Sempre più sovente episodi di violenza giovanile diventano cronaca quotidiana e fonte di dibattito x esperti e non nelle varie trasmissioni televisive pubbliche e private.
Non è ancora cessato lo scalpore x il 17enne accusato di omicidio di un poliziotto durante gli scontri allo stadio di Catania, a cui sono seguite, come al solito, interviste al colpevole, al genitore del colpevole, all'avvocato difensore del colpevole, con polemiche accuse controaccuse ecc ecc e prese di posizione varie e variegate, che già un nuovo articolo ha messo in evidenza la prepotenza e l'aggressività di 3 giovani, extracomunitari questa volta, che in una scuola superiore di Torino hanno picchiato un insegnante di inglese intervenuto a bloccarli.
Ciò che ha suscitato anche qui notevoli perplessità e prese di posizione sono state le successive dichiarazioni ai giornali dei tre violenti e le parole del preside, che forse in buona fede voleva difendere il buon nome della scuola e gettare acqua sul fuoco, come si suol dire, x tranquillizzare i genitori di tutti gli alunni, ma che in effetti ha sollevato un ulteriore polverone xchè ha minimizzato la gravità dell'episodio, proteggendo quindi le violenze degli adolescenti e sminuendo l'operato dello stesso insegnante,che, finito in ospedale, oltre al danno, fisico, ha avuto pure la beffa, morale, di venire quasi colpevolizzato x essere intervenuto contro i 3 energumeni!!!
A Bari,invece, come ultimissima notizia, un preside che aveva sequestrato dei telefonini in una scuola media, è stato aggredito fuori da scuola dai genitori e sono dovuti intervenire i carabinieri a sedare la rissa!
Non è facile lavorare a scuola con ragazzi aggressivi e violenti, che spesso minacciano, picchiano e provocano, bisogna non subirli, mai, xchè altrimenti si instaura un meccanismo di paura che porta a conseguenze gravi, anche x gli adulti, ma si deve sempre fare in modo di incanalare i loro pessimi modi di essere e di agire in attività specifiche che smussino, controllino ed impediscano la violenza ed il suo crescere.
A questo però si deve arrivare tutti assieme, in modo uniforme, con gli stessi criteri e gli stessi modi xchè se qualcuno dissente o agisce in altro modo, si da' la possibilità ai ragazzi violenti di agire impunemente e di peggiorare la situazione creando un clima inaccettabile di soprusi e arroganza nei confronti dei più deboli, una spirale da cui non è facile venirne fuori.
Alcuni adolescenti hanno purtroppo pessime abitudini che si portano appresso da tanto tempo, talvolta persino dalla scuola materna, e che provengono non dalla scuola ma dalla famiglia.
Perchè è la famiglia che il più delle volte imprime profondamente abitudini negative nei ragazzi o nelle ragazze - talvolta più aggressive dei maschi e più accanite e sistematiche nell'attaccare, a parole o fisicamente, e nell'umiliare un compagno o una compagna di classe!!! - fin dalla più tenera età.
Un'educazione troppo rigida o al contrario troppo permissiva fa molti più danni di quanto non si pensi e la scuola spesso si ritrova impotente a porvi rimedio.
Sempre più emerge anche nei giovanissimi l' indifferenza x le vittime, l'emarginazione dei diversi o dei deboli, la stima e l'ammirazione x i violenti, visti come i forti, i vincenti, quelli da seguire e da imitare!!!
Questo è un fenomeno che si espande xchè in una società come la nostra, tutto è sempre più all' insegna del qualunquismo, della supeficialità, del consumismo, dell' insofferenza e del disprezzo verso gli altri, della solitudine e della incapacità di comunicare, di esprimere sentimenti e di ascoltare gli altri.
Si proteggono le cattive abitudini e l'inciviltà, la maleducazione e l'ignoranza in nome di falsi sentimenti di buonismo, di democrazia e di diritti che portano solo al degrado e alla decadenza.
Ci vuole autorevolezza e serietà, ma ci vuole anche la giusta punizione senza se e senza ma quando è necessario, ci vuole il coraggio di dire basta a chi commette un reato o infrange una regola stabilita e di metterlo in condizioni di non nuocere, o di curarlo, se necessario.
Alcune recenti ricerche, fatte con la risonanza magnetica e la pet - tomografia ad emissione di positroni -, avrebbero infatti rivelato che vi è una base biologica, forse genetica, dell'aggressività giovanile.
Nell'800 il criminologo Cesare Lombroso sostenne x primo l'ipotesi di una mente criminale e violenta con argomenti di carattere evoluzionistico e genetico.
Attualmente molti psichiatri accettano l'idea che alcuni individui soffrano di una vera e propria malattia, la schizofrenia, una psicopatia che porta alla violenza.
Fattori ambientali, come dimostrazioni di massa, vedi gli ultras degli stadi o il tristemente famoso G8 di Genova, o purtoppo anche l'intervallo scolastico di Torino !, contribuirebbero a manifestarla e a portare a un comportamento criminale e aggressivo. Una zona frontale del cervello, la regione corticale prefrontale, sembra avere un nesso forte con la violenza. E' ormai accertato che individui che hanno sofferto di traumi nella zona orbitofrontale, che fa parte della suddetta corteccia, presentano chiari atteggiamentiantisociali con forti tendenze aggressive.Un'altra zona implicata nella violenza è l'amigdala cerebrale, una piccola formazione a forma di mandorla facente parte del sistema che coordina le emozioni e che regola il senso della paura. La stimolazione elettrica dell'amigdala porta certi individui a un'immediata reazione di ira e di aggressività !
Alcuni comportamenti giovanili antisociali di alcuni individui sono solo un fenomeno di inciviltà da estirpare con leggi severe e drastiche o sono invece disturbi comportamentali gravi ed irrecuperabili che hanno intaccato il loro cervello quando era ancora plasmabile ???
La scienza sta lavorando x noi, ma forse tutti noi adulti,e i genitori x primi, dovremmo essere molto più responsabili ed evitare ai giovani traumi e pessimi esempi, che diamo loro con estrema facilità, ma ben scarso discernimento tra il bene ed il male, tra il buono ed il cattivo ...
1 commento:
Io non so cosa la scienza partorirà, ma in questo campo non ha mai fatto molto di buono. Io pesno, invece, che i ragazzi violenti e aggressivi non hanno tare genetiche, ma mancanza di regole che attecchiscono là dove ci sono adulti autorevoli e capaci di entrare in rapporto con pazienza e fermezza. E come azione parallela bisognerebbe incidere su una società che non ci dà più nessuna indicazione positiva, nessuno stimolo... E' difficile, ma bisogna provarci. Ho tempo fa conosciuto ragazzi che erano finiti in carcere , dentro di loro c'era vuoto e, quando sono soli sono un ammasso di fragilità. Ciao Erica, continua ad essere l'insegnante che sei, e soprattutto la persona che sei. Come mi hai detto la televiisone, i giornali non fanno altro che riempire le nostre orechie e i nostri cuori di negatività. Anche questo è inquinamento,inquinamento del pensiero e della mente.
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