Ieri mattina sono andata a Verbania-Fondotoce, alla Casa della Resistenza, per una mattinata di studi organizzata dall'Associazione Sottosopra che ha presentato i risultati del Progetto La scuola di tutti i colori.
Il progetto, nato dalla considerazione che nelle scuole del Verbano Cusio Ossola la presenza degli alunni stranieri è recente ma in forte crescita, si è realizzato tra ottobre 2007 e giugno 2008.
Il fenomeno degli alunni con cittadinanza non italiana, provenienti da paesi comunitari europei e da paesi extracomunitari, nel VCO è stato affrontato da più prospettive, con l'obiettivo di conoscere la presenza dei minori stranieri nelle scuole di ogni ordine e grado della mia Provincia, attraverso interviste agli insegnanti, focus groups ad alunni italiani e stranieri, l'analisi quantitativa dei dati e la raccolta delle esperienze didattiche interculturali svolte sul territorio.
Nel Vco si è passati dai 367 alunni stranieri, l'1,9%, del 2001/02 ai 1024, il5,4%, del 2007/08, di cui 869 da Paesi extracomunitari e 155 comunitari.
Il paese più rappresentato è il Marocco, soprattutto nel Cusio, dove vi sono le fabbriche ( anche se l'attuale crisi economica ha visto purtroppo una recessione e la chiusura di diverse piccole aziende) ma vi è un sensibile aumento di rumeni nel Verbano
Nella mia scuola a Omegna sono di questi ultimi tempi gli arrivi di giovani provenienti dall'Ucraina, figli/e delle badanti che lavorano nel territorio.
Le scuole dell'infanzia e le primarie hanno il maggior numero di alunni non italiani ed è lì che sono più attivi i progetti interculturali di eccellenza, che l'Associazione Sottosopra ha deciso di mettere in rete insieme con tutti gli altri progetti in atto nelle altre scuole.
La sensibilità nelle nostre scuole è alta e la proposta al vaglio del governo di creare classi separate per l'apprendimento della lingua è stato visto dal sindaco di Verbania e dall'assessore provinciale ai servizi sociali ed alle politiche giovanili come un principio assurdo dal punto di vista pedagogico. L'inserimento di un bambino straniero nella scuola è fondamentale per l'integrazione perchè è tra i banchi di scuola che si impara a stare insieme e la scuola è sicuramente un canale privilegiato di integrazione.
Una mattinata sicuramente molto interessante ed utile per chi come me ha sempre un contatto diretto e profondo con i nuovi ragazzi arrivati da altri mondi e da altre realtà, che in classe inizialmente non conoscono spesso neppure una parola di italiano, ma magari comunicano in inglese o francese o sono aiutati invece da altri alunni intermediari che parlano la loro lingua e conoscono anche la nostra.
La nostra paura per il diverso spesso è ridicola ed inutile mentre la paura di chi giunge nuovo nel nostro paese, sempre meno ospitale, è molto più tangibile.
E con sensibilità ed accortezza bisogna sempre far sì che non si creino problemi di razzismo o di bullismo nei confronti dei più deboli, loro o nostri che siano!
2 commenti:
Bellissima iniziativa, complimenti!
tommi
Ciao Erica, è con progetti e sindaci come questi insieme ad insegnanti come te che si ha l'integrazione dei bambini e dei ragazzi stranieri nella scuola e nella nostra società non con la brillante idea del leghista Cota.
Continate così, sono convinta che questa sia la via giusta.
Un abbraccio, ernesta
Posta un commento