Il 24 aprile 1945 Omegna vide partire i nazifascisti , che avevano ottenuto un salvacondotto dai partigiani, scesi poi in giornata per le vie della città a festeggiare la fine di due lunghi e difficili anni di resistenza sulle montagne, con tanti morti, tanti feriti, tante tribolazioni per la fame il freddo e la crudeltà perpetrate da fascisti e nazisti presenti sul territorio
Le stragi e gli eccidi iniziarono subito dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e si protrassero in tutto il Cusio il Verbano l' Ossola ed il Novarese fino all'aprile 1945
Novara
Domenica 12 settembre 1943 il generale Sorrentino, comandante della Divisione "Sforzesca" di stanza a Novara, consegna l'intero presidio di circa diecimila uomini ad una settantina di tedeschi, i primi a giungere in città. I reparti della prima divisione SS Leibstandarte "Adolf Hitler" (la divisione prediletta dal Führer) prendono così possesso della città e di tutti centri nevralgici della provincia.
- Domenica 19 settembre 1943, rastrellamento di ebrei
Arona - Mercoledì 15 settembre 1943, rastrellamento di ebrei - Giovedì 16 settembre 1943, eccidio di ebrei
Arona - Mercoledì 15 settembre 1943, rastrellamento di ebrei - Giovedì 16 settembre 1943, eccidio di ebrei
Meina - Mercoledì 15 settembre 1943, rastrellamento di ebrei - Mercoledì 22 e Giovedì 23 settembre 1943, eccidi di ebrei
Stresa - Giovedì 16 settembre 1943, rastrellamento di ebrei
Baveno - Lunedì 13 settembre 1943 inizia il rastrellamento di ebrei nelle ville "Il Ruscello" e "Il Castegneto"- Martedì 14 settembre 1943, prime fucilazioni di ebrei nella spiaggetta della villa "Il Ruscello" - Mercoledì 15 settembre, eccidio di ebrei - Mercoledì 22 settembre 1943, ancora eccidi di ebrei
Intra - Lunedì 11 ottobre 1943, strage della famiglia Ovazza
Pian Nava (nei pressi di Premeno)- Venerdì 17 settembre 1943, eccidio di ebrei
Mergozzo- Mercoledì 15 settembre 1943, eccidio di ebrei
Orta - Mercoledì 15 settembre 1943, eccidio di ebrei
I rastrellamenti iniziarono a Baveno il 13 settembre e qui, come altrove, portarono non solo al massacro delle persone, ma anche alla razzia dei loro beni. I quattordici ebrei catturati nei giorni successivi furono uccisi tra il 15 e il 22 settembre; i loro corpi furono gettati nel lago e, forse, in parte sepolti nei boschi circostanti.
Il giorno 15 iniziarono i rastrellamenti anche ad Arona, Meina, Mergozzo e Orta. I nove arrestati di Arona furono prima rinchiusi nella caserma dei carabinieri e poi trasportati verso una località sconosciuta: di loro non si seppe più nulla.
A Meina, i sedici ebrei presenti nell'omonimo Hotel, gestito da Alberto Behar, ebreo con cittadinanza turca (circostanza che gli permise di salvarsi assieme alla propria famiglia perché la Turchia in quel momento era un paese neutrale), vennero trattenuti per alcuni giorni e poi tra il 22 e il 23 settembre uccisi e buttati nel lago legati a pesanti massi. Alcuni corpi riaffiorarono e vennero nuovamente affondati.
A Mergozzo, i tre arrestati sparirono il giorno stesso e di loro non si seppe più nulla.
A Orta, furono arrestati Mario e Roberto Levi, rispettivamente zio e cugino di Primo Levi. Da pochi mesi sfollati sul lago, furono individuati a seguito di una delazione, mentre le rispettive mogli riuscirono a salvarsi. Dei due Levi non si seppe più nulla.
Il giorno 16 furono arrestate quattro persone a Stresa, poi uccise il 22 settembre.
Il giorno 17 a Pian Nava, nei pressi di Premeno, sui monti sopra Verbania due furono gli arrestati e di loro non si seppe più nulla.
Il giorno 19 il rastrellamento proseguì anche a Novara con la cattura e la probabile deportazione di Giacomo Diena e di suo zio Amadio Jona.
Il giorno 8 ottobre, a seguito di delazione, fu arrestato a Domodossola, mentre tentava di espatriare, Riccardo Ovazza e portato nella sede della seconda compagnia SS di stanza a Intra, presso le scuole elementari femminili. I nazisti trovarono così anche il resto della famiglia, i genitori e la sorella, sfollati a Gressoney e li portarono a Intra: tra il 9 e l'11 ottobre furono tutti uccisi e i loro corpi bruciati nella caldaia della scuola.
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