venerdì 30 novembre 2007

Contrasti

Due grandi dello spettacolo, Celentano e Benigni, sono passati questa settimana dagli schermi di Rai1
Mi sono piaciuti entrambi, anche se lo spumeggiante Roberto, che ha battuto se stesso con la sua esilarante comicità satirica, mi ha veramente fatto ridere fino alle lacrime. Non mi succedeva di ridere così da parecchio tempo perchè in effetti solo lui riesce a dire quello che dice in quel modo e con quella verve che rende leggere anche quelle battute che sono o che potrebbero anche essere pesanti.
Benigni però non ha solo preso in giro i politici e gli aspetti negativi della nostra attuale società, tanto spesso incredibile ed assurda, ma ha ricordato l'importanza dell'Italia, "quest posto piccino" che nel passato ha dato al mondo uomini famosi, artisti pittori scienziati architetti, il rinascimento, la musica e la religione, la Summa Teologale e San Tommaso, ed il sonetto.
Ed ora è ritornata grande con la moratoria internazionale contro la pena di morte.
Ben pochi hanno parlato di questa notizia importante quando è stata pubblicata sui giornali. Forse siamo talmente abituati a leggere e a scivolare via su tutto ciò che abbiamo trovato scritto, come se tutto fosse gossip e nulla più, che non riusciamo più a discernere il banale dal fondamentale e dall' importante.
Io avevo letto più volte nei mesi scorsi dei trafiletti che parlavano di questo argomento ed ho conservato l'articolo della Stampa che dava la notizia delle votazioni all'Onu perchè per me era molto importante. Sono da sempre contraria alla pena di morte e non ho mai trovato giusto che anche certi stati considerati civili debbano applicare una simile barbarie incivile
" Con 99 voti a favore, 52 contrari e 33 astensioni la terza commissione delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione sulla moratoria della pena di morte fortemente voluta dall’Italia.
La risoluzione L29, che era stata presentata da Nuova Zelanda e Brasile, era stata depositata presso la Terza Commissione il 1 novembre. Il testo, che passerà all’assemblea generale, dove dovrebbe essere votata entro la metà di dicembre, ha ottenuto due voti in più della maggioranza richiesta dei 97 necessari per ottenere la maggioranza assoluta.
L’Italia conduceva la battaglia per la moratoria sulla pena di morte da 13 anni e i tre precedenti tentativi, nel 1994, nel 1999 e nel 2003, erano falliti.
Il Vice presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, ha accolto con viva soddisfazione l’approvazione della risoluzione per la moratoria della pena capitale. Secondo D’Alema «il voto della Terza Commissione costituisce un passo decisivo verso l’adozione definitiva della risoluzione da parte della plenaria dell’Assemblea Generale, che dovrebbe avvenire nel mese di dicembre». «L’Italia conferma di essere in prima linea nel mondo in materia di tutela dei diritti umani - prosegue il ministro - la lotta contro la pena di morte a livello internazionale è uno dei temi prioritari di politica estera, che vede impegnati Governo, Istituzioni, forze politico-parlamentari e organizzazioni non governative in una campagna corale, convinta e tenace che ha prodotto un primo, rilevante risultato».
«La votazione di oggi - ha confermato una nota della Farnesina- nella Terza Commissione sulla risoluzione presentata dall’Italia e dall’UE lascia ben sperare per l’esame da parte dell’Assemblea Generale. Il voto di oggi è avvenuto infatti nel quadro di un’alleanza transregionale tra Paesi di tutti i continenti e, pertanto, pone le premesse affinchè l’organo più rappresentativo della comunità internazionale possa lanciare un importante segnale politico, di valore universale. Nell’esprimere apprezzamento per l’ampia ed efficace azione diplomatica della Farnesina e della rete all’estero - ed in particolare per l’impegno profuso dalla nostra Rappresentanza a New York - per acquisire i consensi del maggior numero di Paesi, e per le incisive iniziative ad ampio raggio condotte dai Vice-Ministri e dai Sottosegretari, il Ministro D’Alema ha tenuto a ricordare il ruolo fondamentale svolto dalla società civile italiana, che ha ispirato e sostenuto questa campagna, contribuendo a mantenere elevata, in questi mesi, l’attenzione internazionale sulla questione della pena di morte e di una moratoria universale delle esecuzioni».
Dunque un grande merito per il nostro paese, che si sarebbe meritato un grandissimo applauso, molto più grande di quello che ha avuto, sicuramente.
Ma notevole è stato il mio sconcerto nel leggere la scorsa settimana, pochissimi giorni dopo il successo internazionale, le notizie discordanti in merito all'annuncio che il sindaco di Torino, Chiamparino, ha invitato il Dalai Lama.
Polemiche ed imbarazzo del governo perchè la Cina ha fatto pressioni, polemiche e discussioni ed imbarazzo perchè il Dalai Lama, il capo spirituale del Tibet, in esilio da anni, dopo che la Cina invase le terre e distrusse tutti i templi tibetani, perseguitando i monaci, non è stato considerato personaggio gradito dai nostri governanti romani
Lui di certo non ha in tasca dei contratti commerciali come i Cinesi, ma sono più importanti i diritti umani da salvaguardare e gli uomini perseguitati di un prodotto cinese,magari inquinato e a rischio, vero? o no???
No alla pena di morte nel mondo, ma no al Dalai Lama in Italia per paura di irritare la Cina delle non libertà di pensiero, di parola e di religione e di ingiustizie gravi: due pesi e due misure, allora?
Chissà cosa direbbe Benigni ...

3 commenti:

Artemisia ha detto...

Carissima Erica, mi dispiace per la tua influenza- Approfittane per prenderti un po' di riposo.
Non ho ancora visto Benigni ma l'ho registrato. Ne ho letto un gran bene. Celentano invece mi sta cordialmente antipatico.
Della moratoria ne avevo accennato anch'io sul mio ultimo post di buone notizie.
Un caro saluto e rimettiti presto,

francesc0 ha detto...

Un atto di sottomissione internazionale di pessimo gusto il rifiuto al Dalai Lama. Da codardi, da italietta che non vorrei vedere rappresentata da certe codarde prese di posizione diplomatiche. Benigni e Celentano mi piacciono entrambi anche se sono all'opposto nel modo di porsi. Uno senza pause, l'altro ne fa una bandiera...anche perchè mi sa non riuscirebbe a fare altrimenti;) la ferrea memoria è un dono che non tutti hanno e lo sa bene il molleggiato nazionale come pure io, aimè!...buona domenica

Anonimo ha detto...

Concordo con te su Benigni e Celentano. Anch'io ho notato che sulla moratoria della pena di morte se n'è parlato poco e forse avremmo dovuto farlo almeno noi come hai fatto giustamente tu. Sconcertata anch'io sul Dalai lama... Sto passando un periodo un po' difficile e quindi a volte sono meno presente, ma ti penso. Un caro saluto Giulia