giovedì 6 marzo 2014

Quaresima senza social network

Don Paolo Ciccotti, 40enne parroco di Borgo San Siro, esorcista della Diocesi di Vigevano, ha pubblicato qualche giorno fa la raccomandazione di staccarsi dalle continue connessioni digitali in questo periodo che la Chiesa vuole sia di riflessione e digiuno. Lui stesso, come molti sacerdoti è presente sul social network, dove comunica quotidianamente con fedeli, parrocchiani, studenti ed amici. Ma   «Ho proposto questo digiuno dal virtuale  perché possa servire da un lato a ritrovare Dio, in attesa della Pasqua, e dall’altro a recuperare i rapporti reali con gli altri». Chi ha a che fare con gli adolescenti sa quanto la presenza di smartphone possa essere pervasiva: «Organizziamo dei ritrovi per ragazzi delle medie, il sabato sera, abbiamo dovuto proibire i cellulari altrimenti i ragazzi arrivano a parlare con il compagno seduto di fianco usando il telefono». Qualche giorno fa il vignettista Marc Maron ha raccontato in una strip cruda ma molto efficace proprio Twitter e Facebook come una delle droghe dei giorni nostri. Per ora molti hanno espresso l’intenzione di aderire a questo invito. Per ora lui è davvero scomparso dai sociale. «C’è chi vive la sua vita raccontandola minuto per minuto su Facebook – aggiunge – questo è eccessivo, sembra che non esisti se non mostri agli altri quello che stai facendo».  «Questa continua connessione, questo essere in rete sempre e comunque ci porta via anche molto tempo: usiamolo per ritrovare Dio, per parlare davvero con il nostro prossimo Ci può fare bene disintossicarci un po’». da La Stampa To
Sta arrivando la primavera e forse anche le belle giornate di sole, dopo un inverno non freddo, ma molto piovoso, ed io sento la necessità di stare all'aria aperta a contatto con la terra, le piante ed i fiori
Senza internet e il mondo virtuale del web. 
Purtroppo i giovanissimi con cui passo tante ore insieme a scuola spesso non sentono questo bisogno impellente di uscire e di incontrare gli altri ed il mondo che rinasce con la bella stagione
Conoscono tutti gli orpelli della rete, persino What's up , e li usano in eccesso 
Uno spreco 
Quanto alle parole del sacerdote, ha perfettamente ragione. Ricordo una gita di due anni fa con una mia seconda media dove i ragazzi e le ragazze non facevano altro che messaggiarsi o inviarsi foto o musica con Bluetooth da un sedile all'altro del pullman Una vera follia 
Non si rendevano conto che sarebbe bastato alzarsi e cambiare posto per parlare a tu per tu con gli altri compagni 
Un bel digiuno dalla rete e troppo spesso dalle sue banalità o cattiverie di massa faranno sicuramente bene al cervello e all'anima 

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