Lunedì è San Gaudenzio, patrono di Novara, ma anche di Crusinallo. Domani qui dove vivo da sempre ci sarà festa e come è tradizione si mangerà la torta del pane. Ma la storia di Crusinallo è antica e molto interessante ed è strettamente legata alla storia della sua chiesa .
Il Cristianesimo arrivò nella valle del Cusio nel IV° secolo: nella seconda metà del 300, un prete di origine greca, Julius, che proveniva dall'isola di Egina ed era al seguito delle legioni romane, raggiunse il lago Cusius. dove predicò la religione di Gesù alle popolazioni pagane lungo le rive del lago e in tutta la zona intorno. La leggenda vuole che San Giulio attraversò il lago e sconfisse i draghi ed i serpenti che abitavano l'isola che si trova proprio in mezzo al lago, di fronte ad Orta. Nella vallata fondò anche le leggendarie cento chiese, tra cui quella di Crusinallo. Secondo la tradizione, Crusinallo dovrebbe derivare dal latino CRUX in ALTUM: Giulio piantò infatti una prima croce nel luogo sopraelevato dove ore si trova la bella chiesa parrocchiale.
Nel 962, alto medioevo, in periodo feudale, ai signori di Cruxinalli, feudatari de luogo, fu conferito il titolo di conti palatini dall'imperatore Ottone I° di Germania, che stava costruendo un nuovo impero personale dopo la fine di quello di Carlo Magno. Con il loro aiuto, iniziò l'assedio dell'isola di San Giulio, dove si era rifugiata la regina Willa, moglie di Berengario II°, che resistette x un anno agli assalti ed ebbe quindi salva la vita. Della famiglia dei Conti di Crusinallo si conoscono diversi nomi, ma quando più tardi il feudo fu distrutto e la famiglia dispersa, il titolo di Nobili restò come loro cognome. Federico fu signore insigne e valoroso guerriero e fece edificare la chiesa antica di San Pietro in Gravellona. Aldanesio fu signore di Ornavasso e Desiderato, signore di Omegna, ottenne anche la carica di podestà della città di Novara, che era diventata libero comune. Fu anche l'artefice della convenzione del 1221 con la quale i signori di Crusinallo divennero cittadini e militi di Novara ma fu anche loro riconosciuta la potestà sul territorio che comprendeva un vasto territorio: il borgo di Omegna,Quarna, la Valle Strona e tutti i paesi dell'alta valle cusiana fino a Gravellona, Ornavasso e Vergonte. Aimerico di Crusinallo fu invece a capo di compagnie di ventura, anche al servizio del duca di Savoia e del re di Francia, nemico di Dio, di pietà e di misericordia, terribile a vedersi e morì di morte violenta. Molto probabilmente in quel periodo in cui furono ricchi e potenti, non abitarono più nel castello di Crusinallo, diventato ormai solo fortezza unita alle mura x la difesa del paese.
Le guerre civili del novarese nel 1200, 1300 e oltre furono la rovina di diverse potenti famiglie. All'inizio del 1300 i ghibellini novaresi, che facevano capo alla fazione dei Tornielli, attraversò con ingenti forze il Vergante, e andò ad assalire il paese ed il castello di Cerro, dove la fazione avversaria dei Tornielli, perdente, si era rifugiata, ospite dei Conti di Crusinallo. L'ira fu grande, la vendetta tremenda, episodi di ferocia inaudita provocarono una vera carneficina e tutto fu dato alle fiamme. I superstiti si rifugiarono sulla montagna e fondarono il villaggio di Casale Corte Cerro.
Nel 1310 scese a Milano x essere incoronato re Arrigo VII°, imperatore di Germania. Egli accolse onorevolmente i signori di Crusinallo, Guglielmo, Aycardo e Danese, che supplicarono la sua protezione ed ottenero il rispetto delle loro persone e dei loro beni. Ma, quando l'imperatore se ne andò, riscopiò la guerra civile con gli odi, le discordie e le violenze. Nel luglio 1311 l'assalto dei novaresi si ripeté al castello di Crusinallo ed al paese, direttamente: il massacro e l'incendio furono terribili e i signori persero tutto o quasi e furono obbligati ad andarsene. Restò intatta solo la chiesa, che i novaresi non osarono toccare x non offendere il Pontefice !
* Del castello restano solo due tratti delle mura di difesa e di sostegno delle fondamenta, i bastioni; il castello si trovava presso la chiesa parrocchiale, a destra della facciata e un po' più in basso, protetto dalla rocca con la torre. Sulla rocca, dove ora c'è la chiesetta sconsacrata del Castello, c'era un fortilizio usato come torre di avvistamento*
Una storia antica molto avvincente. Una chiesa antica molto bella, riportata da alcuni anni alla semplicità raffinata di tempi passati e gloriosi, che videro passare anche le truppe di Napoleone..
7 commenti:
Ciao Erica...ma che bello questo blog !
Complimenti, passerò a leggerti.
Irene
grazie!
ti aspetto un saluto erica
Deve essere proprio un bel paese. Mi sembra di capire che non è molto lontano dal Lago Maggiore. Credo che mio padre conosca abbastanza bene quella zona perchè tanti anni fa' la sua famiglia viveva a Intra dove mio nonno insegnava chimica in un istituto tecnico. Ciao, Fabio (Metamorphosis)
Deve essere proprio un bel paese. Mi sembra di capire che non è molto lontano dal Lago Maggiore. Credo che mio padre conosca abbastanza bene quella zona perchè tanti anni fa' la sua famiglia viveva a Intra dove mio nonno insegnava chimica in un istituto tecnico. Ciao, Fabio (Metamorphosis)
scusa, mi devono essere scappati due invii in più. A presto Fabio.
Intra è a mezz'ora da dove vivo e penso che l'istituto tecnico di cui parli sia il Cobianchi !
alcune volte fa bene ripassare la storia del proprio paese soprattutto se per farlo basta leggere questo bellissimo blog!
complimenti. MANU :-)
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