Questo è il post numero 500
Per festeggiarlo vorrei parlarvi di una email che ho ricevuto alcuni giorni fa. Ho naturalmente chiesto il permesso a chi me l'ha inviata di pubblicarla perchè era una mail personale, indirizzata solo a me. Ma era una mail bella e per me tanto commovente che ho pensato che fosse utile ed importante farla conoscere anche a chi mi legge sempre
"... Ho appena letto sul suo sito, in " Il cassetto dei ricordi", il bellissimo lavoro da lei svolto riguardante le vicende del suo caro papà.
Mi sono commosso nel leggerlo e sono sincero, un pò la invidio. La invidio perchè è riuscita, prima che sia troppo tardi, a ricostruire e salvare una parte della vita di sua padre così dolorosa ma così imporante e certamente da non dimenticare.
Quando mio padre,classe 1918, era ancora abbastanza in salute, avrebbe forse avuto la volontà di raccontare la sua storia, ma io, un pò per timore e un pò per immaturità , non gli chiesi mai nulla.
Quando mio padre,classe 1918, era ancora abbastanza in salute, avrebbe forse avuto la volontà di raccontare la sua storia, ma io, un pò per timore e un pò per immaturità , non gli chiesi mai nulla.
Iniziai veramente a desiderare di conoscere le sue vicende di guerra e di prigionia solo quando ormai era troppo tardi. Ora ho 44 anni, e ancora oggi mi porto dentro questo piccolo "rimorso"di non aver chiesto.
In base ai pochi dati in mio possesso, speravo di trovare in internet qualche collegamento riconducibile a mio padre, al suo campo di prigionia in Germania, ai suoi compagni di prigionia di cui ho qualche vecchia corrispondenza, ma niente...
Quel poco che mio papà mi raccontò spontaneamente molti anni fa, lo posso così riassumere:caporale di artiglieria, inviato a Rodi e a Creta. Attraversato lo stretto di Suez. Dopo l'8 settembre, fatto prigioniero e con un viaggio di 15 giorni sempre in piedi in un vagone merci passando per la Grecia, trasferito in Germania a Egeln Magdemburg, lavori forzati a Sals Werch. Ritornò a casa solo dopo la fine della guerra in cattive condizioni di salute. La madre, che lo credeva ormai morto, non lo riconobbe nemmeno.
Ora mi fermo.
Complimenti per il suo sito e La ringrazio dei riferimenti a testi e articoli in esso contenuti.
In base ai pochi dati in mio possesso, speravo di trovare in internet qualche collegamento riconducibile a mio padre, al suo campo di prigionia in Germania, ai suoi compagni di prigionia di cui ho qualche vecchia corrispondenza, ma niente...
Quel poco che mio papà mi raccontò spontaneamente molti anni fa, lo posso così riassumere:caporale di artiglieria, inviato a Rodi e a Creta. Attraversato lo stretto di Suez. Dopo l'8 settembre, fatto prigioniero e con un viaggio di 15 giorni sempre in piedi in un vagone merci passando per la Grecia, trasferito in Germania a Egeln Magdemburg, lavori forzati a Sals Werch. Ritornò a casa solo dopo la fine della guerra in cattive condizioni di salute. La madre, che lo credeva ormai morto, non lo riconobbe nemmeno.
Ora mi fermo.
Complimenti per il suo sito e La ringrazio dei riferimenti a testi e articoli in esso contenuti.
Grazie G. C. Aldeno - TN "
In un momento difficile, in cui si vogliono equiparare i repubblichini di Salò alle vittime del fascismo ed ai reduci dei campi di internamento militare nazisti, questa lettera è stata per me di grande valore per la testimonianza di chi mi ha inviato il suo racconto personale, i suoi pensieri e ricordi e la storia di suo padre, che come il mio subì la prigionia e l'orrore di quei due lunghi anni terribili
un Grazie molto sentito a G.C. per avermi mandato i suoi frammenti di memoria con la speranza che nella sua ricerca riesca a trovare ed a sapere qualcosa di più dell'esperienza di suo padre erica
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