domenica 25 aprile 2010

A reti unificate

Oggi Berlusconi , in un discorso sulle tre reti della Rai, ha detto : "Dopo 65 anni la nostra missione è ora di andare oltre quel compromesso del padri costituenti e costruire l'Italia del futuro".


Vincenzo Vita, senatore del Pd e membro della commissione di Vigilanza Rai, ha dichiarato: "E' del tutto insolito che il presidente del Consiglio utilizzi un messaggio, di fatto a reti unificate, per parlare ai cittadini . E' come se fosse già avvenuta una modifica della Costituzione, attribuendo al Capo del governo un ruolo che non ha. E la Costituzione è un valore supremo che non può essere aggirato nè nella forma nè nel contenuto".

"Oggi è una celebrazione troppo importante per credere al canto delle sirene di Berlusconi" ha affermato  Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei Valori . "Il 25 aprile  ha un valore storico fondamentale per la nostra democrazia e non possiamo permettere che Berlusconi faccia carta straccia di un tesoro che hanno costruito i padri costituenti. Come possiamo fidarci di un capo del Governo che in due anni ha portato in Parlamento solo leggi ad personam? Come possiamo fidarci di un capo del Governo che attacca, a giorni alterni e non solo con le parole, la magistratura e la libera stampa?" dai quotidiani online La Stampa e Repubblica

Non mi è piaciuto accendere la tele e vedere il presidente del consiglio seduto lì di fronte a me, mentre parlava a reti unificate, come di solito succede quando parla il Presidente della Repubbblica, e ascoltare i suoi progetti di un futuro che non condivido e non approvo
Ritengo che la nostra Costituzione sia ancora valida e soprattutto che sia fondamentale il ruolo del Capo dello Stato  per mantenere un equilibrio più democratico e rispettoso di quei valori lasciatici proprio da quei padri fondatori lungimiranti e saggi, che si preoccuparono di ricostruire l'Italia per gli Italiani e non per gli interessi personali di un solo uomo che si preoccupa più di se stesso che non dei problemi del nostro paese e di noi cittadini

domenica 18 aprile 2010

Liberati !!!

"Sono stati rilasciati Marco Garatti, Matteo dall'Aira e Matteo Pagani, i tre operatori di Emergency arrestati l'11 aprile scorso a Lashkar Gah, nel sud dell'Afghanistan, dalle forze di sicurezza afgane, con l'accusa di aver partecipato a un complotto per compiere un attentato contro il governatore della provincia di Helmand. Lo rende noto un comunicato della Farnesina. I tre operatori, secondo quanto rende noto Emergency, si stanno dirigendo verso l'ambasciata italiana a Kabul. " da La Repubblica
Una bellissima notizia , finalmente !

sentenza n. 13897 Sì a Epiteti e Rimproveri in famiglia

"La sesta sezione penale di Cassazione con la sentenza n. 13897 ha accolto il ricorso di un padre sulle misure cautelari e, disponendo un nuovo esame sul punto davanti al Tribunale di Bologna, ha evidenziato che anche in base alle testimonianze offerte da un vicino di casa si attesta soltanto che i bambini in casa venissero sgridati e rimproverati, secondo atteggiamenti sicuramente poco apprezzabili come strumento educativo ma tuttavia generalmente ricorrenti nei rapporti famigliari."
" Non è un atteggiamento educativo, ma può accadere nei rapporti famigliari che un genitore appelli con qualche insulto o parolaccia il proprio figlio a causa della sua intemperanza. In questo caso la misura cautelare del divieto di dimora nella casa famigliare nei confronti del genitore appare davvero esagerata.

Sulla base di queste premesse i giudici ermellini hanno annullato la misura inflitta ad un papà romagnolo 49enne dal Tribunale di Bologna per aver dato spesso dei “deficienti” ai propri bambini. In effetti sembra che il padre talvolta prendesse a parolacce i figli perchè «incoercibili» e iperattivi, disturbo questo peraltro confermato. "da La Stampa To
Non so se sarà una sentenza che farà discutere ma di certo è una sentenza che ha interessato la stampa, che l'ha pubblicata. Molti ragazzi sono attualmente troppo «incoercibili» ed iperattivi anche a scuola e non è mai facile riuscire a gestirli e ad avere un normale rapporto di civile convivenza con loro.
Mi chiedo sovente quali possano essere stati i motivi o le cause che hanno provocato simili comportamenti
Mi chiedo ancora più sovente come si potrebbe o si può fare a "conquistare" questi ragazzi e ragazze fino ad ottenere da loro altri modi di comportamento, più tranquilli, più civili, più rispettosi nei confronti degli altri, che li aiutino anche in quel lungo periodo di costruzione di se stessi che è la preadolescenza e la adolescenza stessa e li rendano più sicuri, più felici e più responsabili
Quando però non ottengo nulla o quasi nulla da loro, o ben poco dai loro genitori, perchè non tutti si interessano dei loro figli, e lo si nota purtroppo, mi sembra veramente di essere un don chisciotte che sta combattendo con i mulini a vento
Una misura cautelare del divieto di dimora nella casa famigliare nei confronti del genitore sarà stata sicuramente esagerata ma in alcuni casi bisognerebbe proprio obbligare dei genitori, o troppo buonisti e permissivi o esageratamente restrittivi e punitivi,  a seguire dei corsi educativi che insegnino loro a dare una buona e giusta educazione ai propri figli !

Eyjafjallajkull ci ha messi in ginocchio !

" Gli effetti delle ceneri del vulcano islandese Eyjafjallajkull, dopo aver chiuso i cieli d'Europa, si fanno sentire anche in Italia dove numerosi sono stati i disagi che hanno colpito migliaia di viaggiatori. L'Enac ha infatti disposto di estendere l'interdizione al volo in tutto il Nord fino alle otto di lunedì mattina. Insieme agli scali chiusi, o trasformati in bivacco, nell'occhio del ciclone anche le stazioni delle principali città italiane, dove i treni sono stati presi d'assalto. Una situazione che ha fatto lanciare un grido d'allarme al ministro dei Trasporti, Altero Matteoli: mettersi in viaggio   solo per effettive necessità." da La Stampa To
Nel mondo della globalizzazione e della super tecnologia dove tutto e tutti  si muovono in modo frenetico e convulso, senza un attimo di tregua, sembra quasi incredibile che l'eruzione improvvisa di questo bellissimo  vulcano dal nome impronunciabile, nella lontana ed affascinante terra dei ghiacci d'Islanda, abbia sparso in pochi giorni per l'intera Europa una massa di nuvole e ceneri che hanno messo in ginocchio l'Europa intera
Grazie a questo sconvolgimento di madre natura, quella natura che noi non consideriamo mai, ma che esiste e che, ogni tanto, capricciosa e biricchina o crudele e malefica, si fa sentire forte e (pre)potente nelle nostre vite, ieri sono stati bloccati ben " 17.000 voli sui 22.000" che al sabato attraversano abitualmente i cieli d'Europa. La quota di cancellazioni è  al 73% ormai ma non si sa  ancora come finirà perchè nessuno è a conoscenza di quando quel magnifico vulcano incandescente terminerà di eruttare ingenti masse di ceneri e di sostanze nocive. Sono notevoli anche i disagi sulle rotte transatlantiche e nelle tratte verso l'Asia
Senza aerei  si stanno fermando non solo i viaggi vacanzieri dei fine settimana, ma anche attività politiche - Berlusconi domani non andrà in Germania per un incontro con la Merkel ed Obama oggi non parteciperà ai funerali del presidente polacco morto nel disastro aereo in Russia per esempio -, del  lavoro e del quotidiano passaggio di merci da un paese all'altro. Ho letto che sono già stati segnalati possibili problemi nell'approvvigionamento di alimenti deperibili in Inghilterra, dove molta  frutta e  verdura fresca viene importata per via aerea,   ma penso che ci saranno sicuramente anche altri paesi  che si troveranno nelle stesse difficoltà e, se il disagio attuale continuerà, potrebbero esserci conseguenze ancora più gravi

Questa crisi improvvisa probabilmente ha permesso ai cieli d'Europa di disinquinarsi per qualche giorno dai gas tossici dei troppi aerei che li attraversano, ma cosa succederà se quelle ceneri scenderanno giù, portate a terra da venti o piogge locali,?
Su tutti i giornali e nei Tg hanno detto che non sono pericolose per la salute e che le Alpi hanno bloccato in parte la loro intensità, ma sarà vero? O faremo la stessa fine di Cernobil ?
Mi è rimasto impresso, indelebile, nella memoria quel 26 aprile 1986 quando scoppiò il reattore nella centrale nucleare di Cernobil con la drammatica fuoriuscita di sostanze radioattive. In Italia nessuno disse nulla per alcuni giorni e poi anche quando la notizia fece il giro del mondo si cercò di minimizzarne la pericolosità dicendo che tutto, o quasi, andava bene; bastava prendere qualche precauzione, tipo non mangiare verdure fresche o bere latte appena munto!
In effetti  inizialmente i venti da Sud-Est avevano portato la maggior parte dei radionuclidi verso la Scandinavia, ma poi una rotazione delle correnti da Nord-Est spinse la pericolosa nube fin sul Nord Italia, dove giunse il 1° maggio. E le Alpi non fermarono un bel nulla...

Troppo spesso viviamo in funzione di noi stessi e del nostro ego individualista, pensando a soddisfare i nostri piaceri ed i notri interessi, senza preoccuparci minimamente del domani ... Eyjafjallajkull non  ha solo messo in ginocchio l'economia dei voli charter e tutti gli europei in giro per il caro Vecchio continente, ma potrebbe anche mettere in pericolo la nostra salute e le nostre stesse vite e ci tiene in pugno, tutti quanti, con la sua imprevedibile pericolosità  Eyjafjallajkull ha veramente rimesso in gioco tutte le nostre sicurezze di uomini del XXI° secolo, impareggiabili padroni- consumatori - sfruttatori impietosi del pianeta che ci ospita e senza paura, silente e solitario, continua a farsi gli affari suoi, come ogni vulcano eruttivo che si rispetti !
Altro che Bin Laden o Al Quaeda e tutti gli altri terroristucoli o dittatorelli del mondo, che ad ogni piè spinto ricattano il resto dell'umanità con minacce ed attentati strabilianti e spettacolari da far rizzare i capelli, con stragi e morti a go-go, qua e là, nei luoghi più imprevedibili e lontani o famosi e conosciuti ...

Emergency a Piazza San Giovanni

Si è svolta ieri pomeriggio a Piazza san Giovanni a Roma la manifestazione di Emergency  in solidarietà e a sostegno dei tre volontari operatori della ong arrestati in Afghanistan.
Hanno partecipato più di 50 mila persone - veramente tanta gente per una manifestazione organizzata in soli tre giorni, solo da Emergency, senza l’apporto di partiti politici o sindacati - al grido di " Librateli".
Gino Strada ha dichiarato che  : "La guerra è nemica di tutti" ed ha reso noto che "  l’organizzazione umanitaria sta lavorando «in stretta collaborazione con le Nazioni Unite per risolvere questo brutto pasticcio» grazie all’interessamento particolare dell’inviato dell’Onu in Afghanistan, Staffan De Mistura."
Riguardo al ruolo del governo italiano, Strada ha detto: «Loro fanno il loro lavoro, che non giudico anche perchè non so esattamente quale sia. Noi stiamo facendo il nostro. Sono due cose diverse». Emergency spera solo di avere notizie positive dei suoi tre operatori. «Ma se non saranno liberi entro sabato prossimo ci ritroveremo di nuovo in piazza» ha annunciato la presidente  Cecilia Strada, figlia di Gino, salutando tutti dal palco.

Intanto agli avvocati, che Emergency aveva nominato giorni fa,  è stato impedito di vedere i 3 membri dello staff  arrestati.
Le firme dell'appello nel sito di Emergency sono ormai più di 350 mila e vi sono state anche 11.000 firme di cittadini afghani della valle del Panshir, che  confermano la "reputazione" della ong presso le popolazioni locali.

Un'altra testimonianza molto interessante di ciò che è successo  a Lashkargah la si può leggere per intero qui
Una delle infermiere italiane di Emergency rientrate lo scorso martedì mattina a Kabul da Lashkargah ha raccontato a PeaceReporter i fatti degli ultimi giorni :
"Noi stiamo bene, ma siamo molto preoccupati per la sorte dei nostri colleghi, di cui non sappiamo più nulla" "Non li vediamo da sabato mattina e non sappiamo più niente di loro da quando l'ambasciatore ha potuto incontrarli, domenica. Da allora buio assoluto. Lunedì non hanno concesso all'ambasciatore italiano di rivederli e ad oggi non sappiamo dove siano detenuti. Ci pare allucinante che il nostro governo, che mette tanti soldi e soldati in questo paese, non abbia nemmeno la possibilità di chiedere dove sono rinchiusi tre suoi cittadini! Tutta questa storia è una macchinazione vergognosa, e anche stupida".
"Sabato mattina Marco Garatti doveva partire per Kabul, ma il suo volo è stato cancellato. Dopo pranzo l'amministratore del nostro ospedale ha fatto evacuare tutti noi internazionali dall'ospedale dicendo che c'era un allarme-bomba. Quindi siamo tornati tutti a casa. Dopo un po' l'amministratore ci ha detto che l'allarme era rientrato e che potevano tornare tutti al lavoro. Ma proprio in quel momento ci ha chiamato l'infermiere afgano del pronto soccorso, dicendoci che dei militari erano entrati all'ospedale armi in pugno. Allora sono andati solo Marco, Matteo e Matteo per vedere cosa stava succedendo, e noi cinque siamo rimasti a casa, in attesa di notizie.
A un certo punto ci siamo accorti che sul tetto di casa c'era un poliziotto armato: ci siamo spaventati e ci siamo messi in corridoio, la zona più protetta della casa, e abbiamo cercato di contattare gli altri in ospedale, ma non rispondeva nessuno al telefono. La polizia avevano circondato la casa. Abbiamo chiamato i nostri a Kabul e a Milano per capire cosa stesse accadendo e dopo un quarto d'ora agenti afgani armati, in divisa e in tuta mimetica, sono entrati in casa. Hanno perquisito tutte le nostre stanze, hanno preso radio, computer e hard disc esterni e li hanno messi tutti in una delle camere, che poi hanno chiuso e sigillato con il nastro adesivo, dicendoci di non aprirla: sarebbero tornati l'indomani per controllare il contenuto dei computer. Non ci hanno dato nessuna spiegazione".
".... Intanto l'ambasciatore era arrivato a Lashkargah, ma non è venuto a casa nostra perché a quanto pare non era autorizzato. Un afgano ci ha detto che c'erano delle persone in città che 'manifestavano contro Emergency'. Lo staff locale ci ha informati che l'ospedale era rimasto sotto il controllo della polizia armata afgana che ha chiesto loro di proseguire le attività mediche di routine. Ma non sappiamo se abbiano continuato ad ammettere pazienti. Eravamo sempre più tesi e preoccupati".
" ... Questa mattina, scortati dalla polizia, abbiamo raggiunto l'aeroporto dove ci hanno perquisito come mai era successo, svuotando tutti i nostri bagagli e facendoci anche brutti commenti sui nostri indumenti. E ora siamo qui a Kabul, senza i nostri passaporti, che - a quanto ne sappiamo - sono ancora in mano alle autorità afgane che li hanno prelevati dagli uffici dell'ospedale. Tutto questo è surreale!

martedì 13 aprile 2010

"Io sto con Emergency"

IO STO CON EMERGENCY
Ho firmato l' Appello “Io sto con Emergency”  sul sito http://www.emergency.it/   per sollecitare l'attenzione al caso e la solidarietà nei confronti dei volontari  prelevati dall’ospedale di Emergency a Lashkar-gah in Afganistan.
Sabato 10 aprile militari afgani e della coalizione internazionale hanno attaccato il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah e portato via membri dello staff nazionale e internazionale. Tra questi ci sono tre cittadini italiani: Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani.
Per dare più forza a questo appello, chiediamo a tutti i nostri sostenitori, simpatizzanti, a tutti gli italiani che hanno a cuore le sorti dei nostri connazionali, di partecipare al presidio che si terrà a Roma sabato 17 aprile alle 14.30, in piazza Navona


Milano, 10 aprile.
Oggi pomeriggio uomini della polizia e dei servizi segreti afgani hanno fatto irruzione nel Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah, nella provincia meridionale di Helmand. Tre dei nostri operatori, cittadini italiani, sono stati prelevati attorno alle 16.30, ora afgana.
Non siamo finora riusciti ad avere un contatto telefonico con loro. Nell’unico contatto avuto con uno dei cellulari in uso ai nostri operatori ha risposto una persona che si è qualificata come ufficiale delle forze armate britanniche e che ha detto che gli italiani stavano bene ma che - al momento - non si poteva parlare con loro.
Altri cinque dei nostri operatori, tra cui quattro italiani e un indiano, sono al momento nell’abitazione dello staff internazionale e sono in costante contatto telefonico con il nostro staff a Milano.
Né le autorità afgane né rappresentanti della coalizione internazionale si sono messe in contatto con noi per spiegarci le ragioni di questo prelevamento.
Abbiamo appreso da un lancio di agenzia dell’Associated Press che alcune persone, tra cui cittadini afgani e “due medici italiani”, sarebbero state arrestate con l’accusa di avere complottato per uccidere il governatore della provincia di Helmand.
L’accusa ci sembra francamente ridicola e siamo assolutamente certi che la verità verrà presto accertata.
Fermo restante la libertà del governo afgano, delle forze di polizia afgane e dei servizi di sicurezza di svolgere tutte le indagini del caso, chiediamo l’assoluto rispetto dei diritti dei nostri operatori, locali e internazionali. Si tratta di persone che da anni lavorano, per assicurare cure alla popolazione afgana. Chiediamo pertanto di rispettare i loro diritti, per primo il diritto di comunicare con noi e farci sapere dove si trovano e come stanno. 
www.emergency.it

Emergency è presente in Afganistan dal 1999 con tre centri chirurgici, un centro di maternità, una rete di 28 centri sanitari. Emergency è indipendente e neutrale. Dal 1999 a oggi EMERGENCY ha curato gratuitamente oltre 2.500.000 cittadini afgani 
A Lashkar-gah, Emergency è presente dal 2004 con un centro chirurgico per vittime di guerra, che in questi anni ha curato oltre 66mila persone.

Secondo alcune dichiarazioni delle autorità afgane, riportate da CNN, i tre fermati italiani sarebbero responsabili dell’uccisione di Ajmal Naqshbandi, interprete del giornalista afgano Daniele Mastrogiacomo, nell’aprile 2007: in quel periodo, come Emergency può dimostrare, Marco Garatti era in Sierra Leone, impegnato come chirurgo presso un ospedale di Emergency; Matteo Dell’Aira era in Sudan, impegnato in missione con Emergency presso il Centro Salam di cardiochirurgia di Khartoum e Matteo Pagani non si trovava in Afganistan. La notizia è stata oggi smentita sul quotidiano Repubblica dallo stesso Mastrogiacomo.
L’unica fonte citata dai quotidiani e dalle televisioni, per nome e cognome, è il portavoce del governatore di Helmand, che però non parla a nome della polizia, né dei servizi segreti che trattengono i nostri colleghi
Emergency è un'associazione italiana indipendente e neutrale.
Emergency offre assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime civili delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
Emergency promuove una cultura di solidarietà, di pace e di rispetto dei diritti umani.

Sul sito  http://it.peacereporter.net/  si può ascoltare il video di Gino Strada


Testimonianza di una strage
dal sito www.emergency.it
afganistan: 31 marzo

Alle 11.00 di questa mattina, abbiamo iniziato a ricevere i feriti di un’esplosione avvenuta nel villaggio di Babaji, a mezz’ora di macchina da Lashkar-gah.
Era giorno di Mellà, il mercato tradizionale che si sposta ogni giorno in un villaggio diverso.
La gente lavora sodo tutta la settimana per portare i propri prodotti da vendere al mercato. Si trova veramente di tutto, dall’artigianato, agli animali, ai vestiti, agli alimentari.
Improvvisamente, in mezzo alla folla, c’è stata una violentissima esplosione e poi urla, grida e sangue dappertutto.
La prima ambulanza ha portato all’ospedale di Emergency 6 bambini, feriti e terrorizzati. Gambe, braccia, mani, visi pieni di sangue e bende. Non uno che piangesse.
Abbiamo perso il conto delle ambulanze che sono entrate dal nostro cancello.
L’ultima ha trasportato Noor Ali, sette anni, due ferite sulla natica e sulla coscia destra.
Era alla fiera anche lui con suo padre, per comprare delle pecore.
All’improvviso c’è stata l’esplosione: tra la gente che scappava urlando, ha visto l’asino con cui erano arrivati a terra, morto.
Noor Ali era inconsolabile, ma non per il dolore delle ferite: nell’esplosione avevano perso il bene più importante per il sostentamento della sua famiglia.
In tutta la giornata, abbiamo ricevuto 29 pazienti: 20 sono stati operati, 9 sono stati medicati e torneranno fra due giorni per la visita di controllo.
Matteo, Lashkar-gah

Questa è una delle testimonianze di uno dei volontari di Emergency in Afganistn che si può leggere nel sito di Gino Strada E' per impedire che raccontino queste atroci verità, di  una guerra  combattuta anche dai nostri soldati, che sono stati  arrestati  i 3 volontari italiani dell'ospedale di Emergency ???
A chi ha pestato i piedi l'organizzazione di Gino Strada ???
Io non sarò a Roma sabato prossimo ma spero che tantissime altre persone firmino l'appello come ho fatto io
Io ho sempre sostenuto Emergency e questi volontari e mi auguro che i 3 Italiani vengano liberati il più presto possibile 
E mi auguro che non succeda anche a loro quello che successe al giornalista Baldoni in Iran... I personaggi scomodi, prima o poi, chissà perchè, muoiono ammazzati !!! 

lunedì 5 aprile 2010

Il futuro

" Il modo migliore per predire il futuro è crearlo " E. Fromm
Il futuro, questo sconosciuto ! A volte non è possibile crearlo perchè arriva improvviso, portando lo scompiglio, di gioia e felicità o di tristezza e dolore profondi, quando meno lo si aspetta ...

" Uno dei più grandi momenti della crescita di una persona è quello in cui non cerca più di nascondersi a se stessa ma decide di conoscersi per come veramente è "  N.V. Peale
E' sempre difficile imparare a conoscere se stessi Qualche volta non si ha tanta voglia di conoscersi veramente perchè ci sono i difetti ed i lati oscuri della propria personalità che rendono spiacevole l'essere in quel modo...
Ma se si impara a convivere con se stessi e a cambiare i lati negativi,  se si vuole crescere per diventare  persone mature e responsabili, si raggiunge la pace e la tranquillità e si superano anche i momenti più difficili che si possono avere nella vita

Domani compirò 55 anni. Sono arrivata a ben oltre quel famoso " nel mezzo del cammin di nostra vita " di dantesca memoria Non ho rimpianti di nessun tipo se mi volto a guardare indietro, sto bene così, come sono e come sto,  e non aspetto nulla di nuovo dal tempo a venire, se non la salute e gli affetti sicuri e sinceri che mi accompagnano giorno dopo giorno ...
Gli anni passano ed il loro peso ogni tanto si fa sentire, soprattutto quando il lavoro a volte è difficile, ma mai come ora mi sento felice e gratificata e non cambierei  per nulla al mondo, neppure le prime rughe intorno agli occhi  ...
Con l'arrivo degli anni maturi ho imparato a conoscermi molto meglio, a capirmi e ad essere libera, libera di essere libera e sicura e di vivere come voglio...
Di pensare con la mia testa senza dubbi e tentennamenti, senza paure e condizionamenti.
Sono anche diventata molto meno paziente e tollerante, in alcuni casi, ma non so se questo sia un difetto o una virtù !
Ed amo profondamente la solitudine del tempo libero... un libro, della musica, un film, una chiacchierata con una vecchia amica fidata o con mia mamma e la saggezza e l'affetto dei suoi 86 anni appena compiuti, i lavori in giardino in compagnia della mia amata Teddy, un viaggio ogni tanto, i blog da scrivere e i blog amici da leggere in internet sono i migliori compagni di  questi giorni sereni di una primavera fredda e piovosa
Una vita semplice e tranquilla, che resti anche qui  nel web, e che non cambi troppo in quel domani di speranze e di creatività, sempre più vicino agli anni della vecchiaia ormai !!!  

giovedì 1 aprile 2010

Post n° 600 Srebrenica

Questo è il post numero 600. Sono proprio tanti ormai e per festeggiare la mia costanza nell'aver  mantenuto vivo così a lungo nel tempo il mio blog qui voglio ricordare le donne di Srebrenica
L' 11 di ogni mese le donne di Srebrenica  hanno manifestato in piazza, portando le fotografie e i nomi ricamati dei loro congiunti. Per 13 anni hanno protestato chiedendo l'arresto di Radovan Karadzic.
Il 22 luglio 2008 l' ex presidente serbo bosniaco accusato di crimini contro l'umanità è stato catturato dalle autorità di Belgrado.
«Finalmente giustizia è stata fatta», fu il primo commento di Kada Hotic, una delle rappresentanti dell' associazione della madri di Srebrenica.

Ieri, 31 marzo 2010, oltre a condannare i fatti di Srebrenica, l' Assemblea nazionale di Belgrado ha espresso «le condoglianze e le scuse alle famiglie delle vittime perché tutto non è stato fatto per impedire la tragedia».  Un'altra vittoria per le migliaia di donne che hanno perso i loro familiari.

A 15 anni dal massacro di Srebrenica, il parlamento serbo ha finalmente adottato una risoluzione di condanna di una delle peggiori atrocità della guerra in Bosnia, rendendo omaggio alle sue 8 mila vittime e scusandosi per non avere fatto abbastanza per impedirlo.
Nel testo la parola "genocidio" non c'è perchè è il frutto di un compromesso che riflette le divisioni esistenti ancora in Serbia su un passato recente su cui  gravano ombre, rancori e odio. La Dichiarazione su Srebrenica è stata infatti votata soltanto da democratici e socialisti, partiti filo-occidentali intenzionati a fare il possibile per portare finalmente la Serbia nell’Unione Europea.
Nel luglio 1995, poco prima della fine di un sanguinoso conflitto che da tre anni stava dilaniando la Bosnia multi-etnica, 8 mila musulmani furono trucidati dalle truppe della Republika Srpska al comando del generale Ratko Mladic, ancora ricercato per genocidio e crimini di guerra dal Tribunale internazionale dell’Aja per la ex Jugoslavia. Nel documento  si afferma che il Parlamento serbo «condanna nel modo più severo» l’eccidio e esprime «profonde condoglianze e scuse per le famiglie delle vittime in quanto non è stato abbastanza per prevenire la tragedia».
Nella risoluzione, il parlamento ribadisce anche la sua disponibilità a una piena collaborazione con il Tribunale penale del’Aja, che chiede da tempo a Belgrado di cooperare per l’arresto e l’estradizione di Mladic, il ricercato "numero uno" del Tpi. 

La giustizia a volte è troppo lenta ma qualche volta la coscienza degli uomini è più forte dei crimini  commessi dalla barbarie assassina dei criminali di guerra

Fisco 2008 !

" Circa la metà dei contribuenti italiani non va oltre un reddito dichiarato di 15.000 euro l’anno e i due terzi non superano i 20.000 euro. I contribuenti «paperoni», sopra i 100.000 euro sono invece meno l’1% di chi presenta la dichiarazione dei redditi ma pagano il 18% del totale dell’imposta. È quanto risulta dalle anticipazioni statistiche delle dichiarazioni fiscali relative al periodo d’imposta 2008 (e presentate nel 2009) diffuse dal Dipartimento delle Finanze. È di 18.873 euro il reddito medio Irpef
Secondo le statistiche del Dipartimento delle Finanze, nel 2008 il numero dei contribuenti è stato pari a 41,8 milioni (+0,3% rispetto all’anno precedente). Di questi circa 506.000 hanno adottato il nuovo regime dei contribuenti minimi, riservato agli esercenti attività di impresa, arti o professioni che hanno conseguito nell’anno solare precedente ricavi in misura non superiore a 30.000 Euro; tali contribuenti sono assoggettati ad un’imposta sostitutiva in luogo dell’Irpef con esonero dagli obblighi IVA ed esenzione dall’Irap..." da La Stampa To
Queste sono le notizie che mi fanno regolarmente perdere le staffe perchè, in quanto dipendente statale, io pago sull'unghia tutte le tasse, anche quelle che non pagano tanti altri Italiani poco onesti!!!

Respinta la legge sul lavoro

La prima pagina de La Stampa stamattina riportava a grandi lettere la notizia che il Capo dello Stato non ha firmato, per la prima volta nel suo mandato, una nuova legge del Parlamento. Il Presidente Napolitano ha infatti rinviato alle Camere la legge delega del 3 marzo sul lavoro, avvalendosi dei poteri assegnatigli dagli articoli 73 e 74 della Costituzione italiana.
Napolitano ha posto dei rilievi a questo DL che interessa varie misure in campo previdenziale e del lavoro, in particolare gli articoli 20 e 31, perchè ritiene che la legge è " troppo eterogenea" e che dovranno pertanto esserci " più garanzie ed equilibrio".
Il titolo della legge era : " Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione degli enti, di congedi, di aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro"

La prima norma incriminata riguardava la sicurezza. Vi era il rischio infatti di un possibile futuro colpo di spugna sui processi in corso per morti di amianto tra gli addetti della Marina, a Padova e a Torino. Secondo il giudice torinese Raffaele Guariniello 582 marinai, soprattutto ufficiali e sottufficiali, furono esposti all'amianto sulle navi militari. Con il rinvio dell'articolo 20 verrà così soppressa questa norma definita dall'opposizione " salva-ammiragli": sei rinviati a giudizio con due generali medici a Padova per la morte di due ufficiali, sei ancora indagati a Torino per omicidio e disastro colposo, ma tutti quanti responsabili di aver esposto le truppe ale esalazioni da amianto sulle navi più vecchie, provocando mesotelioma pleurici e abestosi.

La seconda norma riguardava un tema molto delicato del diritto del lavoro: i conflitti tra lavoratori e imprese. La norma introduceva per i nuovi assunti la possibilità di ricorrere ad un arbitrato invece che al giudice, anche quando si discute di licenziamenti.
Questa novità aveva creato una serie infinita di polemiche perché di fatto aggirava l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, legge 300 del 1970, che vieta i licenziamenti senza giusta causa, con l'obbligo di reintegro del lavoratore licenziato da parte di un giudice.( Per le imprese con più di 15 dipendenti il licenziamento può avvenire solo per giusta causa e con motivazione scritta )
L'arbitrato invece è un procedimento extragiudiziale, senza ricorso a processo ordinario, per la soluzione di controversie civili e commerciali, svolto mediante soggetti terzi.
Il Presidente della Repubblica, facendo riferimento a precedenti sentenze della Consulta, ha rilevato proprio come l'arbitrato deve avere un carattere volontario e basarsi su un rapporto paritario, cosa che non potrebbe essere per un aspirante dipendente, nel momento in cui chiedesse un lavoro, perchè non sarebbe in una posizione paritaria rispetto a colui che offre il lavoro.
Sarebbe insomma sempre a rischio di ricatto da parte del padrone che potrebbe imporgli di accettare di dirimere le controversie per via arbitrale, pena la non assunzione.
Attualmente esistono quattro arbitrati, per il pubblico impiego, per le piccole imprese, per il sistema corporativo, per il commercio ed il turismo; ma sono tutti stipulati secondo le leggi ed i contratti con i lavoratori tutelati, senza nessun obbligo di formule compromissorie come avrebbe voluto quest'ultima legge così controversa, che si scontra anche con l'articolo 24 della Costituzione e che danneggerebbe maggiormente i precari, i contrattisti a progetto, i lavoratori a termine, gli associati in partecipazione, i migranti.