lunedì 15 giugno 2009

L'onda verde di Teheran

L'onda verde di Teheran ha invaso la città ma questa sera le forze di polizia hanno sparato contro i dimostranti.
Il lunghissimo viale su cui stanno marciando i sostenitori di Mussavi è lo stesso su cui si svolsero tra il 1978 e il 1979 alcune delle più imponenti manifestazioni durante la rivoluzione contro la monarchia di Reza Pahlavi.
Numerosi manifestanti portano sulla schiena una stoffa verde, colore della campagna elettorale del candidato, sulla quale vi è scritto «Dov'è il mio voto?».
Sceso in piazza a Teheran tra decine di migliaia di suoi sostenitori che urlano «Moussavi, riprenditi i tuoi voti», il candidato riformista sconfitto si dice pronto a nuove elezioni.
«Il voto della gente è più importante di Moussavi o di qualsiasi altra persona», ha detto l'ex premieri iraniano, mentre la moglie Zahra Rahnavard, che è stata una figura chiave della sua campagna elettorale, ha fatto sapere che le proteste contro la vittoria di Mahmoud Ahmadinejad, che sarebbe stata viziata da brogli, continueranno. «Resisteremo fino alla fine»
La sanguinosa rivolta in corso in Iran mi ha ricordato piazza Tienanmen in Cina. Come a Pechino, il 4 giugno 1989, i carri armati ripulirono la piazza Tienanmen, ufficializzando agli occhi del mondo la debolezza del governo cinese, così a Teheran la repressione feroce di una ribellione contro l’esito elettorale rende visibili le crepe aperte nel governo di Mahmoud Ahmadinejad
Spero che il coraggio di tutte quelle persone che stanno rischiando la loro vita in quella strada porti finalmente una nuova democrazia in un paese che ha sofferto troppo a lungo i danni di un governo teocratico, fondato sulla pretesa di rappresentare l’intera nazione, senza dubbi e senza dissidenza, in quanto espressione di una autorità superiore, intoccabile: Allah, proprio come agì l' allora Cina comunista di Tienanmen

1 commento:

Lino ha detto...

Viva la libertà ,per i giovani coraggiosi iraniani ed anche per i vecchi fifoni Italiani