Una notizia del quotidiano di oggi mi ha lasciata veramente perplessa
" Sono in arrivo i nuovi «Reaper», aerei senza pilota, droni intelligenti che sfrecciano ad alta quota e fanno rimbalzare a terra le immagini che captano dall’alto.
L’Aeronautica ne ha già quattro in esercizio e li usa in Afghanistan per controllare il terreno dove si muovono le nostre pattuglie.
Altri cinque sono vicini, a sei mesi dall’ordinazione: due del tipo «Predator-A», di prima generazione, e tre del tipo «Reaper», dalle prestazioni migliori.
Ma questi droni di tipo più avanzato pongono un problema politico non da poco. Con l’aggiunta di un semplice kit, composto da una trave sotto la pancia e due lanciarazzi, possono trasformarsi da semplici ricognitori in micidiali aerei d’attacco.
Come dimostrano innumerevoli operazioni americane: il velivolo resta in aria a lungo, gira in tondo, e poi può colpire con la semplice pressione di un bottone schiacciato dalla sala operativa che magari si trova in un altro continente.
Per il momento «non c’è la volontà politica» di trasformarli, come spiegano fonti militari.
E infatti il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, qualche giorno fa ribadiva che non ha intenzione di armare i droni, così come ha disposto che in Afghanistan ci sia un uso puramente di ricognizione dei Tornado: «Credo - diceva - che l’utilizzo di oggi sia più adeguato alla conformazione della nostra missione». Ma mai dire mai.
Una spesa imponente, quella disposta per i nuovi droni dell’Aeronautica militare: 330 milioni di dollari d’investimento per i velivoli, l’assistenza tecnica, l’addestramento di tecnici e di piloti.
Perché naturalmente, anche se non c’è un uomo a bordo, pur sempre di aerei si tratta e di un pilota, anche con joystick, c’è bisogno.
L’esperienza sul campo, sia in Iraq, sia in Afghanistan, sta però dimostrando che i «Predator» sono un eccezionale ausilio alle operazioni sul terreno.
Meglio di qualunque aereo o elicottero, possono restare in volo a lungo, senza rischiare vite umane, usando una serie di sensori, radar, visori a infrarossi, e telecamere, che coprono un largo raggio. In Afghanistan, attualmente li usano a piene mani.
Attualmente sono 2800 i soldati schierati in Afghanistan.
Il governo ha deliberato l’invio di 400 ulteriori soldati e 56 carabinieri in vista delle elezioni presidenziali che si terranno in estate.
Potrebbero restarvi fino a ottobre. Con l’occasione sarà anche rinforzato il parco aereo.
Due Tornado si aggiungeranno ai due già presenti a Herat «appena saranno garantite - sono parole del ministro in Parlamento - le necessarie condizioni tecnico-logistiche nella base di Herat».
Si sposterà in blocco il Comando Nato di Solbiate Olona, dove sono inclusi 114 italiani.
Infine la Difesa invierà altri due aerei da trasporto C27J con seguito di 40 avieri e 3 elicotteri per l’evacuazione medica con relativo personale.
Quanto prima, poi, arriveranno in zona anche i «Freccia», nuovissimi blindati dell’esercito, attrezzati per proteggere i soldati dal pericolo delle mine"
Non metto in dubbio che sia anche necessario essere in Afganistan per aiutare quel lontano paese a ritovrare la cosidetta democrazia e ad impedire ai talebani di riprendere il potere, ma non doveva essere una missione di pace ???
Tutte queste spese militari per nuove armi di guerra mi sembrano veramente esagerate
Si tagliano i fondi per la scuola e per gli insegnanti, per la sanità e gli anziani ma poi ci sono miliardi e miliardi per un drone ???
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