venerdì 22 febbraio 2013

Droni


" Il senatore  repubblicano americano Lindsey Graham ha affermato nel corso di una conferenza pubblica nel suo stato, la Carolina del sud, che gli attacchi compiuti dai droni della Cia in Pakistan e altrove nel mondo hanno ucciso 4.700 persone, una cifra finora mai confermata dalle autorità americane.  “Talvolta gli attacchi colpiscono persone innocenti, ma noi siamo in guerra e abbiamo ucciso numerosi leader di Al-Qaida”, ha aggiunto il senatore.
Il portavoce di Lindsey Graham ha affermato che il bilancio deriva semplicemente da un calcolo delle vittime fornite da una ong spesso citata dai media ameriani.
Il bilancio ufficiale delle vittime delle centinaia di raid dei droni americani contro presunti membri di Al Qaida e altri gruppi terroristici in Pakistan, Yemen e Somalia è un segreto di stato e il governo americano si rifiuta di fornire dettagli di questo programma militare. " da La Stampa To
 
I droni sono gli aerei senza pilota della Cia
La New America Foundation, di Washington, ha calcolato  che i raid effettuati dal 2004 in Pakistan, la maggioranza dei quali sotto la presidenza Obama, sono stati 350. Il bilancio delle vittime sarebbe compreso tra i 1.963 e i 3.293, di cui tra i 261 e i 305 civili.
Un’altra organizzazione,   britannica, la Bureau of Investigative Journalism, ha fornito un bilancio tra i 3.072 e i 4.756 morti, di cui 556 - 1.128 civili, in Pakistan, Yemen e Somalia.
I droni militari  pattugliano dal cielo i territori infestati dai terroristi, come Pakistan, Afghanistan o Yemen, e li colpiscono dall’alto eliminandoli con precisione millimetrica.
Qualche volta ci sono stati anche i cosidetti  «danni collaterali», cioè civili coinvolti o cittadini americani uccisi, perchè passati con Al Qaeda, come Anwar al-Awlaki e suo figlio,  con tante  polemiche  e proteste successive
L’amministrazione ha fatto conoscere al Congresso le motivazioni giuridiche con cui ha giustificato  queste azioni e il modo in cui la Casa Bianca stabilisce la sua lista dei potenziali target.
Alcune organizzazioni come l’American Civil Liberties Union e personaggi famosi come il professore nero di Princeton Cornel West  hanno accusato il governo di aver commesso crimini di guerra.
Ma in effetti questi oggetti volanti senza pilota stanno invadendo anche i cieli americani, per decine di usi privati e civili.
La Federal Aviation Authority ha avviato la pratica per individuare sei siti dove si terranno i test per la sicurezza dei droni civili e militari,  per obbedire alla legge  approvata un anno fa dal Congresso, e firmata dal presidente Obama, che obbliga la Faa ad aprire i cieli americani al volo di questi apparecchi entro  settembre  2015.
Gli esperti del settore prevedono che entro il 2018 almeno 30.000 droni circoleranno in tutto il mondo, di cui la metà negli Stati Uniti. Al momento l’industria dei droni  vale 6,6 miliardi di dollari, ma secondo la Faa potrebbe salire a 90 miliardi nel giro di un decennio.

 La storia dei droni è estremamente interessante
I droni hanno un’origine militare, come molte altre cose che  fanno attualmente parte della nostra vita quotidiana,  Internet per esempio, che era stato sviluppato dall’agenzia Darpa per garantire le comunicazioni in caso di attacchi nucleari .
I primi tentativi per creare i droni  risalgono alla Prima guerra mondiale, ma  fu negli Anni Cinquanta  che si iniziò veramente a pensare di progettarli ed usarli, quando lo spionaggio legato alla Guerra Fredda spinse  l’Air Force a cercare alternative ad aerei come lo U2, che erano stati abbattuti   sui cieli dell’Urss.
 La tecnologia è  migliorata nel corso degli anni e la guerra al terrorismo seguita agli attentati dell’11 settembre ha portato all'uso intensivo di questo tipo di arma.
Le amministrazioni  Bush ed Obama hanno usato Predator, Reaper, Global Hawk e altri apparecchi killer per cercare i terroristi e colpirli  ed  il capo del Pentagono uscente, Leon Panetta, ha  creato un’onorificienza militare speciale che non richiede atti di eroismo fisico, proprio per poter dare le medaglie anche ai manovratori a distanza di queste macchine da guerra.
 
 Anche i potenziali usi civili dei droni possono essere utili  e infiniti: dal controllo dei campi agricoli per irrigarli meglio e delle mandrie di bestiame, alla gestione del traffico automobilistico e della rete elettrica, dalla distribuzione di informazioni ai pompieri, in caso di incendi, alle mappature, fino al  pattugliamento dei confini o alla caccia ai criminali

Negli Stati Uniti le missioni private sono vietate e  la Faa ha dato solo 345 permessi speciali,  ad agenzie governative, centri di ricerca e dipartimenti di polizia; il Customs and Border Patrol ha nove Predator che usa per pattugliare il confine col Messico. Nell’arco di soli sei anni, sono serviti a sequestrare 20 tonnellate di droga e arrestare 7.500 persone.  
Le regole attuali americane prevedono che i droni debbano dimostrare di essere sicuri, volare lontani dagli aeroporti a non più di 122 metri di altezza, e rimanere sempre in contatto visivo con chi li gestisce per evitare incidenti. I droni infatti non hanno piloti a bordo che possano vedere gli aerei all’ultimo istante e i meccanismi Gps che regolano le loro rotte possono rompersi o essere boicottati da chi vuole combinare guai. Quelli militari sono criptati e  sicuri: quelli civili potrebbero invece essere manomessi da un qualsiasi hacker. I droni più piccoli pesano 25 chili, ma cadendo su una città o investendo un aereo di linea potrebbero comunque fare danni e uccidere, anche se non  armati. 
In North Carolina dei cacciatori ne hanno abbattuto uno, scambiandolo per un uccello.

In Italia dei Sixton-A della Alpi Aviation sono stati  usati per perlustrare le zone colpite dal terremoto in Emilia  mentre dei droni  sono volati poco tempo fa sopra il quartiere San Salvario a Torino per contrastare lo spaccio della droga.

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