Mario Rossi-Doria è stato sottosegretario alla Pubblica Istruzione con il ministro Profumo nel governo Monti Ha un blog molto interessante : marcorossidoria.blogspot.it
In uno dei suoi ultimi post si può leggere un suo intervento rivolto al Direttore de La Stampa, che è stato pubblicato anche sul quotidiano torinese
Ho estrapolato solo una parte, per me molto importante :
".... Caro Direttore,
Vorrei, ora, dire la cosa più importante, in modo pacato. La scuola italiana è stata indebolita da un disinvestimento culturale e politico che si è tradotto in tagli per 8,4 miliardi di euro nel triennio 2008-2011. E’ una somma enorme, che ha intaccato da allora le risorse correnti. Quando, tra qualche anno, si studierà questa cosa, ci si troverà dinanzi a una vera e propria cesura nella storia d’Italia. Infatti, né in tempi di penuria economica, come all’avvio dello stato unitario, né durante le guerre, né nei periodi di crisi e di ricostruzione si erano tolti così tanti soldi al sistema d’istruzione. E ci si domanderà perché è avvenuto e soprattutto perché è avvenuto in assoluta controtendenza con il pensiero economico, sia di ispirazione socialdemocratica che liberale, che riconoscono nell’istruzione - oltre che il principale fattore di tenuta della coesione sociale e di discriminazione positiva a favore di chi parte con meno nella vita - la prima leva per la crescita equilibrata e duratura e anche per la fuoriuscita dalle crisi.
Ora è assolutamente vitale riprendere una seria politica di investimento., Ci vuole una stagione capace di produrre un’inversione di tendenza, un cambio di rotta. Bisogna, infatti passare dalla logica della spesa a quella dell'investimento. Obama ha nominato gli investimenti per la scuola molte volte nel suo discorso dopo la vittoria elettorale e non c’è paese al mondo che affronti questa crisi tagliando i fondi per il sapere.Si tratta, insomma, di operare una sostanziale innovazione nel paradigma con il quale l'Italia guarda alla sua scuola e discutere del come reperire le risorse necessarie. Significa anche restituire a docenti e alunni la possibilità di guardare al domani della propria comunità con fiducia e speranza, non doversi trincerare nella difesa e nel mantenimento di quel che c'è e progettare il futuro attraverso nuove e più avanzate proposte.
Ecco perché questa campagna elettorale deve parlare da subito di scuola."
Vorrei, ora, dire la cosa più importante, in modo pacato. La scuola italiana è stata indebolita da un disinvestimento culturale e politico che si è tradotto in tagli per 8,4 miliardi di euro nel triennio 2008-2011. E’ una somma enorme, che ha intaccato da allora le risorse correnti. Quando, tra qualche anno, si studierà questa cosa, ci si troverà dinanzi a una vera e propria cesura nella storia d’Italia. Infatti, né in tempi di penuria economica, come all’avvio dello stato unitario, né durante le guerre, né nei periodi di crisi e di ricostruzione si erano tolti così tanti soldi al sistema d’istruzione. E ci si domanderà perché è avvenuto e soprattutto perché è avvenuto in assoluta controtendenza con il pensiero economico, sia di ispirazione socialdemocratica che liberale, che riconoscono nell’istruzione - oltre che il principale fattore di tenuta della coesione sociale e di discriminazione positiva a favore di chi parte con meno nella vita - la prima leva per la crescita equilibrata e duratura e anche per la fuoriuscita dalle crisi.
Ora è assolutamente vitale riprendere una seria politica di investimento., Ci vuole una stagione capace di produrre un’inversione di tendenza, un cambio di rotta. Bisogna, infatti passare dalla logica della spesa a quella dell'investimento. Obama ha nominato gli investimenti per la scuola molte volte nel suo discorso dopo la vittoria elettorale e non c’è paese al mondo che affronti questa crisi tagliando i fondi per il sapere.Si tratta, insomma, di operare una sostanziale innovazione nel paradigma con il quale l'Italia guarda alla sua scuola e discutere del come reperire le risorse necessarie. Significa anche restituire a docenti e alunni la possibilità di guardare al domani della propria comunità con fiducia e speranza, non doversi trincerare nella difesa e nel mantenimento di quel che c'è e progettare il futuro attraverso nuove e più avanzate proposte.
Ecco perché questa campagna elettorale deve parlare da subito di scuola."
Belle parole e la descrizione di una reltà attuale vergognosa ma in questa interminabile e feroce campagna elettorale, di liti e litiganti sempre pronti a sbranarsi, chi ha parlato della scuola e dei suoi problemi?
Per chi fosse interessato a saperne di più di Rossi Doria, ho trovato anche una sua intervista sul sito di Tuttoscuola. Basta cliccare qui
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