giovedì 9 agosto 2007

Le Stragi dimenticate: Castiglione di Sicilia

Ho letto ieri sul quotidiano La Stampa un articolo veramente interessante di Alfio Caruso sulla strage dimenticata di 20 civili a Castiglione in Sicilia, perpetrata nel 1943 dalla Wermarcht in fuga.
Ho letto tantissimi libri e testimonianze sulla seconda guerra mondiale ma è la prima volta che sento parlare di Castiglione.
Forse più che dimenticata, è proprio sconosciuta !
Nell' estate del '43, due accampamenti, italiano e tedesco, erano impiantati alla periferia di Castiglione.
Il generale Guzzoni, della 6a armata, aveva trasferito da Enna a metà luglio il proprio comando a Passo Pisciaro, mentre il generale Hube, a capo del XIV Corpo d'armata, si era installato nella villa all'interno del noccioleto a Picciolo Rovitello - lì ora sorge un campo da golf -
A fine luglio arrivarono in paese, a dorso di mulo, le notizie dell'insediamento degli americani del generale americano Patton a Palermo e dell'8a armata di Montgomery che non riusciva a sfondare la linea del Simeto, nella piana di Catania.
I paracadutisti tedeschi della 1a divisione ed un pugno di raccogliticci reparti del regio esercito facevano muro da giorni.
Nei notiziari di radio Londra,si parlava del fosso Buttaceto, la trincea dove gli arditi del maggiore Nino Bolla uscivano di notte per temerarie incursioni.
Anche a Castiglione, via di transito fra Catania e Messina, si sapeva dunque che a giorni i tedeschi e gli italiani sarebbero partiti per lasciare il posto agli inglesi e alla fine della guerra, ma non ci si fidava granch'è perchè i crucchi incutevano paura.
Il loro generale Hans Valentine Hube, sfuggito all'inferno di Stalingrado, con un solo braccio, era un abile stratega delle truppe corazzate e non amava l'alleato, con le pezze sul sedere.
Nonostante l'età avanzata era pieno di energia e da subito aveva esautorato Guzzoni e ed i suoi collaboratori.
La sera del 1° agosto 1943 invitò a cena in villa il collega italiano e il capo di stato maggiore Faldella, ma a Guzzoni l'invito non piacque e piazzò attorno al noccioleto un battaglione di guastatori pronto ad intervenire.
Era in effetti una trappola perchè in quelle ore Kesserling avrebbe dovuto occupare Roma e arrestare la famiglia reale. Ma dopo estenuanti discussioni il maresciallo riuscì a convincere hitler a soprassedere e Hube fu costretto, pure lui, a comportarsi nello stesso modo con gli ospiti.
Il 10 agosto Hube ed i reparti del quartier generale tedesco si avviarono verso Messina poichè l'evacuazione della Sicilia era stata fissata per il 16.
L' 11 entrarono a Castiglione un cingolato e quaranta granatieri con l'ordine di prendere prigionieri più civili possibile.
Chi tentò di sottrarsi venne abbattutto dalle mitraglie e alcune donne accorse per difendere mariti e figli furono buttate giù dai balconi.
In poco meno di un'ora furono uccise 20 persone.
Nino Lomonaco, custode di questa memoria, ricorda però che un soldato tedesco non denunciò un poveraccio nascosto nel soffitto e unaltro mostrò una medaglietta del battesimo e ripeté diverse volte la parola cattolic alle madri e figlie terrorizzate, accontentandosi di un bicchiere d'acqua prima di uscire da una casa del paese.
Nella stalla comunale furono rinchiusi oltre 300 uomini che i tedeschi volevano fucilare il giorno 18
Il parroco padre Giosué Russo coadiuvato da suor Amalia Casini avviò una drammatica trattativa con gli ufficiali, ma all'alba del 18 i tedeschi se ne andarono.
Questa fu la prima strage nazista, quando l'Italia era ancora alleata, ma nessuno si preoccupò mai più di essa e tantomeno dei responsabili dei 20 omicidi
Un mese dopo a Nola le SS trucidarono 11 militari e due civili come rappresaglia alla Resistenza campana e il 19 settembre, a Boves, vicino a Cuneo, qui in Piemonte, massacrarono 32 civili.
All'efferatezza nazista, che si distinse in seguito con altre successive stragi, si deve però affiancare anche un episodio altrettanto barbaro perpretrato dagli alleati: a Biscari, in provincia di Ragusa, gli Americani avevano massacrato 76 prigionieri tedeschi e italiani, infrangendo così, pure loro, la Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve prof, sono Audrey, come vede non mi ono dimenticata di lei e sono venuta a fare un salto nel suo blog...Scrive delle cose davvero interessanti, non ti annoi a leggere. Come vanno le sue vacanze? Ancora poco e si ricomincia ad andare a scuola...E questa volta per 5 anni :S
P.S le lascio il mio sito grafico nuovo... baci... a presto!
http://tittyesimographic.spaces.live.com/

Anonimo ha detto...

ciao Audrey, grazie di essere passata a leggermi
se passi anche qui a casa mi trovi!
ora vado a visitare il tuo nuovo sito di grafica
un saluto erica

Anonimo ha detto...

parliamo di storia senza l 'ipocrisia degli anni delle ideologie .
non usiamo solo paroloni e lacrimevoli luoghi comuni .
intendo dire che le stragi erano commesse per rappresaglia a uccisioni e ferimenti a volte anche barbari e vigliacchi della popolazione civile sia partigiana che non .
parliamo anche di questo , diamo un senso corretto alla storia dicendo che alla base di quasi tutte le stragi c 'erano atti di criminali che sparavano ai soldati tedeschi isolati alle spalle anche solo perche'ormai si aveva capivo chi aveva perso e chi aveva vinto .
tutti parlano della strage di castiglione di sicilia e va bene ,
ma io voglio sapere come mai e' successa e perche' i tedeschi hanno fatto cio' .
parlare non giustifica nessuno dall assumersi le responsabilita' e aiuta a capire veramente .

alessandro