giovedì 23 dicembre 2010

AUGURI

I più cari Auguri
di
Buon Natale
a tutti i viaggiatori del web
ed
agli amici ed amiche che passeranno di qui ...

Riflessioni del Presidente ANPI

" Roma, 20 dicembre 2010
Care compagne e cari compagni, ritengo sia doveroso, in queste ultime settimane di dicembre 2010, compiere con voi una valutazione in ordine alle novità che sono intervenute sulla scena della politica italiana, sulle prospettive e sulle alternative che in ordine ad essa stanno maturando. Sul ruolo che la Nostra Associazione, l' ANPI, è chiamata a svolgere in nome dei valori, dei principi e degli impegni che caratterizzano la nostra stessa ragion d'essere. Il presente messaggio non è peraltro indirizzato soltanto ai militanti della NostraAssociazione e delle altre associazioni che intendono mantenere viva la memoria della Resistenza e di tutto ciò che essa ha rappresentato e tuttora rappresenta nella storia d'Italia. È diretto anche e soprattutto alle forze politiche cui spetta il compito di garantire quanto più possibile, in una fase di profonda crisi globale, il progresso e il benessere della nostra comunità nazionale. Inoltre questo messaggio deve essere valutato da parte di ogni componente della nostra comunità, a cominciare dalle generazioni più giovani; e ciò al fine di contribuire a quel risveglio delle coscienze oggi più che mai indispensabile. Non credo sia necessario enumerare in dettaglio tutti i comportamenti personali e quelli relativi alla gestione politica instaurati dal premier e dai suoi sodali. Tutte le insufficienze, le deviazioni da un trasparente rispetto dei principi e delle regole sanciti dalla nostra Costituzione, le arbitrarietà anche interpretative che si collocano del tutto al di fuori della nostra Carta fondamentale e le illusioni sull'oggettiva realtà dei problemi che travagliano il nostro Paese. L'uso di aggressioni mediatiche nei confronti di chi non si attiene o si ribella a quelle illusioni. Il tentativo di stravolgere la Costituzione realizzato a livello parlamentare da una maggioranza ottenuta dal premier con gli strumenti di un populismo mediatico e fortunatamente bocciato da una larga maggioranza del popolo con il referendum del giugno 2006. L'attacco martellante nei confronti delle istituzioni di garanzia previste dalla Costituzione, a cominciare dalla Magistratura, un attacco alcuna volta esteso al Presidente della Repubblica che oggi può definirsi il più solido baluardo contro una minacciata deriva autoritaria. La tolleranza da parte del premier di attività contrarie alle leggi vigenti. L'ossessiva volontà di ricorrere a leggi “ad personam” per fronteggiare i propri guai giudiziari, senza curarsi (vedi la legge sul cosiddetto processo breve) degli effetti di cancellazione di migliaia di processi in corso. Ossessione affiancata da una pretesa riforma della giustizia indirizzata ad aggredire il requisito di autonomia e indipendenza della Magistratura e a sottrarre ad essa strumenti indispensabili per l'accertamento di reati, anche molto gravi, come quelli concernenti la criminalità organizzata. Il complesso delle attività sopra citate è stato tale da suscitare il dissenso e la reazione di una parte stessa della destra, quella che fa capo al Presidente della Camera Gianfranco Fini il quale, nel suo intervento programmatico di Perugia, ha chiaramente enunciato la necessità di una destra che nel suo agire politico si muova in conformità ai principi e alle regole disegnati dalla Costituzione. Non è un caso che la Legge Fondamentale sia stata elaborata tra la metà del 1946 e fine 1947 in modo da elaborare un testo condiviso e approvato a larghissima maggioranza, fra tutte le forze politiche democratiche in campo, dai comunisti ai democristiani, agli azionisti ai liberali. Oggi ci troviamo di fronte ad un'emergenza che non vede tanto una contrapposizione tra destra e sinistra quanto un conflitto tra chi intende muoversi nel solco della Costituzione e chi invece da essa vuole divorziare, onde conseguire un potere assoluto che pur non presentandosi con gli stessi attributi esplicitamente dittatoriali del fascismo intende instaurare un nuovo potere autoritario. Questo è il vero e concreto obiettivo del berlusconismo. In sostanza, il populismo è lo strumento di chi oggi governa l'Italia, l'autoritarismo è il risultato cui vuole pervenire. Martedì 14 dicembre il premier Berlusconi ha evitato la sfiducia per soli tre voti, dopo un'indecente attività di mercato. Ed ora si ripropone espressamente di operare, al fine di rafforzare la sua maggioranza, in modo da continuare questa sua deprecabile attività. La prospettiva è preoccupante, considerando la spregiudicatezza dei suoi comportamenti. Per sconfiggere questa deriva che consegnerebbe il nostro Paese ad un ulteriore degrado dal quale sarebbe enormemente difficile risollevarsi, l'unica risposta non può che essere un'alleanza di tutte le forze d'opposizione che a questo disegno si oppongono in modo concreto e operante, senza alcuna esclusione. È necessaria la realizzazione di una sorta di CLN dettato dall'emergenza, capace di ricreare le condizioni fondamentali affinché la normale dialettica politica possa ricostituirsi su basi nuove nell'ambito delle forme e dei limiti della nostra Carta Fondamentale. È un progetto verso il quale occorre muoversi, con una piena disponibilità di quelle forze che furono un tempo capaci dell'approvazione della nostra Legge fondamentale.
Nel concludere questo mio messaggio ritengo necessario soffermarmi sul disagio profondo che pervade studenti e giovani privati di una prospettiva futura, disagio latente da tempo,che negli ultimi giorni ha portato ad una reazione fondamentalmente giusta. Noi tutti però dobbiamo evitare che la violenza venga ritenuta l'ultima risorsa di chi è disperato. Per questo ai giovani in particolare,desidero dire che la degenerazione della protesta in atti violenti porta come conseguenza il dare involontariamente ragione ai responsabili dell'attuale degrado. D’altro canto, le proposte di arresto preventivo – che riecheggiano leggi fasciste – e le altre iniziative volte a rafforzare la repressione dimostrano chiaramente l’intenzione dell’attuale governo di ridurre a questione di ordine pubblico il profondo anelito di giustizia e progresso che costituisce l’essenza delle proteste di studenti e precari. Per modificare le cose bisogna isolare le frange violente, di qualunque tipo esse siano e impegnare le migliori energie, a cominciare dalle nuove generazioni, nello sforzo comune per il cambiamento, forti del fatto che la coscienza del Paese è dalla parte delle legittime aspirazioni dei suoi giovani.
Con un fraterno augurio a tutti voi, per il prossimo Natale e per il nuovo anno, rendiamo sempre più operante il nostro impegno per il Bene della nostra Italia
Raimondo Ricci
Presidente nazionale ANPI "
Con  gli auguri online ho ricevuto da due amici, Michele e Daniela, anche gli auguri e le riflessioni di  Raimondo Ricci il Presidente nazionale dell' ANPI. Visto quello che sta succedendo in questi ultimi giorni, compresa la seduta odierna al Senato, dove alla rappresentante del Pd Anna Finocchiaro è stato impedito di portare a termine il suo intervento prima delle votazioni per la discussa legge che cambierà le Università italiane, non posso che condividere i pensieri  del Presidente Anpi e preoccuparmi ancora di più
Perchè ogni nuovo giorno che passa, sentendo e leggendo quello che succede nelle stanze della politica, provo un'ansia  sempre più profonda ed angosciante. La democrazia si sta allontanando velocemente ...
Povera Italia e poveri noi Italiani ! Chissà che fine faremo nel 2011 ?

martedì 7 dicembre 2010

Le cariche della polizia

Negli ultimi anni degli ormai lontani anni 70, quei bruttissimi anni di piombo in cui l'Italia si ritrovò il terrorismo in casa, e tanti troppi morti tra coloro che servivano lo Stato, giudici magistrati poliziotti carabinieri sindacalisti e vittime innocenti, spesso l'università che frequentavo e le strade intorno furono teatro di lotte e di scioperi degli studenti E più di una volta non riuscii ad andare a lezione perchè l'ateneo di Palazzo Nuovo era stato occupato o perchè la polizia aveva caricato ed erano iniziati pestaggi e botte
In questi ultimi mesi ho troppo spesso visto immagini tanto simili, dalle botte date ai pastori sardi perchè chiedevano giustizia per i prezzi iniqui con cui vengono pagati i loro prodotti alle cariche ed alle manganellate contro gli studenti che che stanno difendendo in tutti i modi il diritto ad uno studio equo e giusto per tutti
Mi sono spesso chiesta allora, quando ero giovane e con tante speranze in un futuro migliore, come potessero quegli uomini in divisa usare quei brutti metodi violenti per difendere uno Stato che troppo spesso andava contro la propria gioventà con leggi inique ed ingiuste
Continuo a chiedermi, oggi che giovane non lo sono più, con ben poche speranze in un futuro democratico equo e giusto, come possano ancora mandare quei poliziotti, con i loro caschi ed i loro manganelli, ed i lacrimogeni e le cariche improvvise e le violenze, quelle violenze incredibili, a pestare persone disperate, italiani, extracomunitari,, pastori, lavoratori, studenti, padri di famiglia che difendono la salute dei loro figli contro le discariche napoletane, che protestano contro le ingiustizie di uno Stato assurdo e di un branco di politici scalcinati che blaterano blaterano ma non combinano mai nulla e qundo fanno, fanno solo leggi che non stanno nè in cielo nè in terra, come si suol dire...
Non avrei mai messo una divisa, piuttosto avrei fatto la barbona se non avessi trovato un lavoro gratificante, ma non sono mai riuscita a concepire come riescano quegli uomini, e probabilmente anche quelle donne, ormai, ad obbedire a simili ordini e a caricare i propri simili, soprattutto quelli che manifestano civilmente, senza violenza
Genova e la Diaz sono state un vero orrore, ma chi può dire che non si ripeterà più ?
Le cariche di oggi pomeriggio a Milano e a Roma sono state pesanti come lo sono state quelle della Sardegna o quelle della periferia di Napoli
Quanti sono stati feriti per difendere i loro diritti ?  Quanti hanno rischiato in quesi pestaggi brutali ?