In questi giorni è in corso una accesa polemica tra l'Iran e l' Italia sulla pena di morte.
La Farnesina ha espresso forti inquietudini per l'ondata di condanne a morte eseguite nel paese degli ayatollah - 11 impiccagioni solo nell'ultima settimana, 120 da gennaio! -
Il portavoce del ministro degli Esteri iraniano ha risposto che " ogni paese indipendente agisce contro i criminali in modo appropriato alle sue leggi e ogni interferenza negli affari interni di un paese".
Lo scontro sulla violazione dei diritti umani tra l'Europa e l'Iran si è notevolmente aggravata quando è stata emessa una sentenza dalla Corte rivoluzionaria del Marivan che il 16 luglio ha condannato a morte due giornalisti curdi, Adnan Hassanpur e Abdolvahed Hiwa Butimar, entrambi membri del partito messo fuorilegge del Kurdistan iraniano, per ostilità verso Dio.
Due associazioni europee, Information safety and freedom(Isf) e Articolo 21 hanno lanciato la campagna per salvare i due giornalisti ed hanno attaccato frontalmente il sistema giudiziario della Repubblica islamica:" Di confessioni di gravi reati rilasciate in carcere sono pieni gli archivi dei paesi totalitari ".
E in Iran di libertà negate e di violazioni dei diritti umani ce ne sono decisamente molte, in particolare contro le donne.
L'ex presidente riformista Mohammad Khatami è stato iscritto nel registro degli indagati del Tribunale del Clero a Quom per aver stretto la mano ad alcune donne durante una sua visita ad Udine !
Grazie a Khatami, una decina di anni fa, Faezeh Hashemi, presidentessa della Federazione sportiva femminile e figlia di Rafsanjani, vinse una dura battaglia perchè alle ragazze fosse garantito il diritto di usare la bicicletta almeno nei parchi dove gli Iraniani trascorrono le giornate di festa facendo i picnic e socializzando.
Fu però insultata dagli integralisti, che aggredirono delle giovani donne in bici in un parco di Teheran. Oggi a Teheran le ragazze giocano a bamington, ma nessuna usa la bici!
Ed anche a Isfahan, antica capitale e principale città turistica, da domani alle tantissime donne che viaggiano in bici sarà proibito l'uso delle due ruote perchè è sconveniente, così come i pattini e gli scooters !
Queste misure restrittive volute dalla rivoluzione culturale di Ahmadinejad preoccupano molto la società civile iraniana che non approva le discriminazioni delle donne, le condanne a morte per reati d'opinione, la detenzione degli studenti del Politecnico Amir Kabir dopo le dimostrazioni di aprile e la sparizione a luglio del leader del sindacato dei trasporti Mansour Osanlou.
Il 15 marzo 2008 si tornerà a votare e questa è l'unica speranza per allontanare gli ultraconservatori.
Auguriamo dunque a questo bellissimo ma infelice paese, dalla storia antichissima, di ritrovare presto la libertà e la democrazia.
Anche in Cina l'altro ieri si è avuto un inquietante episodio. Una decina di corrispondenti stranieri sono stati trattenuti per oltre 3 ore a Pechino al termine di una conferenza di Reporter Sans Frontières
Quattro membri di questa associazione hanno incontrato un gruppo di giornalisti di fronte alla sede del comitato organizzatore dei giochi olimpici 2008 ed hanno accusato la Cina di non aver tenuto fede alla promessa fatta nel 2001, al momento dell'assegnazione dei Giochi, di migliorare i diritti umani.
Rsf ha ricordato la repressione contro la setta religiosa del Falun Gong, che ha centinaia di esponenti in prigione, contro le minoranze etniche tibetane e uighura, contro i dissidenti e gli intellettuali.
Sono ancora migliaia le persone che ogni anno vengono condannate a morte ed uccise, spesso anche pubblicamente.
L'unica soluzione possibile, secondo me, è boicottare le Olimpiadi in Cina: non andare a vederle o non vederle in TV
Non possiamo fare altro ma siamo in tanti e se tutti quanti boicotteremo i Giochi, forse allora anche la Cina scoprirà che il potere della democrazia e della libertà è forte e si deciderà a rispettare entrambi e le tante vite umane che sono in balia di un potere ingiusto !
1 commento:
Le sorti delle donne iraniane mi stanno particolarmente a cuore dopo aver letto l'interessante "Leggere Lolita a Teheran". Quando l'8 marzo certi uomini mi dicono (anche con commenti al blog): "Che volete, voi donne? Ormai siete pari!" , mi infurio pensando che, non solo non è vero in Italia, ma ancor meno in certi paesi come l'Iran.
Per quanto riguarda la Cina, sono d'accordissimo con il boicottaggio. Ho letto che è stato proposto anche da Mario Adinolfi, il giovane outsider candidato al Partito Demoncratico. Se vieni a conoscenza di qualche petizione da firmare in merito, fammi sapere.
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