giovedì 8 gennaio 2009

Proposta di Legge n 1360

CAMERA DEI DEPUTATI N. 1360
—PROPOSTA DI LEGGE
D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI
BARANI, ANGELI, BARBA, BARBIERI, BOCCIARDO, CALDORO,CASTELLANI, CASTIELLO, CATONE, CESARO, CICCIOLI, CORSINI,CRISTALDI, DE ANGELIS, DE CORATO, DE LUCA, DENICHILO RIZZOLI, DI BIAGIO, DI VIRGILIO, DIMA, DIVELLA,FOGLIARDI, GREGORIO FONTANA, FUCCI, GAROFALO, GIRLANDA,HOLZMANN, LABOCCETTA, LO MONTE, GIULIO MARINI,MAZZONI, RICARDO ANTONIO MERLO, MIGLIORI, NARDUCCI,PETRENGA, ROSSO, SARDELLI, SBAI, VALENTINI,VENTUCCI, VESSA, ZACCHERA
Istituzione dell’Ordine del Tricolore e adeguamentodei trattamenti pensionistici di guerra
Presentata il 23 giugno 2008
ONOREVOLI COLLEGHI ! — La presente propostadi legge nasce dall’esigenza di attribuire a coloro che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale un riconoscimento analogo a quello attribuito ai combattenti della guerra 1914-1918 dalla legge18 marzo 1968, n. 263. L’istituzione dell’« Ordine del Tricolore » deve essere considerata un atto dovuto, da parte del nostro Paese, verso tutti coloro che, oltre sessanta anni fa, impugnarono le armi e operarono una scelta di schieramento convinti della « bontà » della loro lotta per la rinascita della Patria.Non s’intende proponendo l’istituzione di questo Ordine sacrificare la verità storica di una feroce guerra civile sull’altare della memoria comune, ma riconoscere,con animo oramai pacificato, la pari dignità di una partecipazione al conflitto avvenuta in uno dei momenti più drammatici e difficili da interpretare della storia d’Italia; nello smarrimento generale,anche per omissioni di responsabilità ad ogni livello istituzionale, molti combattenti, giovani o meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e « imperiale» del ventennio, ritennero onorevolela scelta a difesa del regime, ferito e languente; altri, maturati dalla tragedia in atto o culturalmente consapevoli delloscontro in atto a livello planetario, si schierarono con la parte avversa, « liberatrice», pensando di contribuire a una rinascita democratica, non lontana, della loro Patria.
Solo partendo da considerazioni contingenti e realistiche è finalmente possibile quella rimozione collettiva della memoria ingrata di uno scontro che fu militare e ideale, oramai lontano, eredità amara di un passato doloroso, consegnato per sempre alla storia patria.Questo progetto di legge è coerente con la cultura di pace e di pacificazione della nuova Italia, post-bellica, repubblicana e democratica; memore delle distruzioni morali e materiali provocate dal conflitto mondiale; orgogliosa della rinascita operata dalla laboriosità del suo popolo; rinnovata nelle istituzioni di una classe dirigente espressa per la prima volta dal popolo, libero e sovrano; consapevole della necessità di rimarginare le ferite di un passato tragico e cruento nell’interesse dell’intera collettività.Per queste considerazioni, attribuiamo al progetto di legge in esame un fortevalore simbolico e sociale, che valga a superare tutti gli steccati ideologici che hanno reso difficile per troppi anni la possibilità di riconoscere socialmente i meriti e il sacrificio di coloro che hanno combattuto consapevolmente per il Tricolore;ad essi, dopo oltre sessanta anni dalla fine della guerra e nel sessantesimo anniversario della nostra Costituzione, il Parlamento italiano, per motivi di equità e di giustizia, deve tributare un riconoscimento analogo a quello concesso ai cavalieri di Vittorio Veneto.Questo sarà costituito da un’alta attribuzione onorifica, cioè l’appartenenza all’Ordinedel Tricolore e anche da un miglioramento economico, doveroso per chi ha dato tanto per la propria Patria.
In questo tempo di ristrettezze economiche ci appare indizio di grande civiltà pensare a chi ha combattuto e da anni attende una revisione migliorativa dei trattamenti pensionistici di guerra.Il Parlamento ha riconosciuto più che legittima l’aspirazione dei titolari di trattamento pensionistico di guerra a ottenere l’adeguamento economico delle proprie pensioni, adeguamento che si ritiene non sia ulteriormente procrastinabile, considerate l’età avanzata dei soggetti e la lunga attesa.L’articolo 1 istituisce un nuovo ordine onorifico, l’Ordine del Tricolore, comprendente l’unica classe di cavaliere. L’articolo 2 prevede che tale onorificenza sia conferita: a) a coloro che hanno prestato servizio militare per almeno sei mesi, anche a piu` riprese, in zona di operazioni, nelle Forze armate italiane durante la guerra 1940-1945 e che siano invalidi; a coloro che hanno fatto parte delle formazioni armate partigiane o gappiste, regolarmente inquadrate nelle formazioni dipendenti dal Corpo volontari della liberta` , oppure delle formazioni che facevano riferimento alla Repubblica sociale italiana;b) ai combattenti della guerra 1940-1945; ai mutilati e invalidi della guerra 1940-1945 che fruiscono di pensioni di guerra; agli ex prigionieri o internati nei campi di concentramento o di prigionia.
L’articolo 3 determina le caratteristiche dell’insegna, realizzata in bronzo, del nuovo Ordine e rinvia a un decreto del Ministro della difesa l’indicazione dei dettagli.
L’articolo 4 prevede che il Capo dell’Ordine del Tricolore sia il Presidente della Repubblica e che l’Ordine sia retto da un consiglio composto da un tenente generale o da un ufficiale con grado corrispondente,che lo presiede, da due generali e da un ammiraglio in rappresentanza di ciascuna Forza armata, dal presidente dell’Associazione nazionale combattenti della guerra di liberazione inquadrati nei reparti regolari delle Forze armate italiane, dal presidente dell’Associazione nazionale combattenti e reduci,dal presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia e dal presidente dell’Istituto storico della Repubblica sociale italiana.Il presidente e i membri del consigliosono nominati dal Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della difesa.
L’articolo 5 prevede che le onorificenze siano conferite con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della difesa, previa domanda presentata dagli interessati al Ministero della difesa.
L’articolo 6 prevede che agli insigniti dell’Ordine del Tricolore sia riconosciutoun assegno vitalizio e che le domande e i documenti necessari per ottenere l’onorificenza siano esenti dall’imposta di bollo eda qualsiasi altro tributo.
L’articolo 7 prevede l’adeguamento pensionistico degli invalidi e mutilati di guerra per l’alto valore sociale che essi rappresentano.
L’articolo 8 prevede la copertura finanziaria.
L’articolo 9 reca la data di entrata in vigore della legge.
Non posso che associarmi a chi è estremamente preoccupato per questa proposta di legge, presentata in Parlamento da un certo numero di Deputati del Pdl, che è in discussione ora, al rientro dalle vacanze natalizie, al primo punto dei lavori in corso alla Commissione Difesa della Camera dei deputati,
Il progetto di legge numero 1360 metterà il Parlamento di fronte alla scelta di equiparare i partigiani, che combatterono contro il fascismo e il nazismo, contro la guerra praticata da Benito Mussolini a fianco di Adolf Hitler, per la liberazione dell'Italia e per il ritorno alla democrazia, con i miliziani della Repubblica di Salò, le truppe irriducibili fasciste che con i nazisti misero a ferro e fuoco il nostro paese, partecipando ai peggiori e più vili episodi di guerra, ad eccidi e massacri in tutto il territorio italiano o di occupazione
Si tratta di un nuovo capitolo di quel processo di omologazione e di ricostruzione di una verginità ideologica e di "revisionismo storico", ( cioè di riscrittura della realtà storica di quegli tremendi anni di guerra che le persone come mio papà e mia mamma hanno vissuto e continuato a ricordare con tanto dolore e sofferenza ), cui hanno contribuito negli anni passati con certe prese di posizione molto discutibili, in nome di una presunta "memoria condivisa" e di una declamata "riconciliazione nazionale", molti rappresentanti "al di sopra di ogni sospetto" del centrosinistra, come l'ex presidente della Camera Luciano Violante, principalmente, ma anche il lavoro di ricerca e riedizione, o di pentimento e confessione, di esponenti dell'intellighenzia che si è sempre detta vicina al centrosinistra: prima al Psi di Craxi, poi al Pci di Berlinguer, adesso al Pd di Veltroni.
L 'Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi) e le altre organizzazioni che rappresentano gli ex internati (Anei), gli ex deportati (Aned), i perseguitati politici (Anppia) e l'Associazione nazionale famiglie italiane martiri caduti per la libertà della patria (Anfim), sono tutti in forte allarme.
L'allarme delle associazioni partigiane, raccolto da alcuni parlamentari, storici e giuristi riguarda soprattutto il contenuto della proposta di legge che, partendo da un antefatto "nobile" quale la costituzione dell'Ordine di Vittorio Veneto, che prevede il riconoscimento dei meriti e dei diritti dei combattenti e reduci impegnati sui due fronti della Grande Guerra, vorrebbe adesso istituire in parallelo il cosiddetto "Ordine del Tricolore" (e il nome è già un primo indizio) nonché il conseguente «adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra» (secondo indizio ben preciso e mirato).
Si prepara in questo modo un vero e proprio colpo di mano, inaccettabile sotto il profilo morale e politico, oltre che da un punto di vista giuridico e storico, che equipara quelli che facevano i rastrellamenti per conto dei tedeschi a chi è stato internato nei campi di concentramento e a chi ha fatto la Resistenza.
L'articolo 2 prevede che tale onorificenza (e quello che ne consegue) sia conferita: «A coloro che hanno prestato servizio militare per almeno sei mesi, anche a più riprese, in zona di operazioni, nelle Forze armate italiane durante la guerra 1940-1945 e che siano invalidi; a coloro che hanno fatto parte delle formazioni armate partigiane o gappiste, regolarmente inquadrate nelle formazioni dipendenti dal Corpo volontari della libertà, oppure delle formazioni che facevano riferimento alla Repubblica sociale italiana; ai combattenti della guerra 1940-1945; ai mutilati e invalidi della guerra 1940-1945 che fruiscono di pensioni di guerra; agli ex prigionieri o internati nei campi di concentramenti o di prigionia, nonché ai combattenti nelle formazioni dell'esercito nazionale repubblicano durante il biennio 1943-1945».
Quei combattenti erano quelli che dopo l'8 settembre 1943 fecero la guerra ai partigiani, all'esercito di liberazione, ai militari agli ordini del generale Badoglio, alle forze armate alleate sbarcate in Sicilia e ad Anzio e alle truppe che combatterono contro l'esercito tedesco in ritirata.
Quelli che fino all'ultimo furono i fiancheggiatori dei nazisti e i torturatori delle popolazioni civili che resistettero alle Squadre Speciali in fuga.
E l'articolo 4 che definisce la composizione dell'Ordine del Tricolore precisa: «Il Capo dell'Ordine è il Presidente della Repubblica. L'Ordine è retto da un Consiglio composto da un tenente generale o ufficiale di grado corrispondente che lo presiede, da due generali, di cui uno dell'Aeronautica militare, e da un ammiraglio, in rappresentanza delle Forze armate; dal presidente dell'Associazione nazionale combattenti della guerra di liberazione inquadrati nei reparti regolari delle Forze armate italiane che hanno partecipato alla guerra di liberazione; dal presidente dell'Associazione nazionale combattenti e reduci; dal presidente dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia e dal presidente dell'Istituto storico della Repubblica sociale italiana, nominati dal Presidente della Repubblica su proposta del ministro della Difesa».
Provo un profondo dolore ed una grande angoscia non solo per tutte quelle anime innocenti "passate per il camino", che sarebbe bene continuare a elencare una per una in nome di quella pretesa "memoria condivisa", ma per tutti quei morti ammazzati delle stragi e degli eccidi in Italia tra il 43 ed il 45, di quei poveri disgraziati ammazzati nei rastrellamenti durante la guerra partigiana qui al Nord, i cui responsabili, tedeschi e italiani, nazisti e fascisti, non sono mai stati processati.
E soprattutto provo una rabbia infinita per questo vergognoso tentativo di rivalutare i carnefici quando le vittime non sono mai state riconosciute come tali
Per mio padre che subì il nazismo ed i campi di concentramento per due lunghi terribili anni, per tutte le vittime del fascismo dei republichini di Salò, non posso che indignarmi profondamente
e mi auguro che tanti altri provino i miei stessi sentimenti e dicano No
No ad una proposta di legge indegna e vergognosa
NO NO NO ...
diciamo NO e diciamolo Forte e Chiaro !!!
erica

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Erica,
purtroppo il centro destra ci riprova ad ogni legislatura e può darsi che questa volta ce la faccia. La prossima settimana sarò al Senato con l'Anpi ad una conferenza stampa per spiegare le ragioni storiche, politiche e costituzionali per dire NO a questa legge. Ti segnalo qusta intervista a Giuliano Vassalli, ex partigiano e presidente emerito della Coprte Costituzionale
http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/politica/proposta-rsi/proposta-rsi/proposta-rsi.html?ref=search
baci&abbracci
duccio
http://ducciop.blog.kataweb.it/

http://ducciop.blog.kataweb.it/

Anonimo ha detto...

Mi associo, Erica. Che possiamo fare noi che, al contrario di Duccio, non possiamo andare alla conferenza stampa dell'ANPI?
Artemisia

marina ha detto...

Erica, Duccio io sono disperata per questa storia! che cosa possiamo fare?
ditemi che non passerà, ditemi che schiatteranno tutti prima, ditemi che esiste un Dio e che guarderà in questa direzione (magari dopo aver dato un'occhiata in terra di Palestina)
marina

Anonimo ha detto...

Mi associo anch'io alla vostra indignazione. Un caro saluto, Fabio

Anonimo ha detto...

Marina, Artemisia, Fabio, Erica, qualche cosa si può fare, parlarne con gli alunni, con i colleghi, gli amici, i parenti, inviare tante mail di solidarietà all'ANPI nazionale, iscriversi all'ANPI per sostenerla e per preparare il passaggio generazionale. Quando anche l'ultimo partigiano sarà morto, cosa faremo? Dal 2005 all'ANPI si possono iscrivere tutti, unico requisito, essere antifascisti, non come Belrusca che quando glie lo hanno chiesto ha detto che aveva altro a cui pensare. Io penso alla democrazia.
Ho aggiornato l'evento sul mio blog.
Baci Eric
;-) duccio

Anonimo ha detto...

E' davvero oltraggioso quello che stanno facendo. Se si continua di questo passo la Storia sarà riscritta completamente. Ciao Adriana

Anonimo ha detto...

La proposta di legge, che molti riconducono ad un'iniziativa di alcuni parlamentari del centrodestra, in realtà ha tra i firmatari anche alcuni parlamentari del Partito Democratico. L'on. Giampaolo Fogliardi è stato eletto in Veneto nelle liste del PD: Invito tutti a diffondere tale precisazione e a chiedere conto al PD, nelle forme e sedi opportune, di tale fatto.
Grazie a tutti. Paolo - Verona

Osvaldo Contenti ha detto...

Ciao Erica, scusa se non commento ma leggendo questo post mi è venuto da dar di stomaco. Ciao Osvaldo :)