venerdì 5 gennaio 2007

La Moka Bialetti

Le vacanze stanno x terminare ed anche il mio tempo x leggere tutto il giornale sta andando agli sgoccioli xchè quando riprenderò il lavoro, darò solo un'occhiata veloce e mi soffermerò solo su determinate notizie. Ieri invece mi sono letta ben bene anche le pagine dell'economia e lì ho trovato una notizia veramente curiosa e piacevole. Dopo 70 anni la ditta Bialetti reinventa la caffettiera, quella famosa Moka Express con la pubblicità dell'omino coi baffi nato nel 1952 x Carosello. L'articolo dice che, con la collaborazione della Illy Café e 1,4 milioni di euro investiti in anni di studio ed investimenti in ricerca, la Bialetti è riuscita a creare una nuova caffettiera, Cuor di Moka, in grado di estrarre dal caffè la parte migliore, eliminando gli acidi e i grassi bruciati nella fase finale del procedimento di preparazione del caffè.
La caffettiera Bialetti è nata qui a Crusinallo, la frazione più grande di Omegna, la bella cittadina sul Lago d'Orta, nel VCO - Verbano Cusio Ossola -, dove vivo da sempre. La ditta Bialetti iniziò nel 1918 quando Alfonso, che era tornato dall'emigrazione in Francia, dove aveva imparato la fusione a conchiglia, fondò una piccola ditta. Nel 1933 nacque la caffettiera moka, che diventò famosa nei primi anni sessanta con la pubblicità di Carosello. L'omino con i baffi fu un'idea di Renato Bialetti, il figlio di Alfonso, e del pubblicista Aldo Beldì. La ditta Bialetti si allargò e divenne un grande edificio nuovissimo, in via IV Novembre,davanti al fiume Strona, e tuttora esistente, ma ormai occupato da negozi e uffici vari, compreso il Centro Territoriale x l'Impiego, dopo la vendita della ditta nel 1987 al gruppo Faema e nel 1993 a Francesco Ranzoni della Rondine. Se si va a visitare il Forum di Omegna, che ospita il museo del casalingo, xchè è qui a Crusinallo che vi sono le grandi industrie famose, Lagostina, Alessi, Piazza, con la Girmi di Cireggio e la Calderoni di Casale C.C.,si possono vedere le prime Bialetti con il manico in legno, uguali identiche a quelle attuali, con il manico in bachelite, di cui sono stati venduti ben 270 milioni di esemplari in tutto il mondo in 74 anni.
Per tanti anni la Bialetti diede lavoro a centinaia di operai ed impiegati del posto e x anni è stato possibile vedere Renato, con i suoi baffoni, come l'omino della moka, tanto famosa, girare x la città in macchina. Era coscritto di mio papà, classe 1922, e spesso con lui partecipò alle cene dei coscritti, come una persona comune, amante della buona tavola e della cacciagione, in particolare, e non come un industriale ricco e famoso. Purtroppo nel brutto periodo degli anni di piombo se ne andò a vivere via, in Svizzera, forse.
Nel 1980, il 2 agosto, nell'attentato alla stazione di Bologna, morì il mio ex vicino di casa, il papà di uno dei ragazzi con cui sono cresciuta, che era il direttore amministrativo della Ditta Bialetti . Uno choc ed una mancanza tremenda x noi che lo conoscevamo tanto bene, ma sicuramente anche una ben grave perdita x la fabbrica della moka, a cui aveva dato tanto in intelligenza e capacità!
Con la partenza di Renato, poi, se ne è andato anche un simbolo del made in Italy di quei tempi
Un augurio quindi alla nuova creazione e la speranza che abbia altrettanto successo della cara tradizionale vecchia moka, che x tanti anni ci ha accompagnato fedelmente!

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