martedì 29 luglio 2008

Morte a Gardaland

Sul giornale domani leggeremo questa notizia:
" Un incidente è accaduto oggi al parco divertimenti di Gardaland ed ha causato la tragica morte di un giovane dipendente di 18 anni. Secondo quanto è emerso il ragazzo sarebbe stato travolto da un vagoncino della monorotaia mentre era chinato a terra nei pressi della stazione di partenza dei mezzi. L’incidente, avvenuto sulla «Monorotaia» è avvenuto, sottolinea la direzione del parco, in una zona non accessibile al pubblico e interdetta anche allo staff durante il funzionamento dell’attrazione. I dettagli del fatto sono tuttora sconosciuti, spiega una nota di Gardaland, e ulteriori verifiche sono attualmente in corso da parte delle autorità di pubblica sicurezza e dei responsabili per la sicurezza del parco per accertare esattamente che cosa sia accaduto e perchè qualcuno fosse nell’area. La direzione del parco e tutti i dipendenti sono sconvolti da quanto accaduto e i pensieri di tutti sono rivolti alla famiglia del giovane. I vertici del parco stanno attendendo i risultati degli accertamenti.
La tragedia non ha però fermato l’afflusso di visitatori al parco, rimasto aperto dopo l’incidente. Oggi per Gardaland era una giornata leggermente sopra la media, con afflusso previsto di circa 15 mila persone. Il transennamento dell’area attorno al trenino monorotaia ha destato curiosità in molte persone, che hanno chiesto agli addetti del parco cosa fosse successo. Alcuni hanno mostrato sgomento, una volta appreso della morte del ragazzo, ma complessivamente la vita e il clima della grande area di divertimento non è cambiata. ... "
Io non sono mai voluta andare a Gardaland. Non mi sono mai piaciuti e parchi del divertimento e la folla che li visita. Non amo per nulla i luoghi estremamente affollati. Ma quanto vale la vita di un diciottenne in un parco dei divertimenti. Al di là della curiosità e dello sgomento di pochi, cosa ha prevalso oggi a Gardaland ? Il Dio denaro ed il Dio del divertimento ad ogni costo ...

Il male oscuro

In queste lunghe giornate estive, con un ritmo di vita calmo e tranquillo, senza stress da lavoro, senza arrabbiature varie e senza obblighi di orari fissi, l'unica ansia, o forse è meglio dire l'unica rabbia che provo, è quella che mi nasce spontanea leggendo i quotidiani e guardando i TG, che ci stanno bombardando di tante, brutte notizie provenienti dal Parlamento, dove nascono leggi e leggine che affossano tutti quanti, precari, statali, giovani, anziani, preti ...
Io leggo ogni giorno quasi interamente il giornale ed ogni giorno che passa mi chiedo dove andremo mai a finire se continuiamo così
L'altro giorno però mi ha molto colpita una notizia particolare:
" L'uomo che non riuscì a morire . A 103 anni cerca il suicidio buttandosi nell’Arno, due poliziotti vedono la scena e lo salvano Sono molti gli anziani che ci provano, soprattutto d’estate, quando l’afa rende più faticoso il mestiere d’esistere. Ma lui è stato salvato in extremis da una pattuglia di poliziotti. E nel suo letto d’ospedale è tornato a guardare sereno il futuro che gli resta "
Per me l'estate è il periodo più bello dell'anno: fa caldo, e quest'anno con le piogge il caldo è sopportabile, sono a casa e passo giornate intere con mia mamma, con cui chiacchiero, lavoro insieme in giardino, esco per andare a fare la spesa o al cimitero...
e spero che possa restare così, in buona salute e lucida di mente, per tanti anni ancora perchè per me è ed è sempre stata la sola persona con cui ho avuto il miglior rapporto di amicizia confidenza fiducia stima e amore profondo
Leggendo di quell'anziano signore che a Firenze ha cercato di buttarsi in Arno, ho pensato alla sua solitudine ed alla solitudine di tanti altri anziani lasciati soli, con una badante o in un istituto, quando va bene, dimenticati dai figli, dai nipoti, senza più amici, perchè ad una certa età gli amici sono già tutti morti, senza nessuno con cui scambiare due parole, senza nessuno con cui condividere ricordi e pensieri di un tempo felice, lontano, il tempo della gioventù e delle passioni
La nostra società è globalizzata, abbiamo telefonini, computer, internet, macchine, aerei, treni super veloci, ma spesso, troppo spesso, ci dimentichiamo dei sentimenti, degli affetti, dell'amore per gli altri e lasciamo soli quelli che di più hanno bisogno di noi, i nostri genitori o i nostri nonni, anziani soli e depressi !

mercoledì 23 luglio 2008

Marina Garaventa

Marina Garaventa ha un blog molto interessante e piacevole, La principessa sul pisello . Marina ha 48 anni e la scorsa settimana ha scritto una bellissima lettera, pubblicata da La Stampa di Torino, al Direttore del giornale. Una lettera che ha ricevuto migliaia di commenti
" Caro Direttore,sono Marina Garaventa, ho 48 anni e sono, più o meno, nella stessa situazione in cui era Piergiorgio Welby: come lui, ho il cervello che funziona benissimo, diversamente da lui, posso ancora usare le mani e la mimica facciale. Come ho seguito il caso Welby, esprimendo la mia opinione, ho seguito il caso, ben più grave del mio, di Eluana Englaro e mi sono «rallegrata» della sentenza che ne sanciva la conclusione, sperando che nessuno si permettesse di intromettersi in un caso così delicato e personale. Non avevo la benché minima intenzione di dire o scrivere alcunché fino all’altra mattina alle 7 quando, ascoltando i primi notiziari, ho sentito tante «cazzate» che mi sono decisa a dire la mia. Io sono abituata a esprimere opinioni, dare giudizi e consigli solo su cose che conosco bene e che ho vissuto personalmente e mi piacerebbe tanto che tutti si regolassero così, evitando di aprire la bocca per dare aria a sentenze basate su mere teorie filosofiche e moral-religiose.
Con queste parole mi riferisco, in particolare, alle recenti «sortite» di alcuni personaggi noti che, in un delirio di onnipotenza, dicono la loro, scrivono lettere patetiche e organizzano raccolte pubbliche di bottiglie d'acqua: le bottiglie, a Eluana, non servono perché sia l'acqua sia la nauseabonda pappa che la tiene in vita e che anch'io ho provato per mesi, le arriva attraverso un sondino. Bando quindi ai simbolismi di pessimo gusto di Giuliano Ferrara, stimato giornalista, e al paternalismo di Celentano, mio cantante preferito. In quanto al mio esimio concittadino, il Cardinal Bagnasco, sarebbe cosa buona e giusta che, prima di esprimersi su quest'argomento, avesse la bontà di spiegarci perché a Welby è stata negata la messa e, invece, il «benefattore» della Magliana, Renatino De Pedis, è sepolto in una nota chiesa romana.
A questo punto, però, siccome neppure a me piace fare della teoria, propongo a questi signori di prendersi un anno sabbatico e offrirlo a Eluana: passare con lei giorni e notti, lavarla, curarle le piaghe, nutrirla, farla evacuare, urinare, girarla nel letto, accarezzarla, parlarle nell'attesa di una risposta che non verrà mai. Sono disponibile anche a mettermi a disposizione per quest'esperimento ma, devo avvisare tutti che, per loro sfortuna, io sono sicuramente meno docile di Eluana e se qualcuno, chiunque sia, venisse per insegnarmi a vivere, lo manderei, senza esitazione, «affanc...».
A sostegno di quanto detto finora, aggiungo che, nonostante io non possa più camminare, parlare, mangiare, scopare e quant'altro, amo questa schifezza di esistenza che mi è rimasta e mai ho avuto il desiderio di staccare la spina del respiratore che mi tiene in vita. Nonostante tutte le mie limitazioni, io ho una vita intensissima: scrivo su alcuni giornali locali, tengo un blog (
www.laprincipessasulpisello.splinder.com), ho un'intensa vita di relazione e, in questo periodo, sto promovendo un mio libro che narra di questa mia splendida avventura. («La vera storia della principessa sul pisello», Editore De Ferrari , Genova).
Sicuramente qualcuno penserà che voglio farmi pubblicità e, in un certo senso, è vero: io voglio, per quanto posso, dar voce a tutti quelli che sono nella mia condizione e non sanno o non possono dire la loro.
Parliamoci chiaro: i malati come me, come Welby ed Eluana, sono già morti! Sono morti il giorno in cui il loro corpo ha «deciso» di smettere di funzionare e hanno ricevuto dalla tecnologia, che io ringrazio sentitamente, l'abbuono, il regalo di un prolungamento dell'esistenza. Ma come tutti i regali, anche questo vuol essere contraccambiato con merce altrettanto preziosa: una sofferenza fisica e morale che solo una grande forza di volontà può sopportare. Nel momento in cui il gioco non vale più la candela il paziente deve poter decidere quando e come staccare la spina. Lo Stato deve garantire la miglior vita possibile a questi malati, tramite assistenza, supporti tecnologici e contributi ma non può arrogarsi il diritto di decidere della loro vita sulla base di astratti principi etici, molto validi per chi sta col culo su un bel salotto, ma che diventano assai stucchevoli quando si sta nel piscio. Eluana non può più decidere ma chi le è stato vicino, nella gioia e nella sofferenza, chi l'ha conosciuta e amata non può dunque decidere per lei, mentre possono farlo persone che, fino a ieri, non sapevano neppure che esistesse?
Io sono pronta a chiedere umilmente perdono se questi signori mi diranno che, nella loro vita, si son trovati in situazioni come la mia o come quella di Eluana e delle nostre famiglie ma, francamente, non credo che la mia ammenda sarà necessaria. Per chiarire meglio la mia situazione rinvio al link di un video:
http://video.google.it/videoplay?docid=-8906265010478046915 Concludo ringraziandola e sperando che voglia dare voce anche a me che parlo con cognizione di causa e non per fare della filosofia. "

mercoledì 16 luglio 2008

Sorella Acqua

Dati allarmanti vengono dal Forum internazionale sull’acqua, organizzato a Roma dall’Associazione nazionale bonifiche.
«Ogni ettaro incolto o cementificato aumenta le difficoltà di gestione idraulica del territorio; a ciò si aggiunge il fatto che quasi il 70% dei Comuni italiani è a rischio idrogeologico. Nonostante ciò il nostro Paese destina alla prevenzione dei dissesti naturali non più del 5% del reale fabbisogno, indicato dal ministero dell’Ambiente in oltre 39 miliardi di euro».
Le risorse per la difesa del suolo ammontano a 5 milioni di euro per i piccoli Comuni e a 26,5 milioni di euro per il rischio idrogeologico, cifre a cui si aggiungono solo altri 500 mila euro per il triennio 2008-2010.
«La difesa del suolo continua a non essere tra le priorità del Paese».
Un italiano su quattro teme la possibilità di una drastica riduzione dell’acqua, e più della metà della popolazione boccia la rete idrica nazionale considerandola fatiscente. Le aziende del settore agricolo, nel 56% dei casi, lamentano la scarsità d’acqua e la mancanza di strutture per un uso razionale delle riserve. I consorzi di bonifica rappresentano uno strumento importante.
Ma l’Italia è spaccata in due, da una parte il Nord e il Centro, dall’altra il Sud. Nel Mezzogiorno il 40% dei Comuni lamenta l’inadeguatezza della rete degli acquedotti, problema che al Nord è avvertito solo dal 7% degli amministratori.
E questo porta a un costante «allarme siccità», anche a fronte di precipitazioni superiori alla media come quelle dei mesi scorsi «La stagione primaverile particolarmente piovosa deve suggerirci una riflessione: quanto si è perso non utilizzando appieno l’acqua piovuta a causa della rete infrastrutturale idraulica inadeguata?».
L’analisi dei dati dell’Anbi fissa in 300 miliardi di metri cubi la quantità di pioggia che, ogni anno mediamente cade sull’Italia: di questo volume, considerando le primarie necessità di equilibrio ambientale, sono utilizzabili solo 53 miliardi di metri cubi, ma la quantità realmente utilizzata si riduce a 45 miliardi di metri cubi.
«Ogni anno quindi in Italia si sprecano, lasciandoli finire in mare, 8 miliardi di metri cubi, ovvero circa 8000 miliardi di litri. Una cifra impressionante, sia per quantità, sia come potenziale fattore economico. Cosa tanto più grave visto che i cambiamenti climatici accentuano il fenomeno della siccità, minacciando il sistema agroalimentare italiano. Senza acqua quindi non può esserci l’agricoltura di qualità che è il fiore all’occhiello del settore «Per questo si ribadisce la necessità di un Piano Nazionale degli Invasi che, unendo necessità ambientali e di difesa idrogeologica, dia una risposta concreta a uno spreco che non ci possiamo più permettere»

Tricastin

"L’Autorità per la sicurezza nucleare francese (Asn) ha ingiunto alla Socrati di chiudere parte della sua unità per il trattamento delle scorie nucleari a Triscastin, nel dipartimento di Vaucluse, nel sud della Francia in seguito alla fuoriuscita nei fiumi La Gaffière e Auzon di liquido contenente uranio, avvenuta quattro giorni fa.
L’Asn ieri ha effettuato una serie di ispezioni presso la centrale di Tricastin, lamentando che «il dispositivo di sicurezza per evitare qualsiasi nuovo caso di perdita non è soddisfacente» e che «le condizioni di utilizzo al momento dell’incidente presentavano delle irregolarità rispetto alle disposizioni contemplate dai regolamenti». L’Autorità per la sicurezza nazionale, oltre a disporre il blocco dell’impianto, ha annunciato che invierà un rapporto al procuratore della Repubblica per accertare le eventuali responsabilità."
Tricastin è una delle più note centrali nucleari francesi. La scorsa settimana si è scoperta una perdita con la fuoriuscita di sostanze tossiche nei fiumi vicini. Per alcuni giorni agli abitanti non è stato detto nulla riguardo al grave pericolo per la loro salute
Pare tra l'altro che l'errore sia stato umano ma si è cercato di tenere tutto nascosto!
E noi, che rivogliamo il nucleare di Stato, faremo un giorno la loro stessa fine???
E qualcuno ce lo comunicherà, visto che tendiamo ad essere il paese delle corruzioni, delle frodi e di tutto ciò che non è trasparente e legale ?

domenica 13 luglio 2008

Notizie del Sud

" Gli sospesero la patente perché gay:ora sarà risarcito
I dicasteri di difesa e trasporti condannati per danni morali
Un risarcimento di 100 mila euro è stato disposto a favore di un 26enne nei cui confronti fu avviato l’iter di sospensione della patente per «disturbo dell’identità sessuale», dopo che alla visita di leva il giovane aveva dichiarato di essere omosessuale. Il presidente della quinta sezione civile del Tribunale di Catania ha condannato a pagare i titolari pro tempore dei ministeri della Difesa e dei Trasporti.
Dopo che ai medici di Augusta il giovane rivelò la sua omosessualità, l’ospedale militare informò la Motorizzazione civile che il giovane non era in possesso dei «requisiti psicofisici richiesti». La conseguenza fu la sospensione della patente in attesa di una revisione all’idoneità. Il Tribunale amministrativo regionale di Catania sospese il provvedimento della Motorizzazione osservando che l’omosessualità «non può considerarsi una malattia psichica», accogliendo il ricorso del legale del giovane. "
Tra il Nord ed il Sud, si può solo dire, come sempre, Povera Italia, e poveri noi !

Notizie del Nord

" L'indiano schiavo in Padania ucciso dalla fatica
I datori di lavoro indagati: omicidio volontario
A Viadana (Mantova) i soccorsi sono arrivati troppo tardi, l'agonia andata avanti due ore e più sotto un sole che non dà respiro.
Era clandestino, Vijay Kumar, 44 anni, era indiano e non doveva morire in quel campo dove raccoglieva meloni e angurie nella stagione estiva: l'agricoltore sarebbe finito nei guai.
Il 27 giugno la giornata era iniziata come tutte le altre: sveglia all’alba e poi nei campi della contrada Salina per guadagnarsi quegli otto euro che gli davano per spaccarsi la schiena. Finché tra le quattro e mezza e le cinque il sole e la fatica lo piegano: un infarto e Vijay crolla a terra. Ma non muore subito. Lo lasciano in mezzo al campo a rosolare, perché Vijay non doveva essere soccorso lì: lavorava in nero, sarebbe successo un macello.
Per questo ora i padroni della tenuta agricola dove Vijay lavorava sono accusati di omicidio volontario e omissione di soccorso. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti alcuni colleghi di Vijay sarebbero stati mandati a prendere una loro automobile per portare via dai loro campi quell'uomo diventato ormai troppo ingombrante.
La macchina arriverà, ma solo dopo oltre due ore.
I suoi colleghi - sarebbe stata presente anche la moglie del proprietario - lo trasportano poco lontano, in uno spiazzo a fianco di una roggia, all'ombra del granturco.
E allora, e solo allora, chiamano soccorso.
Sono quasi le otto, l'agonia di Vijay è infinita. Per primo arriva un medico di base e lo trova malmesso ma ancora vivo. Tenta di rianimarlo, fa chiamare il 118. Quando arriva l’ambulanza, però, Vijay è già morto sotto questo afoso cielo bianco della Padana riarsa. Un secondo infarto sembra gli sia stato fatale. Chiarirà tutto l’autopsia, disposta per il 15 luglio.

I carabinieri, l’ispettorato del lavoro di Mantova e la polizia locale ricostruiscono il tutto nel corso di un blitz condotto nei giorni scorsi nell'azienda agricola: trovano 13 compagni di fatica di Viay, quattro in nero, tre senza permesso di soggiorno, altri reclutati illegalmente.
Molte reticenze, tanti «non so, non ricordo», ma qualcuno confida il trattamento riservato al compagno.
Le autorità denunciano gli agricoltori proprietari dapprima per omicidio colposo, ieri trasformato in volontario.
Chiamano in causa pure il «caporale» di turno, la Cooperativa Facchini Vitelliani. Questa è accusata di somministrazione irregolare di lavoratori. L'agricoltore per il momento dovrà pagare 90 mila euro di sanzione e 200 giorni di contributi non versati.
Per ritrovare le tracce di Vijay in questa terra «dove l’11% della forza lavoro è extracomunitario, ma mai era accaduta una cosa del genere, siamo sconvolti», come dice il sindaco Pd , bisogna spostarsi solo qualche chilometro da dove è morto, alla frazione Cavallara, in via Bugno.
Lì gli italiani fan finta di non averlo mai né visto né conosciuto; la vedova con i due figli era sempre rimasta a Begampur, nella regione del Punjab da dove era partito il sogno di Vijay.
Viveva in una casa isolata al limitare di un bosco di pioppi, mezza diroccata, con molte finestre murate. In mezzo allo squallore, dal tetto, spuntano due antenne paraboliche per restare collegati con casa, con l'India. Alla cascina dei proprietari, tutto tace. Restano i carretti carichi di angurie, un'Audi parcheggiata sotto le volte.Cala la sera su Viadana e su Salina. Sfrecciano le biciclette degli indiani e di qualche turista. Sul luogo della morte di Vijay, nemmeno un fiore "
La pietà è morta; restano l'indiffirenza, il dio denaro e lo squallore e la più completa mancanza di sentimenti nei confronti degli sfruttati, quei poveri cristi disperati che vengono qui a lavorare in nero per 4 soldi. E poi la Lega vuole leggi severe contro gli immigrati clandestini, vero?????????????

Valentina

Le tristi ombre del passato avevano lasciato un segno nella vita di Valentina. Il trauma di una violenza sessuale avvenuta 6 anni fa, un incubo che l'aveva segnata profondamente, ha spinto la giovane 29enne, che viveva a Torino, a suicidarsi, alcuni giorni fa.
Quell’aggressione lontana e la violenza di due ragazzi della Milano bene che avevano infierito crudelmente su di lei non le avevano impedito di fare denuncia, di sostenere le indagini, sino all’arresto dei responsabili ed al processo. Era sempre stata determinata e coraggiosa, ma cominciava ad avere paura.
Paura, ed anche sconforto e depressione, visto che gli stupratori erano stati condannati in primo grado ed in appello, ma non avevano scontato neppure un giorno di prigione perché incensurati. Il terzo ragazzo, che quella sera era rimasto in auto a fare il palo, non era stato neppure condannato.

I genitori di Valentina, disperati, hanno detto che Valentina era nauseata dai processi
«Gli aguzzini condannati anche in appello non hanno mai fatto un giorno di carcere». «È giusto che la gente sappia cosa vuol dire aver subìto una violenza sessuale . Perché non sono solo lacrime e botte, quello purtroppo è solo l’inizio.
Poi c’è tutto il resto, che è ancora peggio ». "C’è il calvario dei processi per dimostrare che tu sei la vittima e non il carnefice. Per convincere il mondo che non te la sei andata a cercare, anzi. "«Per Valentina, ma anche per noi che le vogliamo bene è stata una tortura.“Mamma sai cos’è che mi sconvolge di più?” mi domandava “È che quei due non mi hanno neanche chiesto scusa, non sembrano pentiti”».
«Pensi che ai suoi aguzzini non augurava neppure il carcere.
“Perché la prigione non li aiuterà a rendersi conto della brutalità che hanno commesso. Hanno bisogno di un percorso interiore per rendersi conto del male che mi hanno fatto”»

E' terribile ed angosciante ciò che è successo e non si può non sentire la disperazione e lo strazio di Valentina, il suo essere sola, completamente distrutta dalla violenza di due bruti senza pietà, nonostante l'amore ed il sostegno della famiglia e degli amici che le sono stati sempre vicini.
Ci sono ferite che non si possono curare, ci sono ferite che uccidono il corpo e la mente di una donna, di tante donne che ogni giorno subiscono violenze ed abusi. A questo, a tutto questo, dovrebbero pensare quei giudizi che non li condannano, quegli avvocati che li difendono, quei bastardi che aggrediscono e stuprano e picchiano le donne, vittime indifese di animali senza scrupoli

mercoledì 9 luglio 2008

Eluana

" La Corte d’appello civile di Milano ha autorizzato oggi il padre di Eluana Englaro, in qualità di tutore, ad interrompere il trattamento di idratazione ed alimentazione forzato che da 16 anni tiene in vita la figlia. Eluana, a causa di un incidente stradale, è in stato vegetativo permanente dal 18 gennaio 1992. Il padre della ragazza, Beppino Englaro, dal 1999 chiede la sospensione del trattamento..."
Questa è una notizia importante e non posso non condividere le parole del papà di Eluana:
"... è una creatura splendida. Ora posso liberarla. Sento semplicemente che posso liberare la creatura più splendida che abbia avuto modo di conoscere. È molto semplice: la medicina ha portato Eluana in questa condizione e la medicina è in grado di farla uscire da questa situazione, sempre come deve essere fatto. La decisione di oggi era il minimo e il massimo che ci si poteva attendere in questa vicenda umana, clinica e giuridica. Possiamo essere orgogliosi di vivere in uno Stato di diritto. Il Paese può essere orgoglioso che i principi di diritto e le libertà fondamentali vengono rispettati "
Capisco benissimo le parole di questo padre che da anni combatte per vedere la propria figlia finalmente libera dalle costrizioni imposte dalle macchine e dai medici
E sono molto contenta che la Corte d’appello abbia ritenuto che fosse già stata provata e accertata l’irreversibilità dello stato vegetativo permanente della giovane donna e che sia stato dimostrato il convincimento di Eluana, quando era in piena coscienza, che avrebbe preferito morire piuttosto che essere tenuta in vita artificialmente senza più capacità percettive e avere contatti con il mondo esterno.
Quello che invece non capisco per nulla sono le parole del professor Gianluigi Gigli del Consiglio esecutivo di Scienza e vita, che ha affermato che tale notizia sia per lui estremamente triste e quelle di mons. Rino Fisichella, neopresidente della Pontificia accademia per la vita che ritiene che la sentenza sia un'azione di eutanasia, da impugnare presso una corte superiore.
Io credo nella vita e nella sua salvaguardia, ma se mi succedesse quello che è successo ad Eluana, io chiederei di non intubarmi e di lascirmi morire, tranquilla ed in pace, perchè diventare un vegetale incapace di parlare di pensare di fare non è vita.
E' solo una morte vegetativa, e basta !!!
e nessuno avrebbe il diritto di decidere al posto mio di lasciarmi a vegetare per anni ed anni attaccata ad una macchina...

I giovani hanno incontrato i leader del G8

Il G8 di Tokio ha partorito un topolino. Nel 2050 io non ci sarò di certo, ma penso ai giovanissimi e a ciò che li aspetta nei prossimi 40 anni se i nostri capi di governo continueranno a procastinare leggi severe che possano aiutare l'ambiente del nostro pianeta, che sta morendo per l'incuria e l'ipocrisia di noi uomini.
Ma in Giappone non c'erano solo i capi di governo.
Giovani provenienti dai Paesi del G8, il gruppo degli 8 paesi più industrializzati, e dal mondo in via di sviluppo hanno incontrato i leader del G8 a Toyako, in Giappone, per presentare le loro raccomandazioni a nome del Junior 8 Summit (J8).
Il Junior 8 Summit, un'iniziativa promossa dall'UNICEF, è un evento annuale che si svolge in parallelo con il vertice del G8. Qui giovani di tutto il mondo si incontrano e dibattono su temi globali, condividendo le proprie proposte di soluzione con i leader del G8 e con la comunità internazionale.
Una delegazione di nove giovani - uno/a per ciascuno dei Paesi del G8 e un nono in rappresentanza dei Paesi in via di sviluppo, in rappresentanza di tutti e 39 i partecipanti al J8 Summit - ha avuto un incontro faccia a faccia con i leader del G8; per l'Italia è stata scelta Simona Blandino, 17 anni, di Milano.
Le raccomandazioni del J8 Summit, contenute nella "Dichiarazione di Chitose", dal nome della località in cui si svolge il J8 Summit, si focalizzano su tre tematiche: cambiamenti climatici, povertà e sviluppo, salute globale.
«I delegati del J8» recita la Dichiarazione di Chitose «ritengono che i leader del G8 debbano assolutamente ascoltare la voce dei giovani.
Insieme, trasformiamo le idee dei giovani in azioni concrete, e non soltanto in parole»
Le principali raccomandazioni della Dichiarazione includono:
la creazione di un'organizzazione internazionale che valuti i prodotti sulla base di "indicatori verdi", quali: l'efficienza energetica, la gestione dei rifiuti, l'imballaggio, la composizione del prodotto.
I prodotti certificati come "verdi" devono essere etichettati in maniera evidente, per promuovere la coscienza ecologica presso i consumatori, e devono ricevere sussidi statali per diventare più competitivi dal punto di vista del prezzo.
Tali misure mitigheranno la tendenza liberista dominante negli Stati del G8 e faciliteranno un progresso positivo; la promozione, da parte dei leader del G8, di donazioni "non politiche", attraverso una dichiarazione firmata che proibisca gli aiuti allo sviluppo vincolati a condizioni specifiche.
Sebbene i Paesi donatori siano in grado di intervenire per sincerarsi che gli aiuti allo sviluppo vengano utilizzati nella maniera più efficiente, una simile dichiarazione garantirebbe che i Paesi del G8 donino fondi non in base ai propri tornaconto politici, ma per il bene comune.
Inoltre, essa genererebbe fiducia non soltanto presso i governi locali, ma anche presso la popolazione dei beneficiari.
Il J8 sottolinea infine l'urgenza di cancellare il debito dei Paesi in via di sviluppo; il sostegno, da parte dei Governi del G8, a programmi educativi che includano la prevenzione delle malattie, la nutrizione, l'igiene ambientale e l'educazione sessuale in tutto il mondo.
Devono essere inclusi programmi specifici a vantaggio delle ragazze e delle donne, e vanno promosse iniziative di educazione all'eguaglianza di genere dirette a ragazzi e uomini.
Non deve essere consentito ai governi di limitare l'accesso della popolazione ai contraccettivi e all'educazione sanitaria. Quest'ultima deve essere sostenuta con l'accesso libero ai contraccettivi e ad altri materiali necessari.
I partecipanti al J8 Summit hanno arricchito le loro raccomandazioni con un Piano d'azione e una serie di passi per dare seguito al dopo-vertice.

La delegazione italiana presente a Chitose era composta da tre ragazze e un ragazzo: Simona Blandino e Giulia Sammartano, 17 anni, entrambe di Milano (selezionate attraverso la "J8 Competition 2008", il concorso internazionale lanciato dall'UNICEF), Celeste Malignani, 15 anni, di San Pier D'Isonzo (Gorizia) e Marco Zabai, 17 anni, di Treviso (rappresentanti scelti tra le associazioni che aderiscono al Forum delle associazioni studentesche promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione).
http://www.j8summit.com/
C'è da augurarsi che i grandi della terra abbiamo ascoltato i giovani del J8 e abbiano riflettutto sulle loro proposte perchè sono veramente interessanti !

martedì 8 luglio 2008

Grazie, Osvaldo !


La scorsa settimana l'amico Osvaldo mi ha assegnato un premio, che ho gradito molto, e ringrazio moltissimo Osvaldo per avermi scelta insieme con i suoi migliori amici blogger
Cos'è Brillante WeBlog ? E' un Premio che viene assegnato a siti e Blog che risaltano per la loro brillantezza, sia nel contenuto che nel design, lo scopo è di promuoverli nella Blogosfera mondiale.
Ecco le regole:
Al ricevimento del premio bisogna scrivere un post mostrando il Premio, il nome di chi ti ha premiato e il suo link corrispondente. Scegliere 7 (minimo) Blog o siti che ritieni siano brillanti per i temi trattati e il design, indica il loro nome e il loro link e avvisali che hanno ottenuto il "Premio Brillante WeBlog
Questa volta però io non scelgo ma regalo questo bellissimo premio a tutti i miei lettori ed alle mie lettrici che passano sempre qui da me da ogni parte del mondo

lunedì 7 luglio 2008

Le vittime dei cani pericolosi

Stasera sono andata a fare un giro online su La Stampa ed ho trovato un interessante articolo su La zampa.it dove si parla del dibattito in corso interno al Governo sulle razze di cani pericolose e sul fatto che non si ricordano mai le vittime degli animali
Decisamente interessante la proposta del senatore Andrea Fluttero (Pdl) per creare un punto di incontro «di persone aggredite da cani pericolosi e dei loro familiari che metta in rete le esperienze di persone vittime di comportamenti aggressivi e che possa far conoscere e sensibilizzare l’opinione pubblica sul loro dramma»
Questo intervento è nato dopo il dibattito emerso nei giorni scorsi sull’esigenza di normare la presenza di razze canine pericolose. Un dibattito, come ha affermato sempre il senatore Fluttero «dove purtroppo è mancata la voce di chi direttamente o indirettamente è stato vittima di aggressioni da parte di un cane».
«L’opinione pubblica, subito dopo la lettura dei giornali, tende a dimenticare i casi di mutilazioni o ferite permanenti a causa dei morsi di cani e spesso nell’affrontare questo tema preferisce avere una posizione emotiva, legata soprattutto alla generalizzazione del comprensibile affetto verso il proprio cane».
Fluttero ha aperto il dibattito proponendo un disegno di legge che prevede il divieto di allevamento, produzione, importazione, vendita e acquisto di razze canine considerate come pericolose e anche l’obbligo per chi possiede già queste razze di sterilizzare l’animale e chiedere autorizzazione per la sua detenzione alla questura.

Di opinione completamente opposta rispetto al ddl il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini che, in merito all’ordinanza sui cani pericolosi in scadenza a gennaio 2009, ha detto che «nessuna lista di cani pericolosi sarà più attiva nel nostro Paese», puntando sull’educazione e la formazione.
D’accordo con questa impostazione è anche la senatrice Donatella Poretti (Pd) che invierà al sottosegretario e al gruppo di lavoro ministeriale domani 8 luglio la risoluzione approvata la scorsa legislatura, che metteva al centro la responsabilità del proprietario.

Le razze di cani pericolose, per le quali sono previste particolari norme di sicurezza, sono attualmente 17 : pitbull, pitbull mastiff, pitbull terrier, american bulldog, cane da pastore di Charplanina, cane da pastore dell’Anatolia, cane da pastore dell’Asia centrale, cane da pastore del Caucaso, cane da Serra da Estreilla, dogo argentino, fila brazileiro, perro da canapo majoero, perro da presa canario, perro da presa Mallorquin, rafeiro do alentejo, rottweiler, tosa inu.
Io sono nata con un cane in casa e per tanti anni ho avuto dei cani non agressivi e non pericolosi.
Purtroppo in questi ultimi anni parecchi vicini di casa hanno tenuto, e tengono, cani di razze pericolose ed io o i mei genitori abbiamo subito aggressioni, perchè i cani erano stati lasciati in giro per strada
Non siamo mai stati morsicati, ma uno dei miei cani sì, e ci siamo presi degli spaventi notevoli e traumatizzanti, comunque
I proprietari di questi animali sono stati dei veri irresponsabili e non si sono neppure resi conto della pericolosità dei loro animali e dei loro comportamenti incivili
Io non credo che, x chi ha un animale pericoloso, basti l'educazione; ci vogliono leggi precise e serie, e severe, che vengano applicate ed obblighino i proprietari di cani feroci, spesso mal tenuti e resi cattivi, a schedarli e a pagare multe salatissime quando non rispettano le regole stabilite
Solo così si eviteranno incidenti e guai e tante vittime rovinate dai morsi dei cani !!!

Grembiule sì, grembiule no?

Luglio è mese di vacanza e, tempo permettendo, nessuno pensa alla scuola ed allo studio. Però la scorsa settimana si è parlato di un ritorno ai grembiuli scolastici per gli studenti. Con il grembiule non ci dovrebbero più essere i problemi attuali degli abiti griffati, delle pance nude delle ragazzine o delle mutande esibite dai maschi che fanno scendere i cavalli dei loro pantaloni " sotto al ginocchio".
Ma sarà poi veramente utile il grembiule scolastico per uniformare gli studenti e renderli tutti uguali, ricchi e poveri, moderni o tradizionalisti ?
Io ho sempre avuto il grembiule a scuola. Erano altri tempi e lo avevamo tutti, nero,con il fiocco ed il collettino bianco e lo portava anche la nostra maestra alle elementari
Ricordo però che alle Superiori, in terza e quarta magistrale, io avevo acquistato un grembiule nero con la cerniera perchè quella era la moda del momento
Era appena sopra il ginocchio e a noi faceva molto comodo perchè sotto potevamo mettere le minigonne che erano tanto di moda e che non avremmo mai potuto indossare a scuola se non avessimo avuto quel benedetto grembiule !!!
Ricordo anche che il grembiule veniva lasciato a scuola nell'armadietto personale, mentre alle elementari ed alle medie lo dovevavmo portare a casa ed era un fastidio il doverlo indossare per strada
Tempi lontani ormai, tanto lontani e persi nella nostalgia d'antan ...
Attualmente se proprio dovessimo tornare al grembiule scolastico, penso si dovrebbe venderne uno di "Stato", uguale ovunque cioè, in tutta Italia, perchè con i tempi che corrono tutti farebbero la corsa al grembiule più bello, più caro e più di marca che ci sia, come succede da anni per zaini astucci biro ed agende
E chi non può per mancanza di soldi, farebbe un "mutuo" in banca pur di non mandare il pargolo in classe senza gli attributi più in del momento, quelli che costano più dell'oro, quelli che mostrano lo status symbol che ti fa ammirare da tutti !!!
E voi che ne pensate del grembiule ? Siete favorevoli o contrari ?

mercoledì 2 luglio 2008

Ingrid è tornata libera !!!

ore 21:17 liberata Ingrid Betancourt assieme ad altri 14 ostaggi delle FARC in Colombia
Questa è la notizia che ho letto on line alcune decine di minuti fa. Una bellissima notizia perchè finalmente questa donna coraggiosa tornerà a vivere la sua vita con la sua famiglia dopo oltre 6 anni di prigionia nella giungla

Legalità e legittimità

In questi giorni si è acuita notevolmente la "guerra" tra il presidente del Consiglio e la Magistratura, tra la maggioranza di governo e le opposizioni, in particolare l'on. Di Pietro
Fa caldo non solo per le temperature estive ma per il caos che si sta creando sempre più ed anche per la grave crisi economica che è una vera stangata, con l'aumento eccessivo dei prezzi dei beni di uso comune, che ci stanno affossando sempre più verso uno stato di povertà, anche noi della media borghesia
Io noto con sempre maggiore preoccupazione il divario eccessivo che si sta creando tra chi è troppo ricco e chi è sempre più povero, purtroppo !

Domenica scorsa Barbara Spinelli, su La Stampa, nel suo editoriale, ha fatto un'analisi molto precisa di ciò che sta succedendo attualmente in Italia
Ecco quello che io ho trovato particolarmente significativo:
"... qualcosa di grave sta succedendo, nel governo e nella coscienza dei cittadini: qualcosa che guasta il rapporto che ambedue hanno con il diritto e la giustizia, che li rende indifferenti alle continue capricciose riscritture di leggi e competenze. Qualcosa che inquina non solo il nostro rapporto con la democrazia ma anche la domanda, diffusa, di stabilità e sicurezza delle istituzioni. Piano piano ci stiamo abituando all'idea, ingannevole, che un governo durevole con vasta maggioranza sia sinonimo di stabilità. Che un esecutivo capace di decidere (o decisionista) sia possibile solo indebolendo istituzioni e fonti di diritto altrettanto centrali per lo Stato (Csm, magistratura).
Ma soprattutto, ci stiamo abituando a un'idea scivolosa: che sopra la legalità e separata da essa possa sussistere una categoria superiore: la legittimità.
La legittimità non trarrebbe la sua forza da leggi preesistenti, che prescindono da sconquassi contingenti. Essa poggerebbe su una sorta di consacrazione extralegale, che consente di accentrare in una persona o in un unico corpo i poteri di far legge.
Grosso/ Carlo Federico/ evoca le tappe di Berlusconi su questa strada. La prima consiste nel dire che «quando incombono grandi emergenze, rispettare la legge diventa opinabile» (discorso sui rifiuti a Napoli). La seconda, più grave, consiste nel dire che «quando un Governo ha ricevuto un mandato forte dagli elettori e governa direttamente in nome del popolo, ha diritto di gestire il potere senza intralci o impedimenti», lasciando «poco spazio ai controlli in corso d'opera».
L'idea che sussista una legittimità preminente sulla legalità non è tuttavia una novità e neppure è tirannide classica.
È una malattia della democrazia, una sua estremizzazione: è quel che le accade quando il peso del potere (esecutivo o legislativo) non è corretto da contrappesi egualmente autonomi, forti (da un sistema di check and balance). È un'escrescenza democratica basata su convinzioni sbadate: che il liberalismo sia un prodotto della democrazia e non una sua premessa (un prius, dice Sartori). Che la rule of law nasca con la democrazia anziché precederla.
L'unzione del capo può discendere da Dio, da antiche dinastie.
Può anche esser democratica e in tal caso chi unge è il popolo liberato dal tiranno, è la «volontà generale» teorizzata nella Rivoluzione francese (non è molto diverso nell'Antico Testamento: la legittimità d'Israele unge tutto un popolo nell'esodo-liberazione...)
Minoranze, opposizioni, autorità di garanzia e regolamentazione sono d'intralcio coi loro «controlli in corso d'opera», e la democrazia sfocia nell'autoritarismo. Quel che per strada si perde è la liberale separazione dei poteri: la persuasione di Montesquieu secondo cui «perché non si possa abusare del potere, bisogna che il potere freni il potere»
Infrangere rule of law e separazione dei poteri non dà più sicurezza, ma riduce il senso del dovere degli italiani. Non dà più pace civile, perché acuisce le tensioni e perché l'immunità per le alte cariche non rende queste ultime più autorevoli. All'origine di simili distorsioni c'è il convincimento che il mandato popolare sia tutto, e chi l'incarna sia sciolto da leggi, immune da sanzioni. Che sia esso stesso la legge, la legge del più forte.
Che il mandato conferisca non solo speciali diritti ma un premio supplementare di legittimità al legislatore e all'esecutivo. «In una democrazia legge è la volontà del popolo così come questo si presenta, cioè praticamente la volontà della momentanea maggioranza dei cittadini che hanno diritto di voto: lex est, quod populus iubet» (è legge quel che ordina il popolo - Schmitt, Legalità e legittimità, 1932):
La preminenza data alla legittimità delle maggioranze è una tentazione costante, così come costante è l'appello alle emergenze nazionali. L'ininterrotta guerra al terrorismo ha spinto Bush a sprezzare le convenzioni di Ginevra su tortura e prigionieri di guerra. Ma lo stesso avvenne per motivi nobili con De Gaulle, che due volte mise in primo piano la legittimità. Prima nel 1940, quando da Londra denunciò - in nome della Resistenza - la legalità di Pétain. Poi nel 1958, quando impose una nuova Costituzione per sormontare l'immobilizzante partitocrazia della Quarta Repubblica. Il passato antifascista lo aiutò a tacitare chi lo accusò, nel '58, di golpismo...
La memoria conferma che le più grandi catastrofi storiche son spesso costruite su cose mal pensate. L'accortezza insegna che le rotture possono esser benefiche (fu il caso di De Gaulle) ma a una condizione: che rompendo non si curi il male con dosi ancor più massicce del male di ieri."

Siesta x 3 !



In questi ultimi giorni è arrivata l'estate, anche se domenica pomeriggio qui è iniziato un temporale che si è trasformato in breve tempo in un vero diluvio universale di diverse ore
Le mie gatte passano ore a dormire all'ombra quando fa caldo . Questa qui a sinistra è una foto eccezionale perchè erano tutte e tre insieme a fare la siesta ...
E che siesta, beate loro!