venerdì 7 dicembre 2007

Non si muore per amore ...

Cominciava così una celebre canzone di Mogol Battisti : "Non si muore per amore ... "
Ho invece letto questa sera un curioso articolo dove si parla invece di cuori spezzati per amore
"Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet e curata da ricercatori dell'università di Utrecht, in Olanda, sembra che il cuore spezzato aumenti il rischio di morire di ben cinque volte.
Una notizia sconvolgente ma che i poeti hanno sostenuto da sempre, in effetti. A fornire la prova scientifica è uno studio condotto dall'equipe della dottoressa Margaret Stroebe, dedicato proprio ai pericoli del mal d'amore.
Sarebbe lo stress psicologico provocato dal distacco, insieme con stili di vita insani per distogliere la mente dalla sofferenza, il più pericoloso.
Il ricorso all'alcol, al fumo e alla droga sono sicuramente i sintomi di una sofferenza difficile da placare. Stordirsi è generalmente il rifugio più immediato, seducente e molto pericoloso per la salute.
I problemi maggiori li incontra chi rimane vedovo: secondo gli esperti olandesi, gli uomini che perdono la moglie corrono un rischio di morte più alto del 21 per cento, mentre le donne del 17.
Il periodo più delicato è quello immediatamente successivo alla tragedia, quando la mente è frastornata e il corpo debilitato, tanto da trascurare le più elementari regole di sopravvivenza. Malnutrizione, ricorso all'alcol e comportamenti al limite dell'autolesionismo, come la tendenza a guidare in modo spericolato, sono l'anticamera di rischi ben più gravi.
Con il passare del tempo i rischi si fanno più sopportabili ma solo a distanza di anni si può parlare di scampato pericolo.
Al di là dei problemi legati allo stile di vita e all'alimentazione, comunque, il problema più grave è il suicidio.
Per ragioni ancora tutte da sondare, i vedovi sono molto più esposti a pensieri di questo tipo rispetto alle donne, che generalmente hanno meno difficoltà a rifarsi una vita.
Ma se è possibile ripartire da zero dopo la morte o la perdita della persona amata, questo non è pensabile a seguito della perdita di un figlio.
Uno studio danese del 2003 dimostra infatti come i genitori di piccoli deceduti siano i soggetti più a rischio. Più piccolo è il bambino e più frequente e logorante è il desiderio di darsi la morte, specie durante i primi trenta giorni di lutto."
Di certo l'articolo è molto interessante ma non è per nulla allegro E allora sono passata a leggere altrove ed ho trovato che :
" gli Italiani tradiscono in pausa pranzo ed i pentimenti sono pochi, appena l’11%
Galeotto fu il panino. O l’insalata mista. Almeno un adulterio su tre avviene infatti fra le 12.30 e le 14.30.
Ma solo i più fortunati hanno due ore di tempo per tornare a casa o trovare un hotel a portata di mano.
Gli altri? Si arrangiano come possono, alla svelta, in macchina, approfittando degli uffici che si svuotano o addirittura nei bagni dei ristoranti.
I colleghi affollano le fantasie sessuali degli italiani, e ben 8 su 10 hanno la tentazione di metterle in pratica.
Ma se tradire fa ancora paura, chi rinuncia finisce per pentirsi rodersi per non aver colto l’occasione.
E tra i fedifraghi? Solo 1 su 10 si sente in colpa.
Una ricerca della rivista Riza Psicosomatica, in edicola in questi giorni, condotta su circa 1.000 italiani, uomini e donne, di età compresa fra i 20 e i 60 anni, ha dato questa sensazionale rivelazione.
Il primo dato significativo della ricerca riguarda le tentazioni: ne saremmo vittime, in diversa misura, praticamente tutti: chi spesso (29%), chi abbastanza di frequente (43%), chi ogni tanto (17%) o raramente (9%).
Capita tutte le volte che si incontra qualcuno di attraente (32%), dopo un litigio col partner (24%), tutte le volte che ci si sente particolarmente in forma (17%) o quando ci si trova, per lavoro o per vacanza, lontano da casa (8%).
Le persone che inducono maggiormente in tentazione sono, nell’ordine, colleghi di lavoro (29%), semplici sconosciuti (26%) o il classico migliore amico (o migliore amica ) del partner (18%).
Ma se un italiano su due afferma di aver resistito tenacemente c’è un buon 36% che confessa di aver tradito in questo ultimo anno.
Pentimenti? Pochi, appena l’11%. E a parte un 10% di incerti, gli altri (79%) sembrano ben felici della loro condizione di adulteri.
Quanto al momento per consumare il tradimento, il 29% approfitta della pausa pranzo, mentre un italiano su quattro non si fa problemi per una scappatella durate l’orario di lavoro (26%).
Il 16% lo fa prima di tornare a casa la sera, mentre l’11% preferisce farlo lontano da occhi indiscreti, quando si trova in viaggio, sia esso di lavoro o per vacanza, mentre per il 13% è la serata da single a fare da carburante.
L’ufficio, quindi, si conferma il luogo a più alto ’rischio-corna (31%). Più ancora della casa (27%), dell’automobile (15%) o del motel (10%).
Meno frequentate le palestre (8%) e i bagni dei ristoranti (5%).
Tuttavia, il tradimento fa ancora paura a quasi la metà degli italiani (48%). I motivi? Le conseguenze nella vita quotidiana (28%), il senso di colpa (24%), ma anche la paura di intraprendere nuova relazione (15%), più ancora che di essere scoperti (13%).
Solo il 6% però rinuncia solo per rimanere fedele. E infatti, ben il 52% si dice pentito per non aver colto l’occasione quando gli è capitata "
Ogni commento sarebbe superfluo
E allora buona notte e sogni d'oro, possibilmente senza corna .... perchè il mal d'amore fa male alla salute!!!
un kiss erica

2 commenti:

Franca ha detto...

Gli uomini patiscono di più per le morti delle mogli perchè sono meno autosufficienti

Anonimo ha detto...

Bello anche questo post, molto interessante... E credo anch'io che gli uomini quando rimangono soli abbiano meno risorse della donna...
Il tradimento è nella tentazione di molti, ma credo davvero che complichi poi le vicende coniugali...Un abbraccio, Giulia