martedì 18 dicembre 2007

Buone notizie

Dopo la buona notizia dell' accordo sul clima ottenuto a Bali, nei giorni scorsi, oggi una notizia ancora mgliore: l ’Assemblea generale dell’Onu ha approvato la risoluzione per la moratoria contro la pena di morte nel mondo con 104 voti a favore, 54 contro e 29 astenuti. La risoluzione è stata approvata alle 11.45, ora di New York. È stato un successo del partito pro-moratoria che ha conquistato 5 voti in più rispetto al pronunciamento della terza Commissione in novembre.
.La conferenza Onu di Bali è giunta ad un compromesso sofferto e ad un accordo per negoziare «prima possibile e non più tardi dell’aprile del 2008» la prima fase del protocollo di Kyoto, che scade nel 2012. L’obiettivo è quello di arrivare entro la fine del 2009 a un nuovo piano di contrasto al riscaldamento terrestre.
Dopo un lungo braccio di ferro tra Usa ed Ue, l’intesa ha finalmente avuto il via libera degli Stati Uniti, a lungo contrari alla definizione di vincoli obbligatori sulle emissioni di gas serra.
Al contrario l’Unione Europea voleva la riduzione delle emissioni del 25-40% entro il 2020: vincoli ritenuti inaccettabili da Washington, naturalmente.
Il piano adottato nei giorni scorsi in effetti non fa alcun riferimento ad obiettivi specifici per la riduzione dei gas a effetto serra, ma rinvia alla relazione del gruppo di esperti sull’evoluzione del clima, che dovrebbe suggerire il livello di riduzione necessario.
Una soluzione che, alla fine di un lungo tira e molla, è stata accettata anche dall’Ue.
I partecipanti della conferenza di Bali si sono messi d’accordo per lanciare nuovi negoziati per il dopo Kyoto, in considerazione della scadenza del "vecchio" protocollo nel 2012.
Il protocollo di Kyoto, che gli Stati Uniti non hanno ratificato, obbliga 36 paesi industrializzati a ridurre entro il 2012 le loro emissioni di gas a effetto serra del 5% rispetto ai livelli del 1990.
Per quanto riguarda la moratoria contro la pena di morte, a metà novembre il voto alla III Commissione dell’Onu aveva visto 99 paesi favorevoli (due più del quorum di 97), 52 contrari e 33 astenuti. Il fronte del no, in quell’occasione come oggi, è stato guidato dall’Egitto, supportato da Singapore, Sudan e Iran, anche se i pilastri del fronte dei "Friends of Death Penalty" restano Usa e Cina.
Gli Stati Uniti hanno votato contro, ma sembra che Oltreoceano si comincia a cambiare idea al riguardo; infatti lo Stato del New Jersey ha deciso di abolire per legge la pena capitale.
La Russia ha invece votato a favore della risoluzione per la moratoria universale.
"No" anche di India, Iran e Iraq
Fra i paesi che si sono aggiunti al fronte pro-moratoria ci sono Kiribati, Palau, Nauru e Congo Brazzaville. Si sono confermati fra i sostenitori buona parte dei paesi dell’America Latina e diversi paesi africani, fra cui il Ruanda e il Burundi.
Nel breve dibattito preceduto al voto ( 11.45 di New York, 17.45 ora italiana), si sono espressi contro la risoluzione, oltre a Singapore, anche Antigua e Barbados - a nome dei paesi dei Caraibi-, e la Nigeria.
La dichiarazione a favore della risoluzione è invece toccata al Messico.
Ora, dopo il successo e la soddisfazione italiana perchè il governo italiano aveva presentato e sostenuto la proposta, bisogna far sì che si abolisca definitivamente in tutti i paesi la pena di morte!

3 commenti:

Franca ha detto...

Sul fronte dell'inquinamento non è che siamo in prima fila.
Pare che siamo uno degli Stati che ha fatto di meno per ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Quando cominceremo ad investire seriamente nelle fonti rinnovabili?

Artemisia ha detto...

Le buone notizie sono "ossigeno".

Anonimo ha detto...

qui da noi stanno facendo pubblicità all'energia solare da mettere sul tetto o in giardino ma il problema è che hanno aumentato i prezzi di vendita a quanto pare
e anche se ci sono gli incentivi non sempre è possibile spendere certe cifre