venerdì 16 febbraio 2007

I Silenzi degli Innocenti

Oggi pomeriggio ho letto tutto d'un fiato un libro appena acquistato, I silenzi degli Innocenti di Giovanni Fasanella e Antonella Grippo ed BUR.
Un libro sugli anni di piombo con 18 testimonianze delle vittime del terrorismo rosso o nero in Italia, dai rapiti o gambizzati delle Br o dei gruppi armati proletari ai superstiti delle stragi fasciste dell'Italicus e di Piazza della Loggia di Brescia, dai parenti dei poliziotti e delle vittime, in primis Bologna, ai figli dei morti "politici", da Aldo Moro al giornalista Tobagi, dal maresciallo Berardi di Torino al magistrato di Genova Francesco Coco, e a quelli degli " innocenti", come Lino Sabbadin .
Un libro con tante voci e tanti diversi modi di affrontare la morte violenta, il dolore, la salvezza miracolosa o l'incubo di una strage devastante, ma un solo, unico filo conduttore: il silenzio e l'obblio imposto alle vittime ed ai loro familiari, la memoria di chi ha vissuto quegli orrori, il senso di abbandono da parte dello Stato, uno Stato talvolta ambiguo e sospetto, se non complice, di quel lungo periodo volutamente dimenticato.
In questi ultimi anni si è dato un grande spazio ai carnefici di quegli anni, ai protagonisti negativi, usciti dal carcere o neppure mai entrati, agli assassini protetti dai " cattivi maestri" che li avevano indottrinati e gli avevano messo in mano un'arma, ancora presenti ma ben nascosti. I mass media intervistano ex terroristi," nuovi eroi di cartapesta, nuove star del firmamento televisivo, che scrivono libri e pontificano", ma nascondono segreti e verità e misteri mai risolti.Molti di loro non hanno mai chiesto perdono, non si sono mai pentiti dei morti e delle stragi impunite, del sangue versato senza pietà alcuna.
I silenzi delle vittime e degli innocenti, che con grande compostezza e dignità non cercano commiserazione, benefici o privilegi, sono ancora più assordanti nella loro ricerca di giustizia e verità, di chiarezza e di informazioni vere.
Loro chiedono allo Stato l'abolizione del segreto di stato, la declassificazione dei documenti delle indagini e dei processi di quasi vent'anni di lotta armata e di attentati e stragi , dal 1969 al 1987.
Loro vogliono trovare una risposta ai tanti xchè ancora insoluti, al di là di quei muri di gomma innalzati dalle istituzioni, che impediscono di fare nomi, di indicare tutte le responsabilità dei terroristi e dei loro mandanti, anche stranieri.
Solo la verità può aiutare queste persone a seguire la via della memoria e del perdono e della riconciliazione con i propri carnefici, ma l' immaturità di uno stato democratico che rimuove e dimentica e non sa fare i conti con la propria storia, errori e stragi e guerra civile del dopo 68 compresa, non aiuta quel processo di crescita fondamentale x venire fuori dall'illegalità e dalle scorrettezze di una cultura e di un mal costume molto negativi.
Alcuni dei testimoni delle interviste evidenziano soprattutto il fatto che non si è mai fatta chiarezza xchè molti terroristi erano figli di una borghesia che ha protetto se stessa ed il suo futuro.
Una tesi senz'altro interessante x un libro che in ogni pagina fa riflettere e apre nuovi orizzonti su quegli anni di piombo x me tanto spesso incomprensibili.
E' stato con estrema commozione che ho letto i ricordi dei chi era a Bologna quel 2 agosto 1980 e nella lista dei morti della strage alla stazione ho ritrovato il nome del mio vicino di casa, che anche lui era x caso su quel treno della morte.
Altri nomi di morti o feriti mi hanno riportata agli anni 70, ai miei anni universitari di Torino ed al terrore sparso in tante parti della città da quei ragazzi della mia età, il cui odio e la cui follia, ben strumentalizzati da " cattivi maestri", ha reso triste la mia gioventù e quella di una intera generazione.
Alcuni di loro sono ora addirittura al governo, ma io mi chiedo sempre come possano convivere così tranquillamente con il sangue versato dalle loro vittime in nome di una causa assurda e vergognosa e completamente inutile.
E come possano ancora coprire i loro mandanti e le loro bugie !

4 commenti:

BLOG NEWS ha detto...

Complimenti erica un post bellissimo!Anni troppo bui dell'italia e qualcuno fà finta di niente assurdo

Anonimo ha detto...

Chissà se prima o poi Erica ci sarà davvero la volontà della verità...i lunghi silenzi, le coperture, i segreti e le responsabilità a lungo celate, i dibattiti di finto interesse sono sempre il segno di una determinazione a rinviare, a non ammettere. Perchè il tempo porti via ogni cosa, perchè non si possa più punire, perchè non si abbia più la voglia o la forza di capire...E invece bisognerebbe non cedere mai, non smettere mai di ricordare e di chiedere "giustizia".
Bel post, grazie.
Ciao
Irene

Anonimo ha detto...

Legerò il libro che consigli. Le cose si accvallano e ci perdiamo pezzi di storia, li dimentichiamo e non dovremmo. Ho scritto un post con un tuo commento. Ciao Erica, sono sempre più in sintonia con te Un abbraccio Giulia

ericablogger ha detto...

io non ho mai dimenticato quel sabato 2 agosto che distrusse la vita del papà del mio compagno di giochi d'infanzia e lasciò solo tristezza e dolore in tutti noi
x continuare in un futuro migliore bisogna avere verità e giustizia non tante zone d'ombra e tanti misteri insoluti !!!