martedì 12 maggio 2020
La Mamma di Silvia Romano
martedì 10 dicembre 2013
United Nations Human Rights Prize
sabato 30 novembre 2013
Artic 30 Cristian D’Alessandro libero
Come madre questo è di grande conforto per me, e rappresenta un primo passo importante per dimostrare che mio figlio non ha commesso nessuno dei crimini per cui lui e i suoi compagni sono accusati. Vedere finalmente Cristian uscire dal centro di detenzione è un’immagine di speranza che tutti noi abbiamo aspettato con ansia negli ultimi mesi, anche se non sappiamo ancora quando tornerà a casa.
Ringrazio il Ministero degli Esteri e la rappresentanza diplomatica in Russia per il loro prezioso aiuto. Ora aspettiamo che tutti gli attivisti, incluso l’australiano Colin a cui la libertà su cauzione è stata negata, escano dal carcere. Siamo sollevati, ma non stiamo festeggiando: sono tutti ancora accusati di vandalismo, crimine molto serio che non hanno commesso, e rischiano anni di carcere. Gli Arctic30 saranno liberi quando cadranno le accuse ingiuste e anche l’ultimo di loro sarà tornato a casa dalla propria famiglia.
Io e mio marito non vediamo l’ora di poter parlare con nostro figlio. "
lunedì 26 agosto 2013
La Cassazione e il dl sul femminicidio
Troppo spesso, e anche in questi ultimi mesi purtroppo è successo , le vittime innocenti dei femminicidi sono i figli delle donne uccise, che in molti casi devono assistere alla morte violenta delle madri
sabato 23 febbraio 2013
Il primo tweet di Pistorius libero
Grazie a tutti coloro che hanno pregato per le due famiglie, Osca ''.
Il giudice Desmond Nair ha infatti disposto la libertà su cauzione per Pistorius non ravvisando alcun rischio di fuga. La decisione è stata accolta in aula da un coro di «yes» da parte dei sostenitori dell'atleta, che sono veramente tanti, anche nel resto del mondo . Basta entrare nel suo sito ufficiale e leggere i tantissimi messaggi inviati e le preghiere per lui e per la sua famiglia per rendersene conto
martedì 8 gennaio 2013
Regole ed educazione morale
E' molto importante che vengano sempre concordate e stabilite delle regole di convivenza in classe e a scuola, che impegnino tutti al rispetto.
Queste regole devono essere autorevoli, non autoritarie e non permissive: devono riguardare gli aspetti essenziali della convivenza e devono essere fatte rispettare. Sempre.
Poche regole sensate che se vengono violate fanno subire delle sanzioni previste e conosciute da tutti, che aiutano a responsabilizzare e a rendere consapevoli della propria condotta e, di conseguenza, a riparare il danno inflitto, mettendo in atto successivamente dei comportamenti attivi e responsabili che dimostrino che si vuole cambiare
Le autoassoluzioni e il non riconoscere i propri atteggiamenti molesti e ripetuti sono gravi meccanismi di disimpegno morale
Ma anche il non rispettare costantemente le regole fondamentali stabilite in classe sono un sintomo iniziale già grave di mancanza di rispetto
Quando sono in classe faccio sempre notare che alcune regole stabilite devono essere sempre rispettate e che se ciò non avviene, dopo alcuni richiami, si può essere sanzionati.
Non è importante solo avere sempre il materiale necessario, i compiti svolti ed aver studiato bene la mia materia; è altrettanto fondamentale imparare a rispettare i compagni e l'insegnante.
Gli alunni di prima media, ma anche quelli di seconda e terza, devono imparare a non interrompere un compagno o l'insegnante quando sta parlando, non devono fare commenti negativi o cattivi sugli altri che sono in classe con loro. Non tollero mai le battute pesanti degli alunni che offendono o non rispettano le altre persone. E non permetto che mangino la cicca durante le attività scolastiche, mentre devono chiedere il permesso per bere o mangiare fuori orario ricreazione.
Chiedo anche che non buttino carta o altri rifiuti per terra e che usino i cestini della differenziata perchè è un modo civile per imparare a crescere e a vivere moralmente bene in una comunità.
Se si impara a scuola a rispettare gli altri e alcune regole, si vivrà molto meglio anche nella vita privata
Si costruisce molto meglio anche la competenza sociale e si sviluppano le soluzioni costruttive per far fronte ai conflitti e alle difficoltà di relazione con gli altri. Con queste premesse positive, non prevalgono mai le reazioni aggressive o quelle regressive e provocatrici, ma si sviluppano al contrario la competenza emotiva, la capacità empatica di mettersi nei panni degli altri, in particolare delle vittime di violenze e soprusi, e di condividerne le emozioni.
Quando il bullismo è reato
A dicembre ho parlato di bullismo e cyberbullismo in due post del blog. E' un argomento difficile e complesso
E' sempre complicato cercare di far capire agli adolescenti che le azioni di prepotenza e di prevaricazione dei bulli molto spesso sono anche dei reati, perseguibili dalla legge, e che chi compie quelle azioni può essere denunciato e subire un procedimento penale.
Possono essere dei reati diverse forme di bullismo :
- offendere qualcuno gravemente può essere ingiuria, secondo l'articolo 594 del codice penale;
- dire cose false che offendono la reputazione di qualcuno può essere diffamazione, art.595;
- minacciare conseguenze ingiuste e dannose può essere minaccia, art.612;
- minacciare un male futuro per ottenere un profitto può essere un'estorsione, art.629;
- inviare sms ripetuti e sgraditi può essere molestia telefonica , art 660;
- rubare gli oggetti altrui costituisce un furto, art 624; se il furto è compiuto con violenza o minaccia nei confronti dell'altro si parla di rapina, art.628;
- chiudere in bagno un compagno può costituire violenza privata, art.610;
- picchiare qualcuno può essere reato di percosse, art.581, e se le percosse provocano conseguenze gravi si aggiungono le lesioni, art.582;
- costringere qualcuno a compiere o a subire atti sessuali contro la sua volontà può considerarsi violenza sessuale, art.609 bis;
- diffondere contenuti personali e offensivi, come testi, immagini, filmati,attraverso internet o telefoni cellulari costituisce violazione della privacy, secondo la legge 675/1996 sulla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali
Se il bullo compie dei reati diventa soggetto attivo del reato mentre la vittima diventa parte offesa ed i testimoni persone informate sui fatti.
Se i bulli sono minorenni, come succede troppo spesso, ormai, si prevedono responsabilità da parte di coloro che rispondono per lui, i genitori o gli insegnanti, quando sono a scuola.
A questo punto però sorge spontanea una domanda. E in internet? Ne rispondono i social network che ospitano le pagine dei bulli quando non provvedono a controllare ciò che questi scrivono o diffondono in rete, immagini e video offensivi, e ad oscurarli immediatamente?
sabato 1 dicembre 2012
Bullismo
Troppo spesso il bullismo non viene infatti riconosciuto come tale perché è confuso con i normali conflitti fra coetanei o coetanee.
In tanti anni di insegnamento mi è più volte capitato di avere in classe dei bulli e, in qualche caso, delle bulle, e di vedere quali conseguenze hanno avuto i comportamenti di questi " carnefici" sulle vittime
Quando un bambino/a o un ragazzo/a è oggetto di prepotenze da parte di un altro bambino/a o ragazzo/a o da un gruppo di coetane/e o di ragazzi più grandi, che dicono e fanno cose spiacevoli, prepotenze volute intenzionali e ripetute, che impediscono alla vittima di difendersi, si deve parlare di bullismo.
Le vittime inizialmente vengono prese in giro con cattiveria, ricevono brutte parole e insulti o colpi, spintoni, calci, pugni, minacce; spesso ricevono anche bigliettini con parolacce. Il bullo le isola e racconta storie non vere su di loro in modo che anche gli altri compagni o compagne non rivolgano più la parola al o alla " colpevole". Spesso alle vittime vengono fatti " Scherzi" ( così li definiscono i bulli) molto pesanti, come il danneggiamento dei loro abiti o dei loro materiali scolastici, o il furto delle loro proprietà, o vengono obbligati a fare cose che non vogliono fare. E la persecuzione raggiunge il suo culmine quando viene richiesto loro del denaro o prestazioni sessuali. Le molestie sessuali sono forse le peggiori ma tutte le prepotenze sono deleterie per la vittima di bullismo.
I momenti peggiori in cui la vittima del bullo subisce le sue umiliazioni e le sue prepotenze verbali o fisiche a scuola sono in genere il cambio dell'ora, l'intervallo, la mensa, gli spostamenti in corridoio, le uscite ai servizi, le ore di fisica in palestra, ma vi possono essere dei seri problemi anche davanti a scuola o sullo scuolabus.
Quando succede fuori da scuola, al di fuori del controllo dell'insegnante, le vittime sono maggiormente in balia del bullo o dei bulli.
Se la vittima non trova il coraggio di parlarne con un adulto, o se gli altri compagni e compagne non capiscono la gravità di ciò che sta succedendo e anch'essi stanno zitti, la persecuzione si aggrava sempre di più
Spesso i bambini ma anche gli adolescenti non ne parlano perchè si vergognano, perchè sono stati minacciati ed hanno paura, perchè temono di non essere creduti o capiti o perchè non sono stati ascoltati e sono convinti che non serve a niente dirlo
E' estremamente importante che, alle richieste di aiuto di una vittima, gli adulti non rispondano mai nei seguenti modi perchè accrescono e aggravano la solitudine e il senso di impotenza di chi subisce prepotenze e umiliazioni varie : arraggiati!; è una faccenda che devi risolvere da solo perchè sei grande; succede a tutti e non si può fare niente; ribellati e fai il prepotente anche tu; se ti è successo è colpa tua e te lo sei meritato / te le sei andate a cercare; sono solo ragazzate senza importanza !
E' molto importante parlarne in classe e far sì che i compagni e le compagne spettatori di atti di bullismo ne parlino e non si schierino dalla parte dei bulli. I loro silenzi, la loro indifferenza o la loro omertà complice fanno perdurare il fenomeno, mentre la loro riprovazione e le loro azioni di denuncia fanno modificare in modo rilevante gli atteggiamenti negativi e coercitivi dei prepotenti sulla debolezza della vittima
Bisogna sempre osservare con estrema attenzione le dinamiche che intercorrono all'interno del gruppo classe ed intervenire subito quando si notano atteggiamenti prevaricatori da parte di alunni o alunne su compagni in difficoltà, insicuri o fragili o con disabilità o diversi per cultura e religione ...
Se i comportamenti prepotenti non vengono sminuiti o impediti possono avere un effetto devastante sulla vittima.
Se i bambini compiono atti di bullismo senza essere ostacolati attraverso un processo educativo è molto probabile che cresceranno abituandosi a compiere prepotenze e da grandi potrebbero anche picchiare il partner ed i propri figli.
Cyber bullismo
Negli ultimi anni, in seguito allo sviluppo delle tecnologie, ha assunto nuove forme e oggi si parla di cyberbullismo, inteso come forma di prevaricazione perpetrata attraverso i nuovi mezzi di comunicazione
In particolare telefonate o invio di SMS e MMS con testi o immagini volgari, offensivi o minacciosi; diffusione di informazioni private su un’altra persona, anche pubblicando filmati e foto su Internet; calunnie diffuse tramite mail, chat o blog.
Questa tipologia emergente di bullismo implica l’assenza di una relazione e di un contatto diretto tra la vittima e il bullo, che in molti casi riesce a mantenere l’anonimato. Per la vittima, inoltre, è più difficile sottrarsi alla prepotenza, anche perchè a volte non sa di essere “presa di mira” Infatti proprio il minore controllo, la possibilitá di attuare le prepotenze in qualsiasi momento del giorno e della notte, colpendo più persone in meno tempo e usufruendo di “diverse identitá”, rende questo problema molto complesso da affrontare e per alcuni aspetti affine ad altre problematiche legate all’utilizzo delle nuove tecnologie. "
Il cyberbullo agisce con crudeltá utilizzando Internet o il telefono cellulare.
Sono diverse le condotte del cyberbullo
Può inviare messaggi violenti e volgari per provocare vere e proprie ”battaglie” verbali online o inviare ripetutamente messaggi offensivi e volgari o messaggi di minaccia (cyberstalking)
Spesso parla male di qualcuno online o invia o pubblica maldicenze per compromettere le amicizie o la reputazione di qualcuno
E' molto grave quando si sostituisce a qualcuno online, clonandone l’account o utilizzandone il nickname ed invia messaggi che danneggiano la reputazione o espongono a pericolo la vittima ; o riesce a far escludere la vittima da una comunitá online - blog, chat, gaming, lista di amici – fino a carpire segreti o informazioni della vittima e a divulgarli online
E' pertanto importante che le famiglie non lascino mai soli i loro figli davanti ad un computer, per ore e ore spesso, senza spiegare loro, prima di quei viaggi online, quali possano essere i rischi a cui potrebbero andare in onda
Da vecchia blogger con parecchi anni di esperienza in Internet ho imparato ad essere cauta . Non amo facebook e non lo uso mai; preferisco scrivere i blog, ma comunicare online solo con i blogger conosciuti da tempo, sicuri e affidabili E non accetto più i commentatori sconosciuti ineducati o provocatori che offendono me o chi mi ha inviato commenti personali . Il rispetto è fondamentale
Gli adolescenti dovrebbero sapere che può essere molto pericoloso dare informazioni personali a degli sconosciuti, così come è altrettanto pericoloso inviare foto di se stessi o accettare incontri se non si è sicuri dell'interlocutore
In internet è facile non dire la verità ed inventarsi e le persone possono facilmente non essere quelle che sono
Se si hanno dei dubbi su strane email o su strani incontri in internet è sempre meglio parlare con degli adulti sicuri, famiglia o insegnanti o le forze dell'ordine, come i simpatici poliziotti che abbiamo conosciuto a scuola
Meglio diffidare ma non incorrere in qualche guaio serio rende migliore la frequentazione di Internet
Morire a 15 anni per cyberbullismo
Una recente ricerca commissionata da Microsoft e svolta in 25 paesi in tutto il mondo ha presentato lo spaccato del cyber bullismo dal punto di vista dei ragazzi intervistati, di età compresa tra gli 8 e i 17 anni.
Per quanto riguarda l’Italia, il 28% dei ragazzi è stato vittima di atti di bullismo online, il 9% in meno dalle media registrata dagli altri paesi, grazie anche al supporto della famiglia, che parla dei rischi a cui Internet espone e insegna i corretti comportamenti da tenere online. Nel nostro paese, è alta la media di conoscenza del fenomeno (69% contro il 57% del resto del mondo) e di preoccupazione (62% contro il 54%) che ha come risultato una minore percentuale di vittime (28%) e responsabili di bullismo (16% rispetto al 24% mondiale).
Questi dati possono rassicurare, sicuramente, ma sono ancora troppi i persecutori e ancora di più lo sono le vittime, quasi il doppio dei cyberbulli, in Italia
domenica 20 maggio 2012
Melissa e le sue compagne
Di loro sono rimasti gli zaini, i libri ed i quaderni a svolazzare in terra, abbandonati, a pochi passi dalla loro scuola dove ogni giorno andavano sorridenti e felici
lunedì 31 gennaio 2011
Ferito in guerra
lunedì 31 maggio 2010
Word No Tobacco Day
domenica 18 aprile 2010
sentenza n. 13897 Sì a Epiteti e Rimproveri in famiglia
mercoledì 24 febbraio 2010
Condanna per video di bullismo
Il giudice monocratico della quarta sezione penale, Oscar Magi, ha condannato i tre dirigenti di Google a 6 mesi, con la sospensione condizionale della pena, per violazione delle privacy, assolvendoli invece dal reato di diffamazione. Assolto un quarto dirigente che era accusato solo di diffamazione.
Per il colosso americano del web, finito oggi nel mirino anche dell’antitrust europeo che ha aperto un’indagine per capire se utilizzi pratiche anticoncorrenziali, la decisione del Tribunale di Milano, che ha già diviso gli esperti tra pro e contro e scatenato la reazione di alcuni blogger, è «un attacco alla libertà della rete e noi faremo appello».
Per i pm, invece, è una sentenza che «tutela la dignità delle persone».
Al centro del processo, c’era un video che mostrava un ragazzino disabile insultato e picchiato da alcuni compagni di scuola di un istituto tecnico di Torino.
Questa sentenza farà sicuramente discutere ma come educatore non posso che apprezzarla
martedì 23 febbraio 2010
Basta con ' sto principe !!!

mercoledì 10 febbraio 2010
Safer Internet Day
... più del 46% dei ragazzi spesso, spinto dalla curiosità, risponde a persone non fidate.
La presunta «tranquillità» dei genitori nasce anche dalla convinzione di saperne abbastanza o molto di computer e Web ( il 77% del campione in Italia), ma anche in questo caso i giovani la pensano diversamente e, solo il 56% dei figli, ritiene di avere mamma o papà sufficientemente competenti sulle nuove tecnologie."
venerdì 31 luglio 2009
Dialetti a scuola e continuità didattica
Ma sono gli stessi esponenti della Lega, con il capogruppo Roberto Cota, che fanno un mezzo passo indietro.
«Esprimo solidarietà al governo - aveva intanto ironizzato il presidente dell’Udc Rocco Buttiglione - perchè i giornali non lo capiscono mai. Forse se il governo parlasse in italiano invece che in dialetto ci sarebbero meno fraintendimenti».
martedì 2 giugno 2009
Io differenzio e riciclo...e tu ?


E' stato molto bello essere lì al Forum giovedì sera con i miei alunni ed il pubblico e le autorità locali che hanno apprezzato molto il laboratorio manuale creativo che la mia collega del corso E ed io abbiamo gestito per tutto l'anno scolastico nelle ore pomeridiane del mercoledì. I lavori sono splendidi ma hanno richiesto una lunga preparazione, tante ore extra da parte nostra, non retribuite, e tanta fatica ad insegnare ai ragazzi ed alle ragazze a creare con forbici, colle e materiali tanto inusuali per loro
Anche questo è insegnare a scuola. Un modo diverso ma tanto utile per dare agli alunni la possibilità di entrare nel mondo degli adulti con una maggiore maturità e preparazione, non solo libresca ... Peccato che l'altra sera i rappresentanti dei giornali locali non si siano fatti vedere al Forum, neppure uno !!! Le foto qui sopra sono mie e per fortuna che ho avuto la geniale idea di portare la digitale quella sera ... erica