mercoledì 28 febbraio 2007

I guai di Doxaliber con Tele 2

Doxaliber è uno dei blog che leggo sempre con molto piacere xchè molto istruttivo ed interessante e Salvatore è una persona colta, preparata, intelligente e squisita. Stasera sono entrata a fare un giretto anche nel suo blog ed ho trovato questo suo post personale, che ha chiesto di far girare. Lo accontento subito e spero che possa servire anche ad altri, se sono con le sue stesse difficoltà. Un in bocca al lupo a Salvatore e spero che tutto si risolva in fretta e al meglio erica
"Vi racconto, in breve, la peripezia che mi costringe, mio malgrado, a rimanere senza adsl per chissà quanto tempo.Alla fine dell’anno scorso ho cambiato città, mi sono trasferito da Campobasso, città nella quale ho lavorato per un anno, a Lecce, la mia città natale.Contestualmente al mio trasloco ho richiesto il trasferimento della mia ADSL Tiscali, dalla linea telefonica di CB (che nel frattempo ho dismesso) ad una linea telefonica di Lecce, intestata a mio padre.
Il trasferimento dell’ADSL, a dispetto dei tempi segnalati, è stato velocissimo: il 6 Dicembre ho chiesto il trasferimento ed il 14 Dicembre Tiscali mi ha avvertito dell’avvenuto trasferimento della linea.Purtroppo al ritorno a Lecce, avvenuto alla fine dell’anno, verificai che la linea ADSL effettivamente c’era ma, per ragioni che non si riuscivano a capire, non ero in grado di connettermi (il router mi segnalava errore username o password).Questa situazione durò a lungo, creandomi enormi disagi.
Tiscali, supponendo che si potesse trattare di un problema di qualità della linea, fece venire in casa mia un tecnico della Telecom (invero molto gentile e disponibile) il quale controllò tutte le prese e rilevò una “leggera” dispersione del segnale.
A quel punto, onde evitare eventuali contestazioni, decisi di non mettere personalmente mano sulla sulle prese telefoniche e chiamai un elettricista, assieme controllammo l’intera stesura dei cavi nell’abitazione. L’unica cosa che trovammo fu una leggera “ossidazione” di un filo telefonico (non usato) che si trovava nell’ultima stanza della casa. Pià per scrupolo che per reale convincimento, provvedemmo ad apporre nastro isolante in tutte le terminazioni telefoniche non utilizzate.Questo lavoro, come temevo, non servì a niente, nonostante tutti i controlli effettuati sulla linea, che avevano reso il segnale pressochè perfetto, non ero comunque in grado di connettermi.
Un giorno finalmente mi chiamò un’operatrice di Tiscali dicendomi di provare a collegarmi perché tutto sembrava funzionare, ed infatti così fu, e dopo quasi due mesi di “passione” (e di danni economici dovuti a perdite di lavoro causate dalla mancanza della linea!) riuscii finalmente ad utilizzare la mia connessione.
Qualcuno si starà chiedendo cosa c’entri TELE 2. Continuate a leggere e capirete.
Ieri, di ritorno a casa, dopo un lavoro effettuato presso una cliente, mia madre mi ha detto: “hanno chiamato quelli di Tele 2 per verificare che tutto funzionasse perché c’erano stati problemi sulla linea.”.Al momento non ho fatto caso alle parole di mia madre, però quando mi sono seduto davanti al PC ho visto che il mio router non riusciva a connettersi, si verificava lo stesso errore di inizio anno (errore username o password).Mi sono preoccupato immediatamente, però, sperando che si trattasse di un disguido momentaneo, ho aspettato un paio d’ore incrociando le dita e agognando ad una risoluzione immediata del problema.
Purtroppo dopo un paio d’ore ho dovuto constatare che la situazione non si era risolta, quindi ho provato a chiamare il 130 (servizio clienti Tiscali), stranamente però, il numero risultava irragiungibile (come quando si prova a chiamare un numero ed il telefono suona come se fosse fuori linea), al momento ho pensato che fosse successo qualche “disastro tecnico” in Tiscali e che le linee fossero intasatissime per le proteste dei clienti.Però, assalito dal dubbio, ho provato a chiamare con il cellulare, a quel punto risponditore automatico del servizio clienti Tiscali ha risposto immediatamente!
Sempre più preoccupato ho chiesto a mia madre: “Mi spieghi che ti hanno detto quelli di Tele 2?”, ma lei mi ha ripetuto più o meno la stessa manfrina di prima.
Ho deciso quindi di chiamare TELE 2 per cercare di capire se loro sapevano cosa fosse successo, mi ha risposto un’operatrice alla quale ho spiegato la situazione e ciò che era stato detto a mia madre, l’operatrice mi rispose con tono perentorio: “lei ha scelto Tele 2 come operatore unico, quindi ha scelto di distaccarsi dalle linee telecom, non può avere l’adsl con un operatore diverso da TELE 2”.
Qui faccio una premessa: io non ero al corrente del fatto che mio padre, più o meno a Novembre dell’anno scorso, si era fatto convincere da un operatore commerciale di TELE 2 (quelli che chiamano a casa per cercare di rifilare sempre nuovi contratti), a chiedere il distacco di Telecom e a scegliere Tele 2 come operatore unico.
Mio padre da ieri continua a ripetermi che nessuno gli aveva spiegato che se si sceglie Tele 2 come operatore unico è necessario sceglierlo anche per la linea ADSL, noi siamo sempre stati abbonati Telecom, ma per quanto riguarda l’ADSL ho sempre usato, senza problemi, Tiscali. Mio padre, e credo anch’io al suo posto, aveva dato per scontato che la stessa cosa potesse avvenire con TELE 2.
Le cose non stanno così, se siete abbonati con Telecom, ma avete l’adsl con altro operatore, guardatevi bene dal distaccarvi da TELECOM per risparmiare il canone, perché TELE DUE quando effettua il distacco dalla linea Telecom vi stacca anche l’ADSL, tra l’altro SENZA DARVI ALCUN PREAVVISO!
Questo è ciò che è successo a me, l’operatrice TELE 2 continuava a rispondere con sicumera: “lei non può avere l’adsl con altro operatore, ha scelto noi come operatori unici”, a niente sono servite le mie repliche: “io per le telefonate ho sempre usato Telecom, ma per l’ADSL ho sempre usato Tiscali senza problemi, perché con voi tutto ciò non è possibile?”.
Senza rispondere alla mia domanda ha proseguito: “Se le serve l’ADSL deve fare un contratto con noi!”, ed io, “ma io ho un contratto ANNUALE con Tiscali, ed è stato appena rinnovato, perché devo pagare due ADSL per poterne usare solo una?”, e lei, “o fa così oppure deve tornare con Telecom”, ed io, “bene, torno a TELECOM”.
Insomma, per farla breve, dopo una conversazione surreale con un’operatrice che avrei volentieri a calci nel sedere, non tanto per il problema che si era verificato, di cui comunque non era colpevole, quanto per il suo modo irritante di rispondere ad un cliente che si trovava davanti ad un serio problema, ho scoperto di avere due opzioni:
1)Fare la disdetta a TELE 2, pagare una penale per un anno pari al costo dell’abbonamento sottoscritto da mio padre, quindi 18,95 al mese per 12 mesi, contestualmente richiedere l’attivazione di una nuova linea TELECOM, il tutto al costo di 150 Eur. Tempi di attivazione 30-40 giorni, spesa totale annuale EURO 377,40;2)Rimanere con TELE 2, attivare un abbonamento ADSL con tale azienda (un sacco di persone mi hanno detto che l’ADSL di Tele 2 fa schifo!), al costo di 19,95 al mese. Ovviamente, siccome ho appena rinnovato con Tiscali sarei costretto a pagare due abbonamenti ADSL, uno dei quali inutilizzabile. Tempi di attivazione 4-5 settimane, spesa totale EURO 239,40.
A questo punto, chiarite le vessatorie opzioni a mia disposizione e chiusa la conversazione con la scortese operatrice di TELE 2, ho deciso di chiamare il servizio clienti Tiscali.
Per inciso, sono stato costretto a chiamare il servizio clienti Tiscali con il cellulare, quindi ho dovuto pagare la telefonata, infatti, passando a TELE 2 il numero del servizio clienti Tiscali viene disattivato, quindi risulta irragiungibile. (suppongo che ciò valga per tutti gli operatori concorrenti, ho provato anche il 190 di Vodafone e non funziona neanche quello!).
All’operatore Tiscali ho presentato la mia situazione ed ho raccontato tutta la vicenda, a quel punto il centralinista mi ha messo in attesa per qualche minuto e poi mi ha fornito una terza opzione:3)Posso chiedere il trasferimento della mia ADSL Tiscali su una linea solo dati, l’operatore mi ha chiesto un indirizzo e-mail a cui mandare il modello per effettuare tale richiesta, ed ha aggiunto di non sapermi dire quali erano i costi ed i tempi di attivazione, ma che comunque sarei stato contattato da un suo collega nei prossimi giorni ed avrei avuto tutte le informazioni del caso. Sul modello di domanda inviato c’è scritto che i tempi di attivazione sono di circa 30 giorni, il costro per l’attivazione del servizio è pari ad euro 113,30 di contributo attivazione e di 10,73 di maggiorazione sul canone che pago attualmente, oppure 57,60 per attivazione direttamente su linea Tiscali, e 7,49 euro di canone mensile.
La morale della favola è che, qualsiasi cosa scelga non ho scampo, in ogni caso dovrò sborsare una grossa cifra in denaro, in più rimarrò senza collegamento per circa un mese (sperando che tutto vada bene), con enormi danni economici personali, visto che io uso la linea internet per lavorare!
Mio padre è ancora all’affannosa ricerca del contratto che “avrebbe” firmato con TELE 2, contratto che intendo leggere in tutte le sue clausole per verificare se il loro comportamento sia legittimo, nel frattempo vorrei chiedere a qualcuno di voi, più esperto di me in materia, com’è possibile che un’azienda sia legittimata a disattivare un servizio con altro operatore per poter attivare il suo, tra l’altro senza preavvisare né il cliente (che sarei io), né il fornitore dell’altro servizio (che sarebbe Tiscali).
Che razza di comportamento è questo? Io ieri mi sono ritrovato, da un momento all’altro e senza alcun preavviso, privato della mia linea ADSL, in più, se non mi fossi preoccupato personalmente di informarmi per capire cosa fosse successo, ancora oggi, sarei qui senza riuscire a capire per qale motivo la mia connessione ad internet non funziona!
Non era forse legittimo aspettarsi una telefonata da TELECOM o TELE 2 per preavvisare dicendo: “signore, stiamo per modificare i parametri della sua linea telefonica, la avvisiamo che dal giorno N il suo abbonamento ADSL con l’operatore Tiscali non funzionerà più. Provveda a risolvere il problema.”, nel contempo, com’è possibile che Tiscali non sia stata avvisata del distacco della linea Telecom?
Ad esempio, quando per lavori l’ENEL prevede di distaccare temporaneamente la linea elettrica, appone sulle abitazioni un avviso, è normale che gli utenti non possano essere privati di un servizio senza nemmeno essere avvisati!
Vi ricordate l’inizio di questo post?
Raccontavo dei problemi di connessione avuti ad inizio anno. Ebbene, la scortese operatrice di TELE 2 mi ha spiegato che già ad inizio anno avevano distaccato la linea, salvo poi tornare a Telecom perché qualcosa non andava bene. Ho quindi capito che la mia ADSL, già ad inizio anno, non funzionava per colpa di TELE 2! Il bello è che in quel periodo ho chiamato sia la Telecom, la quale mi ha mandato un suo tecnico a casa, sia Tiscali, ma nessuna delle due sembrava essere al corrente del “terzo incomodo”, TELE 2, che stava pasticciando con la mia linea telefonica ad insaputa di tutti! MA È NORMALE TUTTO QUESTO?
Vi terrò aggiornati sulla situazione, ormai credo che l’unica speranza per risolvere la situazione sia il passaggio di Tiscali su una linea dati, in questo modo potrò mandare al diavolo TELE 2 non appena il contratto annuale giungerà a scadenza. Non abbandonerò il blog, ma sicuramente sarò meno presente, probabilmente in questo periodo mi occuperò meno di inserire NEWS (senza internet è difficile rimanere aggiornati) e cercherò di dedicarmi a qualche articolo di approfondimento.
Potete immaginare la mia rabbia, ora anche questo BLOG risentirà di questa situazione del cavolo, vi prego di diffondere questa notizia per evitare che qualche altro pollo finisca per avere i miei stessi guai. Purtroppo sono tantissime le persone che hanno l’abbonamento ADSL con un operatore e l’allaccio telefonico con TELECOM!!!! " Copyright: Salvatore Ingrosso

domenica 25 febbraio 2007

Turigliatto and C. ? No, Rugby!

Questa è una delle immagini della partita di rugby di ieri pomeriggio al torneo delle 6 Nazioni con la vittoria storica dell'Italia al "Murrayfield" di Edimburgo dove gli azzurri hanno sconfitto i padroni di casa 37-17.
Finalmente una bella notizia!
Qualcuno finalmente riesce anche a vincere, con garbo e correttezza, senza pestaggi e senza botte, liti , fumogeni, parolacce, cori razzisti ecc ecc....
Nelle pagine dello sport di oggi invece si parla come al solito quasi solo di calcio e soprattutto delle 5 sconfitte del Toro con tutti i suoi perchè e per come e via di seguito. Una barba!
Nelle pagine di poltica dei quotidiani o nei posts dei blog invece si parla di Prodi, dei 12 comandamenti x non far cadere il governo, di Turigliatto , De Gregorio. Follini, e compagnia varia e si bisticcia a più non posso tra destri e sinistri, tra sinistri moderati e sinistri di estrema sinistra, tra ammiratori e detrattori dell'uno o dell'altro o dell'altro ancora ...
Ma è proprio necessario bisticciare sempre, essere aggressivi, offensivi, sarcastici o peggio x esprimere il proprio parere ?
Non so se Turigliatto ha fatto bene o male, non so se De Gregorio è peggiore di Turigliatto, non so è onesto o non è onesto promettere mari e monti ai propri elettori e poi fregarsene di loro e con estrema ipocrisia fare tutt'altro rispetto a quello che si era detto di voler fare, non so come andrà a finire xchè non sono una veggente, x fortuna, ma se continuiamo così, con queste liti e queste lotte da pollaio, non finiremo di sicuro granch'è bene, di certo ...
Perchè invece di fare tutti quanti i pavoni che allargano la ruota e si mettono in mostra, xchè invece di essere esibizionisti ed egocentrici al massimo, sempre al centro della scena, e l'uno contro l'altro armato, i politici non si rimboccano ben bene le mancihe, tutti quanti insieme, maggioranza e minoranza, e non cominciano a pensare seriamente al bene del paese e dei suoi cittadini ?
A noi tutti insomma che ne abbiamo piene le tasche di subire le bizze e le crisi infantili di questi signori istrionici e attaccabrighe, o come è di moda dire, voltagabbana, che, come diciamo noi in dialetto locale, un giorno sono su un melo e un giorno sono su un pero...
A noi che da bravi "pantalon" dobbiamo essere sempre quelli che pagano e mai nulla in cambio ricevono...
Sono tanti gli anziani con redditi da fame che faticano ad arrivare alla fine del mese, sono tanti gli anziani ammalati che hanno scarsa assistenza xchè mancano le strutture apposite, sono tanti gli ammalati che si devono curare spesso con i propri soldi, sono tanti i problemi che coinvolgono i giovani, a partire dal lavoro che manca o è precario, ma nessuno si preoccupa di risolverli...
E allora ? e allora creiamo uno stato socialmente forte, uno stato sicuro che pensi prima di tutto ai suoi cittadini, che tolga veramente la burocrazia , il clientelarismo, le opere faraoniche e le spese eccessive ed inutili, la violenza e la paura di non essere protetti , la paura di un futuro incerto e l'insicurezza x cupi tempi bui a venire ...
Uno stato che faccia delle leggi solide e sicure, che aiutino e permettano di vivere meglio, di vivere in libertà ed in democrazia, di vivere scegliendo come meglio vivere, senza dover sottostare ai dictat di un capo religioso sempre più integralista, di un capo di stato straniero, guerrafondaio, di un partito o di un leader, o di partiti o di leaders, politici, che parlano bene, ma razzolano male, a destra e a sinistra, senza distinzioni e senza colori vari !!!
Uno stato ed una classe politica seria e responsabile che impari a governare x il popolo o x la piazza, se preferite...non un branco di pagliacci da circo che fanno gli equilibristi con le parole, e basta
eh sì , basta. Perchè ne abbiamo proprio BASTA ....

sabato 24 febbraio 2007

Maurice Papon

Il 17 febbraio è morto a 96 anni in una clinica di Pontault-Combault, nella regione Seine-et-Marne, presso Parigi, Maurice Papon, il simbolo dei crimini contro gli ebrei della Francia di Vichy, l' 'unico alto funzionario francese ad essere stato condannato per complicità in crimini contro l'umanità e per aver collaborato con il regime nazista. Avrebbe dovuto essere ancora in prigione per la condanna a dieci anni di reclusione del 1998. Ma tre anni dopo l'arresto nel 1999,nel 2002, era stato liberato a causa delle sue precarie condizioni di salute. Una decisione che scatenò infinite polemiche in Francia. La corte d'Assise lo aveva condannato perché, in quanto segretario generale della prefettura di Bordeaux, organizzò il rastrellamento di circa 1.690 ebrei, 225 i bambini, poi avviati ai campi di sterminio nazisti in Germania, tra il 42 e il 44.
Una storia emblematica, la sua.
Nato nel 1910 entrò nel Ministero degli Interni nel 1935, dopo studi di Diritto.A partire dal maggio 1942 fino al 1944, come segretario generale alla prefettura della Gironda, ebbe l'incarico dei trasporti e l'Ufficio delle questioni ebraiche.
Al momento della Liberazione riuscì a farsi riconoscere come resistente e divenne uno dei vincitori a fianco del generale De Gaulle, che nel 1958 lo fece nominare questore di Parigi, dopo essere stato prefetto di Corsica dal 1947 al 1949, e successivamente in Algeria. Fu prefetto di polizia nella capitale x ben 9 anni. Nell'ottobre 1961, mentre infuriava la protesta delle colonie francesi, Papon ordinò la repressione degli algerini del fronte di liberazione nazionale. In 200 furono uccisi e gettati nella Senna e vi fu il dramma del metro Charonne con altri 9 morti. La carriera di Papon fu immediata: prima fu eletto deputato RPR e poi, nel 1978, ministro del bilancio del governo Valery Giscard d'Estaing.
Fino al 1981 quando un settimanale satirico, Le Canard enchaîné, ritrovò e pubblicò i documenti che provavano i suoi crimini e la collaborazione con i nazisti. Occorsero 16 anni di procedure x farlo pervenire davanti alla giustizia l'8 ottobre 1997. Il 2 aprile 1988, al termine del più lungo processo della storia della giustizia francese, e dopo una seduta di deliberazione di 19 ore, la Corte d'Assise della gironda lo condannò a 10 anni di reclusione criminale e alla privazione dei diritti civili per complicità in crimini contro l'umanità.
Nella sua opera "Vichy et les Juifs", Michaël Mardrus osserva: " Le problème de ces fonctionnaires était de maintenir une continuité du service public,en bons techniciens... Il n’était pas nécessaire d’être antisémite pour faire fonctionner une machine anti-juive." - trad. di erica: Il problema di questi funzionari era di mantenere una continuità del servizio pubblico, da buoni tecnici...Non era necessario essere antisemiti per far funzionare una macchina anti-ebrea -.
Nel corso del suo processo Papon affermò che dare le dimissioni significava disertare e che se non avesse obbedito agli ordini sarebbe stato rimpiazzato da qualcuno ben peggiore.
Nel 1999 fuggì in Svizzera x non costituirsi e finire in prigione. Il suo avvocato depositò un ricorso davanti alla Corte Europea dei diritti dell'uomo ma nello stesso giorno Papon du arrestato ed estradato nella prigione di Fresnes e quindi alla Santé.
Diverse domande di grazia furono rifiutate e il 13 ottobre 2004 il tribunale correzionale di Melun condannò Maurice Papon al pagamento di 2500 euro di multa x porto illegale della Legion d'Onore, in quanto l'insegna di commendatore della Legion d'onore gli era stata ufficialmente ritirata, con decreto presidenziale, il 18 novembre 1999 xchè persona condannata x crimini.
Gli archivi completi di quel famoso processo, unico e speciale, durato sei mesi possono essere letti, in francese, nel sito del giornale Sud Ouest, la cui redazione tenne un resoconto quotidiano sullo svolgimento del processo Papon : http://abonnes.sudouest.com/papon/
Le parti civili nel processo furono 35 singoli individui e 14 associazioni:
* Maurice-David Matisson, Jean-Marie Matisson, Yves Matisson, Esther Fogiel, Juliette Drai veuve Benzazon, Simon Haddad, Michel Slitinsky, David Slitinsky, Solange Senamaud veuve Torres, Reine Pariente épouse Salomon, Marie-Christine Mouyal épouse Etcheberry, de Bordeaux, Claude Michel Leon (Pessac), Alain Mouyal (Blanquefort), Jean Matisson (Paris), Ghislaine Griff épouse Levy (Reims), André Papo (Meurthe-et-Moselle), Jean-Jacques Grumberg, Pierre Grumberg, Nicole Grumberg (Yvelines), Jeanine Sztajner épouse Pinot, Hélène Sztajner épouse Girardot (Reims), David Stopnicki, Jean-Claude Stopnicki (Paris), Thérèse Stopnicki (Mulhouse), Jackie Alisvaks (Rhône), Eliane Alisvaks épouse Dommange (Hauts de Seine), Jean- Philippe Husetowski (Paris), Yvonne Elbaz épouse Cohen (Paris), René Jacob (Moselle), Armand Benifla (Hauts-de-Seine), Céline Stalkoski épouse Najman (Paris), Arlette Stalkoski épouse Epelbaum (Paris), René Panaras (Pau), Hersz Libra ch (Paris), Samuel Schinazi (Paris). Ils sont assistés par Me Gérard Boulanger, Michel Touzet et Arno Klarsfeld.
* MRAP (Mouvement contre le racisme et pour l'amitié entre les peuples), la LICRA (Ligue internationale contre le racisme et l'antisémitisme), la Ligue française pour la défense des droits de l'homme et du citoyen, l'Association cultuelle israélite de la Gironde, l'Association nationale des anciens combattants de la Résistance, la FNDIRP (Fédération nationale des déportés et internés résistants et patriotes), le Consistoire central-Union des communautés juives de France, l'association B'Nai B'Rith de France, l'Association des fils et filles de déportés juifs de France, SOS racisme, l'Association indépendante nationale des anciens déportés internés juifs et leurs familles, l'Amicale des déportés d'Auschwitz et des camps de Haute-Silésie, l'Association des anciens déportés juifs de France, internés et familles de disparus, la Fédération des sociétés juives de France et l'Union des étudiants juifs de France.
"Lorsque Maurice Papon aura été jugé pour les crimes qu'il a commis, je pourrai revenir dans le monde. A l'âge de 15 ans, quand j'ai dû porter l'étoile jaune, ce signe distinctif sur la poitrine, j'ai été rejeté dans l'immonde ",- Quando M.P: sarà stato giudicato x i crimini commessi,io potrò ritornare nel mondo. All'età di 15 anni, quando ho dovuto portare la stella gialla, questo segno di distinzione sul petto, sono stato gettato nell'immondo - confidava Maurice-David Matisson, la prima vittima ad aver testimoniato l' 8 dicembre 1981, con sua madre Jacqueline, deceduta durante il processo, suo figlio maggiore Jean-Marie e sua cugina, Esther Fogiel. Maurice-David Matisson aveva perso sua sorella e sua nonna. Dopo oltre cinquanta anni, Esther Fogiel portava nel suo sguardo triste il dolore dei suoi genitori, del suo fratellino di 5 anni, di sua nonna, degli zii e zie, dei cugini et cugine deportati prima a Drancy e poi ad Auschwitz.
Tutta la famiglia Matisson, Fogiel, Husetowski e Alisvaks, originaria di Riga in Lettonia e arrivata nel 1910 in Francia, il paese della libertà, dei diritti dell'uomo e della Rivoluzione, come diceva sempre il padre di Maurice-David, che aveva combattutto x la Francia nella guerra 14-18 . Nel 1991, Maurice-David Matisson ha scritto con Jean-Paul Abribat " Psychanalyse de la collaboration ", le syndrôme de Bordeaux 1940-1945, éditions Hommes et Perspectives.
Michel Slitinsky , 71 anni, che era sfuggito al rastrellamento del 19 ottobre 1942, e che fu il primo a denunciare la responsabilità dell'anziano segretario generale della prefettura della Gironde nell'arresto e nella deportazione dei 1 690 ebrei bordolesi tra il luglio 1942 e il maggio 1944, ha ricordato che i giovani che portavano la stella gialla avevano supplicato le autorità della Resistenza che avevano lasciato passare le autorità di Vichy tra le maglie della rete. " Aujourd'hui, c'est la démonstration que l'obstination de notre combat et de notre courage a été essentielle dans ce que nous venons de vivre. "- Oggi è la dimostrazione che l'ostinazione della nostra lotta e del nostro coraggio è stata essenziale -
" Notre bataille a été dure et longue ", - la nostra battaglia è stata dura e lunga- aveva confermato Me Gérard Boulanger, che aveva reso omaggio a Michel Slitinsky et Maurice-David Matisson per aver " su convaincre leurs proches que le devoir de vérité était sacré ". - saputo convincere i loro parenti ed amici che il dovere di verità era sacro-
Michel era una volta un giovane ebreo che sentiva parlare solo ucraino e yiddish nella bottega paterna del vecchio quartiere Mériadeck, a Bordeaux... cosa che non gli impediva d'essere particolarmente dotato in francese e d'essere generalemente tra i 6 primi alla scuola pubblica Saint-Bruno...
Sfuggito ai pogroms zaristi del 1912, Abraham Slitinsky, suo padre, capì immediatamente la gravità della situazione fin dalle prime misure antiebraiche de Vichy a Bordeaux. Il 5 gennaio 41, lo obbligarono a chiudere definitivamente le tende del suo negozio. Poco dopo, Michel si vide proibito l'accesso alla piscina Giudaica. La logica del genocidio era in cammino anche sul bordo stesso della Garonne.
Abraham, organizzatore nato e leader di uomini come lo sarà ben presto Michel, tentò di prevenire la minaccia moltiplicando i contatti in seno alla stessa communità ebraica che l'occupante e i suoi legami locali cercavano di dividere.
Dall' alto dei suoi 15 anni, in alcuni mesi, Michel scoprì gli aspetti più cupi e quelli più luminosi della natura umana. Suo padre pensava ad una fuga dall'altro lato della linea di demarcazione così vicina. Ma non aveva abbastanza soldi per pagare i "passeurs" e aveva paura soprattutto ad affidarsi a degli sconosciuti.
" On a beaucoup parlé de la solidarité juive... A l'époque, je n'ai pas vu les riches aider les plus pauvres... Ce qu'aurait tant souhaité mon père ! ", - Si è molto parlato - della solidarietà ebraica...All'epoca, non ho visto i ricchi aiutare i più poveri... Cosa che avrebbe tanto aiutato mio padre - afferma oggi quest'uomo libero, che non si sente di nessuna parte e non ha paura di dire ciò che è veramente stato.
La lucidità. Ma anche l'azione. Dal 1940, Michel e la sua banda di amici, molti dei quali non sono ebrei, mettono la loro energia dove possono. Confezionano e posano delle affiches che denunciano la collaborazione in piena Bordeaux, prendono d'assalto o cavi elettrici dei tramways che riportano i Tedeschi verso i loro quartieri...
Fatti d'armi da adolescenti che portarono presto Michel verso il maquis, la Resistenza francese, una volta che arrivò il tempo della fuga
Ma è nel 1945 che avviene il fatto più importante. Ferito in Alsazia, Michel è in convalescenza nella Bordeaux liberata, presso la madre e la sorella sfuggite alla deportazione. Un mattino, sua sorella Alice esce e incontra i due poliziotti bordelesi che,3 anni prima, erano andati in casa a toglierle dal letto. Abraham, il padre, non era mai ritornato.
Michel si precipita in strada, fotografa mentalmente i due visi,trova ben presto i loro nomi e li denuncia. Ignorando tutto di diritto, si dimentica di costituirsi parte civile. Dovrà aspettare lunghi anni prima di sapere che tutto era stato insabbiato.
Ma, molto presto, scoprirà che la memoria delle vittime è stata calpestata dalla nuova Repubblica . Anche l'immagine del suo " idolo ", de Gaulle, scompare alla vista dei collaboratori che inquinano l'atmosfera della Liberazione.
Alla fine della guerra, Michel seppe che doveva ormai contare su se stesso e sui suoi simili : gli umili, i senza-gradi, i disinteressati, i " cittadini "... Mentre cambierà più volte lavoro, si sposerà ed avrà una famiglia, passerà il suo tempo
Da un archivio all'altro, da una conferenza all'altra, svilupperà i suoi dossiers e la sua rete d'informazioni attraverso i confini internazionali. Fino ad arrivare al nome di Papon, di cui si occuperà x sempre...
" Au début, je recevais des lettres où on me disait : "Il faut pardonner, il a tel âge." Maintenant, on me dit : "Bravo, félicitations, c'est très bien" ", ha testimoniato Juliette Benzazon, che ha perso 16 membri della sua famiglia
" Maurice Papon, dès sa prise de fonction, aurait acquis la conviction que l'arrestation, la séquestration et la déportation de juifs vers l'Est les conduisaient inéluctablement à la mort (...), même s'il a pu demeurer dans l'ignorance des conditions exactes de leurs souffrances ultimes et des moyens techniques utilisés pour leur donner la mort ". " Nous rentrons dans un système de victimisation ", ont également prévenu les avocats des parties civiles : " Le bourreau va tenter de se transformer en victime ". " Nous n'allons pas davantage laisser s'installer une réalité fictive entre la mémoire résistante et la mémoire juive. Maurice Papon n'était pas un résistant. Il n'y a pas un résistant qui ait déporté des juifs. " " Ce procès doit également être éducatif. Il faut que la jeunesse sache ce qui s'est passé pendant cette période afin que plus jamais cela ne se reproduise ", espère le grand rabbin Claude Maman.
Dopo l'annucio della morte di Papon Michel Slitinsky, che ha oggi 82 anni, si è dispiaciuto che anche altri collaborazionisti non siano stati processati ."Si Papon a été poursuivi, souligne-t-il, on a laissé 44 autres haut fonctionnaires selon les archives allemandes qui ont fait le même travail que lui et ont été de fidèles collaborateurs des Allemands".
"Moi, j'aurais souhaité qu'il y ait d'autres Slitinsky pour les poursuivre dans les autres villes de France", a-t-il dit.
La storia spesso ci ha mostrato come i grandi crimini siano rimasti impuniti. Maurice Papon, che non ha mai avuto il minimo rimorso, neppure x quei 225 bambini che avrebbe potuto salvare, dimenticando la lista dei loro nomi in un cassetto, è stato condannato, grazie al coraggio e alla perseveranza di Michel Slitinsky, che ha creduto in se stesso e nella giustizia degli uomini, ma è vissuto sempre protetto, anche dalla solitudine delle sue vittime, che non hanno mai dimenticato e non hanno mai perdonato il loro carnefice, xchè mai lui ha chiesto loro perdono !

Libertà di Blogger

In Egitto è stato condannato a 3 anni di carcere x aver oltraggiato l'Islam e ad altri 12 mesi x aver calunniato il presidente Hosni Mubarak un giovane blogger di 22 anni, Abdel Karim Suleiman, conosciuto con lo pseudonimo di Karim Amer.
Il giudice che lo ha condannato ha dichiarato : " Sul suo sito il blogger ha sostenuto che l'islam fomenta il terrorismo, l'odio e l'omicidio".
Il giovane blogger fu arrestato nel novembre 2006 dopo un attacco molto accesso contro l'università Al Azhar, la più alta istanza del sapere sunnita.
Amnesty International è intervenuta stigmatizzando la condanna :" Le autorità egiziane devono proteggere il pacifico esercizio ddella libertà di espressione, anche se i punti di vista espressi possono sembrare offensivi " e ha considerato pertanto il giovane blogger " un prigioniero di coscienza ".
Spero che anche gli altri blogger che mi leggono abitualmente riprendano questa notizia xchè una condanna così pesante è lesiva della libertà di pensiero di un uomo ed è un precedente senz'altro molto negativo x tutta la comunità blogger internazionale.
Se qualcuno invece vuole firmare la petizione per richiedere la sua liberazione, può seguire questo link: http://www.petitiononline.com/KAmer/

martedì 20 febbraio 2007

Tutto è permesso ma....

Ultimamente diversi bloggers sono stati, o state, costretti a mettere il controllo dei commenti xchè molti di quelli che hanno ricevuto erano insulti minacce o addirittura promesse di ...morte
Ognuno è libero di agire come preferisce, anche in modo aggressivo e violento, ma sicuramente il non rispettare le opinioni altrui e gli altri blogs e bloggers non è certo un grande segno positivo di civiltà e di tolleranza
Nei giorni scorsi invece io ho controllato come faccio sovente le statistiche collegate al mio sito PupazziePensieri e ho notato, tra i siti che sono passati a visitarmi, che ce n'era uno particolare
Mi sono incuriosita e ho cliccato sopra
Ecco cosa ho trovato - la pagina è visibile e si possono leggere tranquillamente tutte le voci e poi entrare in una specifica e leggere pure i messaggi scritti anche se non si è fatto il login e l'iscrizione -
Il forum di Notte prima degli esami Nome della Categoria Topics Posts Ultimo post Tutti i forum
Insultami! Tutti i soprannomi dei tuoi professori
Sono entrata in questa voce, naturalmente, a dare un'occhiatina xchè , vabbé che oggi è tutto permesso, ma ... non lamentiamoci poi se i 16enni mettono le mani addosso alle prof e le fotografano mandandole su You Tube, visto che gli si crea addirittura un bel forum x insultarli!!!!
Questi sono alcuni dei post che ho trovato ... Se volete dare un'occhiata ad ognuno e leggerli , andate nel sito sopra linkato e vedete pure quante volte sono stati letti ... poi fatemi sapere cosa ne pensate voi al riguardo . Io dico solo NO COMMENT xchè trovo squallido istigare i giovani a non avere nessun rispetto x chi spesso cerca di dar loro dei valori culturali ed etici , oltre che un rapporto di stima e di fiducia ...
*siete mai andati a letto con uno sposato?
*figure di merda
*I miei CAAAAAAARI professori
*I CONTRANOMI DEI PROF DELLA GALLOZZI
*Il soprannomi dei miei prof
*gli esami di 3 media
*quando l'amicizia...
*soppranomi dei prof
*Come li chiamate i vostri professori?
*Carnevale
*sono nuova!!!
*diminutivi I professori...
un saluto ed un grazie molto sentito alle oltre 500 persone che sono passate dal blog al sito in questi ultimi giorni : spero di esservi piaciuta erica

Libertà e Democrazia















Antonio Gramsci nel 1917 diceva :
" Ciò che avviene, non avviene tanto xchè alcuni vogliono che avvenga, quanto xchè la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, raggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo"-
Molto più recentemente anche Tiziano Terzani affermava:
"Tutti diventiamo sempre più complici del più semplice dei crimini: l'indifferenza"
In questi ultimi anni in alcuni casi l'indifferenza ha raggiunto forse limiti eccessivi, ma in altri casi persone singole o gruppi ben compatti hanno dimostrato che non vi è indifferenza quando si vuole difendere la libertà e la democrazia, intese come garanzia della dignità e di pari diritti ed opportunità x tutti gli individui di una comunità.
Prima le manifestazioni pacifiche dei NOTAV in Val Susa, nonostante i pestaggi della polizia a persone anziane a donne e a padri di famiglia, ed ora quella di Vicenza di sabato scorso, che gli allarmismi e le prese di posizione persino di alcuni rappresentanti del governo, che minacciavano addirittura l'uso delle " maniere forti" in caso di incidenti !, avevano posto allo stesso livello della tensione del " terrore" del G8 di Genova, fanno riflettere non solo x la mancanza più completa di comunicazione tra chi governa e chi è costretto a subire decisioni cadute dall'alto, ma soprattutto x il divario che si crea tra i cittadini e i politici ed i loro interessi contrastanti.
Mi sembra quasi assurdo leggere x esempio che la console statunitense a Milano si dica disponibile a dialogare con i manifestanti di Vicenza, in particolare con le donne che hanno creato i comitati antibase americana a Ederle, ma poi afferma subito dopo che comunque la base si farà e sarà ampliata !!!
Così come si sta cercando un colloquio con i sindaci ed i comitati NoTav ma poi a turno i vari Ministri attuali, proprio come quelli dell'altro governo ( cambia il colore ma non cambia la sostanza ?! ) affermano ad ogni piè spinto che la Tav si farà!!!
Quali sono i veri interessi, economici, oltre che politici, che muovono le fila di queste scelte così drastiche ?
Xchè non ci si preoccupa dell'impatto ambientale a lungo termine che queste scelte hanno sui territori locali, sulle popolazioni, sulla loro salute e sulla loro vita?
E' così importante avere una linea ad alta velocità quando si ha già una linea ferroviaria con dei treni, italiani, sporchi mal messi in perenne ritardo ecc ecc ? Si sta tra l'altro ampliando un'autotrada, la Torino- Milano, con altre due corsie che sembrano il duomo di Milano x lunghezza dei tempi, x i disagi agli automobilisti e x i costi ormai iperbolici, x non parlare poi del problema dei Tir che vanno al Fréjus x passare in Francia e inquinano tutta la Valle di Susa...Un controsenso unico, l'autostrada a 4 corsie con la crisi del petrolio e l'inquinamento da combattere con ferrei orari dragoniani di movimento cittadino, che obbligano a rottamare 3 /4 delle auto dei Piemontesi, e i Tir che finiranno quasi tutti sulle rete ferrata x risolvere i problemi attuali.
E Vicenza? è proprio necessario avere una nuova base americana con aerei da guerra qui in Europa? si parla tanto di ricaduta sul lavoro e sui guadagni x i Vicentini , ma quali saranno poi in effetti questi guadagni ? Ci sono tanti, molti, troppi controsensi in ognuna di queste storie e quello che stride è la lontananza e l'incomprensione tra i governanti, gli imprenditori,i commercianti, i politici locali da una parte e i comuni cittadini, quelli che pagano le tasse e votano, dall'altra.
Non lasciamo sole queste persone, manifestiano con loro, se non insieme fisicamente, almeno con le parole, con i nostri blogs, e quando saremo di nuovo in una cabina elettorale manifestiamo il nostro dissenso votando chi effettivamente fa i nostri interessi, chi promette e poi mantiene, chi rispetta l'opionione dei propri elettori, senza se e senza ma, senza tentennamenti, senza repentini cambiamenti di vela, di opinione, di interessi, i propri di solito, o quelli di una nazione straniera imperialista che impone i suoi diktat di guerra, uniti con quelli di uno stato religioso che pretende di comandare tutti dando dogmi e leggi etiche e morali che spettano di diritto alla laicità ed alla coscienza personale di ognuno ...
Non restiamo indifferenti, non abdichiamo, non smettiamo mai di lottare, pacificamente, non lasciamo fare agli altri, non abbassiamo le bandiere della volontà dell'intelligenza del libero arbitrio e della felicità individuale Solo così potremo sempre vivere i veri valori sociali civili etici della libertà e della democrazia, nostra e degli altri !
Non lasciamola sola a fare house music ... lei ha avuto il coraggio di esserci !

lunedì 19 febbraio 2007

Cymbidium


Oggi pomeriggio sono scesa a bagnare le orchidee e ho fotografato le cymbidium che stanno fiorendo insieme, bellissime e stupende con i loro colori e le loro forme

sabato 17 febbraio 2007

Sul trenino bianco e blu

L'altro ieri la prima pagina della cronaca locale del Vco sul quotidiano La Stampa riportava una notizia insolita.
Il presunto ideologo delle nuove Br, Alfredo Davanzo, arrestato nei giorni scorsi, era stato pedinato nel novembre scorso su uno dei treni bianchi e blu della Vigezzina, la linea ferroviaria che collega l'Ossola con la Svizzera. Il cinquantenne brigatista trevigiano era latitante in Svizzera e il 12 novembre era partito da Locarno ed era arrivato a Domodossola confuso tra i turisti che abitualmente vengono in Italia usando i comodi e bellissimi trenini che attraversano la pittoresca valle Vigezzo. Da Domo era poi ripartito in treno x Milano. L'operazione era stata tenuta segreta e solo ora si sa che la nostra zona era stata ritenuta dai terroristi la migliore x far rientrare in Italia Davanzo.
La Val Vigezzo, una delle valli più belle dell'Ossola, detta anche la valle dei Pittori, è famosa x le sue bellezze naturali e x essere l'accesso privilegiato alla Val Grande, l'area wilderness più vasta d'Italia.
Nell'estremo lembo nord-orientale del Piemonte,a pochi chilometri dalla Svizzera, la valle ha 7 comuni e tante frazioni, mete turistiche e sportive, in particolare Santa Maria Maggiore, famosa x le sue piste da sci di fondo. Re è invece meta di pellegrinaggi al celebre Santuario dedicato alla Madonna del Sangue, il miracolo avvenuto nell'aprile 1494.
La valle fu sempre terra di emigrazione, in particolare da qui partivano gli spazzacamini che raggiungevano tutti i paesi italiani ed europei, lasciando x mesi e mesi da sole le donne ed i figli, che vivevano dei proventi della terra e dei boschi. Da qui partì anche Jean Maria Farina, l'intraprendente migrante che diffuse in tutta Europa l'acqua di Colonia.
E' una valle ricca di storia e di tradizioni folkloristiche e ancora si ricordano le streghe la cui caccia iniziò nel 1621 o i contrabbandieri che attraversavano le montagne a piedi, rischiando ogni volta la vita sugli impervi sentieri, là dove ora salgono solo gli appassionati x raggiungere i diversi bivacchi sparsi un po' ovunque.
La valle è attraversata da una linea ferroviaria, iitalo-svizzera, che dal 1923 segue il percorso dell'antica via del mercato, che porta da Domodossola a Locarno attraverso la Vigezzina italiana e le Cento Valli svizzere. Un percorso bellissimo e molto suggestivo, che attraversa prati, boschi, topie, baite, piccoli villaggi suggestivi. I piccoli treni bianchi e blu si fermano puntualissimi in tutte le stazioni diverse volte al giorno. Un viaggio ed una passeggiata piacevoli soprattutto d'estate, quando si arriva a Locarno e si rientra con il battello che attraversa il Lago Maggiore fino a Verbania, a due passi dalla fermata degli autobus di linea che servono il Vco e la Stazione ferroviaria x Milano ed il Sempione.
da Ericablog 2 settembre 06 : Anche quest’anno in Val Vigezzo, una delle valli più belle dell’Ossola, è iniziato il raduno degli spazzacamini provenienti da ogni parte del mondo. E’ il 25° incontro e proseguirà fino a lunedì
x arrivare in Val Vigezzo si passa da Domodossola e poi si sale lungo la stretta strada che si inerpica sulle montagne , ma si può anche prendere uno dei bellissimi trenini della Vigezzina, la linea ferroviaria locale, ben tenuta e frequentata tutto l’anno da tanti turisti e dai lavoratori frontalieri, che partono dalla stazione internazionale di Domo ed arrivano fino a Locarno, in Svizzera, sul lago Maggiore
Lo spazzacamino è un mestiere antico che ormai non esiste più ma che conserva tutto il suo fascino. Gli uomini neri, sporchi di fuligine, che salivano sui tetti a pulire comignoli e canne fumarie, sono ancora nella memoria di tutti noi. La Val Vigezzo è una terra di uomini neri ed ha una lunga storia di emigranti spazzacamini
Fin dalla prima metà del ‘500 molti valligiani emigrarono verso i grandi centri urbani e all’estero x svolgere il loro lavoro di spazzacamini.Ed erano molte le famiglie della Valle che cedevano in affitto i loro figli di 6, 7 anni a padroni che li portavano in giro x svolgere la pulizia delle canne fumarie. Questi bambini venivano chiamati ” Rusca ” ( in dialetto locale la u di Rusca si legge come la u francese; rusca viena dal verbo ruscà che significa lavorare, molto, tanto ) . A Malesco, uno dei paesi della Valle, c’è il monumento intitolato al piccolo Rusca Faustino Coppini, un giovane vigezzino di Re, morto nel 1931 a soli 14 anni, fulminato dai fili dell’alta tensione mentre puliva un camino nel Milanese
Quest’anno i 1186 spazzacamini iscritti al raduno, e provenienti da varie nazioni europee ed extraeuropee, scopriranno anche una targa davanti alla casa del piccolo Rusca. A Santa Maria Maggiore, una delle stazioni sciistiche dell’Ossola più belle e più conosciute, con una pista di sci di fondo che si snoda suggestiva tra i boschi e la piana, che si trova il museo dello spazzacamino. Ed è qui che domani avrà luogo la tradizionale sfilata degli uomini neri, armati di raspe. scope, spazzole, funi, scale ed altri ferri del mestiere, con l’accompagnamento di gruppi folkloristici e bande di musica locali. L’Associazione Nazionale Spazzacamini , come x il primo raduno di 25 anni fa, emetterà anche un annullo filatelico in vendita durante la manifestazione

Guido Rossa

Guido Rossa fu assassinato dalle BR il 24 gennaio 1979 a Genova.
Era un operaio sindacalista dell'Italsider, un uomo coraggioso, che aveva denunciato Francesco Berardi, uno dei postini delle brigate rosse all'interno della fabbrica in cui lavorava.
Nel libro Guido Rossa, mio padre, ed BUR, sua figlia Sabina ricostruisce dopo quasi trent'anni la storia di suo padre e quell'omicidio che avrebbe lasciato un segno profondo nella lotta al terrorismo brigatista.
Dopo anni di rimozione e di omertà, la ricerca accurata di Sabina Rossa, le sue indagini ed il suo coraggio hanno fatto affiorare verità e segreti di un'epoca tragica e dolorosa.
Questo libro è una lettura estremamente importante x chi vuole approfondire la conoscenza degli anni di piombo. Gli incontri di Sabina, alla ricerca della figura del padre, ucciso quando lei aveva 16 anni, e dei perchè della sua morte con ex brigatisti, da Guagliardo che gambizzò Rossa nell'agguato, a Curcio, Franceschini e Nicolotti, compagni di partito ed operai, magistrati carabinieri e forze dell'ordine sono una testimonianza unica e speciale x il valore storico ed umano che esse rappresentano.
In questo suo percorso di approfondimento Sabina incontra persone le cui testimonianze permettono di ricostruire la storia del nostro paese, in particolare dal 1964 al 1979, e la tragedia di quegli anni in cui " venne portato un attacco eversivo di estrema gravità alle istituzioni democratiche e alla libertà, che provocò forti tensioni e problemi... Gli anni dei tentativi di colpo di Stato del generale Di Lorenzo, di Valerio Borghese, delle stragi fasciste con la mattanza nelle banche sui treni e nelle piazze. Gli anni delle trame piduiste e del piombo delle brigate rosse, con un numero impressionante di morti e di feriti "
Al termine del suo percorso Sabina scoprirà alcune verità a lungo taciute, in particolare la presenza di una quarta persona al momento dell'agguato, quando Dura, l'assassino, amico di Moretti, ritornò indietro x sparare al cuore di Guido Rossa, e di cui nessuno mai aveva detto nulla,o il ruolo segreto avuto da suo padre all'interno del Pci, in quella sorta di Intelligence riservata, impiegata inizialmente x fronteggiare il pericolo di un colpo di stato della destra e passata poi a impedire l'espandersi delle BR.
Anche in questo libro ci si chiede se valeva veramente la pena di sacrificarsi e di sacrificare la vita x uno Stato che tanto spesso si è dimostrato ingeneroso nei confronti di chi lo ha servito fedelmente o addirittura ha protetto i segreti dei carnefici.
Nei racconti e nelle ricostruzioni di Sabina Rossa vi sono spesso parole inquietanti sulle connivenze e sulle complicità degli apparati dello Stato, sul doppio fondo e sui legami esteri delle BR, in particolare con l' Hyperion di Parigi, sull'atteggiamento ambiguo della vigilanza Italsider, sulla paura di chi era a livello medio- alto nell'azienda e sentiva la minaccia delle attività di controllo de Guido, sulle simpatie di queste categorie non operaie per le attività sovversive dei terroristi,con l'imput di ucciderlo partito addirittura dal cuore della fabbrica.
Molte domande restano ancora senza risposta ma molto è riuscita ad ottenere questa coraggiosa donna x arrivare alla verità
Grande e tenace come suo padre, la cui lungimiranza il coraggio e la coerenza con se stesso, con i suoi principi e con i suoi ideali ha fatto sì che lui non si tirò indietro, lui non scappò, lui non ebbe paura. Affrontò la morte, una morte preannunciata e "voluta"!, con consapevolezza
Anche Sabina si è chiesta come me lo sono chiesta spesso anch'io chi ha veramente tirato le fila, chi ha usato e strumentalizzato quella generazione di giovani, di sinistra, ma non solo, armandoli e mandandoli allo sbaraglio in una guerra folle senza speranza.
Alcune sue scoperte sono veramente sensazionali e lasciano senza fiato.Un libro da leggere x saperne di più, x non dimenticare tante mortie assurde, tante vittime innocenti, tante vite spezzate, comprese quelle dei tanti giovani rovinati dall'ideologia, da poteri occulti, da una distorta idea di rivoluzione politica e sociale, finiti in carcere o latitanti o morti ammazzati da ex compagni di lotta, nell'indifferenza dei secondini.
Ne valeva la pena? Ne valeva veramente la pena che tanti miei coetanei abbiano rovinato la loro, e la nostra ,gioventù con la strada sbagliata della violenza e del terrorismo ? ne valeva la pena di finire x anni ed anni in prigione, assassini e carnefici e complici di oscure trame ? Si renderanno conto, dopo tanti anni , di essere stati delle pedine, di essere stati usati, di aver buttato via i loro anni migliori x nulla? Ne valeva la pena ?

venerdì 16 febbraio 2007

I Silenzi degli Innocenti

Oggi pomeriggio ho letto tutto d'un fiato un libro appena acquistato, I silenzi degli Innocenti di Giovanni Fasanella e Antonella Grippo ed BUR.
Un libro sugli anni di piombo con 18 testimonianze delle vittime del terrorismo rosso o nero in Italia, dai rapiti o gambizzati delle Br o dei gruppi armati proletari ai superstiti delle stragi fasciste dell'Italicus e di Piazza della Loggia di Brescia, dai parenti dei poliziotti e delle vittime, in primis Bologna, ai figli dei morti "politici", da Aldo Moro al giornalista Tobagi, dal maresciallo Berardi di Torino al magistrato di Genova Francesco Coco, e a quelli degli " innocenti", come Lino Sabbadin .
Un libro con tante voci e tanti diversi modi di affrontare la morte violenta, il dolore, la salvezza miracolosa o l'incubo di una strage devastante, ma un solo, unico filo conduttore: il silenzio e l'obblio imposto alle vittime ed ai loro familiari, la memoria di chi ha vissuto quegli orrori, il senso di abbandono da parte dello Stato, uno Stato talvolta ambiguo e sospetto, se non complice, di quel lungo periodo volutamente dimenticato.
In questi ultimi anni si è dato un grande spazio ai carnefici di quegli anni, ai protagonisti negativi, usciti dal carcere o neppure mai entrati, agli assassini protetti dai " cattivi maestri" che li avevano indottrinati e gli avevano messo in mano un'arma, ancora presenti ma ben nascosti. I mass media intervistano ex terroristi," nuovi eroi di cartapesta, nuove star del firmamento televisivo, che scrivono libri e pontificano", ma nascondono segreti e verità e misteri mai risolti.Molti di loro non hanno mai chiesto perdono, non si sono mai pentiti dei morti e delle stragi impunite, del sangue versato senza pietà alcuna.
I silenzi delle vittime e degli innocenti, che con grande compostezza e dignità non cercano commiserazione, benefici o privilegi, sono ancora più assordanti nella loro ricerca di giustizia e verità, di chiarezza e di informazioni vere.
Loro chiedono allo Stato l'abolizione del segreto di stato, la declassificazione dei documenti delle indagini e dei processi di quasi vent'anni di lotta armata e di attentati e stragi , dal 1969 al 1987.
Loro vogliono trovare una risposta ai tanti xchè ancora insoluti, al di là di quei muri di gomma innalzati dalle istituzioni, che impediscono di fare nomi, di indicare tutte le responsabilità dei terroristi e dei loro mandanti, anche stranieri.
Solo la verità può aiutare queste persone a seguire la via della memoria e del perdono e della riconciliazione con i propri carnefici, ma l' immaturità di uno stato democratico che rimuove e dimentica e non sa fare i conti con la propria storia, errori e stragi e guerra civile del dopo 68 compresa, non aiuta quel processo di crescita fondamentale x venire fuori dall'illegalità e dalle scorrettezze di una cultura e di un mal costume molto negativi.
Alcuni dei testimoni delle interviste evidenziano soprattutto il fatto che non si è mai fatta chiarezza xchè molti terroristi erano figli di una borghesia che ha protetto se stessa ed il suo futuro.
Una tesi senz'altro interessante x un libro che in ogni pagina fa riflettere e apre nuovi orizzonti su quegli anni di piombo x me tanto spesso incomprensibili.
E' stato con estrema commozione che ho letto i ricordi dei chi era a Bologna quel 2 agosto 1980 e nella lista dei morti della strage alla stazione ho ritrovato il nome del mio vicino di casa, che anche lui era x caso su quel treno della morte.
Altri nomi di morti o feriti mi hanno riportata agli anni 70, ai miei anni universitari di Torino ed al terrore sparso in tante parti della città da quei ragazzi della mia età, il cui odio e la cui follia, ben strumentalizzati da " cattivi maestri", ha reso triste la mia gioventù e quella di una intera generazione.
Alcuni di loro sono ora addirittura al governo, ma io mi chiedo sempre come possano convivere così tranquillamente con il sangue versato dalle loro vittime in nome di una causa assurda e vergognosa e completamente inutile.
E come possano ancora coprire i loro mandanti e le loro bugie !

Il Plotone Volante

Dopo le polemiche tra la Croazia e l'Italia x le parole del Presidente della Repubblica in occasione della giornata delle foibe, il 10 febbraio scorso, ho letto qua e là, in vari blog e quotidiani storie della seconda guerra mondiale,e in particolare storie sugli Italiani " brava gente" nei territori occupati della ex Yugoslavia.
Non avevo mai sentito parlare o letto nei libri del «plotone volante», x esempio.
" Nel periodo fra il '41 e il '43 il cosiddetto Tribunale speciale per la Dalmazia era stato soprannominato così e lo componevano quattro militari, che si spostavano veloci da un capo all'altro del Paese, rivendicando potestà retroattive, condannando in pochi minuti e ordinando fucilazioni immediate. Fra l'inizio del processo e le esecuzioni non trascorrevano più di tre ore. Le vittime furono centinaia."
Le ferite della seconda guerra mondiale sono ancora aperte e le fosse ricoperte da strati di terra troppo sottili. Sono pagine dolorose e spesso sconosciute della storia recente. Alcune di queste pagine riaffiorano da servizi di settimanali e siti internet croati e certo a rileggerle non c'è da essere orgogliosi della nostra storia recente.
" Quella del «plotone volante» è una vicenda che nel dopoguerra la «Commissione per l'accertamento dei crimini dell'occupatore» ricostruì a fondo. I componenti il tribunale speciale - generale Gherardo Magaldi , tenenti colonello Sorrentino e Caruso, sottotenente Centonze, pubblico accusatore - erano stati denunciati come criminali di guerra ma non subirono mai un giudizio.Il tribunale piombava per ogni dove, organizzava simulacri di processi, ordinava fucilazioni. Lo stesso procuratore generale militare Umberto Maranghini si lamentò delle sue attività e raccontò un aneddoto agghiacciante: il generale Magaldi una volta avrebbe fatto una partaccia al colonnello che comandava la guarnizione di Cattaro: «Mi hai fatto spostare per ordinare soltanto sei fucilazioni? Per meno di dieci io non mi muovo...». La commissione croata ricostruì l'assassinio di centinaia di civili, la distruzione di interi villaggi, la morte di migliaia di internati. Gli italiani denunciati per crimini dopo la seconda guerra mondiale furono 1992, nessuno di essi venne mai condannato poichè nel frattempo Slovenia, Croazia e Montenegro erano divenute parti di uno Stato comunista."
Ogni medaglia ha il suo rovescio e bisognerebbe sempre tenerne conto, soprattutto quando, dopo oltre 60 anni, si vogliono ricordare gli orrori di una vendetta, ma si sono seppellite infamie impunite ed un passato poco limpido che hanno allontanato la verità e la giustizia ...
Mi chiedo sempre se è giusto poi considerare alla stessa stregua le vittime ed i carnefici , le vittime innocenti e gli assassini colpevoli di massacri e di orrori agghiaccianti, di qualunque parte essi fossero !

Petizione Esenzione Copyright Scuola

È iniziata il 28 gennaio scorso una petizione promossa da ANITEL, Educazione&scuola, TerritorioScuola, Scuolaidea.it, Didaweb, Nonsoloscuola, vbscuola.it con la raccolta di firme per chiedere “al Ministero della Giustizia, al Ministero della Pubblica Istruzione, al Ministero dei Beni Culturali" che la Scuola, nell'ambito della propria e specifica funzione educativa, formativa e didattica, sia esentata dal COPYRIGHT in situazioni non profit e che gli insegnanti vengano equiparati alle categorie che possono beneficiare gratuitamente di opere artistiche nel contesto professionale, senza fini di lucro.
Quella relativa al copyright è una questione importante e controversa. In attesa che anche nell'ambiente scuola si diffonda il "permesso d'autore" (copyleft) che si è mostrato fondamentale nel mondo del software e che permette a chiunque di eseguire un programma, copiarlo, modificarlo, e distribuirne versioni modificate, a patto di non aggiungere restrizioni, in maniera tale che anche le versioni modificate continuino ad essere libere, è indispensabile che in alcuni ambiti e specifici contesti, come quelli della scuola e della formazione, sia garantita la possibilità di riprodurre un quadro, una musica, senza per questo subire i guardiani del diritto d’autore.
Come specificano i promotori della petizione “la SIAE, applicando alla lettera una legge le cui origini risalgono all'anteguerra (legge del 22/4/1941, n. 633 e successivamente adeguata con la legge 22 maggio 2004, n. 128) e non individuando alcuna differenza tra uso didattico-formativo-istituzionale e uso commerciale, pretende il pagamento di diritti d'autore su opere protette. In particolare essa sostiene che l'utilizzazione, anche parziale, di un'opera costituisce lesione del diritto morale dell'autore e che la riproduzione non autorizzata delle opere in questione lede gli esclusivi diritti patrimoniali che la legge riconosce agli stessi”.
Le conseguenze di una tale rigidità interpretativa della norma sono tante, dalla possibilità che qualunque sito o blog scolastico o didattico che utilizza immagini, musiche, testi protetti da copyright rischi multe onerose quando non di chiudere all’aumento dei costi di qualsivoglia saggio di fine anno. Senza contare i condizionamenti che in questo modo vengono imposti alle competenze professionali e alla libertà didattica degli insegnanti e alla funzione formativa della Scuola.
Se siete interessati e volete firmare la petizione, cliccate qui

http://www.didaweb.net/firma3.php

lunedì 12 febbraio 2007

Amore Single !

balliamo nel buio
sino a che si spegne la luce
balliamo nel buio
e ben presto è la fine
volteggiamo stupiti di essere qui
il tempo fugge
oggi ci siamo
domani no...
cercando la luce
di un nuovo amore
che rischiari la notte
ho te
amore
e
insieme
possiamo affidarci alla musica
ballando nel buio....
Si può amare ma non essere amati, si può amare l'amore senza avere un amore...
A tutti i single e a tutte le single che il 14 febbraio non festeggeranno la Giornata , sempre più commerciale, dell' Amore con un o una partner, e che saranno quindi soli e sole, dedico la poesia e le rose qui sopra
Io sono una single felice e vivo in pace e in amore con me stessa e con il resto del mondo
spero che anche voi single siate ugualmente felici e se non lo siete, pensate a tutti e a tutte i/le non single che sono insieme ma che sono soli/sole ugualmente xchè a volte si può essere più soli in compagnia !!!
e non è un giorno di festa commerciale che aiuta un amore a crescere e a vivere eterno x tanti giorni a venire ... un amore ha bisogno di alimentarsi un pochino alla volta, ogni giorno di più, nell'affetto nella gioia nel rispetto reciproco, nella speranza che anche il suo amore sia intenso e profondo in egual misura e cammini parallelo accanto, sempre e comunque, nella buona e nella cattiva sorte, nel dolore e nella serenità, nella buona e nella cattiva salute...
se non c'è questo amore, meglio soli, meglio sole che infelici in due !

domenica 11 febbraio 2007

Violenza Genitori Geni

Sempre più sovente episodi di violenza giovanile diventano cronaca quotidiana e fonte di dibattito x esperti e non nelle varie trasmissioni televisive pubbliche e private.
Non è ancora cessato lo scalpore x il 17enne accusato di omicidio di un poliziotto durante gli scontri allo stadio di Catania, a cui sono seguite, come al solito, interviste al colpevole, al genitore del colpevole, all'avvocato difensore del colpevole, con polemiche accuse controaccuse ecc ecc e prese di posizione varie e variegate, che già un nuovo articolo ha messo in evidenza la prepotenza e l'aggressività di 3 giovani, extracomunitari questa volta, che in una scuola superiore di Torino hanno picchiato un insegnante di inglese intervenuto a bloccarli.
Ciò che ha suscitato anche qui notevoli perplessità e prese di posizione sono state le successive dichiarazioni ai giornali dei tre violenti e le parole del preside, che forse in buona fede voleva difendere il buon nome della scuola e gettare acqua sul fuoco, come si suol dire, x tranquillizzare i genitori di tutti gli alunni, ma che in effetti ha sollevato un ulteriore polverone xchè ha minimizzato la gravità dell'episodio, proteggendo quindi le violenze degli adolescenti e sminuendo l'operato dello stesso insegnante,che, finito in ospedale, oltre al danno, fisico, ha avuto pure la beffa, morale, di venire quasi colpevolizzato x essere intervenuto contro i 3 energumeni!!!
A Bari,invece, come ultimissima notizia, un preside che aveva sequestrato dei telefonini in una scuola media, è stato aggredito fuori da scuola dai genitori e sono dovuti intervenire i carabinieri a sedare la rissa!
Non è facile lavorare a scuola con ragazzi aggressivi e violenti, che spesso minacciano, picchiano e provocano, bisogna non subirli, mai, xchè altrimenti si instaura un meccanismo di paura che porta a conseguenze gravi, anche x gli adulti, ma si deve sempre fare in modo di incanalare i loro pessimi modi di essere e di agire in attività specifiche che smussino, controllino ed impediscano la violenza ed il suo crescere.
A questo però si deve arrivare tutti assieme, in modo uniforme, con gli stessi criteri e gli stessi modi xchè se qualcuno dissente o agisce in altro modo, si da' la possibilità ai ragazzi violenti di agire impunemente e di peggiorare la situazione creando un clima inaccettabile di soprusi e arroganza nei confronti dei più deboli, una spirale da cui non è facile venirne fuori.
Alcuni adolescenti hanno purtroppo pessime abitudini che si portano appresso da tanto tempo, talvolta persino dalla scuola materna, e che provengono non dalla scuola ma dalla famiglia.
Perchè è la famiglia che il più delle volte imprime profondamente abitudini negative nei ragazzi o nelle ragazze - talvolta più aggressive dei maschi e più accanite e sistematiche nell'attaccare, a parole o fisicamente, e nell'umiliare un compagno o una compagna di classe!!! - fin dalla più tenera età.
Un'educazione troppo rigida o al contrario troppo permissiva fa molti più danni di quanto non si pensi e la scuola spesso si ritrova impotente a porvi rimedio.
Sempre più emerge anche nei giovanissimi l' indifferenza x le vittime, l'emarginazione dei diversi o dei deboli, la stima e l'ammirazione x i violenti, visti come i forti, i vincenti, quelli da seguire e da imitare!!!
Questo è un fenomeno che si espande xchè in una società come la nostra, tutto è sempre più all' insegna del qualunquismo, della supeficialità, del consumismo, dell' insofferenza e del disprezzo verso gli altri, della solitudine e della incapacità di comunicare, di esprimere sentimenti e di ascoltare gli altri.
Si proteggono le cattive abitudini e l'inciviltà, la maleducazione e l'ignoranza in nome di falsi sentimenti di buonismo, di democrazia e di diritti che portano solo al degrado e alla decadenza.
Ci vuole autorevolezza e serietà, ma ci vuole anche la giusta punizione senza se e senza ma quando è necessario, ci vuole il coraggio di dire basta a chi commette un reato o infrange una regola stabilita e di metterlo in condizioni di non nuocere, o di curarlo, se necessario.
Alcune recenti ricerche, fatte con la risonanza magnetica e la pet - tomografia ad emissione di positroni -, avrebbero infatti rivelato che vi è una base biologica, forse genetica, dell'aggressività giovanile.
Nell'800 il criminologo Cesare Lombroso sostenne x primo l'ipotesi di una mente criminale e violenta con argomenti di carattere evoluzionistico e genetico.
Attualmente molti psichiatri accettano l'idea che alcuni individui soffrano di una vera e propria malattia, la schizofrenia, una psicopatia che porta alla violenza.
Fattori ambientali, come dimostrazioni di massa, vedi gli ultras degli stadi o il tristemente famoso G8 di Genova, o purtoppo anche l'intervallo scolastico di Torino !, contribuirebbero a manifestarla e a portare a un comportamento criminale e aggressivo. Una zona frontale del cervello, la regione corticale prefrontale, sembra avere un nesso forte con la violenza. E' ormai accertato che individui che hanno sofferto di traumi nella zona orbitofrontale, che fa parte della suddetta corteccia, presentano chiari atteggiamentiantisociali con forti tendenze aggressive.Un'altra zona implicata nella violenza è l'amigdala cerebrale, una piccola formazione a forma di mandorla facente parte del sistema che coordina le emozioni e che regola il senso della paura. La stimolazione elettrica dell'amigdala porta certi individui a un'immediata reazione di ira e di aggressività !
Alcuni comportamenti giovanili antisociali di alcuni individui sono solo un fenomeno di inciviltà da estirpare con leggi severe e drastiche o sono invece disturbi comportamentali gravi ed irrecuperabili che hanno intaccato il loro cervello quando era ancora plasmabile ???
La scienza sta lavorando x noi, ma forse tutti noi adulti,e i genitori x primi, dovremmo essere molto più responsabili ed evitare ai giovani traumi e pessimi esempi, che diamo loro con estrema facilità, ma ben scarso discernimento tra il bene ed il male, tra il buono ed il cattivo ...

sabato 10 febbraio 2007

Supercaccia a Novara

Come a Vicenza, anche a Novara si è aperto un fronte di polemiche e di scontro non indifferente, che ha coinvolto la Chiesa ed i vescovi il Comune i politici e gli industriali, da quando è stato accettato di assemblare all'aeroporto militare di Cameri, alle porte della città piemontese, 700 esemplari di F-35, un aereo supercaccia americano.
Un sit- in di pacifisti ma soprattutto la presa di posizione di Monsignor Ferdinando Charrier, vescovo di Alessandria e presidente della pastorale del lavoro piemontese ha scatenato reazioni a catena in chi è convinto che costruire in Italia bombardieri supermoderni da guerra darà nuovo lavoro alla zona.
Monsignor Charrier ha dichiarato che " il cristiano deve andare controcorrente. Pronunciarsi significa aiutare ad andare controcorrente". E lui, insieme all'arcivescovo di Pescara, Tommaso Valentinetti, presidente di Pax Christi, è decisamente andato contro la corrente che vede l'Italia sempre più asservita all'imperialismo americano .
x Monsignor Charrier " la pace è un dovere da conquistare, è un dono di Dio posto nelle mani di noi uomini, e quindi siamo noi che dobbiamo costruirla con principi di equità, solidarietà e giustizia, perchè gli insegnamenti dei Vangeli devono essere tradotti qui, nel concreto delle culture moderne, che non hanno questi fondamenti.Lo vediamo ogni giorno, con le guerre, con il terrorismo, con il sopruso...a differenza di una volta, noi adesso vediamo l'orrore quotidiano, in ogni sfumatura, e non possiamo non esserne dolorosamente consapevoli, non possiamo dire di non sapere. Contro la violenza e contro le armi è un impegno che parte dal cristiano ma ci coinvolge in quanto uomini, anche se non credenti,a qualunque fede si appartenga. La pace nasce dal cuore dell'uomo, che deve ritrovarla per ritrovare se stesso. Si tratta di rispondere della propria vita. Ha detto bene Dante : Fatti non foste x viver come bruti ma x seguir virtute e conoscenze. Altrimenti facciamo della Terra una gabbia di bestie feroci... Sono ottimista e ho stima degli uomini.Credo che gli esseri umani possano prendere coscienza delle loro possibilità ed essere capaci di governare il mondo secondo pace, giustizia, solidarietà. Sedersi attorno a un tavolo e parlare. Che è l'unica soluzione , sempre... "
Oggi un corteo ed un nuovo presidio davanti all'aeroporto militare x ribadire il no all'aereo di guerra americano.
Ma quanto costa un aereo simile? e con i soldi spesi x costruirlo, quanti pozzi d'acqua si potrebbero costruire in Africa , quante persone si potrebbero sfamare in tutto il resto del mondo dove carestie e miserie abbondano ?
Che le parole di Monsignor Charrier siano x tutti un momento di riflessione profonda e di scelta di vita x una pace duratura senza guerre e senza orrori e violenze e lotte inutili...

Lo specchio di Viganella

Viganella è un paese di montagna in Val Antrona, una delle valli dell'Ossola, in Piemonte.
Fino allo scorso inverno Viganella restava ben 83 giorni senza sole, dall' 11 novembre al 2 febbraio, giorno della Candelora. Il 2 febbraio come ogni anno a Viganella si sono celebrati i riti di uscita dal tunnel del buio inverno, secondo antiche tradizioni che si perdono nella notte dei tempi, con un pino addobbato dei prodotti della terra e dei prodtti dell'uomo,che viene portato in processione per rendere grazie alla luce ritornata.Ma quest'anno hanno celebrato anche uno specchio, prestigio della Tecnologia, opera dell'ingegner Emilio Barlocco, che nello scorso dicembre è stato posto all'Alpe Scagiola, su in alto sulla montagna, sopra al paese, e che ha riflettutto la luce del sole sulla piazza della chiesa, superando così l'ostacolo dei 2000 metri della Cresta della Colma, che bloccava la luce del sole così a lungo.
Lo specchio, portato in elicottero, con un lavoro complesso e faticoso, resterà ancora x tutto febbraio, regalando agli abitanti di Viganella una doppia luce ed una doppia ombra, uniche al mondo. E da tutto il mondo stanno arrivando persone interessate a costruire anche nei loro paesi specchi simili che diano la luce riflessa a chi ne resta privo troppo a lungo. Dagli andalusi di Huelva, che hanno voluto subito creare un gemellaggio culturale e turistico con gli ossolani, sulla rotta della luce, agli amministratori di due paesini norvegesi,Riukan e Tinn, nella regione di Telemark, sono state tantissime le persone che sono passate da Viganella x vedere lo specchio brevettato e la domenica è un via vai continuo di curiosi attirati dall'insolito spettacolo. Spettacolo che sarà ancora più suggestivo la prossima estate quando i tecnici riattiveranno lo specchio x riflettere i raggi della luna sul piccolo delizioso paesino montano.

Frammenti di Memoria - La battaglia di Megolo

Domenica prossima, 18 febbraio, qui a Omegna si ricorderà la battaglia di Megolo.
Megolo è un piccolo paese della Val d'Ossola dove, durante la seconda guerra mondiale, si svolse uno degli episodi più funesti della lotta partigiana di questa parte di Piemonte al confine con la Svizzera.
A Megolo il 13 febbraio 1944 caddero il capitano Filippo Maria Beltrami - originario di Cireggio, la parte di Omegna che si trova sulle alture sopra il Lago d'Orta, e di cui restano la storia il ricordo e le gesta in un bellissimo libro Il Capitano, scritto dalla moglie -,Carlo Antibo, Bassabo Bressani, Aldo Carletti, Gianni Citterio, Angelo Clavenna, Bortolo Creola, Antonio Di Dio - il cui fratello Alfredo sarà anch'egli ucciso durante la guerra partigiana -, Emilio Gorla, Paolo Marino, Gaspare Pajetta - il fratello dell' onorevole Giancarlo Pajetta - e Elio Toninelli.
I loro 12 nomi sono stati incisi sulla pietra del monumento funebre al Cortavolo, il luogo dove si svolse la sanguinosa battaglia, che attualmente si raggiunge da Megolo risalendo x un chilometro e mezzo una ripida strada asfaltata che passa accanto al cimitero, dove sono stati sepolti i corpi di Pajetta e Carletti, " amici nella breve giovinezza, compagni nella guerra partigiana e nella morte".
Quel lontano giorno di un gelido inverno di guerra, tra i boschi del Cortavolo, con il giovane Capitano, marito e padre, che aveva rinunciato ad una vita agiata x combattere con la Resistenza, c'erano una cinquantina di uomini.
L' attacco coordinato dal capitano Simon iniziò alle prime luci dell'alba e fu condotto da un contingente di SS Polizei, unità dei Presidi di Domodossola e Villadossola, reparti della Legione Monterosa, della XXIX Legione e della Milizia Confinaria, 250 uomini ai quali si aggiunsero in seguito dei rinforzi.
I partigiani lottarono strenuamente, ma la battaglia finì con una strage. I feriti fuggirono sulle montagne ed i morti furono violati da chi non ebbe nessuna pietà di loro neppure da morti
X celebrare l'anniversario è stato ristampato il libro di Paolo Bologna La battaglia di Megolo,edito x la prima volta nel 1979 su espresso desiderio di Cino Moscatelli, presidente dell'Istituto Storico della Resistenzadi Borgosesia, un libro che non posseggo, ma che spero prestissimo di poter leggere xchè si è arricchito di foto inedite importanti .
Qui ad Omegna, la città natale di Beltrami, tutti glii anni si premiano scrittori o personaggi famosi autori di libri di alto valore storico con un premio letterario : " Della resistenza- Città di Omegna ".
Un premio importante, anche se poco conosciuto in Italia, che ha visto uomini celebri ed illustri venire a ritirarlo, commossi x essere stati scelti, da Jean Paul Sartre, tanto tempo fa, a Benigni x la sua indimenticabile La Vita è bella poco tempo fa, dal Magistrato Gerardo Colombo all'ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, lo scorso autunno, con una menzione speciale. Un premio letterario " nato dai valori della libertà e dalla democrazia, che da' un contributo di altissimo profilo al mantenimento della memoria storica ".