giovedì 16 ottobre 2008

Anche le regioni dicono no

I governatori dicono un categorico no al commissariamento delle Regioni che entro il 30 novembre, insieme agli enti locali, non metteranno in pratica il piano di ridimensionamento degli istituti scolastici, così come è previsto dall’art.3 del decreto 154.
Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della conferenza dei presidenti delle Regioni che si è tenuta questa mattina a Roma.

Le Regioni considerano questa disposizione un «punto istituzionalmente gravissimo» - ha spiegato Errani - e la pongono come pregiudiziale per non abbandonare la conferenza unificata in programma questo pomeriggio al Ministero per i rapporti con le Regioni.
«Il governo deve dirci che eliminerà dal testo quella norma - ha aggiunto Errani -. Questa è la condizione perchè si svolga la conferenza unificata».
Le Regioni la porranno ed attenderanno che il governo dia loro una risposta; nel caso fosse negativa, ha fatto intendere Errani, le Regioni abbandoneranno la sede unificata.
«Prima di discutere nel merito, poniamo una questione istituzionale di principio: è inaccettabile che noi siamo venuti a conoscenza di quest’articolo che ci interessa così direttamente solo leggendo il testo, che peraltro riguarda la sanità e non la scuola, senza aver avuto dal Ministero alcun tipo di comunicazione, per noi è stata una sorpresa».
Intanto la commissione Affari Costituzionali del Senato ha dato parere favorevole al decreto Gelmini , un via libera arrivato con i soli voti della maggioranza visto che Pd, Idv e Udc hanno votato compattamente contro e hanno denunciato profili a loro avviso incostituzionali del decreto che riformuleranno per l’Aula come pregiudiziali
E il ministro Gelmini è salita al Quirinale per un colloquio con il Presidente Napolitano, su invito del Presidente stesso , estremamente preoccupato, visto l'effetto avuto su Insegnanti Genitori Studenti e Professori universitari, con assemblee manifestazioni occupazioni e lezioni in strada...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando si leva la contestazione è evidente che più di qualcosa non va. Bene ha fatto il Capo dello Stato a convocare il ministro. Si va avanti a colpi di maggioranza e questo ce lo dovevamo aspettare. Giusto dunque che l'opposizione parlamentare trovi un sostegno nella protesta popolare. Un salutone, Fabio

BC. Bruno Carioli ha detto...

Meno male che nelle regione c'è ancora un poco di buon senso.