venerdì 9 maggio 2008

Bossi - Gheddafi , sfida all'Ok Corral !!!

Dopo le polemiche dei giorni scorsi quando uno dei figli del Colonnello libico Gheddafi chiese espressamente di non nominare di nuovo ministro del nuovo governo il leghista Calderoli, che con l'esibizione in Tv, due anni fa, di una maglietta antiislam, con la caricatura del Profeta Maometto, provocò gravi disordini in territorio libico e ben 11 morti tra la popolazione, oggi si sono riaccesi i fuochi e le fiamme di un bel venticello di guai e di liti tra l'onorevole padano Bossi ed il Colonnello in persona...
Infatti ieri nel giorno del giuramento del nuovo governo di Silvio Berlusconi la Libia ha fatto sapere di non voler più collaborare nella protezione delle coste italiane dall’ondata di immigrati illegali dall’Africa, «poichè - ha detto Tripoli - Roma e altri paesi dell’Unione europea non hanno messo in atto l’appoggio promesso».
La presa di posizione del regime libico è giunta poco dopo l’insediamento ufficiale del nuovo governo di centrodestra di Berlusconi, che vede la presenza di Roberto Calderoli come ministro senza portafoglio per la semplificazione legislativa.
Nei giorni scorsi il figlio del leader libico Muammar Gheddafi aveva avvertito che le relazioni tra Tripoli e Roma sarebbero peggiorate sensibilmente nel caso Calderoli avesse fatto parte del nuovo governo.
«La lingua di Gheddafi è sempre stata lunga...» così si è espresso Umberto Bossi, in Transatlantico, con i cronisti che gli chiedevano di commentare la posizione della Libia che rifiuta la collaborazione con l’Italia nel contrasto all’immigrazione clandestina.
Il leader della Lega ha pure aggiunto: «Sono loro che ci mandano i clandestini, perchè per la Costituzione libica tutti gli africani hanno diritto ad avere la cittadinanza della Libia, ma non possono tenerli tutti e quindi li caricano sulle barche e ce li mandano».
Per Bossi «bisognerebbe rimandarli tutti indietro utilizzando i dati dei satelliti, e tutti si devono fare carico del problema».

Berlusconi è invece «fiducioso» sulla possibilità di relazioni normali con la Libia. Il presidente del Consiglio ha detto : «Avremo modo di chiarire con le autorità libiche e tranquillizzare la situazione».
Anche noi cittadini siamo fiduciosi, molto fiduciosi, e confidiamo vivamente nella speranza che le sue, quelle del Cavaliere, tanto per essere precisi, non siano solo promesse da marinaio. Perchè non sarebbe piacevole se scoppiasse una bella guerretta proclandestini nel Mediterraneo
Sicuramente vincerebbe la Libia e chissà che belle risate si farebbe il caro Colonnello, che ancora aspetta i danni di guerra per l'invasione di casa sua ai tempi del fascismo !!!

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