mercoledì 29 ottobre 2008

Domani sciopero!

Stamattina mentre arrivavo a scuola verso le 10 e 30, perchè al mercoledì inizio tardi ma resto a scuola fino alle 16 e 30, in Senato passava la legge Gelmini, tagli di scuole tagli di orari tagli di insegnanti ....
Oggi pomeriggio al ritorno a casa ho visto le immagini di Roma, dove sono avvenuti scontri tra giovani di destra, che hanno attaccato, e di sinistra ed ho provato un enorme disgusto per il ritorno dei picchiatori !!!
Domani io farò sciopero ma spero che a Roma durante la manifestazione dei sindacati non si ripetano le scene di oggi e che la polizia intervenga subito, in caso di provocazioni ed aggressioni ...
" Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, durante l’assemblea candidati Slc-Cgil, ha commentato gli scontri di piazza Navona tra gruppi studenteschi di destra e di sinistra sottolineando che «non bisogna rispondere alle provocazioni» e che i giovani della Cgil non sono stati difesi dalla polizia fino a quando non sono entrati in campo ragazzi dei centri sociali.
«Un gruppo di fascisti», ha continuato Epifani, «ha picchiato i nostri del tutto inermi. Poi sono intervenuti, non graditi, i centri sociali e lo scontro è diventato tra centri sociali e fascisti. A quel punto è intervenuta la polizia. Ma fino a quando a essere picchiati erano i nostri giovani c’è stata la sostanziale indifferenza delle forze dell’ordine». Per il leader sindacale, questo è «lo schema che abbiamo di fronte e c’è la minaccia che sia replicato anche domani» allo sciopero generale della scuola. Per Epifani, bisogna «stare un pò attenti, ed è necessario dire che il livello dello scontro sta diventando molto pesante». «Non dobbiamo rispondere alle provocazioni», ha concluso. "

domenica 26 ottobre 2008

La scuola di tutti i colori

Ieri mattina sono andata a Verbania-Fondotoce, alla Casa della Resistenza, per una mattinata di studi organizzata dall'Associazione Sottosopra che ha presentato i risultati del Progetto La scuola di tutti i colori.
Il progetto, nato dalla considerazione che nelle scuole del Verbano Cusio Ossola la presenza degli alunni stranieri è recente ma in forte crescita, si è realizzato tra ottobre 2007 e giugno 2008.
Il fenomeno degli alunni con cittadinanza non italiana, provenienti da paesi comunitari europei e da paesi extracomunitari, nel VCO è stato affrontato da più prospettive, con l'obiettivo di conoscere la presenza dei minori stranieri nelle scuole di ogni ordine e grado della mia Provincia, attraverso interviste agli insegnanti, focus groups ad alunni italiani e stranieri, l'analisi quantitativa dei dati e la raccolta delle esperienze didattiche interculturali svolte sul territorio.
Nel Vco si è passati dai 367 alunni stranieri, l'1,9%, del 2001/02 ai 1024, il5,4%, del 2007/08, di cui 869 da Paesi extracomunitari e 155 comunitari.
Il paese più rappresentato è il Marocco, soprattutto nel Cusio, dove vi sono le fabbriche ( anche se l'attuale crisi economica ha visto purtroppo una recessione e la chiusura di diverse piccole aziende) ma vi è un sensibile aumento di rumeni nel Verbano
Nella mia scuola a Omegna sono di questi ultimi tempi gli arrivi di giovani provenienti dall'Ucraina, figli/e delle badanti che lavorano nel territorio.
Le scuole dell'infanzia e le primarie hanno il maggior numero di alunni non italiani ed è lì che sono più attivi i progetti interculturali di eccellenza, che l'Associazione Sottosopra ha deciso di mettere in rete insieme con tutti gli altri progetti in atto nelle altre scuole.
La sensibilità nelle nostre scuole è alta e la proposta al vaglio del governo di creare classi separate per l'apprendimento della lingua è stato visto dal sindaco di Verbania e dall'assessore provinciale ai servizi sociali ed alle politiche giovanili come un principio assurdo dal punto di vista pedagogico. L'inserimento di un bambino straniero nella scuola è fondamentale per l'integrazione perchè è tra i banchi di scuola che si impara a stare insieme e la scuola è sicuramente un canale privilegiato di integrazione.
Una mattinata sicuramente molto interessante ed utile per chi come me ha sempre un contatto diretto e profondo con i nuovi ragazzi arrivati da altri mondi e da altre realtà, che in classe inizialmente non conoscono spesso neppure una parola di italiano, ma magari comunicano in inglese o francese o sono aiutati invece da altri alunni intermediari che parlano la loro lingua e conoscono anche la nostra.
La nostra paura per il diverso spesso è ridicola ed inutile mentre la paura di chi giunge nuovo nel nostro paese, sempre meno ospitale, è molto più tangibile.
E con sensibilità ed accortezza bisogna sempre far sì che non si creino problemi di razzismo o di bullismo nei confronti dei più deboli, loro o nostri che siano!

Piccole grandi notizie VCO

Nella cronaca locale del quotidiano La Stampa di stamattina ho letto un articolo decisamente interessante
Il VCO ha ridotto i consumi di energia elettrica ed è la provincia piemontese con anche il consumo pro capite domestico sotto la media nazionale
Dall'analisi di Terna, gestore e principale proprietario della rete elettrica nazionale, risulta che in Piemonte negli ultimi due anni si è messa in moto la produzione fotovoltaica, arrivando a 2,6 milioni fi kilowattori mentre è scesa quella idroelettrica, che interessa soprattutto le nostre montagne.
Qui da noi il calo di energia è dovuto in parte al fatto che vi è la crisi industriale, soprattutto nel Cusio, ma anche perchè vi è una maggiore presenza di pannelli solari sui tetti di case private, di condomini ed altri edfici pubblici ed un utilizzo molto più consapevole dell'energia.
Dai dati è evidente anche un maggior consumo di energia da parte del settore terziario e dell'agricoltura, che si stanno sviluppando
La nostra provincia sta quindi cambiando: dopo l'era industriale delle grandi fabbriche, Lagostina, Alessi, Calderoni, Girmi, Bialetti e Faro-Giocattoli, e di tante piccole e medie imprese, si torna anche alla terra agricola, al turismo, all'artigianato locale ed ad altre attività diversificate sul territorio, lacustre e montano.

Giovani !

Stamattina sulla prima pagina del quotidiano La Stampa,iIn un lungo articolo di fondo ,BARBARA SPINELLI ha parlato di giovani università ed occupazioni, realtà di questi giorni in tutte le città italiane
Con il suo solito acume la giornalista ha espresso opinioni che non posso che condividere Quindi vi riporto qui alcuni dei suoi pensieri che maggiormente mi hanno interessata e fatto riflettere :
" C’è qualcosa che stona, nello stupore contrariato con cui si reagisce alle occupazioni di scuole e università. L’occupazione di un’università è una violenza, certo. Si impedisce a chi partecipa in modi diversi alla vita pubblica di farlo, perché gli spazi comuni non lo sono più. Ci si prende un diritto togliendolo a altri.
Spetta tuttavia a chi pensa e governa capire perché questo accade.
Se non lo fa, non sentirà attorno a sé che lo strepito degli Uccelli di Hitchcock, e non troverà né i mezzi né le parole dell’azione autorevole.
La rabbia degli studenti non è senza rapporto con l’autunno delle finanze e con il crollo, brutale, di certezze ostentate per decenni sulle virtù autoregolatrici del mercato
Non si può impunemente parlare per anni dell’enorme debito lasciato ai figli, e stupirsi che uno degli slogan studenteschi sia: «La vostra crisi non la pagheremo noi».
Una classe politica non può impunemente infrangere la legalità, condonare falsi bilanci o conflitti d’interesse, screditare magistrati, e poi meravigliarsi che la cultura della legalità ovunque si sfibri.
Non bastano i grembiuli e il 7 in condotta a restaurare la legge lungamente vilipesa.
I manifestanti dell’opposizione, ieri, hanno citato le parole di un grande, Vittorio Foa ( morto la scorsa settimana, nota di erica ):
«Sono un po’ scettico sul linguaggio dei valori che sento in giro: vorrei vedere degli esempi perché è dagli esempi che può nascere qualcosa».
Più fondamentalmente: non si può per decenni ripetere il motto di Margaret Thatcher - There is no alternative, non c’è alternativa alle sregolatezze del mercato - e poi fare subitanei dietrofront senza mettere in questione un’ideologia sfociata in disastro: disastro per tanti, specie per gli studenti che il precariato sentono di doverlo proiettare in un avvenire più buio.
Fino a oggi, solo l’ex governatore della Federal Reserve, Alan Greenspan, ha riconosciuto «errori nati da ideologie liberiste» durate quarant’anni.
Non sono i tagli alle spese che colpiscono, nella legge Gelmini.
È chiaro che urge spender meglio, creare università d’eccellenza, premiare il merito: molti soldi inutili son stati sperperati.
Quel che colpisce è il vuoto di pensiero, su quel che significano per il domani italiano e occidentale l’istruzione come la ricerca.
Quel che scandalizza è il parlare dell’istruzione più come spesa che come investimento nelle generazioni nuove.
Manca un discorso riformatore che annunci: ho questo futuro da edificare per voi, oltre a tagli alla cieca, grembiulini e 7 in condotta.
Manca poi l’uso appropriato delle parole.
Guardando agli atenei occupati, il presidente del Consiglio non vede che facinorosi, e con volto torvo (perché così torvo?) prima comunica l’invio della polizia, poi ritratta.
Nel frattempo il governo parla di terroristi e fa salire le angosce, prepara al peggio, resuscita l’incubo di Bolzaneto (secondo governo Berlusconi).
Il modello non è Greenspan ma i vocaboli eversivi di Cossiga, un ex capo di Stato, sul Quotidiano Nazionale:
«Bisogna infiltrare gli studenti con agenti provocatori pronti a tutto(...)
La strategia non è nuova: far montare la tensione, creare un’ennesima paura che gonfia i sondaggi di popolarità.
È da anni che governanti senza bussola usano la paura come dottrina e come prassi.
Da due secoli, gli studenti in tumulto sono una premonizione e un cimento per tutti.
Confermano contraddizioni spaesanti: tutto è al tempo stesso più connesso e più sconnesso di quanto immaginavamo.
Che lo vogliano o no, essi sono la futura classe dirigente, l’avvenire che s’impersona.
Hanno la speranza, dunque non considerano la società come statica, fatale. Dicono no pregiudizialmente, ma intanto s’allenano a intervenire sulla realtà.
Così nasce l’educazione civica, sostiene Michael Walzer.
Così ci si abitua a «pensare alla cittadinanza come a un incarico politico»: a pensare se stessi «come futuri partecipanti nell’attività politica, non meramente come spettatori bene informati»
Nelle aule occupate è stato visto lo slogan di Obama: yes we can.
Obama ha successo perché spezza i recinti della paura e ristabilisce il nesso tra cause e effetti, ieri e oggi, padri e figli.
Al famoso Joe, l’idraulico arricchito ostile alle tasse, ha detto: «Tu una volta eri tra i meno ricchi, bisognoso della solidarietà dei più abbienti. Prova a pensare al Joe che sei stato».
La novità è qui, nell’invito a vedere nel futuro il nostro ieri.
Obama dice alla società civile: sei una risorsa politica solo se scopri quel che in te è statico, immemore, non responsabile; quel che non funziona in te, oltre che nei governi.
Gian Enrico Rusconi dice cose simili, su La Stampa del 24 ottobre, quando rammenta che la società civile, sempre e disordinatamente invocata, contiene il meglio e più spesso il peggio.
Gli studenti italiani sono attratti dai giovani americani che dopo anni d’apatia si iscrivono in massa a votare. Pare che quel che piace loro in Obama sia il ragionamento difficile, non la semplificazione. È una novità su cui vale la pena riflettere "
Parole profonde su cui vale veramente la pena di riflettere . Tutti quanti, anche e soprattutto i politici !

giovedì 23 ottobre 2008

Visite ...

I miei problemi di occhi stanno migliorando ma evito ancora di "abusare" del PC: non tutte le sere apro internet e passo solo velocemente dai blog amici, fermandomi a commentare solo se necessario
Settimana prossima tornerò dall'oculista e poi spero di tornare alle mie vecchie abitudini perchè la sera sento molto la mancanza dei miei giri quatidiani nel web e soprattutto nei blog che preferisco!
In questi giorni ho anche le verifiche da correggere ed ho meno tempo del solito...
Questa sera sono passata a controllare la dashboard di google analytics collegata a Pensieri in Libertà ed ho trovato una piccola sorpresa che mi ha proprio ... sorpresa !
Dal 22 settembre al 22 ottobre il blog ha avuto 4575 visite , provenienti da 53 nazioni, con 5469 pagine visualizzate
I contenuti più visualizzati sono stati
1) Gelmini o Aprea? ottobre 2008 4,57% 250 visite
2) Oggi è stata una giornata faticosa gennaio 2007 2,29% 125 visite
3) Vittime dei cani pericolosi agosto 2008 2,19% 129 visite
4) Adolescenza gennaio /2008 1,92% 105 visite
Non posso che ringraziare chi è passato di qui a leggere i miei post
un abbraccio erica

mercoledì 22 ottobre 2008

NO CARBONE. 2a Tappa SARDEGNA

E' continuato il tour dell’Arctic Sunrise contro il carbone il 19 ottobre alla centrale di Fiume Santo in Sardegna. Gli attivisti di Greenpeace hanno bloccato il nastro trasportatore dell’impianto, oggi proprietà di E.ON. La protesta è contro i piani di espansione del carbone della Regione Sardegna. Perché la vera alternativa è rilanciare l’eolico nell’isola, creando così oltre 7.000 nuovi posti di lavoro entro il 2020. Il “Quit Coal Tour” punta a diffondere in Europa il messaggio di una rivoluzione energetica pulita in vista della Conferenza sui Cambiamenti Climatici dell’ONU del prossimo dicembre. Fonti rinnovabili ed efficienza energetica sono fondamentali per ridurre le emissioni di CO2 e creare nuove opportunità di lavoro.
La Regione Sardegna deve rivedere la proposta del suo piano energetico e togliere ogni limite all’eolico. L’ostilità del governatore Renato Soru all’energia prodotta dal vento blocca migliaia di posti di lavoro per far spazio al carbone. La Sardegna è una regione strategica per lo sviluppo dell’eolico in Italia. Secondo il rapporto presentato recentemente da ANEV, la Sardegna potrebbe installare – nel pieno rispetto del paesaggio e dell’ambiente – circa 1750 MW al 2020, dando occupazione a oltre 7.000 persone, producendo circa 3 miliardi di kilowattora (il 25% del consumo interno della regione). Prodotta con il carbone, questa energia emetterebbe oltre 2 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
Tutto ciò rischia di allontanare ulteriormente l’Italia dagli obiettivi italiani di riduzione delle emissioni di gas serra, previsti dal Protocollo di Kyoto contro i cambiamenti climatici. Il ritardo che il nostro paese ha finora accumulato, infatti, è pari a 50 milioni di tonnellate l’anno

La posizione assunta dal Governo Berlusconi, pronto a mettere il veto sul pacchetto clima-energia dell'Unione Europea ci ha messo contro i nostri alleati: è dovuto intervenire il Commissario europeo all'Ambiente, Stavros Dimas, che si è dichiarato "sbalordito di fronte agli argomenti avanzati dall'Italia".
- dalla newsletter di Greenpeace-

NO CARBONE. 1a Tappa Civitavecchia

È partita alle prime luci dell’alba del 16 ottobre la doppia azione di Greenpeace presso la centrale Enel di Civitavecchia. Gli attivisti sono entrati nella centrale e - a oltre cento metri di altezza - hanno aperto due enormi striscioni con il messaggio “Il governo contro Kyoto” e “mai più carbone”. In contemporanea dalla nave di Greenpeace, “Arctic Sunrise”, sono scesi i gommoni con un altro gruppo di attivisti che hanno scritto sul molo “Quit coal”, no carbone.

Questa azione ha voluto denunciare l’ostilità del Governo italiano al “pacchetto clima ed energia” dell’Unione europea. Il timore è che dietro la richiesta di ‘maggiore flessibilità’, il Governo intenda compromettere l’accordo e quindi sabotare il percorso per la seconda fase per Protocollo di Kyoto.
Con questa protesta Greenpeace chiede al Governo un ‘Piano Marshall’ per efficienza e sviluppo delle fonti rinnovabili: l’unica alternativa possibile per centrare gli obiettivi europei. Questi obiettivi sono un’occasione importante per il nostro Paese: la maggior parte dell’obiettivo del 20 per cento di efficienza in più negli usi elettrici è concentrato nell’industria e nel terziario, i settori che generano ricchezza.
Rinnovabili ed efficienza energetica sono la soluzione vera per l’Italia. Non certo un ritorno al nucleare, fonte rischiosa e costosa, promossa per favorire alcune lobby e non certo l’ambiente.
La recente conversione a carbone della centrale di Civitavecchia rappresenta il fallimento della politica energetica italiana verso la riduzione delle emissioni di gas serra. Una volta in funzione, la centrale di Civitavecchia immetterà in atmosfera oltre 10 milioni di tonnellate di CO2, pari alle emissioni di 2 milioni di SUV, ognuno dei quali percorre 25mila km in un anno.
Tutto ciò va ad aggiungersi al ritardo che l’Italia ha già contratto per Kyoto: 50 milioni di tonnellate l’anno. Per questo Greenpeace ha lanciato una cyberazione per chiedere al governo una moratoria sulle centrali a carbone e una rivoluzione energetica pulita.

Petizione di Greenpeace

Questa è la lettera che ho ricevuto da Greenpeace
Cari amici,
i cambiamenti climatici sono la più grave minaccia ambientale, economica e umanitaria che l'uomo si trova ad affrontare. Per evitare una crisi climatica irreversibile occorre fermare la crescita delle emissioni di gas serra entro il 2015, e dimezzarle al 2050.
Per ridurre le emissioni di CO2 è necessaria una rivoluzione energetica basata sulla progressiva riduzione dell'uso dei combustibili fossili, a partire dal carbone, e dallo sviluppo delle alternative veramente pulite: efficienza e fonti rinnovabili.
Per questo chiediamo al Governo di:
1. introdurre una moratoria per nuove centrali a carboneIl carbone è alla base della crisi climatica in quanto è la prima singola fonte del riscaldamento globale: circa un terzo delle emissioni mondiali di CO2 si devono alla sua combustione.
2. abbandonare l'idea di un ritorno al nucleare in Italia
Il nucleare è una tecnologia costosa e rischiosa, che non ha risolto nessuno dei suoi problemi: dai rischi di incidente grave alla gestione delle scorie, dalla proliferazione nucleare alla limitatezza della risorsa Uranio.
3.favorire l'efficienza energetica con l'obiettivo del 20 per cento al 2020In Italia è possibile tagliare i consumi elettrici per 100 miliardi di kWh al 2020 (circa un terzo degli attuali consumi) con benefici economici pari a 65 miliardi di euro. L'efficienza è la fonte energetica più economica, pulita e abbondante.
4. favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili come richiesto dall'Europa
Nel settore elettrico le rinnovabili possono fornire 50 miliardi di kWh al 2020. Questo permetterà di tagliare le emissioni di CO2 per 25 milioni di tonnellate, e di risparmiare circa 10 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti all'anno.

PARTECIPA ANCHE TU ALLA PETIZIONE PER UNA RIVOLUZIONE ENERGETICA PULITA IN ITALIA.
SCRIVI SUBITO A BERLUSCONI E AL MINISTRO SCAJOLA.

P.S. Inoltra questo messaggio ai tuoi amici e a chi è interessato a combattere i cambiamenti climatici, causati dai combustibili fossili e altre atività umane.

Francesco Tedesco Responsabile Campagna Clima ed Energia GREENPEACE Italia
Se non lo hai già fatto, firma la petizione di Greenpeace per chiedere al governo una moratoria sulle centrali a carbone e una rivoluzione energetica pulita

Scuola ultime notizie

Ecco le ultime notizie di oggi , che hanno creato preoccupazione e sconcerto
Io ho letto l'articolo e le reazioni alle parole del presidente del Consiglio qui
"Non permetteremo che vengano occupate scuole e università". ha dichiarato Silvio Berlusconi, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini.
Una riunione tecnica per fare il punto sulla situazione delle manifestazioni di protesta della scuola si terrà domani pomeriggio al Viminale, presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano e alla quale parteciperanno i vertici delle forze di polizia.
Secondo quanto si apprende, l'obiettivo è quello di operare una completa ricognizione dei rischi per la sicurezza, derivanti dalle proteste degli studenti.

"L'ordine deve essere garantito. Lo Stato deve fare il suo ruolo garantendo il diritto degli studenti che vogliono studiare di entrare nelle classi e nelle aule". Afferma Berlusconi sottolineando cosa intende quando annuncia che le forze dell'ordine impediranno le occupazioni.

"Sulla scuola troppe cose divorziano con la realtà". Sostiene il premier: "La sinistra è contro il decreto Gelmini, che, ricordo, è un decreto e non la riforma della scuola. Tenta di costruire un'opposizione di piazza su un terreno circoscritto, perché come governo siamo inattaccabili su tutta una serie di provvedimenti".

"Al ministro Gelmini dico: andiamo avanti. Dobbiamo applicare questo decreto e non ritirarlo. La sinistra dice solo menzogne e falsità a proposito del tempo pieno, dei tagli e dei licenziamenti. Non è vero"."La sinistra parla di 86mila insegnanti in meno. E' falso. Con la riforma nessuno sarà cacciato. Ci sarà solo il pensionamento di chi ha già raggiunto l'età e il blocco del turn over", ha concluso Berlusconi.
Ieri la polizia è intervenuta a Milano contro gli studenti che manifestavano. Oggi queste dichiarazioni pesanti . Il diritto a manifestare, civilmente, è un diritto democratico e costituzionale
Torneremo agli anni '70 con i pestaggi della polizia ??? io non ho mai dimenticato quegli anni di università e poi il terrore degli estremismi , ero a Torino ...
Parole di non libertà . Parole da dittatura ???
Non si ricorda il Presidente del Consiglio il Family Day ? Chi andò in piazza quel giorno ???
Non si ricorda il Presidente del Consiglio le sue manifestazioni di piazza a Roma , dove si vantava di aver portato un milione di persone a protestare contro il governo Prodi ?
Io spero che il buon senso prevalga e che abbiano più giudizio quei giovani che manifestano con civiltà ovunque in Italia perchè forse ad una certa età si perde veramente il buon senso ed il senso del diritto e della libertà , di dire anche no a ciò che non va bene ed è iniquo o ingiusto!!!

giovedì 16 ottobre 2008

Anche le regioni dicono no

I governatori dicono un categorico no al commissariamento delle Regioni che entro il 30 novembre, insieme agli enti locali, non metteranno in pratica il piano di ridimensionamento degli istituti scolastici, così come è previsto dall’art.3 del decreto 154.
Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della conferenza dei presidenti delle Regioni che si è tenuta questa mattina a Roma.

Le Regioni considerano questa disposizione un «punto istituzionalmente gravissimo» - ha spiegato Errani - e la pongono come pregiudiziale per non abbandonare la conferenza unificata in programma questo pomeriggio al Ministero per i rapporti con le Regioni.
«Il governo deve dirci che eliminerà dal testo quella norma - ha aggiunto Errani -. Questa è la condizione perchè si svolga la conferenza unificata».
Le Regioni la porranno ed attenderanno che il governo dia loro una risposta; nel caso fosse negativa, ha fatto intendere Errani, le Regioni abbandoneranno la sede unificata.
«Prima di discutere nel merito, poniamo una questione istituzionale di principio: è inaccettabile che noi siamo venuti a conoscenza di quest’articolo che ci interessa così direttamente solo leggendo il testo, che peraltro riguarda la sanità e non la scuola, senza aver avuto dal Ministero alcun tipo di comunicazione, per noi è stata una sorpresa».
Intanto la commissione Affari Costituzionali del Senato ha dato parere favorevole al decreto Gelmini , un via libera arrivato con i soli voti della maggioranza visto che Pd, Idv e Udc hanno votato compattamente contro e hanno denunciato profili a loro avviso incostituzionali del decreto che riformuleranno per l’Aula come pregiudiziali
E il ministro Gelmini è salita al Quirinale per un colloquio con il Presidente Napolitano, su invito del Presidente stesso , estremamente preoccupato, visto l'effetto avuto su Insegnanti Genitori Studenti e Professori universitari, con assemblee manifestazioni occupazioni e lezioni in strada...

Invito a Scuola

Il Coordinamento Genitori ed Insegnanti per la scuola pubblica del Cusio
INVITA
i Genitori gli Sudenti ed il Personale della Scuola
MARTEDI' 21 OTTOBRE 2008
alle ore 20,30
all'incontro pubblico
presso l'AUDITORIUM dell' Istituto Tecnico Commerciale e Periti Aziendali
via Colombera OMEGNA
per illustrare
gli effetti del Decreto Gelmini sulle scuole pubbliche di ogni ordine e grado

mercoledì 15 ottobre 2008

Studenti stranieri e scuola dell’obbligo

Ieri, l’aula della Camera ha approvato con 265 «sì» e 246 «no» una mozione del Pdl (primo firmatario il capogruppo della Lega Roberto Cota) che impegna il governo a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri. Questi nuovi alunni dovranno superare un test e specifiche prove di valutazione e in caso di esito negativo i «bocciati» verranno inseriti in «classi ponte» che consentiranno loro di seguire corsi di apprendimento della lingua italiana propedeutici all’ingresso nelle classi permanenti. Il testo, inoltre, impegna il governo a una «distribuzione proporzionata al numero complessivo di alunni» per scongiurare la formazione di classi di soli alunni stranieri.
Torniamo indietro anche qui dunque, torniamo alle famigerate classi differenziate di vecchissima data, e per bambini stranieri !
Posso capire la bagarre che si è scatenata oggi
«È intollerabile la mozione della Lega che prevede che i bambini immigrati vadano in classi differenziate», Walter Veltroni, intervistato su Rai 3 da Corrado Augias, ha così commentato la mozione presentata ieri dalla Lega che introduce classi di inserimento per i bambini immigrati che non parlano bene l’italiano. «Noi siamo stati emigranti , siamo stati accolti e integrati e noi dobbiamo ora essere una società che deve respingere la violenza ma anche saper integrare».
Per Veltroni, il fenomeno dell’immigrazione clandestina si combatte solo attraverso accordi con i Paesi di origine, come è successo con l’Albania, mentre gli sbarchi proseguono dalla Libia perchè «l’accordo siglato è un altro evento mediatico» del governo Berlusconi.

«Mi auguro che la mozione della Lega che è stata votata ieri in Aula non venga trasformata in legge e che il centrodestra capisca l’errore gravissimo che si compierebbe creando delle classi differenziate per appartenenza etnica o culturale». Questa la dichiarazione del ministro ombra degli Esteri, Piero Fassino «Sin dalla più tenera età bisogna costruire le condizioni dell’integrazione. Al contrario, discriminare addirittura i bambini significa produrre una ferita che può avere drammatiche conseguenze sia sulla vita sociale, sia nella vita delle persone stesse». «Un bambino che è discriminato nella più tenera età, si porta la ferita della discriminazione per tutta la vita. Non abbiamo bisogno di costruire una società fondata sul rancore, sulla diffidenza, sulla paura».

Anche dall'Idv arriva un coro di proteste. «Una mozione umiliante, che soffia forte sul fuoco dell’intolleranza, che non va nella direzione dell’integrazione e dell’inclusione ma crea altri muri, divide, esclude e segrega». ha dichiarato il deputato Pierfelice Zazzera, capogruppo di Italia dei Valori in Commissione Cultura e Istruzione, in merito alla mozione della Lega per l’introduzione di classi ponte per extracomunitari.
«L’offerta formativa diversificata è già una realtà in molte scuole italiane. Basta guardare agli esempi di molte istituti scolastici soprattutto al Nord, in quel Nord così caro alla Lega. La creazione di classi di inserimento, dunque, non solo affrontano in maniera rozza e semplicistica un problema complesso come quello della presenza sempre più numerosa di alunni stranieri ed extracomunitari nelle nostre scuole, ma è una misura inutile perchè già superata nei fattì spiega il capogruppo in Commissione Cultura di Idv. Se davvero, come sostiene Cota, l’obiettivo è quello di favorire l’integrazione, come può un unico maestro riuscire ad integrare gli alunni stranieri? Dove troverà questo Governo le risorse per pagare gli insegnanti delle classi ponte?» .
Quest'anno l'incarico di referente per l'intercultura è passato da una delle mie colleghe di lettere a me. Ho accettato volentieri perchè da anni ormai nelle miei classi ci sono sempre degli alunni o alunne non italiani e tanto spesso ho contribuito ad insegnare la nostra lingua
Per anni, fino allo scorso anno scolastico, al martedì pomeriggio alcune insegnanti di lettere svolgevano due ore con i ragazzi e ragazze straniere che avevano bisogno di approfondimenti per migliorare la conoscenza della nostra lingua
Adesso non sappiamo se arriveranno dei fondi per poter continuare questo utilissimo lavoro di supporto al lavoro quotidiano fatto in classe
I ragazzi imparano molto in fretta a comunicare e spesso ci sono ragazzi e ragazze straniere che imparano a parlare in italiano ed a scrivere correttamente in pochissimo tempo.
Soprattutto i ragazzi russi , ucraini , ma anche albanesi per esempio , sono portati per le lingue e per lo studio e sono molto intelligenti
*I miei alunni ed alunne stranieri di questi due ultimi anni hanno imparato benissimo ed in poco tempo a parlare in italiano ma anche in inglese. Gli altri che sono qui in Italia da tempo ed hanno frequentato le elementari hanno spesso minori problemi e difficoltà degli alunni italiani
Ed è proprio grazie al contatto con i loro coetanei e coetanee italiani che apprendono prima
Isolarli in classi differenziate è un tragico, deleterio errore
Una pessima , ma proprio pessima idea , secondo la mia esperienza personale
* * Quest'anno io ho 5 classi, un laboratorio sul riciclaggio con la mia collega di matematica e due ore di alternetiva alla religione. Sono in contatto giornaliero in classe con 15 studenti e studentesse di nazionalità straniera provenienti da Senegal, Marocco, Albania, Russia, Ucraina, Romania, Bulgaria. Sono ragazzi e ragazze, ognuno con un percorso, un carattere, delle abilità e potenzialità, in tutto simili ai nostri raggazzi e ragazze italiane. Alcuni ed alcune sono veramente intelligenti e volenterosi e desiderosi di apprendere e di capire e sono anche molto più educati di certi nostri stupidotti di paese che fanno i bulli i maleducati e gli sbruffoni ...
E' assurdo ed inconcepibile pensare al danno che avrebbero avuto se fossero stati discriminati dalla mozione del PDL e della Lega .....

Proteste a valanga

Ieri è stata una lunga giornata iniziata alla prima ora - 7.55 l'entrata degli alunni e 8 l'inizio delle lezioni in classe- proseguita a metà mattinata con un'assemblea sindacale di istituto e tante brutte notizie per il prossimo anno, in particolare i tagli delle già ristrette finanze che ci impediranno di svolgere progetti ed attività inseriti nel nostro Piano di offerta formativa da diversi anni ormai, e continuata nel pomeriggio con i consigli di classe, i primi 3, perché gli altri due li avrò settimana prossima
Sono poi andata dall'oculista ma ci tornerò anche tra due settimane per un breve controllo. Va tutto molto meglio ma per un po' continuerò a limitare le ore passate al computer, anche se avrei tante cose da inserire nei miei blog e nuove foto di lavori e progetti nel sito, perchè la luce del pc mi dà parecchio fastidio
Continuo però a parlare di scuola e di protesta, a valanga ormai, ovunque in Italia
Una protesta che ha unito il nord ed il sud, gli insegnanti i bidelli gli studenti ed i genitori, di ogni ordine e grado di scuola
Io non ricordo, in tanti anni di carriera, un fronte così largo e soprattutto una compattezza tra noi addetti ai lavori e le famiglie dei nostri alunni
La rivolta contro il ministro Gelmini, ma anche contro i tagli della Finanziaria di Tremonti ed i provvedimenti del Ministro Brunetta contro i " fannulloni" che penalizzano tutti noi che lavoriamo nella scuola - e parlo dei primi 10 giorni di malattia in cui ci è decurtata una parte dello stipendio, così che alla fine andiamo a scuola anche ammalati x non perdere soldi che ci servono x arrivare alla fine del mese ! -si sono allargati a macchia d'olio.
Anche nelle università, - da Torino a Roma, da Milano a Firenze, da Napoli a Catania - si protesta e si è allargata la mobilitazione contro i tagli dei fondi ordinari alle università (63 milioni su 7 miliardi complessivi)
Al coro delle critiche ieri si è aggiunto anche il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, che ha accusato il governo di invasione di campo rispetto alle autonomie locali, per le norme emanate sull’istruzione, e ha annunciato un ricorso alla Consulta.
A Firenze ieri risultavano occupate trenta sedi di scuole medie superiori, che si vanno ad aggiungere alle occupazioni e ai cortei che nei giorni scorsi hanno interessato tutta Italia.
Ieri mattina a Roma, davanti al ministero, c’è stata anche la protesta dei lavoratori delle imprese esterne che si occupano delle pulizie degli istituti scolastici (sono 14 mila gli interessati) e che ora vedono a rischio i rinnovi dei loro contratti.
Oggi genitori e insegnanti organizzeranno una notte bianca in diverse scuole di tutta Italia...

giovedì 9 ottobre 2008

Gelmini o Aprea ???

"Meno docenti ma pagati meglio" ha detto il ministro Gelmini.
Ma c'è un trucco. Il trucco è nell'emendamento presentato dall' On. Aprea - per conto del Governo - al D.L. 137

Il maestro unico farà ore in più che gli saranno pagate dal Fondo di istituto.
Non solo i bambini avranno un maestro in meno, ma la scuola avrà meno soldi per le attività formative.

L'emendamento Aprea è gravissimo per diverse ragioni: invasione del ruolo della contrattazione, attacco all'autonomia scolastica, riduzione della qualità e della quantità dell'offerta formativa.
Un peggioramento, in sede di conversione in legge, di un decreto già brutto.

Con l'emendamento della presidente della Commissione Istruzione della Camera, le scuole dovranno attingere dalle risorse del fondo d'istituto per retribuire i maggiori carichi di lavoro che verranno richiesti al maestro unico a partire dal 1 settembre 2009 (2 ore in più di lezione con i bambini della propria classe).
Per questa operazione sarebbero necessarie risorse aggiuntive che però non ci sono, come risulta dai rilievi della Commissione bilancio sulla mancata copertura finanziaria.
Allora la soluzione proposta dall'on. Aprea, per conto del ministro Gelmini, è quella di stornare fondi dalle scuole.

Il comma 2 dell'art. 4 del DL n. 137 verrà sostituito da due nuovi commi.
Nel primo si prevede una apposita sequenza contrattuale all'Aran per definire il trattamento economico dovuto all'insegnante unico per le ore aggiuntive che gli verranno richieste oltre gli attuali obblighi contrattuali.
Nel secondo si autorizza il ministro Tremonti a verificare il fabbisogno finanziario per tale operazione, a partire dal 1 settembre 2009, reperendo tali risorse dal fondo d'istituto.
Secondo l'emendamento, i risparmi (tagli) derivanti dall'attuazione della manovra finanziaria, una volta certificati, verrebbero restituiti alle scuole l'anno successivo, cioè dal 2010.

Una norma camuffata sotto forma di anticipo di cassa ma che invece fa parte del disegno distruttivo dell'autonomia scolastica.
Un vero e proprio furto a danno del personale docente e Ata e dell'autonomia scolastica.
La politica di questo Governo verso la scuola è una e una sola: tagli e diminuzione dell'offerta formativa.
La FLC è impegnata a contrastare questo disegno con atti di denuncia pubblica, con i genitori, gli studenti e ad azioni di mobilitazioni.
Disegno di legge di conversione del decreto legge 1° settembre 2008, n. 137A.C. 1634/A
Articolo 4
Sostituire il comma 2 con i seguenti:
2-bis.Con apposita sequenza contrattuale è definito il trattamento economico all'insegnante unico della scuola primaria dovuto per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all'orario d'obbligo di insegnamento stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali.
2-ter.Per la realizzazione delle finalità previste dal presente articolo, il Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ferme restando le attribuzioni del Comitato di cui all'articolo 64, comma 7, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, provvede alla verifica degli specifici affetti finanziari determinati dall'applicazione del comma 1 del presente articolo, a decorrere dal 1° settembre 2009.
A seguito della predetta verifica per le finalità di cui alla sequenza contrattuale prevista dal comma 2 del presente articolo, si provvede, per l'anno 2009, ove occorra, a valere sulle risorse del fondo d'istituto delle istituzioni scolastiche da reintegrare in quota parte delle risorse rese disponibili ai sensi del comma 9 dell'articolo 64 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei limiti dei risparmi di spesa conseguenti all'applicazione del comma 1, resi disponibili per le finalità di cui al comma 2 del presente articolo.

La Gelmini ha definito il Decreto legge appena approvato una “manutenzione”, non una riforma.
Il contenuto del Piano programmatico, elaborato dal Ministero dell’Istruzione, in attuazione dell’art. 64, comma 3, del Decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella legge n. 133 del 6 agosto 2008, prevede i tagli, già noti, delle ore, del personale e alcune modifiche ordinamentali previste dai Decreti Moratti, che Fioroni aveva sospeso fino a nuova legislazione.
Già a luglio i tre segretari generali dei sindacati si erano appellati, in una lettera, direttamente a Berlusconi per dichiarare la loro ostilità totale al Disegno di legge Aprea, che prevede, tra l’altro, l’estromissione delle RSU (le rappresentanze unitarie sindacali) dal governo effettivo delle scuole, l’assunzione diretta degli insegnanti da parte delle autonomie scolastiche e la possibilità che si trasformino in Fondazioni.

Sciopero Generale

Segreterie Nazionali
Documento unitario
FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams contestano e contrastano gli interventi del Governo sulla scuola che si concretizzano in una manovra indiscriminata di “tagli” al Comparto per quasi 8 miliardi di euro che destrutturano il nostro sistema pubblico di istruzione e mettono a rischio il diritto allo studio e la qualità dell’offerta formativa.
FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams denunciano che la definizione del Piano è stata fatta in totale assenza di un reale confronto con le forze sociali e con il mondo della scuola destinatario dei provvedimenti.
FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams ritengono necessaria per il Paese una vera politica di innovazione del sistema scolastico che non può realizzarsi con basse retribuzioni, riduzioni del tempo scuola e “tagli” indiscriminati di risorse umane e finanziarie.
FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams rivendicano:
la revisione del decreto-legge 137/2008, con abrogazione dell’articolo 4 che ripristina il maestro unico e introduce l’orario di 24 ore settimanali nella scuola primaria;
l’apertura di un tavolo negoziale con il Governo in merito al Piano Programmatico e ai regolamenti attuativi di cui all’articolo 64 del decreto-legge 112/2008, per un reale confronto finalizzato ad una vera riqualificazione della spesa, in grado di coniugare la lotta agli sprechi e alle diseconomie con la garanzia del “giusto” tempo scuola per tutti gli ordini e gradi, del diritto allo studio, della qualità dell’istruzione e della salvaguardia della professionalità degli operatori della scuola;
il rinnovo del contratto collettivo nazionale del Comparto e interventi fiscali a favore del lavoro;
il mantenimento delle prerogative contrattuali e garanzie contro le incursioni legislative nella disciplina del rapporto di lavoro;
garanzia di organici di istituto funzionali, stabili e pluriennali per il personale docente ed ATA al fine di dare certezze al personale e continuità didattica ed organizzativa alle scuole;
tutele per il personale precario, anche intervenendo sul “turn over” e sul pensionamento.
Roma, 9 ottobre 2008
La Camera dei deputati ha approvato il ddl di conversione in legge del decreto Gelmini sulla scuola. I presenti in aula erano 513, i votanti 485, la maggioranza necessaria era di 243 voti, a favore hanno votato 280 deputati, contro 205.

I sindacati hanno bocciato la riforma e proclamato lo sciopero della Scuola giovedì 30 ottobre .
«Le sigle hanno registrato una risposta negativa rispetto alle loro rivendicazioni e hanno, quindi, deciso di promuovere una forte mobilitazione di tutto il personale».
I sindacati hanno anche annunciato una manifestazione nazionale a Roma nella stessa giornata.

A metà mese, il 17 ottobre, è previsto lo sciopero dei Cobas.

Sono diverse le motivazioni che hanno portato le organizzazioni sindacali allo sciopero:
prima di tutto c’è il dl 137, approvato alla Camera e dalla prossima settimana all’esame del Senato, che ripristina il cosiddetto maestro unico riportando l’orario di base della scuola primaria a 24 ore.
I sindacati chiedono poi un confronto aperto con il governo per decidere quali misure adottare per ridurre gli sprechi: sinora, invece, lamentano i rappresentanti dei lavoratori, le decisioni (contenute soprattuto nell’articolo n. 64 della finanziaria approvata ad inizio agosto) sono state prese dall’esecutivo unilateralmente attraverso decreti legge e il ricorso alla fiducia in aula.

La mobilitazione servirà anche a rivendicare il rinnovo del contratto scuola scaduto da nove mesi:
sempre secondo i sindacati le buste paga del personale scolastico negli ultimi anni si sono infatti attestate ben al di sotto del tasso d’inflazione scivolando nelle ultime posizioni stipendiali dell’Ue.
Approvato dall’aula, il decreto Gelmini "sul maestro unico" è bocciato dal mondo della scuola che si prepara a scendere in piazza rispondendo all’appello dei sindacati.
Un appuntamento, quello messo in cantiere dai sindacati di categoria, al quale si arriva dopo una marcia di avvicinamento cominciata già da settimane e costellata da sit-in davanti al ministero, iniziative spontanee di protesta, occupazioni, "notti bianche", dal Nord al Sud della penisola.

Venerdì un assaggio del malcontento arriverà ancora dagli studenti che manifesteranno in decine di città.
«L’approvazione del voto di fiducia alla Camera sul decreto Gelmini - spiega l’Unione degli studenti - rappresenta un ulteriore atto antidemocratico di un governo che elude le tante manifestazioni di dissenso e con violenza prova ad affermare il proprio autoritarismo. Per questo venerdì porteremo in piazza tutta un’altra musica, alle 70 manifestazioni da noi organizzate».
«Ci mobilitiamo - spiega un’altra associazione studentesca, la Rete degli studenti - contro i tagli di 8 miliardi di euro alla scuola pubblica, che è la vera riforma messa in campo dal Governo Gelmini-Tremonti-Berlusconi. Contro un Governo che conta balle, per rivelare la verità all’opinione pubblica».
Dai ragazzi la contestazione passerà nelle mani del sindacalismo di base: i Cobas guidati da Piero Bernocchi, tra i primi, hanno proclamato uno sciopero, in calendario per il 17 ottobre.

lunedì 6 ottobre 2008

La raccolta delle mandorle

La scorsa settimana ho avuto dei problemi con la retina dell'occhio destro. Purtroppo sono miope e certi rischi devono sempre essere presi in considerazione. Avevo avuto una forma violenta ma breve di influenza l'altra domenica; martedì ho starnutito ed è successo il patatrac... Sono dovuta andare d'urgenza dall'oculista ed ora sto prendendo delle capsule a base di mirtillo perchè si sono rotti i capillari, mentre vedevo dei lampi, quei lampi che sarebbe meglio non vedere mai! Settimana prossima tornerò dallo specialista e vedremo se tutto si è risolto, con tanta fortuna direi, o se ci sarà ancora qualche problemino da risolvere...
Ho cercato il più possibile di evitare di leggere ma anche di aprire il PC, nei giorni scorsi, per non affaticare la vista ed ho fatto altro
Sono stata all'aria aperta, sabato e domenica, in giardino. Sabato c'era un bel sole caldo e al pomeriggio sono andata a raccogliere le mandorle, cadute a terra numerose.
Ho messo sull'erba il gilet che adopero sempre quando esco a lavorare nell'orto ed in giardino e dopo aver radunato tutte le mandorle ho iniziato a ...sbucciarle !
Teddy è arrivata subito a farmi compagnia e si è seduta dietro a me, appoggiandosi alla mia schiena...
E' rimasta a dormire per quasi due ore
Tranquilla e silenziosa, è una vera compagna molto piacevole ed affidabile
Quando mi sono alzata, per andare a portare in garage le mandorle sgusciate, Teddy è rimasta a farsi le pulizie. Il suo pelo nero e lucido è bellissimo, sembra seta !

Ad un certo punto è arrivata anche Killer, mamma gatta, sempre frenetica ed agitata. Mi ha fatto zampetta con tutte le sue brave unghie acuminate nelle gambe per un po', poi si è sistemata a dormire sulle mie ginocchia per un po'

Un bel pomeriggio soleggiato, le mie gatte a farmi compagnia, il suono delle campanelle di alcune pecore che pascolavano dietro, nel bosco, gli uccelli che cantavano sugli alberi e mia mamma che stava tagliando i rami tagliati delle rose Un meraviglioso momento di pace e di tranquillità molto molto riposante e delizioso...








Vieni anche tu !

Martedì scorso siamo usciti da scuola alle 9 di mattina ed abbiamo preso gli autobus dell'Aspan per andare a Bagnella al centro sportivo. Io accompagnavo la 1E. Abbiamo partecipato alla giornata dello sport voluta dal Coni: la manifestazione si intitolava Vieni anche tu
Sono stati presentati gli sports che si praticano qui a Omegna a livello agonistico, dalla pallavolo, che ha visto nascere due grandi campionesse olimpiche come la Lobianco e la Cardullo, al basket alle arti marziali alla vela ed allo sci nautico, dalla ginnastica ritmica alla canoa ed al canottaggio
Una intera mattinata passata a provare nuovi sports con gli esperti ed alcuni campioni locali che hanno vinto gare nazionali e mondiali
Io ho fotografato il campione di canotaggio, Nolli, mentre stava fotografando i ragazzi delle medie che erano sugli spalti appena sotto di me
Lo sci nautico è stato presentato dal mio alunno di 2E, Brando Caruso, campione mondiale under 14 ma non sono riuscita a fotografarlo perchè quando sono uscita in riva al lago era già uscito dall'acqua ... e non ho fotografato neppure le mie alunne di 3E che da anni praticano la ginnastica e si stanno facendo conoscere a livelli extraprovinciali molto buoni !
Qui sotto invece si vede il papà di Alberto Ricchetti, l'altro campione olimpico di Omegna, il canoista arrivato quarto a Pechino con Rossi, che ha presentato i vari sport . Un grazie quindi a lui ed al Coni per una mattinata così diversa ma così speciale, che ha aggregato i nostri alunni ed alunne e li ha avvicianti in modo tanto piacevole al mondo dello sport