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lunedì 31 dicembre 2012

La Signora della Scienza italiana se ne è andata ...

“Il livello a cui è tenuta la donna è il barometro della civiltà: più alte sono le potenzialità aperte alle donne , più alto sarà il grado di civiltà”
Ieri domenica 30 dicembre 2012  è morta a Roma la scienziata italiana, premio Nobel, Rita Levi Montalcini.  Aveva 103 anni ed ha lavorato e studiato fino alla fine.  I funerali si svolgeranno a Torino in forma privata nel cimitero ebraico
Ho amato profondamente questa piccola grande donna che sempre seppe affrontare la vita con grande coraggio e grande umiltà
 
Di lei ho trovato una bellissima intervista del 1988, due anni dopo il premio Nobel per la Medicina, assegnatole nel 1986, pubblicata da La Stampa, dove  parla non la ricercatrice, ma la donna che difende i valori civili e morali.
 
"   Professoressa, che cosa significa oggi essere antifascisti
«Significa mantenere vivi quei valori che si stanno perdendo da parte dei revisionisti. Oggi non c’è da opporsi a una persecuzione, a una privazione della libertà come avveniva sotto il fascismo. Antifascisti dovremmo esserlo tutti. Purtroppo non è così. Il fascismo è stato la distruzione di tutti i valori morali. Un revisionista per esempio è lo storico Renzo De Felice. Per lui siamo stati tutti uguali, tutta brava gente, tanto vale passare una spugna su tutto. Un momento: io dico no, ci sono i bravi e i cattivi. Primo Levi è stato formidabile nel denunciare il revisionismo. Le cose vanno ancora peggio in Francia. De Felice afferma che l’Italia è fuori dall’ombra dell’olocausto. Non è affatto vero. Sono amareggiata da queste affermazioni. Oggi, nel 1988, antifascismo è avere dei principi etici».  Teme ancora il razzismo? 
«Il razzismo è sempre in agguato. In molte parti del mondo si assiste a persecuzioni non diverse da quelle che abbiamo avuto in Europa mezzo secolo fa. Ci sono ritorni di antisemitismo, persino in Italia. Tutto ciò denota un basso livello di valori etici. I razzisti sono persone frustrate, che pensano di rivalersi perseguitando persone che ritengono inferiori. Questi rigurgiti del passato non mi toccano, ma mi addolorano». 
Da giovane per dedicarsi alla ricerca scientifica ha dovuto lottare. Come giudica i movimenti femministi fioriti dagli Anni 70 in qua? 
«Non ho simpatia per quel tipo di propaganda che si esprime negli slogan femministi tipo “Il corpo è mio e lo gestisco io”. Neppure mi piacciono le chiacchiere sull’emarginazione e sulle sofferenze delle donne. Ho invece enorme simpatia per le donne impegnate. Penso che nel futuro il ruolo della donna sarà decisivo. Più volte mi è capitato di dire che il livello a cui è tenuta la donna è il barometro della civiltà: più alte sono le potenzialità aperte alle donne, più alto sarà il grado della civiltà. La donna è stata repressa in tutte le epoche passate, e lei stessa ha accettato questa situazione, come sempre fanno le vittime: pensi agli ebrei. Da bambina cercavo modelli di donna con grandi capacità intellettuali, da Gaspara Stampa a Vittoria Colonna a Saffo: erano le mie tre eroine. L’8 marzo, Festa della Donna, quando Nilde Jotti mi ha invitata, sono andata alla Camera a tenere un discorso. Ma non ho mai amato gli schiamazzi femministi. I diritti ci sono, vanno difesi, le donne devono impegnarsi nel difenderli. Tuttavia occorre riconoscere le differenze: il cervello femminile dal lato ormonale differisce da quello maschile. Tra uomini e donne c’è parità di capacità: ciò non significa che non esistano differenze biologiche». Quale ruolo possono avere gli scienziati nel difendere la pace? 
«Sono diventata contraria alle piccole manifestazioni alle quali prendevo parte in passato, alle firme sui manifesti. Piccoli rimedi non servono per grandi mali come la guerra. Il ruolo degli scienziati per la pace consiste innanzi tutto nel non collaborare a progetti bellici, come invece succede, per esempio, al Livermore Laboratory, negli Stati Uniti. Ma a parte i fisici, che possono essere implicati direttamente in armi totali, il ruolo degli altri scienziati non differisce da quello di tutti i cittadini. Bisogna individuare i punti deboli del potere e riuscire ad avere una voce. Per questo, ad esempio, sono andata all’incontro tra Mitterrand e 70 premi Nobel. C’erano anche Willy Brandt, Henry Kissinger. Disgraziatamente gli scienziati e i cittadini hanno contro le industrie che fanno miliardi fabbricando armi».
Che cosa pensa da un lato dell’eutanasia e dall’altro lato dell’accanimento terapeutico con cui spesso si difende a oltranza la vita del malato anche al di là di ogni speranza?  
«Sono stata molto attaccata per essermi espressa a favore dell’eutanasia. Personalmente penso che ognuno di noi ha il diritto di decidere della propria vita. C’è chi distingue tra eutanasia attiva ed eutanasia passiva. La passiva si limita a non eccedere nei rimedi terapeutici. Io sono per l’eutanasia attiva».
Vede dei rischi nell’ingegneria genetica? 
«No. A tutt’oggi ha portato soltanto dei vantaggi all’umanità. Invece è immenso il pericolo della manipolazione culturale. Basta pensare ai mass media, all’influsso della televisione sui bambini. Mentre va aumentando in maniera smisurata il pericolo della manipolazione culturale, mi sembra assurdo preoccuparsi della manipolazione genetica».
La ricerca della verità scientifica è un grande valore. Ma è un valore assoluto o deve sottostare a valori gerarchicamente superiori? 
«Sono per la libertà della ricerca. Non si può mettere un lucchetto al cervello umano. Naturalmente deve essere una ricerca fatta bene, onestamente. Ma in libertà. I valori etici, ma anche i valori politici e sociali, devono invece ispirare le applicazioni dei risultati della ricerca. Non tutto ciò che tecnicamente può essere fatto deve necessariamente essere fatto». "

domenica 25 maggio 2008

Salvare l'energia

In questi giorni si è tornati a parlare di nucleare, chi a favore come i nuovi ministri del governo Berlusconi o la nuova presidente di Confindustria Marcegaglia, chi contro come Mercedes Bresso,la presidente della regione Piemonte, dove ci sono ancora problemi a smaltire le scorie di Saluggia e difficoltà per la centrale di Trino Vercellese, il sindaco di Torino Chiamparino o l'onorevole Di Pietro che in una interessante intervista al quotidiano La Stampa ha dichiarato :
«Sono contrario, e mi spiego. A quale nucleare pensa Claudio Scajola? Siamo arrivati alla terza generazione, molto sicura rispetto ai tempi del referendum, tuttavia ancora inquinante.
Ma esiste un programma internazionale di ricerca, a cui l’Italia partecipa, per la quarta generazione, che dovrebbe essere assolutamente sicuro e di nessuno o bassissimo impatto ambientale...
è bene sapere che ci vogliono quindici anni perché si possa passare dalla fase della ricerca a quella dell’applicazione. Ovviamente non avrebbe nessun senso buttarsi a capofitto in una tecnologia nucleare che è vecchia già ora, figuriamoci tra cinque anni...
... se abbiamo difficoltà ora a trovare un sito per lo stoccaggio dei rifiuti speciali e portiamo le scorie del vecchio nucleare in Francia, figuriamoci cosa comporterebbe individuare nuovi luoghi per le centrali e per le scorie
La mia proposta, per l’immediato, è di valorizzare le tecnologie già esistenti e già sperimentate per la produzione di energia da fonti alternative e rinnovabili
Poi, a medio termine, credo che occorra continuare la ricerca sul nucleare di quarta generazione. Solo dopo potremo prendere una decisione».
Io sono sempre stata contraria all'energia nucleare. Ho votato contro il nucleare nel referendum in cui l'Italia ha visto un alto numero di consensi come il mio che hanno permesso di chiudere le centrali nucleari italiane
Nel corso degli anni in casa abbiamo cercato di apportare delle migliorie per un evitare un maggiore consumo energetico. Abbiamo messo i vetri doppi alle finestre e nel porticato, creando una bella serra invernale luminosa ed accogliente dove vivono bene orchidee, agrumi ed altri fiori estivi, e le mie gatte nere, naturalmente
Per risparmiare energia elettrica, io spengo sempre i computer e le televisioni. Niente stand by e lucine rosse accese degli apparecchi digitali sopra alla tele, niente radiosveglia sul comodino e quando esco da una stanza spengo sempre le luci ...
e spero anche, magari in tempi abbastanza brevi, di riuscire a mettere i pannelli solari per un riscaldamento naturale non inquinante !
Oggi, viaggiando in internet, ho trovato un nuovo blog nel sito del quotidiano La Stampa. E' un blog di un giornalista e parla di energia. E' sicuramente interessante e penso che tornerò sovente a leggerlo per, come dice il suo primo post, Unire le energie e trovare soluzioni comuni e sensate ad un problema sempre più grave e preoccupante

martedì 1 aprile 2008

L' inconscio

In un articolo, veramente molto interessante, che ho letto recentemente, si metteva in evidenza che le più recenti ricerche di psicologia cognitiva hanno rivelato l’impatto di strutture mentali e processi non consci sull’esperienza cosciente, sui pensieri e sulle azioni dell’individuo.
L’intuizione - la percezione improvvisa di una situazione, di una relazione, la nascita di un’idea - l’umorismo, la creatività, i pensieri ed i comportamenti automatici, seguono percorsi mentali non facilmente riconoscibili.
“L’intuizione è un corto-circuito cognitivo e richiama conoscenze remote, che non entrano nella routine ma che sono, piuttosto, tracce sopite, appena al di sopra o al di sotto dell’orizzonte della vita mentale”.

Ma quanto è grande l’inconscio?
“Il termine inconscio può indicare fenomeni di natura diversa, opposta ed associata".
Freud e Lacan, eccellenti neurologi, sarebbero stati felici di sentire ciò che oggi la neuropsicologia della memoria ha scoperto: ben lontano dal contraddire le teorie psicoanalitiche, sembrerebbe invece completarle.
Un’impronta sensoriale creata da un avvenimento esterno può fissare nel cervello una traccia - una memoria- priva di ricordi - l'inconscio cognitivo -, e allo stesso tempo un ricordo può rimanere inconscio non quando è dimenticato, bensì quando l’individuo non riesce a gestirlo - l'inconscio psicoanalitico - scrive il neuro-psichiatra e psicoanalista Boris Cyrulnik nel saggio “Di carne e d’anima” (Frassinelli, 2007).

Che cos'è l’apprendimento inconscio?
L’espressione “inconscio cognitivo” risale al 1987 quando alcuni neurofisiologi cominciarono a studiare il potere di persuasione occulta dei messaggi subliminali (ricerche pubblicate da John K. Kihlstrom con il titolo “The cognitive unconscious” su Science, Vol. 237, 18 settembre 1987).
Gli esperimenti su soggetti con deficit neurologici rivelarono che l’inconscio cognitivo si basa su impronte di natura biologica.
Si apprende senza saperlo e le tracce non coscienti influenzano in modo quasi automatico e a nostra insaputa i pensieri ed i comportamenti.
Anche il lampo di genio che conduce gli studiosi verso la soluzione di un problema potrebbe essere spiegato con la mediazione dell’inconscio cognitivo.

Quali sono le caratteristiche dell’intuizione?
Le ricerche di Daniel Kahneman, Premio Nobel per l’economia nel 2002, sui processi decisionali umani, hanno permesso di approfondire le caratteristiche dell’intuizione, che è una risposta rapida, automatica, associativa, implicita, spesso permeata di affettività.
Alla base dei processi intuitivi agirebbero fondamentalmente due procedimenti mentali: il primo utilizza un approccio euristico, una sorta di scorciatoia mentale che economizza le risorse cognitive da utilizzare.
Anche se rapida e spesso efficace, la via euristica può però indurre l’individuo ad effettuare e rinforzare tutta una serie di distorsioni cognitive.
Davanti ad una situazione nuova, un’altra operazione mentale veloce ed economica consiste nell’affidarsi a dei collegamenti mentali, le “associazioni apprese” nell’esperienza passata, trasferendole al caso presente.

Un laboratorio virtuale per studiare le associazioni mentali, il “Project Implicit”, è un laboratorio che raccoglie ricercatori delle università di Harvard, Washington e Virginia, ed è focalizzato allo studio delle associazioni implicite che influenzano il comportamento sociale, come i pregiudizi di cui siamo spesso inconsapevoli.
Gli esperimenti sono condotti attraverso un test di associazione implicita disponibile in varie lingue, compreso l’italiano, sul sito web del progetto. Se la mente implicita e quella esplicita lavorano tanto spesso in sinergia nel produrre un’intuizione, talvolta divergono invece, in modo significativo, nell’elaborare giudizi su fatti e persone !

venerdì 7 dicembre 2007

Non si muore per amore ...

Cominciava così una celebre canzone di Mogol Battisti : "Non si muore per amore ... "
Ho invece letto questa sera un curioso articolo dove si parla invece di cuori spezzati per amore
"Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet e curata da ricercatori dell'università di Utrecht, in Olanda, sembra che il cuore spezzato aumenti il rischio di morire di ben cinque volte.
Una notizia sconvolgente ma che i poeti hanno sostenuto da sempre, in effetti. A fornire la prova scientifica è uno studio condotto dall'equipe della dottoressa Margaret Stroebe, dedicato proprio ai pericoli del mal d'amore.
Sarebbe lo stress psicologico provocato dal distacco, insieme con stili di vita insani per distogliere la mente dalla sofferenza, il più pericoloso.
Il ricorso all'alcol, al fumo e alla droga sono sicuramente i sintomi di una sofferenza difficile da placare. Stordirsi è generalmente il rifugio più immediato, seducente e molto pericoloso per la salute.
I problemi maggiori li incontra chi rimane vedovo: secondo gli esperti olandesi, gli uomini che perdono la moglie corrono un rischio di morte più alto del 21 per cento, mentre le donne del 17.
Il periodo più delicato è quello immediatamente successivo alla tragedia, quando la mente è frastornata e il corpo debilitato, tanto da trascurare le più elementari regole di sopravvivenza. Malnutrizione, ricorso all'alcol e comportamenti al limite dell'autolesionismo, come la tendenza a guidare in modo spericolato, sono l'anticamera di rischi ben più gravi.
Con il passare del tempo i rischi si fanno più sopportabili ma solo a distanza di anni si può parlare di scampato pericolo.
Al di là dei problemi legati allo stile di vita e all'alimentazione, comunque, il problema più grave è il suicidio.
Per ragioni ancora tutte da sondare, i vedovi sono molto più esposti a pensieri di questo tipo rispetto alle donne, che generalmente hanno meno difficoltà a rifarsi una vita.
Ma se è possibile ripartire da zero dopo la morte o la perdita della persona amata, questo non è pensabile a seguito della perdita di un figlio.
Uno studio danese del 2003 dimostra infatti come i genitori di piccoli deceduti siano i soggetti più a rischio. Più piccolo è il bambino e più frequente e logorante è il desiderio di darsi la morte, specie durante i primi trenta giorni di lutto."
Di certo l'articolo è molto interessante ma non è per nulla allegro E allora sono passata a leggere altrove ed ho trovato che :
" gli Italiani tradiscono in pausa pranzo ed i pentimenti sono pochi, appena l’11%
Galeotto fu il panino. O l’insalata mista. Almeno un adulterio su tre avviene infatti fra le 12.30 e le 14.30.
Ma solo i più fortunati hanno due ore di tempo per tornare a casa o trovare un hotel a portata di mano.
Gli altri? Si arrangiano come possono, alla svelta, in macchina, approfittando degli uffici che si svuotano o addirittura nei bagni dei ristoranti.
I colleghi affollano le fantasie sessuali degli italiani, e ben 8 su 10 hanno la tentazione di metterle in pratica.
Ma se tradire fa ancora paura, chi rinuncia finisce per pentirsi rodersi per non aver colto l’occasione.
E tra i fedifraghi? Solo 1 su 10 si sente in colpa.
Una ricerca della rivista Riza Psicosomatica, in edicola in questi giorni, condotta su circa 1.000 italiani, uomini e donne, di età compresa fra i 20 e i 60 anni, ha dato questa sensazionale rivelazione.
Il primo dato significativo della ricerca riguarda le tentazioni: ne saremmo vittime, in diversa misura, praticamente tutti: chi spesso (29%), chi abbastanza di frequente (43%), chi ogni tanto (17%) o raramente (9%).
Capita tutte le volte che si incontra qualcuno di attraente (32%), dopo un litigio col partner (24%), tutte le volte che ci si sente particolarmente in forma (17%) o quando ci si trova, per lavoro o per vacanza, lontano da casa (8%).
Le persone che inducono maggiormente in tentazione sono, nell’ordine, colleghi di lavoro (29%), semplici sconosciuti (26%) o il classico migliore amico (o migliore amica ) del partner (18%).
Ma se un italiano su due afferma di aver resistito tenacemente c’è un buon 36% che confessa di aver tradito in questo ultimo anno.
Pentimenti? Pochi, appena l’11%. E a parte un 10% di incerti, gli altri (79%) sembrano ben felici della loro condizione di adulteri.
Quanto al momento per consumare il tradimento, il 29% approfitta della pausa pranzo, mentre un italiano su quattro non si fa problemi per una scappatella durate l’orario di lavoro (26%).
Il 16% lo fa prima di tornare a casa la sera, mentre l’11% preferisce farlo lontano da occhi indiscreti, quando si trova in viaggio, sia esso di lavoro o per vacanza, mentre per il 13% è la serata da single a fare da carburante.
L’ufficio, quindi, si conferma il luogo a più alto ’rischio-corna (31%). Più ancora della casa (27%), dell’automobile (15%) o del motel (10%).
Meno frequentate le palestre (8%) e i bagni dei ristoranti (5%).
Tuttavia, il tradimento fa ancora paura a quasi la metà degli italiani (48%). I motivi? Le conseguenze nella vita quotidiana (28%), il senso di colpa (24%), ma anche la paura di intraprendere nuova relazione (15%), più ancora che di essere scoperti (13%).
Solo il 6% però rinuncia solo per rimanere fedele. E infatti, ben il 52% si dice pentito per non aver colto l’occasione quando gli è capitata "
Ogni commento sarebbe superfluo
E allora buona notte e sogni d'oro, possibilmente senza corna .... perchè il mal d'amore fa male alla salute!!!
un kiss erica

martedì 15 maggio 2007

Il biacco

Stamattina sono andata a scuola un'ora prima x una supplenza. Poi sono uscita da scuola alla terza ora x andare a fare la spesa nel supermercato in riva al lago xchè la mia terza era andata a Verbania Fondotoce a visitare la "casa della resistenza", costruita nella piana di Fondotoce vicino a dove c'è il monumento che ricorda l' eccidio della seconda guerra mondiale.
Ho avuto anche un'altra ora di supplenza xchè stamattina c'erano le gare di atletica al campo sportivo e i prof di fisica erano tutti via. Insomma una giornata un po' diversa. E domani mattina cambierò le due ore del mattino xchè invece di andare in seconda salirò in prima e poi andremo nella palestrina della scuola x incontrare i ragazzi di una delle quinte elementari che giocheranno con i miei in inglese. Questa attività su Londra ed i suoi monumenti è un progetto di accoglienza della nostra scuola e al termine del gioco con due squadre tutti avranno un premio e ci mangeremo assime i plum cake e canteremo una canzoncina. Un momento piacevole che sarà un anticipo delle nostre attività future
Nel pomeriggio sono andata in giardino xchè, dopo le piogge ed il vento violento di questa notte, era uscito un bel sole caldo. Ho trapiantato le zucchine e le zucche che avevo fatto crescere dai semi in contenitori rettangolari di polistirolo e ho seminato i cetrioli e i ceci, che sono un esperimento di quest'anno e che spero che crescano bene come i piselli ed i fagioli.
Poi sono andata verso il muro di cinta che è del mio vicino e che è costruito con grossi blocchi di sassi e pietre e ... mi sono vista davanti, proprio alla mia altezza, un biscione nero che prendeva il sole
Appena ha sentito il mio passo si è reinfilato velocissimo in un buco nel muro ma era lungo quasi un metro e grosso come due dita o tre delle mie e mi sono vista quella coda nera che saettava veloce
Erano almeno quindici anni che non vedevo più un biacco in giardino, erano spariti tutti
Noi li chiamiamo in dialetto vilurdugn e non sono velenosi ma se mordono non è comunque un piacere xchè i loro denti staccano i pezzi. Sono dei buoni mangiatori di topi ma a me non piacciono x nulla
Quando ero piccola ce n'era uno grossissimo e vecchio che andava sempre sul finestrino del cucinino di mia nonna a dormire al sole e a bere il latte che lei gli lasciava
Era un serpentone nero che spaventava sempre il postino quando se lo trovava tra i piedi sul sentiero dove adesso c'è la mia strada privata e anche a me faceva paura, come mi ha fatto impressione trovarmi quest'altro sotto il naso
Domani pomeriggio al calar del sole mi armerò di decespugliatore e farò una bella pulizia di fiori e fiorellini e quant'altro c'è nei dintorni così con tutto rasato vedrò bene dove metto i piedi e starò bene attenta a guardare anche in alto x non ritrovarmelo su in cima al muro
Comunque la giornata è finita e spero di dormire sonni felici senza incubi neri e striscianti
Stasera devo uscire ma non rientrerò tardi e a quell'ora i biacchi dormono al calduccio nelle loro tane x fortuna !!!
Tanto x cambiar discorso e parlare d'altro,volevo segnalare a tutti e tutte voi che mi leggete la nuova nascita di un blog
E' il blog di Chiara , la mia amica Chiara del sito che pubblica i suoi bellissimi racconti x l'infanzia , e si chiama http://fatachiara.blogspot.com
Un augurio a Chiara x un blog di successo e un saluto a Chi mi legge con assiduità erica

domenica 11 marzo 2007

Chirac e l'inquinamento

Una quarantina di paesi, tra cui Francia, Germania e Gran Bretagna, hanno lanciato ai primi di febbraio un appello in favore di " una vasta mobilitazione internazionale contro la crisi ecologica e x una crescita rispettosa dell'ambiente".
" Noi ci impegnamo a mettere al centro delle nostre decisioni e delle nostre scelte, ciascuno nel proprio campo, la preoccupazione x l'ambiente" afferma questo appello, che è stato letto da Jacques Chirac, il presidente della Repubblica francese ormai alla fine del suo mandato settennale, al termine della Conferenza di Parigi per uno statuto ecologico mondiale.
Questo "Appello di Parigi" prevede la creazione di una Organizzazione delle Nazioni unite pour l'ambiente e richiede l'adozione di una Dichiarazione universale dei diritti e dei doveri ambientali.
"Noi chiediamo di trasformare il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente in una vera Organizzazione internazionale a componente universale, ad immagine dell'Organizzazione mondiale della Sanità".
Un "gruppo pioniere" di "più di quaranta paesi" è stato costituito per promuovere questo progetto, che è contestato principalmente dagli Stati-Uniti et dai grandi paesi emergenti.
"Noi tutti qui presenti, Cittadini della Terra, appogiamo gli sforzi delle Nazioni che si mobilitano, in uno spirito di sovranità condivisa, per rinforzare la governabilità internazionale dell'ambiente", ha detto il presidente francese.
Questo appello è arrivato subito dopo la pubblicazione del rapporto degli esperti del Gruppo intergovernamentale di esperti sull'evoluzione del clima (GIEC),che hanno lanciato un avvertimento senza precedenti sull'ampiezza del cambio di clima, insistendo sulla responsabilità umana nel riscaldamento del pianeta.
L'ONU dispone attualmente del Programma delle Nazioni unite per l'ambiente (PNUE), creato nel 1972 e la cui sede si trova a Nairobi.
Questa nuova organizzazione dovrà "valutare i danni ecologici", "promuovere le tecnologie e i comportamenti più rispettosi degli ecosistemi" e sostenere "la messa in opera delle decisioni ambientali".
Il Marocco accoglierà "la prima riunione del gruppo pioniere.
I circa 200 partecipanti alla conferenza - ministri, capi d'impresa, rapresentanti di associazioni, scienziati - hannno affermato che "finalmente, è arrivato il tempo della lucidità" e che bisogna "riconoscere che siamo giunti alla soglia dell'irreversibile, dell'irreparabile".
Auguriamoci dunque che i Grandi del mondo facciano finalmente qualcosa x salvare il nostro pianeta dalla distruzione dell'Uomo !
da LEMONDE.FR avec AFP et Reuters trad. di erica

domenica 11 febbraio 2007

Violenza Genitori Geni

Sempre più sovente episodi di violenza giovanile diventano cronaca quotidiana e fonte di dibattito x esperti e non nelle varie trasmissioni televisive pubbliche e private.
Non è ancora cessato lo scalpore x il 17enne accusato di omicidio di un poliziotto durante gli scontri allo stadio di Catania, a cui sono seguite, come al solito, interviste al colpevole, al genitore del colpevole, all'avvocato difensore del colpevole, con polemiche accuse controaccuse ecc ecc e prese di posizione varie e variegate, che già un nuovo articolo ha messo in evidenza la prepotenza e l'aggressività di 3 giovani, extracomunitari questa volta, che in una scuola superiore di Torino hanno picchiato un insegnante di inglese intervenuto a bloccarli.
Ciò che ha suscitato anche qui notevoli perplessità e prese di posizione sono state le successive dichiarazioni ai giornali dei tre violenti e le parole del preside, che forse in buona fede voleva difendere il buon nome della scuola e gettare acqua sul fuoco, come si suol dire, x tranquillizzare i genitori di tutti gli alunni, ma che in effetti ha sollevato un ulteriore polverone xchè ha minimizzato la gravità dell'episodio, proteggendo quindi le violenze degli adolescenti e sminuendo l'operato dello stesso insegnante,che, finito in ospedale, oltre al danno, fisico, ha avuto pure la beffa, morale, di venire quasi colpevolizzato x essere intervenuto contro i 3 energumeni!!!
A Bari,invece, come ultimissima notizia, un preside che aveva sequestrato dei telefonini in una scuola media, è stato aggredito fuori da scuola dai genitori e sono dovuti intervenire i carabinieri a sedare la rissa!
Non è facile lavorare a scuola con ragazzi aggressivi e violenti, che spesso minacciano, picchiano e provocano, bisogna non subirli, mai, xchè altrimenti si instaura un meccanismo di paura che porta a conseguenze gravi, anche x gli adulti, ma si deve sempre fare in modo di incanalare i loro pessimi modi di essere e di agire in attività specifiche che smussino, controllino ed impediscano la violenza ed il suo crescere.
A questo però si deve arrivare tutti assieme, in modo uniforme, con gli stessi criteri e gli stessi modi xchè se qualcuno dissente o agisce in altro modo, si da' la possibilità ai ragazzi violenti di agire impunemente e di peggiorare la situazione creando un clima inaccettabile di soprusi e arroganza nei confronti dei più deboli, una spirale da cui non è facile venirne fuori.
Alcuni adolescenti hanno purtroppo pessime abitudini che si portano appresso da tanto tempo, talvolta persino dalla scuola materna, e che provengono non dalla scuola ma dalla famiglia.
Perchè è la famiglia che il più delle volte imprime profondamente abitudini negative nei ragazzi o nelle ragazze - talvolta più aggressive dei maschi e più accanite e sistematiche nell'attaccare, a parole o fisicamente, e nell'umiliare un compagno o una compagna di classe!!! - fin dalla più tenera età.
Un'educazione troppo rigida o al contrario troppo permissiva fa molti più danni di quanto non si pensi e la scuola spesso si ritrova impotente a porvi rimedio.
Sempre più emerge anche nei giovanissimi l' indifferenza x le vittime, l'emarginazione dei diversi o dei deboli, la stima e l'ammirazione x i violenti, visti come i forti, i vincenti, quelli da seguire e da imitare!!!
Questo è un fenomeno che si espande xchè in una società come la nostra, tutto è sempre più all' insegna del qualunquismo, della supeficialità, del consumismo, dell' insofferenza e del disprezzo verso gli altri, della solitudine e della incapacità di comunicare, di esprimere sentimenti e di ascoltare gli altri.
Si proteggono le cattive abitudini e l'inciviltà, la maleducazione e l'ignoranza in nome di falsi sentimenti di buonismo, di democrazia e di diritti che portano solo al degrado e alla decadenza.
Ci vuole autorevolezza e serietà, ma ci vuole anche la giusta punizione senza se e senza ma quando è necessario, ci vuole il coraggio di dire basta a chi commette un reato o infrange una regola stabilita e di metterlo in condizioni di non nuocere, o di curarlo, se necessario.
Alcune recenti ricerche, fatte con la risonanza magnetica e la pet - tomografia ad emissione di positroni -, avrebbero infatti rivelato che vi è una base biologica, forse genetica, dell'aggressività giovanile.
Nell'800 il criminologo Cesare Lombroso sostenne x primo l'ipotesi di una mente criminale e violenta con argomenti di carattere evoluzionistico e genetico.
Attualmente molti psichiatri accettano l'idea che alcuni individui soffrano di una vera e propria malattia, la schizofrenia, una psicopatia che porta alla violenza.
Fattori ambientali, come dimostrazioni di massa, vedi gli ultras degli stadi o il tristemente famoso G8 di Genova, o purtoppo anche l'intervallo scolastico di Torino !, contribuirebbero a manifestarla e a portare a un comportamento criminale e aggressivo. Una zona frontale del cervello, la regione corticale prefrontale, sembra avere un nesso forte con la violenza. E' ormai accertato che individui che hanno sofferto di traumi nella zona orbitofrontale, che fa parte della suddetta corteccia, presentano chiari atteggiamentiantisociali con forti tendenze aggressive.Un'altra zona implicata nella violenza è l'amigdala cerebrale, una piccola formazione a forma di mandorla facente parte del sistema che coordina le emozioni e che regola il senso della paura. La stimolazione elettrica dell'amigdala porta certi individui a un'immediata reazione di ira e di aggressività !
Alcuni comportamenti giovanili antisociali di alcuni individui sono solo un fenomeno di inciviltà da estirpare con leggi severe e drastiche o sono invece disturbi comportamentali gravi ed irrecuperabili che hanno intaccato il loro cervello quando era ancora plasmabile ???
La scienza sta lavorando x noi, ma forse tutti noi adulti,e i genitori x primi, dovremmo essere molto più responsabili ed evitare ai giovani traumi e pessimi esempi, che diamo loro con estrema facilità, ma ben scarso discernimento tra il bene ed il male, tra il buono ed il cattivo ...

martedì 23 gennaio 2007

Api ed OGM


Una ricerca canadese ha scoperto che le api non impollinano le piante modificate di canola, acronimo di canada e olio, un ogm manipolato che deriva dalle rape e che sta procurando fiumi di dollari xchè produce un olio privo di grassi. E stato piantato dalle praterie delle corn belt statunitensi alle pampas argentine ed alle pianure dell'India, della Cina e dell 'Australia.
Le api sono insetti che vivono in comunità e sono un modello esemplare di organizzazione sociale. In milioni di anni hanno elaborato le emanazioni dei recettori odorosi, che x loro sono come i codici cifrati degli agenti segreti.Secondo le analisi della Ecological Society of America la densità delle api impollinatrici diminuisce progressivamente a seconda che il campo che esse sorvolano sia organico, trattato pesantemente con pesticidi o OGM.Se questo può essere considerato positivo e un'ottima difesa, comunque con l'estendersi delle piantagioni transgeniche, vi è il rischio di una forma strisciante di sterminio delle api stesse xchè un gene marcatore utilizzato nella canola canadese riesce a trasferirsi nei batteri che colonizzano da tempo immemorabile il sistema digerente delle api, così che i microrganismi si alterano e fanno stragi di questi bellissimi insetti, tanto utili, che producono miele,polline, collanti !Le api hanno origini africane ed un orologio biologico quasi uguale al nostro, sono intelligenti e, se si sono rese conto che le piante manipolate geneticamente sono un pericolo mortale x loro, è giusto che si difendano e boicottino le piante stesse.
L'etologo Giorgio Celli, contrario agli OGM, fa notare che gli ingegneri genetici non sono naturalisti e non hanno una visione complessiva della natura.
Cosa possiamo alllora dire, noi che viviamo a contatto di una natura ancora abbastanza integra anche se ormai inquinata, a questi signori che tra le pareti chiuse e ristrette di un laboratorio biotecnologico fanno esperimenti imprevedibili, inserendo un pezzo di Dna tra due animali o tra due vegetali ?
Uscite, signori, uscite e andate a fare un bel giro, in un prato, in un giardino, in un bosco e osservate ciò che vi circonda. Qualche esperimento in meno, tanti miliardi non guadagnati da pochi, ma tanta madre natura e tante bestioline del Signore, come ci dicevano da piccoli, da non toccare, da lasciar tranquille.
Tante apette graziose felici di volare da un fiore all'altro prima di ritornare ricoperte di polline nei loro bei alveari ...eh, sì, xchè in Francia x esempio un potente insetticida è riuscito a disorientare atal punto le povere piccole che non hanno più ritrovato la via di casa e sono morte in massa pure loro!!!
E' proprio necessario, mi chiedo spesso, inventare simili schifezze? l'umanità ne ha proprio bisogno ? non possiamo continuare a vivere come viviamo, senza questo cosidetto progresso??? Certi prodotti del passato, dannosi alla salute, vedi il Ddt, caso più famoso, non insegnano proprio nulla all'uomo e alla sua mania di dominare il mondo e gli esseri che ci vivono ?