sabato 23 febbraio 2013

Il primo tweet di Pistorius libero

" Thank-you to every person that has prayed for both families, Osca
Grazie a tutti coloro che hanno pregato per le due famiglie, Osca ''
.
 Oscar Pistorius. con la firma  "Osca"  ha inviato il primo  twitt  dall'account del fratello maggiore Carl, dopo il suo rilascio su cauzione, ieri.
Il giudice Desmond Nair ha infatti disposto la libertà su cauzione per  Pistorius non ravvisando alcun rischio di fuga.  La decisione è stata accolta in aula da un coro di «yes» da parte dei sostenitori dell'atleta, che sono veramente tanti, anche nel resto del mondo . Basta entrare nel suo sito ufficiale e leggere i tantissimi messaggi inviati e le preghiere per lui e per la sua famiglia per rendersene conto
La famiglia, che gli è stata sempre vicina in questi giorni, ha pregato  al termine della sentenza e poi lo ha portato via ( nella foto web qui sopra è in macchina con la sorella Aimee ) mentre fuori dal palazzo di giustizia scoppiava il caos delle proteste dei manifestanti anti Pistorius e nei network riprendevano le polemiche contro la  scelta di lasciarlo libero, seppure con determinati obblighi, come il ritiro del passaporto, l'obbligo di recarsi due volte a settimana  in commissariato, non  avvicinarsi a un aeroporto internazionale, non tornare sulla scena del delitto, non incontrare testimoni e   non consumare alcolici
Il giudice ha fissato la cauzione di Pistorius ad un milione di rand sudafricani, circa 85 mila euro : un decimo della somma è stata versata in contanti, il resto in garanzia.
«Voglio che Oscar si riprenda e trascorra un giorno normale. Cercheremo di non aver nessun contatto con i media, di prendere un giorno di riposo»
.«La famiglia vuole soltanto trascorrere un po' di tempo insieme»
Arnold Pistorius, zio dell'atleta, e da qualche giorno suo portavoce, ha fatto questa dichiarazione alla stampa, prima di lasciare il tribunale. Nella casa dello zio paterno, il campione paralimpico ha tracorso la prima notte dopo oltre una settimana di carcere 
Nessun rischio di fuga in Italia per Oscar  dunque, come ha stabilito la corte di Pretoria, che ha deciso di lasciarlo uscire dal carcere dietro pagamento di una cauzione. Alcuni giorni fa l'accusa aveva proprio fatto l’ipotesi che l’atleta, accusato dell’omicidio a colpi di pistola della fidanzata , potesse fuggire qui da noi  ed era stata questa  la motivazione principale per cui gli era stato negato il rilascio.
Ma perchè l'Italia ?
Perchè l'atleta ha passato diverso tempo in Italia negli anni scorsi
Andrea Giannini è stato per un paio d’anni l’allenatore dell’atleta sudafricano a Vigevano e si è chiesto ( come me lo sono chiesto anch'io , in effetti ) perché nessuno del suo entourage sudafricano  in questi mesi si è accorto di quello che gli stava veramente succedendo
«L’ Oscar Pistorius che ho visto nelle immagini di questi giorni non è la stessa persona che ho conosciuto io. Mi è sembrato completamente diverso da com’era fino a due anni fa»
«Il ragazzo con cui ho avuto a che fare io era solare, sincero, disponibile,  invece quello che si vede ora appare differente».
Perché nessuno del suo entourage in questi mesi si è accorto di quello che gli stava succedendo? «L’omicidio sembra essere l’esito di un malessere più profondo, che deve pur aver dato qualche segnale in precedenza. E’ possibile che nessuno abbia capito che c’era qualcosa che non andava
Forse qualcuno ha preferito usarlo, come simbolo di uno sport che vince, che lotta e ce la fa, nonostante l’handicap, senza fare attenzione all’uomo, al suo disagio che cresceva.?».

Andrea Giannini, 36 anni, è stato l’allenatore di Oscar Pistorius a Vigevano dall’aprile   2008 al giugno   2009, dove il giovane campione fu accolto dall’affetto di molti, correndo  con Giusy Versace, la sprinter 35enne diversamente abile, che scende in pista con il suo stesso tipo di protesi, dopo che in un incidente stradale nel 2005 perse entrambe le gambe Da un paio d’anni  i contatti ed i  rapporti tra Giannini e Pistorius si erano interrotti, ma il campione ha sempre continuato a mantenere  forti legami con l’Italia ed anche l’anno scorso si è allenato a Gemona nel Friuli e a Grosseto, nei centri sportivi che si trovano nelle due città
 In Italia si è sempre sentito ben accolto. Amava il clima e il cibo  e l’ospitalità della gente.
Dal 2011 Pistorius aveva iniziato ad allenarsi stabilmente in Friuli, insieme ad altri atleti sudafricani: il 19 luglio 2011  a Lignano Sabbiadoro ha corso i 400 metri in 45"07 realizzando il minimo A valido per la partecipazione ai Mondiali di Daegu 2011, dove ha poi vinto la medaglia d’argento nella staffetta 4 x 400 metri e ottenuto il pass per prendere parte ai Giochi olimpici di Londra 2012.
E' veramente triste però che  le uniche dichiarazioni uscite di questi ultimi giorni su di lui sono state solo  quelle dell'allenatore Giannini e del giornalista della Gazzetta dello Sport, Gianni Merlo. Gli altri che lo hanno conosciuto bene  sono tutti spariti, a quanto pare, e il silenzio è sceso come un manto nero e profondo.
 
Il processo inizierà ai primi di giugno e solo allora, forse, si saprà cosa è veramente successo ad Oscar. Io spero che la sua famiglia gli resti sempre vicina e che lo aiuti ad affrontare nel modo migliore  l'immane tragedia che gli è piombata sulle spalle la notte di quel maledetto 14 febbraio, con tutto il clamore che si è scatenato intorno a lui
 Quell'uomo giovane, " solare, sincero, disponibile  ",  di soli 26 anni avrà sicuramente bisogno in futuro di tanto aiuto e di tante preghiere.  Non è facile perdonare chi ha ucciso ma non si può abbandonare chi ha bisogno di aiuto. Perchè , nonostante i soldi ed avvocati potenti, dovrà prima o poi  scontare la sua pena in carcere E  saranno mesi ed anni tristi ed infelici quelli che verranno per questo giovane uomo e per questo atleta famoso che si è distrutto con le sue stesse mani
Forse, come aveva dichiarato a dicembre ad un giornale sudafricano, non aveva avuto fortuna con le donne e non ha mai incontrato quella giusta, ma di certo l'ultima bellissima bionda di cui si era innamorato è stata il catalizzatore per portarlo alla follia ed all' omicidio di san Valentino
Sarebbe stato meglio una mora poco appariscente per evitare gelosie e spari, allora  ???
 Il destino è già tracciato e aspetta ognuno di noi , purtroppo, senza se e senza ma ...
 
  Oscar , all my prayers  are with you and your family during this tragic and very difficult time.
ericablogger
 
PS domenica 24 febbraio :  La famiglia Pistorius ha smentito l’invio del “cinguettio” affermando che l’account Twitter è stato «piratato». Loro sono molto «sensibili su Reeva, la sua famiglia e su questo tragico avvenimento», ha riferito Lunice Johnston, un portavoce di Pistorius. Il tweet, postato sull’account di Carl Pistorius, fratello dell’atleta, è stato cancellato immediatamente.



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