lunedì 21 gennaio 2008

La super casta

Oggi ho letto su La Stampa un'intervista al politico Tabacci, molto interessante, che iniziava così:
" Col compiacimento di chi si sente un libero pensatore, Bruno Tabacci scandisce parole grosse, che pochi altri politici possono permettersi: «Confesso che le brutte vicende di questi giorni - i rifiuti campani, la vicenda Mastella, la condanna a Cuffaro - mi hanno messo in una condizione di grande prostrazione. Nella vicenda politica oramai c’è soltanto la violenza delle diverse bande in campo. Comincio a provare disgusto per quel che siamo diventati: l’etica pubblica si disperde, siamo diventati campioni del conflitto di interesse, che esalta il nostro personale contro quello generale». Allievo di Albertino Marcora, già presidente democristiano della Regione Lombardia negli anni della Prima Repubblica, indagato e assolto durante Tangentopoli, da anni Bruno Tabacci vive con indipendenza di giudizio la militanza nell’Udc e nel centrodestra."
Anch'io provo profondo disgusto per questa super casta di politici,come la definisce Tabacci, e le parole di questo politico rendono bene il mio stato d'animo di questi ultimi giorni
E di questa sera soprattutto dopo la notizia dell'ultima ora :
"L'Udeur di Clemente Mastella lascia la maggioranza. Al termine di una lunga riunione dell'ufficio politico del suo partito, il leader del Campanile annuncia che l'esperienza del centrosinistra «è finita» "
I Francesi dicono : " j'en ai raz le bol !!!" , ne ho fin sopra i capelli
Ne ho fin sopra i capelli, anch'io, di una super casta che pensa solo a se stessa ed ai propri affari ed interessi personali, ma non, ma mai, ai cittadini ed al bene del paese che lì ha eletti x governare con saggezza, con onestà, umiltà e competenza....
Mi vergogno di essere italiana, mi vergogno di vivere in un simile paese, mi vergogno profondamente, anche x loro che non hanno vergogna alcuna !!!!

6 commenti:

Franca ha detto...

Sono loro che devono vergognarsi, non noi.
A noi cittadini, però, spetta il compito di riappropriarci in prima persona della politica.
Tabacci, pur non conoscendolo di persona e pur essendo molto lontano dal mio sentire, mi ha sempre dato l'impressione di una brava persona, pronta a giudicare con obiettività

Anonimo ha detto...

tabacci è una mente pensante e dice cose assolutamente sensate.

Artemisia ha detto...

Se e' prostrato Tabacci, figuriamoci noi!
Franca, mi piace la tua idea di riappropriarci in prima personale della politica. Credo che non sia facile, ma e' l'unico modo. Bisognerebbe farlo entrare nella testa soprattutto dei giovani che invece "fuggono".
Avete qualche idea in merito?

ericablogger ha detto...

io no
e coi giovani ci sto fin troppo
se i politici fossero un po' più accattivanti forse i giovani tornerebbero magari anche alla politica
ma la casta dominante è vecchia e non molla i cadreghini del potere !!!

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te Erica, è difficile disarcionare gente che sembra avere inventato una colla super per il loro cadreghino, Ciao Giulia

libera ha detto...

Erika hai ragione!Tabacci purtroppo,essendo un vero politico, fa eccezione all'interno di una casta che è totalmente aliena dal mestiere che dovrebbe conoscere bene,.....considerati i soldi che pretendono!!...
Ma è proprio la distanza tra questa "politica" e i giovani, ma direi un po' tutti i cittadini che preoccupa, o meglio, diciamo che è comprensibilissima nei confronti di quesa politica, ma incomprensibile che non che non abbiamo tutti la forza di reagire a questa situazione di stallo ormai incancrenita, di farsi avanti e urlare le nostre idee,..... o peggio ancora, non abbiamo neppure più le idee, e ci accontentiamo di galeggiare nella m., perchè aspettiamo che siano sempre gli altri a decidere per noi,in fondo è più facile, mettersi in gioco può essere scomodo. Questa è la situazione, dobbiamo ripartire da zero, ritornare alle origini, alla Repubblca di Platone in cui i politici erano filosofi incorruttibili perchè prima di tutto uomini di Saggezza, primo pilastro del mestiere, rivolti alla realizzazione del BENE in senso assoluto e non a interessi particolari perdendo di vista la collettività cui deve tendere unicamente la poitica.
Insegnamo a filosofia in tutte le scuole, l' informatica va bene, ma quando mancano le basi dell' essere uomini non si può andare da nessuna parte.