" Milano Tafferugli in Piazza del Cimitero Maggiore, a Milano, dove un centinaio di manifestanti dei centri sociali hanno tentato di oltrepassare il cordone della polizia che li separa da circa altri 20 giovani di estrema destra che in via Pareto, a poche decine di metri di distanza, stanno inaugurando la riapertura del circolo di estrema destra "Cuore nero". sabato 6 settembre 2008
" ... l'attuale sindaco di Roma Alemanno, in visita a Gerusalemme allo Yad Vashem, il museo dell'Olocausto, ha rilasciato alcune discusse dichiarazioni: « «Non penso che il fascismo sia il male assoluto e non l’ho mai pensato: il fascismo fu un fenomeno più complesso. Molte persone vi aderirono in buona fede e non mi sento di etichettarle con quella definizione. Il male assoluto sono le leggi razziali volute dal fascismo e che ne determinarono la fine politica e culturale» " domenica 7 settembre 2008
" Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, a Porta San Paolo per ricordare il 65° anniversario della difesa di Roma dalle truppe di occupazione naziste che segnò anche l’avvio della Resistenza militare e partigiana, tiene a citare anche coloro che combatterono dall’altra parte, dalla parte dei fascisti che si riconobbero nella Repubblica di Salò.
«Farei un torto alla mia coscienza se non ricordassi che altri militari in divisa, come quelli della Rsi, soggettivamente dal loro punto di vista combatterono credendo nella difesa della patria, opponendosi nei mesi successivi allo sbarco degli angloamericani e meritando quindi il rispetto, pur nella differenza di posizioni, di tutti coloro che guardano con obiettività alla storia d’Italia». " lunedì 8 settembre 2008
Come ho già scritto in altre occasioni precedenti non accetterò mai il revisionismo di questi ultimi anni e di questi ultimi mesi, il paragonare i partigiani o gli Imi superstiti ai Repubblichini di Salò, e la nascita di centri di estrema destra, con il benestare delle autorità locali , come è successo a Milano
E' aberrante, semplicemente aberrante !!!
Per fortuna c'è ancora una persona che si oppone a tutti questi discorsi faziosi
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano presente alla cerimonia di Porta San Paolo a Roma ha detto:
«Trasmettere il ricordo alle nuove generazioni attraverso un duplice segno: i partigiani e il rifiuto a Salò»
«Vorrei incoraggiare tutti a rafforzare il comune impegno di memoria, di riflessione, di trasmissione alle nuove generazioni del prezioso retaggio della battaglia di Porta San Paolo, della difesa di Roma e della Resistenza».
Napolitano ha quindi ricordato che l’8 settembre «segnò insieme uno dei momenti più bui della nostra vita nazionale unitaria e una delle prove più luminose della forza vitale della Patria italiana».
«L’ 8 settembre 1943 sancì il crollo, nella sconfitta e nella resa, nonostante il sacrificio e l’eroismo dei nostri combattenti, di quel disegno di guerra in alleanza con la Germania nazista che aveva rappresentato lo sbocco fatale e l’epilogo del Fascismo».
Quell’8 settembre «segnò allo stesso tempo la nascita della Resistenza, nel duplice segno che la caratterizzò fino all’insurrezione vittoriosa e alla liberazione del 25 aprile 1945».
Quell’8 settembre «segnò allo stesso tempo la nascita della Resistenza, nel duplice segno che la caratterizzò fino all’insurrezione vittoriosa e alla liberazione del 25 aprile 1945».
«Nel clima di dissoluzione e pauroso sbandamento che seguì l’armistizio con le forze angloamericane» «avrebbe potuto davvero essere travolta la Patria».
Ma «così non fu, perchè nacque nello stesso giorno un decisivo moto di riscossa e di rinascita che chiamammo ben presto Resistenza»
«Andrebbe forse ricordata meglio, nella sua interezza e nella sua molteplicità di straordinari esempi, la storia del settembre 1943 e dell’epopea dei militari che la scrissero».
«Per questo parlo di un duplice segno della Resistenza: quello della ribellione, della volontà di riscatto, della speranza di libertà e di giustizia di tanti giovani che combatterono nelle formazioni partigiane sacrificando in non pochi la loro vita; e quello del senso del dovere, della fedeltà e della dignità che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei 600 mila deportati nei campi tedeschi che rifiutarono l’adesione alla Repubblica di Salò».
Si tratta di una «partecipazione da valorizzare più di quanto non si stia già facendo perchè essenziale e caratterizzante della Resistenza italiana accanto alla decisiva componente partigiana, nella comune volontà di far rinascere l’Italia al di là delle divisioni fratricide del ’43-’45».
Si tratta di una «partecipazione da valorizzare più di quanto non si stia già facendo perchè essenziale e caratterizzante della Resistenza italiana accanto alla decisiva componente partigiana, nella comune volontà di far rinascere l’Italia al di là delle divisioni fratricide del ’43-’45».
«L’Italia rinacque nella edificazione di una nuova democrazia quale fu disegnata nella Costituzione repubblicana». "
2 commenti:
ciao erica! sono passato per un saluto veloce perchè mi sono accorto che era da un pò che non ti venivo a trovare. appena posso dedicherò più tempo alla lettura.
tom
Mi tornano alla mente i versi di Fausto Amodei:"...se non cambi la cultura se non fai presto a togliere la radice ma tutta quanta, ti trovi ad aver fatto solo un innesto sul quale si riproduce la mala pianta..." e, continuando "...fascismo è questo marcio che ci ricatta, che cambia colore ma resta sempre quello, che sopra l'orbace ha messo la cravatta e chiama sfollagente il manganello..."Versi di tanti anni fa', profetici e sempre veri. Un caro saluto, Fabio.
Posta un commento