martedì 8 gennaio 2013

Regole ed educazione morale

Il bullismo rimanda all'educazione morale e alla definizione delle regole che devono governare la vita a scuola e in classe.
 In una società democratica, queste regole devono essere tali da consentire ad ognuno la massima espressione di sè senza prevaricare gli altri, come invece avviene in maniera sistematica negli atti di bullismo. Alla base di esse ci deve essere sempre un atteggiamento di rispetto per gli altri, che va costantemente educato e corretto, se necessario.
Gli interventi di prevenzione del bullismo devono sempre trovare la loro collocazione all'interno dell'educazione morale.
E' molto importante che vengano sempre concordate e stabilite delle regole di convivenza in classe e a scuola, che impegnino tutti al rispetto.
Queste regole devono essere autorevoli, non autoritarie e non permissive: devono riguardare gli aspetti essenziali della convivenza e devono essere fatte rispettare. Sempre.
Poche regole sensate che se vengono violate fanno subire delle sanzioni previste e conosciute da tutti, che aiutano a responsabilizzare e a rendere consapevoli della propria condotta e, di conseguenza, a riparare il danno inflitto, mettendo in atto successivamente dei comportamenti attivi e responsabili che dimostrino che si vuole cambiare
Le autoassoluzioni e il non riconoscere i propri atteggiamenti molesti e ripetuti sono  gravi meccanismi di disimpegno morale
Ma anche il non rispettare costantemente le regole fondamentali stabilite in classe sono un sintomo iniziale già grave di  mancanza di rispetto
Quando sono in classe faccio sempre notare che alcune regole stabilite devono essere sempre rispettate e che  se ciò non avviene, dopo alcuni richiami, si può essere sanzionati.
Non è importante solo avere sempre il materiale necessario, i compiti svolti ed aver studiato bene la mia materia; è altrettanto fondamentale imparare a rispettare i compagni e l'insegnante.
Gli alunni di prima media, ma anche quelli di seconda e terza, devono imparare a non interrompere un compagno o l'insegnante quando sta parlando, non devono fare commenti negativi o cattivi sugli altri che sono in classe con loro. Non tollero mai le battute pesanti degli alunni che offendono o non rispettano le altre persone. E non permetto che mangino la cicca durante le attività scolastiche, mentre devono chiedere il permesso per bere o mangiare fuori orario ricreazione.
Chiedo anche che non buttino carta o altri rifiuti  per terra e che usino i cestini della differenziata perchè è un modo civile per imparare a crescere  e a vivere moralmente bene in una comunità.
Se si impara a scuola a rispettare gli altri e alcune regole, si vivrà molto meglio anche nella vita privata
Si costruisce molto meglio anche la competenza sociale e si sviluppano le soluzioni costruttive per far fronte ai conflitti e alle difficoltà di relazione con gli altri. Con queste premesse positive, non prevalgono mai le reazioni aggressive o quelle regressive e provocatrici, ma si sviluppano al contrario la competenza emotiva, la capacità empatica di mettersi nei panni degli altri, in particolare delle vittime di violenze e soprusi, e di condividerne le emozioni.

Nessun commento: