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sabato 30 novembre 2013

Artic 30 Cristian D’Alessandro libero

Nei giorni scorsi il Presidente della Russia Vladimir Putin è stato in Italia, prima a Roma dove ha incontrato il Santo Padre Papa Bergoglio e il Presidente della Repubblica Napolitano, e a Trieste per scambi economici con l'Italia
Pochi giorni prima uno dei 30 attivisti di Greenpeace, arrestati dai Russi ed imprigionati, prima per terrorismo e poi per vandalismo, l'italiano Cristian D’Alessandro era stato liberato su cauzione, con l'obbligo di non lasciare il suolo russo
A settembre io avevo firmato nel sito di Greenpeace per il suo arresto ingiusto in acque internazionali
 
Ecco la lettera che sua madre ha inviato a tutti noi che abbiamo sostenuto suo figlio :
" ... anche mio figlio, Cristian D’Alessandro, è stato rilasciato su cauzione dal centro di detenzione SIZO1 a San Pietroburgo. La libertà su cauzione è stata concessa dietro il pagamento di una cauzione di 2 milioni di rubli, circa 45 mila euro. La cauzione è stata pagata con i fondi di Greenpeace International.
Come madre questo è di grande conforto per me, e rappresenta un primo passo importante per dimostrare che mio figlio non ha commesso nessuno dei crimini per cui lui e i suoi compagni sono accusati. Vedere finalmente Cristian uscire dal centro di detenzione è un’immagine di speranza che tutti noi abbiamo aspettato con ansia negli ultimi mesi, anche se non sappiamo ancora quando tornerà a casa.
Ringrazio il Ministero degli Esteri e la rappresentanza diplomatica in Russia per il loro prezioso aiuto. Ora aspettiamo che tutti gli attivisti, incluso l’australiano Colin a cui la libertà su cauzione è stata negata, escano dal carcere. Siamo sollevati, ma non stiamo festeggiando: sono tutti ancora accusati di vandalismo, crimine molto serio che non hanno commesso, e rischiano anni di carcere. Gli Arctic30 saranno liberi quando cadranno le accuse ingiuste e anche l’ultimo di loro sarà tornato a casa dalla propria famiglia.
Io e mio marito non vediamo l’ora di poter parlare con nostro figlio. "
 
Sicuramente sono importanti anche gli interessi commerciali e Putin è il perno per far cessare quella sanguinosa e devastante guerra civile in Siria, in quanto è sostenitore di Assad ( e come non poteva non esserlo ! ) , ma io spero che Papa Francesco ed i nostri governanti non dimentichino che Putin non è certo un democratico e che in Russia i diritti civili di tutti, gay compresi, non esistono !
Una delle Pussy Riot condannata è "sparita" in  un carcere della Siberia , tanto per fare un esempio ....

domenica 5 maggio 2013

Papa Francesco contro la pedofilia del clero


Oggi a Roma pioveva ma Papa Bergoglio ha celebrato la messa come al solito in Piazza San Pietro per i circa 100 mila fedeli presenti e al termine ha girato a lungo sulla papamobile spingendosi fino in via della Conciliazione e scendendo dall'auto per andare tra le persone assiepate per vederlo e toccarlo Oggi però papa Bergoglio ha anche affrontato un argomento molto sgradevole che per anni è stato taciuto dal Vaticano e addirittura protetto, in alcuni casi : la pedofilia dei preti
"Prego per le vittime degli abusi. I bambini vanno difesi", ha scandito il Pontefice. Papa Francesco ha incontrato più volte l'ex pm anti-pedofilia, il vescovo maltese Charles Scicluna , e gli ha chiesto quali misure siano necessarie per rendere ancora più efficace la prevenzione e il contrasto alle violenze compiute dal clero. Secondo quanto si apprende in Curia, Scicluna ha riferito al Papa riguardo agli ostacoli opposti da settori della gerarchia ecclesiastica all'azione di "tolleranza zero" avviata da Benedetto XVI.
Papa Bergoglio, all'inizio del rito, ha lodato i fedeli  per il «coraggio» di voler essere presenti nonostante la pioggia,  ma soprattutto  si è espresso con chiarezza e determinazione contro la pedofilia. «Un saluto speciale va oggi all'Associazione «Meter», nella Giornata dei bambini vittime della violenza. E questo mi offre l'occasione per rivolgere il mio pensiero a quanti hanno sofferto e soffrono a causa di abusi», ha detto  al termine della messa  «Vorrei assicurare loro che sono presenti nella mia preghiera, ma vorrei anche dire con forza  che tutti dobbiamo impegnarci con chiarezza e coraggio affinché ogni persona umana, specialmente i bambini, che sono tra le categorie più vulnerabili, sia sempre difesa e tutelata».
  Papa Francesco ha raccomandato in particolar modo che « la Congregazione per la Dottrina della Fede, continuando nella linea voluta da Benedetto XVI, agisca con decisione per quanto riguarda i casi di abusi sessuali, promuovendo anzitutto le misure di protezione dei minori, l'aiuto di quanti in passato abbiano sofferto tali violenze, i procedimenti dovuti nei confronti dei colpevoli, l'impegno delle conferenze episcopali nella formulazione e attuazione delle direttive necessarie in questo campo tanto importante per la testimonianza della Chiesa e la sua credibilità».
 «Il Santo Padre - si legge in una nota ufficiale - ha assicurato che nella sua attenzione e nella sua preghiera per i sofferenti le vittime di abusi sono presenti in modo particolare».
 Negli otto anni di Pontificato Benedetto XVI ha emanato norme più severe e allontanato una ottantina di vescovi che non avevano saputo rispondere adeguatamente agli abusi compiuti dai loro preti, incontrando le vittime di questi orrendi crimini in Vaticano, negli Stati Uniti, in Australia, a Malta, in Gran Bretagna e in Germania, ma il problema resta e deve essere risolto con fermezza Un grazie a Papa Francesco per la sua sensibilità e la sua onestà ma anche per il suo decisionismo che vuole fare pulizia in un mondo clericale a volte ben poco trasparente

giovedì 28 marzo 2013

Beati

I nuovi beati di papa Francesco furono vittime del fanatismo del Novecento: due erano  italiani, uno ucciso da due partigiani, l'altro per aver difeso i partigiani, gli altri erano sacerdoti morti nella furia della guerra civile spagnola o durante la guerra fredda
" Rifiutò di togliersi l'abito talare perché, disse, "questa ricorda che io appartengo a Gesù". E così lo   uccisero: "Sarà un prete di meno domani", dissero tra loro i suoi aguzzini. ... Rolando Rivi era un ragazzino di quattordici anni,  quel 13 aprile 1945. Con l'unica colpa di essere un seminarista in mezzo a un delirio di fanatismo che  travolse la mente di due partigiani rossi, nel cuore dell'Emilia. Tredici giorni prima, quei tempi di sangue avevano segnato la fine di un'altra persona, il biblista domenicano Giuseppe Girotti, originario di Alba. Spirò a Dachau, in Germania, nel campo di concentramento nazista dove era stato rinchiuso a causa della sua attività antifascista e dell'aiuto dato agli ebrei perseguitati.
...  Oggi il pontefice ha approvato il fascicolo presentato dalla Congregazione per le cause dei santi, riconoscendo che Rolando e padre Giuseppe furono due martiri a causa della fede.  Questo, di fatto, spalanca il cammino verso la gloria degli altari senza attendere la procedura per il riconoscimento di eventuali miracoli.
Ma insieme alle loro vicende, Bergoglio ha sottoscritto che si trattò di morte "in odium fidei" anche per altri sessanta cattolici, tutti trucidati negli estremismi del secolo scorso. La maggior parte di loro fu travolta dalla guerra civile spagnola. È il caso del vescovo Jaén Emanuele Basulto Jiménez e di altre decine di sacerdoti e religiosi. Tra di essi, Giuseppe Massimo Moro Briz con altri 4 compagni della diocesi di Avila; Gioacchino Jovaní Marín e altri 14, della Società dei sacerdoti operai diocesani; Andrea da Palazuelo  insieme ad altri 31 confratelli cappuccini. Tutti uccisi tra il 1936 e il 1938 durante la guerra civile per non aver abiurato al loro ruolo durante le violente persecuzione contro la Chiesa anche innescate da posizioni filo franchiste di alcuni rappresentanti dei vertici ecclesiastici.
Altri due consacrati cattolici  sono stati ritenuti martiri dei regimi dell'Est negli anni della guerra fredda. Si tratta di Stefano Sándor, salesiano laico, ucciso in odio alla fede a Budapest l'8 giugno 1953, e Vladimiro Ghika, sacerdote diocesano, nato in Turchia e morto a Bucarest il 16 maggio 1954. Anche per loro - come per la religiosa tedesca Maria Teresa Bonzel (al secolo: Regina Cristina Guglielmina), fondatrice delle Povere Suore Francescane dell'Adorazione Perpetua di Olpe - restano ora da fissare solo le date della cerimonie di beatificazione.  " da Repubblica.it

I pensieri di Papa Bergoglio

Domenica scorsa era la Domenica delle Palme. Ho seguito in diretta Tv la messa celebrata dal nuovo papa Francesco, padre Bergoglio, ed ho potuto assistere al bagno di folla presente in Piazza san Pietro E' stato impressionante vedere le migliaia di persone acclamare il papa mentre viaggiava sulla jeep scoperta, il suo sorriso, i suoi saluti, i suoi baci ai tanti bambini che gli sono stati passati, le parole affettuose al non vedente e ai disabili
Mi è piaciuto tantissimo ciò che ha detto durante l'omelia , in particolare:
"Dio non sceglie il più forte, il più valoroso, sceglie l’ultimo, colui che nessuno aveva considerato. Ciò che conta non è la potenza". "E' la potenza di Dio che affronta il male del mondo, il peccato che sfigura il volto dell’uomo: Gesù prende su di sé il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, e lo lava, lo lava con il suo sangue, con la misericordia, con l’amore di Dio".

"Guardiamoci intorno: quante ferite il male infligge all’umanità! Guerre, violenze, conflitti economici che colpiscono chi è più debole, sete di denaro, di potere, corruzione, divisioni, crimini contro la vita umana e contro il creato! E i nostri peccati personali: le mancanze di amore e di rispetto verso Dio, verso il prossimo e verso l’intera creazione". Gesù sulla croce "sente tutto il peso del male e con la forza dell’amore di Dio lo vince, lo sconfigge nella sua risurrezione".
 "... noi tutti possiamo vincere il male che c’è in noi e nel mondo: con Cristo, con il Bene".  ... "ci sentiamo deboli, inadeguati, incapaci, ma Dio non cerca mezzi potenti: è con la croce che ha vinto il male". ... "non dobbiamo credere al Maligno che ci dice: non puoi fare nulla contro la violenza, la corruzione, l’ingiustizia, contro i tuoi peccati". ..., "non dobbiamo mai abituarci al male". Con Cristo "possiamo trasformare noi stessi e il mondo".
Dobbiamo "portare la vittoria della Croce di Cristo a tutti e dappertutto; portare questo amore grande di Dio". Il Signore "chiede a tutti noi di non avere paura di uscire da noi stessi, di andare verso gli altri". Dunque "impariamo a guardare in alto verso Dio, ma anche in basso verso gli altri, verso gli ultimi".  ...  "la croce di Cristo abbracciata con amore non porta alla tristezza, ma alla gioia". 
 

domenica 17 marzo 2013

Papa Francesco e Pietro Orlandi

Sono solo quattro giorni che il cardinale Jorge Mario Bergoglio è diventato sua Santità papa Francesco ma è già riuscito a sconvolgere completamente il Vaticano, e non solo per la semplicità e la spontaneità con cui si rivolge agli altri
Ieri ha incontrato la stampa internazionale ed è riuscito ad essere simpatico persino parlando con i giornalisti. Bellissima la foto che lo ritrae con uno di loro, non vedente, e con il suo cane guida, che accarezza gentilmente
Stamattina invece ho seguito la diretta su RaiNews24 dalla chiesa di Sant'Anna in Vaticano, dove al termine della messa papa Bergoglio ha salutato ad uno ad uno i fedeli, ha stretto loro le mani,  ha  conversato e li ha esortati a pregare per lui. Ha anche accarezzato i bambini e si è dimostrato molto comunicativo  con la folla che lo aspettava dietro alle transenne
Papa Francesco ha abbracciato anche Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela Orlandi, .con cui c’è stato uno scambio di battute 
 
La madre della ragazza scomparsa 30 anni fa abita in Vaticano ed è parrocchiana di Sant’Anna. Nella cripta della chiesa è sepolto il padre di Emanuela, il messo pontificio Ercole. I familiari hanno riposto nel nuovo Pontefice le speranze di avere un aiuto nella soluzione del loro caso. 
 Il 24 febbraio, alla vigilia dell’ultimo Angelus di Benedetto XVI,  tre persone sono state sentite dal procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo, tra cui un ex allievo della scuola di musica frequentata dalla ragazza.
 Potrebbe esserci finalmente una possibile novità nell’indagine sulla figlia del commesso della Prefettura Pontificia sparita il 23 giugno  1983, quasi sicuramente rapita, e mai più ricomparsa. L’inchiesta era  ripartita negli ultimi mesi con  l’apertura della tomba nella Basilica di Sant’Apollinare del defunto boss della Banda della Magliana Enrico “Renatino” De Pedis, che secondo la testimonianza di persone a lui allora molto vicine sarebbe stato coinvolto nel sequestro.
 I resti del criminale sono stati traslati e dall’estate scorsa si stanno svolgendo al Laboratorio di antropologia e odontologia forense  di Milano lunghe e approfondite analisi su delle ossa sconosciute ritrovate nella cripta. I risultati dovrebbero arrivare tra due mesi perchè  l’anatomopatologa Cristina Cattaneo ha  chiesto ancora altro tempo ai pubblici ministeri romani.
Dall’ottobre 2012 il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, ha fatto una petizione, che ha superato ormai le 100mila firme,  da inviare al segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, per chiedere che si faccia luce sulla scomparsa della sorella.
Secondo Pietro, infatti, in Vaticano c’è chi conosce la verità.
Speriamo che Pietro, spesso ospite della trasmissione di Rai3 Chi l'ha visto?, possa avere un aiuto concreto dal nuovo papa e che si possa far luce su una delle pagine più misteriose della recente storia vaticana.