggio di parlarne con un adulto, o se gli altri compagni e compagne non capiscono la gravità di ciò che sta succedendo e anch'essi stanno zitti, la persecuzione si aggrava sempre di più
Spesso i bambini ma anche gli adolescenti non ne parlano perchè si vergognano, perchè sono stati minacciati ed hanno paura, perchè temono di non essere creduti o capiti o perchè non sono stati ascoltati e sono convinti che non serve a niente dirlo
E' estremamente importante che, alle richieste di aiuto di una vittima, gli adulti non rispondano mai nei seguenti  modi perchè accrescono e aggravano  la solitudine e il senso di impotenza di chi subisce prepotenze e umiliazioni varie : arraggiati!; è una faccenda che devi risolvere da solo perchè sei grande; succede a tutti e non si può fare niente; ribellati e fai il prepotente anche tu; se ti è successo è colpa tua e te lo sei meritato / te le sei andate a cercare; sono solo ragazzate senza importanza !
E' molto importante parlarne in classe e far sì che i compagni e le compagne spettatori di atti di bullismo ne parlino e non si schierino dalla parte dei bulli. I loro silenzi, la loro indifferenza  o la loro omertà complice fanno perdurare il fenomeno, mentre la loro riprovazione e le loro azioni di denuncia fanno modificare in modo rilevante gli atteggiamenti negativi e coercitivi dei prepotenti sulla debolezza della vittima
Bisogna sempre osservare con estrema attenzione le dinamiche  che intercorrono all'interno del gruppo classe ed intervenire subito quando si notano atteggiamenti prevaricatori da parte di alunni o alunne su compagni in difficoltà, insicuri o fragili o con disabilità o diversi per cultura e religione ...
E bisogna sempre prestare la massima attenzione a non confondere la vittima, che da passiva è finalmente riuscita a reagire per difendersi, con il persecutore o la persecutrice
Il bullismo dunque non è un problema solo per la vittima ma coinvolge anche quanti sanno che questi comportamenti avvengono (nella scuola o in altri contesti come lo spogliatoio di un campo di calcio, di basket, di volley o l'oratorio ...) e coloro che vi assistono, soprattutto per il clima di tensione e di insicurezza che si instaura.
Se i comportamenti prepotenti non vengono sminuiti o impediti possono avere un effetto devastante sulla vittima.
Se i bambini compiono atti di bullismo senza essere ostacolati attraverso un processo educativo è molto probabile che cresceranno abituandosi a compiere prepotenze e da grandi potrebbero anche picchiare il partner ed i propri figli.
Con il crescere dell'etá si ha di solito una diminuzione della frequenza degli atti di bullismo, ma quando questi persistono sono un chiaro indice di  disagio individuale stabile da parte del molestatore, che potrebbe a sua volta subire violenze da  adulti con cui vive o frequenta.
 I bulli persistenti sono a rischio di problematiche antisociali e devianti, mentre  le vittime rischiano quadri patologici di depressione  e di disistima .acute, che li possono spingere alla disperazione estrema e ad atti di autolesionismo gravi

Cyber bullismo

" Il bullismo è un fenomeno sociale complesso in continua evoluzione.
Negli ultimi anni, in seguito allo sviluppo delle tecnologie, ha assunto nuove forme e oggi si parla di cyberbullismo, inteso come forma di prevaricazione perpetrata attraverso i nuovi mezzi di comunicazione
In particolare telefonate o invio di SMS e MMS con testi o immagini volgari, offensivi o minacciosi; diffusione di informazioni private su un’altra persona, anche pubblicando filmati e foto su Internet; calunnie diffuse tramite mail, chat o blog.
Questa tipologia emergente di bullismo implica l’assenza di una relazione e di un contatto diretto tra la vittima e il bullo, che in molti casi riesce a mantenere l’anonimato. Per la vittima, inoltre, è più difficile sottrarsi alla prepotenza, anche perchè a volte non sa di essere “presa di mira” Infatti proprio il minore controllo, la possibilitá di attuare le prepotenze in qualsiasi momento del giorno e della notte, colpendo più persone in meno tempo e usufruendo di “diverse identitá”, rende questo problema molto complesso da affrontare e per alcuni aspetti affine ad altre problematiche legate all’utilizzo delle nuove tecnologie. "

Il cyberbullo agisce con crudeltá utilizzando Internet o il telefono cellulare.
Sono diverse le condotte del cyberbullo
Può inviare messaggi violenti e volgari per provocare vere e proprie ”battaglie” verbali online o inviare ripetutamente messaggi offensivi e volgari   o messaggi di minaccia (cyberstalking)
Spesso parla male di qualcuno online o invia o pubblica maldicenze per compromettere le amicizie o la reputazione di qualcuno
 E' molto grave quando si sostituisce a qualcuno online, clonandone l’account o utilizzandone il nickname ed invia messaggi che danneggiano la reputazione o espongono a pericolo la vittima ; o riesce a far escludere la vittima da una comunitá online - blog, chat, gaming, lista di amici –  fino a carpire segreti o informazioni della vittima e a divulgarli online 
 
Il computer è entrato a far parte delle vite dei bambini e dei ragazzi giovani e giovanissimi con una facilità che, solo pochi anni fa, non era neppure concepibile perché Internet è affascinante, ricco di colori, immagini, suoni e animazioni. Internet con Facebook e altri Social Network è per loro il mondo vero, uno specchio della realtà attraverso la quale si può vivere una vita interessante, fare amicizie, comunicare. senza problemi di timidezza, di insicurezza di non stima di sé ecc, che sono tipici dell'età e che emergono nei rapporti a tu per tu, ma Internet nasconde tante insidie e tanti pericoli.
E' pertanto importante che le famiglie non lascino mai soli i loro figli davanti ad un computer, per ore e ore spesso, senza spiegare loro, prima di quei viaggi online, quali possano essere i rischi a cui potrebbero andare in onda
Da vecchia blogger con parecchi anni di esperienza in Internet ho imparato ad essere cauta . Non amo facebook e non lo uso mai; preferisco scrivere i blog, ma comunicare online solo con i blogger conosciuti da tempo, sicuri e affidabili E non accetto più i commentatori sconosciuti ineducati o provocatori che offendono me o chi mi ha inviato commenti personali . Il rispetto è fondamentale
Gli adolescenti dovrebbero sapere che può essere molto pericoloso dare informazioni personali a degli sconosciuti, così come è altrettanto pericoloso inviare foto  di se stessi o accettare incontri se non si è sicuri dell'interlocutore
In internet è facile non dire la verità ed inventarsi e le persone possono facilmente non essere quelle che sono
Se si hanno dei dubbi su strane email o su strani incontri in internet è sempre meglio parlare con degli adulti sicuri, famiglia o insegnanti o  le forze dell'ordine, come i simpatici poliziotti che abbiamo conosciuto a scuola
Meglio diffidare ma non incorrere in qualche guaio serio rende migliore la frequentazione di  Internet 

Morire a 15 anni per cyberbullismo

" Deriso su Facebook si uccide a 15 anni  ; la Procura di Roma apre un’inchiesta
 Su Facebook era apparsa una pagina che derideva il ragazzo, che si è tolto la vita ieri a Roma
Additato come gay, tra le ipotesi dei pm c’è l’istigazione al suicidio
In rete l’ira e il dolore degli amici: «L’ha ammazzato l’ignoranza» "
Questa è una di quelle notizie che lasciano l'amarezza nel cuore e la rabbia addosso perchè la vita è sempre importante a qualunque età, ma a quindici è un dono bellissimo che dovrebbere essere vissuta con gioia e serenità senza ansie, angosce o problemi
Purtroppo invece a questo mondo ci sono degli idioti che non hanno nulla da fare se non rovinare la vita agli altri o perseguitarli fino a spingerli al suicidio
Questo ragazzo non ha retto al peso delle offese e delle molestie di esseri disgustosi e senza scrupoli che in  rete lo avevano preso di mira, ma sono tanti i giovanissimi che subiscono i soprusi e le persecuzioni di coetanei, e coetanee, bulli o cyberbulli, ignoranti, violenti, cattivi, senza vergogna e senza scrupoli   
Quando Su La Stampa online ho letto i titoli dell'articolo sopracitato mi sono chiesta perchè in un mondo evoluto e apparentemente civile ci siano ancora persone simili che si divertono torturando gli altri con provocazioni  spinte all'eccesso, per fare del male a chi non ha i mezzi per difendersi

Una recente ricerca commissionata da Microsoft e svolta in 25 paesi in tutto il mondo ha presentato  lo spaccato del cyber bullismo dal punto di vista dei ragazzi intervistati, di età compresa tra gli 8 e i 17 anni.
Per quanto riguarda l’Italia, il 28% dei ragazzi è stato vittima di atti di bullismo online, il 9% in meno dalle media registrata dagli altri paesi, grazie anche al supporto della famiglia, che parla dei rischi a cui Internet espone e insegna i corretti comportamenti da tenere online. Nel nostro paese, è alta la media di conoscenza del fenomeno (69% contro il 57% del resto del mondo) e di preoccupazione (62% contro il 54%) che ha come risultato una minore percentuale di vittime (28%) e responsabili di bullismo (16% rispetto al 24% mondiale).
 Questi dati possono rassicurare, sicuramente, ma sono ancora troppi i persecutori e ancora di più lo sono le vittime, quasi il doppio dei cyberbulli, in Italia