domenica 7 gennaio 2007

Salindé

Nella lingua soninké significa " poter pregare - purificate x accedere alla preghiera "Così iniziano le pagine di un libro, Mutilata Vittima di un rito crudele di Khadi Cairo editore, che ho letto recentemente. Un libro di 180 pagine circa, un libro difficile x l'argomento trattato, x la vita triste di questa donna senegalese che si racconta con grande coraggio e tanta sofferenza, xchè è stata vittima del salindé, il rituale dell'escissione, un " sopruso", così lo definisce Khady, che ha tenuto, e tiene ancora, le donne africane legate ad un rituale choccante ed estremamente doloroso e pericoloso, che non ha nulla a che vedere con la religione.
Khady rievoca nelle sue pagine il ricordo del giorno in cui le nonne della famiglia sottoposero lei, che aveva 7 anni, e le cuginette al terribile rito di escindere la parte intima della loro sessualità femminile, affidato ad una "esperta" di professione, il dolore, lo choc, il pianto e le urla terribili, sue e delle altre bambine. Racconta la sua vita successiva, il suo calvario dovuto a quella mutilazione intima, che le impedirà x sempre il piacere di amare, il suo essere obbligata a sposare a soli 13 anni un cugino, che la porterà in Francia a soli 14 anni, e la maltratterà, la picchierà e la metterà in cinta più volte, con grave rischio x lei al momento di partorire, impedendole troppo spesso di condurre una vita normale e felice. Grazie all'aiuto di alcuni vicini di casa francesi e ad alcune associazioni militanti di donne, Khady, può tornare a scuola e riesce ad avere un lavoro sicuro, che le permette di divorziare e di vivere con i propri figli, lontano da quell'uomo violento analfabeta e superstizioso e dalla sua nuova moglie, giovanissima intrigante ed infelice.
Khady, nata in Senegal nel 1959,è attualmente presidente di EURONET, réseau européen de lutte contre les mutilations génitales féminines de Bruxelles, ha parlato alla Commissione x i Diritti Umani di Ginevra e all'Onu. Lei è riuscita a crearsi una vita diversa, libera dalla volontà di dominare degli uomini, dalle tradizioni e dalle superstizioni di un mondo, con costanza e grande coraggio. Sovente nelle pagine di questo suo libro sottolinea che, nonostante tutto, lei ha avuto la grande fortuna di essere comunque nata in una famiglia, mussulmana, che riteneva la scuola ed il saper leggere e scrivere essenziale. Perchè il suo essere andata a scuola è stato un grande vantaggio ed uno stimolo quando si è ritrovata sola ed in difficoltà in terra europea. Grazie alla sua " cultura" ha potuto liberarsi di un giogo pesante ed aiutare le altre donne africane nelle sue stesse condizioni che vivevano a Parigi.
Non è stato facile leggere questo libro, la sua storia e certe descrizioni violente ed agghiaccianti, ma il problema che affronta è un problema di cui spesso non si sa nulla o non se ne parla, che ancora oggi esiste ed è ben radicato nel mondo. Infatti ogni anno ancora 2 milioni di bambine sono sottoposte ad infibulazione e ben 140-150 milioni di donne al mondo hanno subito questa mutilazione. Un incubo x le donne ed un grave pericolo x la loro salute fisica e x la loro dignità morale, x loro come persone che come esseri umani hanno dei diritti fondamentali.
In una trentina di Paesi africani, in particolare Egitto, Mali, Eritrea, Etiopia, Somalia, Sudan, questa pratica non è stata abolita. Io mi sono chiesta leggendo questa storia se altre bambine, nate qui da noi, in Italia, ancora oggi subiscano queste mutilazioni, nonostante le leggi lo proibiscano, proprio come le prime figlie di Khady subirono pure loro l'escissione in Francia, x una barbara convinzione, che si tramanda di generazione in generazione, di mantenimento della purezza e della verginità delle ragazze e della fedeltà delle spose. E se succede, chi ne è responsabile e chi ne è complice ?

3 commenti:

BLOG NEWS ha detto...

Una cosa vergognosa l'infibulazione siamo veramente primitivi come esseri.Le donne erano più rispettate nell'antichità (pensa a tutte le dee e divinità greche e romane)che ora speriamo che questa profonda umiliazione finisca p.s. ti ho lasciato un commento sul mio blog ciao

ericablogger ha detto...

grazie
ho letto e ricommentato

Anonimo ha detto...

ciao ho solo 16 anni, ho letto questo libro questa estate e mi è piaciuto tanto, l'argomento mi ha fatto piu volte piangere e rabbrividire, solo l'idea che potessero fare una cosa del genere a una donna tanto piu una ragazzina di 7 anni che a quella età dovrebbe essere felice e spenzierata, giocare, sognare e divertirsi come.il solo pensiaro che tutto questo sia veramente successo mi chiude lo stomaco e mi fa capire quanto la mentalità dell'uomo sia primitiva, le donne nn sono oggetti o animali, le donne nn sono un mezzo, noi DONNE NN SERVIAMO A SODDISFARE I BISOGNI FISIOLOGICI DI UOMINI PRIMITIVI CHE COME UNICO OBBIETTIVO HANNO QUELLO DI IMPORRE LA PROPRIA FORZA CON MEZZI E VIETATE DAI DIRITTI UMANI... un libbbbbbrrrrooo fantastico come del resto anche il cacciatore di aquiloni di HOSSEINI... leggiti VENDUTE di Zana Muhsen... ciao ciao