martedì 8 aprile 2008

Rocher Ferrero

Ferrero Rocher. Tutti ne abbiamo assaggiato almeno uno una volta nella vita. Un cioccolatino tondo e grosso che si scioglie in bocca, delizioso come tutti i cioccolatini e gli altri prodotti ( tanti ormai) della ditta italiana di Alba, in Piemonte
Vi ricordate le prime pubblicità tv ai Rocher ? Quell' indimenticabile bella signora elegantissima, in giallo, con il maggiordomo Ambrogio che le porgeva i Rocher sulla Rolls Royce ?
Oggi tra le solite notizie, di politica, o per essere più precisa di liti politiche tra destra e sinistra, tra centro e destra, tra sinistra e sinistra critica ecc ecc, di incidenti, di disgrazie varie, ho letto con molta curiosità e notevole interesse la notizia che i Tresor Doré, fabbricati in Cina, simili ai cioccolatini più venduti in Europa, e secondi nel mondo, i Ferrero Rocher, con una scatola pressoché uguale, con la stessa forma del cioccolatino, ma non con lo stesso cioccolato però, sono un falso, uno dei tanti di cui è vittima il Made in Italy.
Ieri la Corte suprema di Pechino, dopo la sentenza del tribunale di Nanchino, che il 12 gennaio 2006 aveva già dato ragione alla Ferrero, ha condannato la società Montresor-Zhanjiagang Food in terzo grado ed ha stabilito che la confezione dei Tresor Dorè dovrà essere ritirata
La società dovrà pagare un danno simbolico di 500 mila remimbi, circa 50 mila euro.
Questa lunga battaglia legale per i cioccolatini nati nel 1982, da un'idea di Michele Ferrero, durava da anni; nel 2005 l'azienda albese aveva perso in primo grado.
Ora, però, con la sentenza definitiva, è stata vinta una causa veramente importante e storica per l'Italia ed i suoi prodotti.
Giovanni Ferrero, 42 anni, ha ringraziato l'ambasciatore italiano ed il nostro governo per l'aiuto avuto nella lunga vertenza ed il ministro per il Commercio internazionale e le Politiche europee, Emma Bonino, ha parlato di "sentenza che farà scuola", sulla quale c'è stato un impegno comune del governo, dell'ambasciata italiana in Cina, degli uffici Ice e dei legali dell'azienda.
Un' altra piccola curiosità: gli uffici anti-falso sono in funzione in Cina, Taiwan, India, Corea del Sud, Vietnam, Dubai, Istanbul, Mosca, New York e San Paolo.
La contraffazione costa all'Italia cinque miliardi di euro l'anno. Una bella cifra, non c'è che dire !
Questa sentenza ha dunque reso giustizia all'azienda dolciaria, leader in Italia e quarta al mondo, con un fatturato del gruppo di 5,4 miliardi di euro - il patriarca Michele Ferrero è considerato l'italiano più ricco al mondo, anche se quasi nessuno lo sa perchè lui non fa politica e non va mai in TV ad esibirsi !!! - ma anche a tutto il prodotto di qualità del nostro Paese, vergognosamente "falsificato e contraffatto" all'estero.

3 commenti:

BC. Bruno Carioli ha detto...

Penso che questa sentenza sia anche il frutto dell'ottimo lavoro svolto da Emma Bonino e dal suo ministero.

Franca ha detto...

Più ricco anche di Berlusconi?

DS ha detto...

in vista delle prossime importantissime elezioni, volevo segnalarti un documento che ho linkato nel mio ultimo post!
tommi - www.bloginternazionale.com