Anche nei giorni scorsi è caduta parecchia neve sulle nostre montagne del Piemonte del nord-est, nell'Ossola, dove il Passo del Sempione è chiuso ai mezzi pesanti e si consiglia agli automobilisti di viaggiare sui treni navetta che vanno da Iselle a Briga, in Svizzera, ma anche al Mottarone, la montagna che divide il Lago d'Orta dal Lago Maggiore
E sabato pomeriggio una brutta tormenta di neve ha bloccato sulla sua cima diversi sciatori ed un pulmino di ragazzi che erano saliti x il consueto corso di sci
Tutto si è risolto x il meglio in serata grazie ai soccorsi tempestivi delle forze dell'ordine, dei volontari del Cai e del soccorso alpino, ma non è stata di certo un'esperienza piacevole xchè c'è chi ha rischiato di congelare, chi di perdersi, chi di farsi male seriamente uscendo di strada mentre cercava di scendere sulla strada gelata e troppo innevata senza catene
E proprio in questi ultimi 3 giorni su altre montagne del nord Italia, altre disgrazie ed altri drammi hanno portato alla morte sciatori fuori pista e motoslitte.
" In Val di Sole uno sciatore 58 enne residente a Piacenza, è morto dopo essere stato travolto da una valanga provocata da un fuoripista a quota 2.100 metri d’altezza in Trentino, in località Doss della Pesa nel comune di Commezzadura. Forse invogliato dalla neve freschissima, l’uomo si è addentrato con gli sci in una zona boschiva, ma un lastrone di neve si è staccato trascinandolo a valle per circa 60 metri e facendolo sbattere violentemente contro un albero."
" In Val di Sole uno sciatore 58 enne residente a Piacenza, è morto dopo essere stato travolto da una valanga provocata da un fuoripista a quota 2.100 metri d’altezza in Trentino, in località Doss della Pesa nel comune di Commezzadura. Forse invogliato dalla neve freschissima, l’uomo si è addentrato con gli sci in una zona boschiva, ma un lastrone di neve si è staccato trascinandolo a valle per circa 60 metri e facendolo sbattere violentemente contro un albero."
" E' salito a quattro il bilancio dei morti del gravissimo incidente occorso con la slavina che ha travolto alcune motoslitte presso il passo del Maniva (Brescia), a più di duemila metri di altezza. È deceduto il ferito che si trovava ricoverato in rianimazione. Altre sette persone,tratte in salvo, presentano ferite lievi o stato di choc. Tutti gli undici protagonisti della vicenda si trovavano a bordo di sei motoslitte. "
"Una valanga ha travolto oggi due sciatori in un tratto fuoripista, sulle montagne della Valsesia. Le squadre del Soccorso Alpino sono impegnate per cercare di salvarli. È successo nel vallone D’Olen, sotto la punta Zube, nel territorio di Alagna Valsesia, a 2.300 metri di altitudine. I soccorsi sono resi difficili dalla fitta nebbia. A dare l’allarme è stata una guardia alpina che ha visto i due sciatori travolti da un’imponente massa di neve. " - 14 gennaio 2008-
"Una valanga ha travolto oggi due sciatori in un tratto fuoripista, sulle montagne della Valsesia. Le squadre del Soccorso Alpino sono impegnate per cercare di salvarli. È successo nel vallone D’Olen, sotto la punta Zube, nel territorio di Alagna Valsesia, a 2.300 metri di altitudine. I soccorsi sono resi difficili dalla fitta nebbia. A dare l’allarme è stata una guardia alpina che ha visto i due sciatori travolti da un’imponente massa di neve. " - 14 gennaio 2008-
Ho messo gli sci ai piedi che avevo 3 anni e ancora prima viaggiavo sugli sci di mio papà, che mi portava in spalla e che mi ha insegnato a non avere paura della velocità sulla neve.
Ho sciato per tanti anni fino a quando mi sono fatta male ad un ginocchio cadendo da una scala in giardino. Una caduta stupida ma disastrosa. Avevo cambiato da un mese gli sci e gli scarponi e li ho conservati xchè erano l'ultimo ricordo di una grande passione e di un divertimento bellissimo che si è interrotto per sempre quel maledetto giorno di marzo di 14 anni fa.
Era bello andare in montagna, su in alto, al Mottarone, nelle valli ossolane, ma soprattutto al Sempione, in primavera, quando c'era ancora tanta neve, dove si passava la giornata a scendere giù veloci sulle piste battute, piene di confusione e di gente, o appena segnate dal passaggio di qualche altro appassionato che aveva tracciato il percorso nella neve bianca, nel silenzio e nel sole che brillava piacevole e caldo in mezzo alle alte montagne alpine...
Ma quando pioveva o nevicava stavamo a casa xchè andare in montagna diventava pericoloso.
E quando era appena nevicato o la neve era troppo farinosa, l'ultima caduta sopra a tanta altra gelata, e il sole la scioglieva, non andavamo mai fuoripista
Era pericoloso !
Si poteva staccare e diventare una slavina o peggio, una valanga ...
Adesso si sale in alta montagna con gli snowboards, con le motoslitte, con gli sci, in qualunque momento, con qualunque tempo e non ci si preoccupa più del pericolo, dei rischi e della propria incolumità
Ma anche di quella di chi deve poi soccorrere e portare aiuto in caso di difficoltà
Qui sopra casa troppo spesso passano gli elicotteri della finanza e del soccorso alpino che vanno in alta montagna a recuperare chi si è perso, chi si è fatto male, chi ha messo in pericolo la propria vita e quella degli altri che devono andare a cercarli, mentre nevica, piove e c'è nebbia e troppo freddo!
Dedicarsi a sport estremi può essere affascinante, ma è giusto ?
E' giusto divertirsi così , rischiando la propria vita e quella di altri, anche con una certa incoscienza, senza pensare ai pericoli ed ai rischi ?
Vale proprio la pena sfidare la neve e la montagna x una passione che non rispetta le più elementari regole del buon senso ?
Non è la montagna che è crudele e cattiva, siamo noi uomini che non abbiamo il senso del limite e del buon senso , talvolta ...
( la foto qui sopra è del 6 gennaio 2008; è la cima del Mottarone vista dalla finestra della mia cucina, una bella montagna già ben innevata che sbuca dalle nuvole del primo mattino)
5 commenti:
Bello il tuo racconto. Lo spirito della montagna e di chi la ama lo pervade.Un esempio di grande rispetto per la montagna e per se stessi.Una lettura piacevole.
Purtroppo la stragrande maggioranza degli incidenti che accadono in montagna è dovuta all'incoscienza delle persone.
Il brutto è che essi, con i loro atteggiamenti sconsiderato, non mettono a repentaglio solo la loro vita, ma anche quella dei soccorritori che devono poi andare a toglierli da guai in cui si sono cacciati
Io conosco poco la montagna, ma ho amici che vanno e mi dicono proprio per le cose che dici tu. Chi la ama la rispetta e fa attenzione. Anch'io non amo questi post estremi... bel post, come sempre una gran passione civile, Giulia
Mi hai fatto venire proprio voglia di montagne "vere" come le tue. Con il bel tempo pero'!
L'età del "mettersi alla prova", l'ho passata da un pezzo. sono prudentissima, non mi piace stare a letto! silva
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