lunedì 4 agosto 2008

Schiavi di Hitler contro il governo italiano

La scorsa settimana ho letto questo articolo nella cronaca di Torino del quotidiano La Stampa E' la storia di 3 Schiavi di Hitler che stanno cercando di avere i soldi per la loro permanenza in un lager. Articolo estremamente interessante perchè la class action da loro intentata è contro il nostro governo

"Class action di 3 ex prigionieri contro il governo "Sessantatrè anni dopo, la patata bollente è cascata a Roma, negli uffici della Presidenza del Consiglio, tra le mani del Cavaliere. Il risarcimento dei prigionieri italiani deportati e trasformati in schiavi nel campo di sterminio tedesco di Gaggenau tra il 1944 e il ‘45, deve essere fatto:
«I soldi ci sono dal 1961 - dice l’avvocato Luca Procacci - e ora c’è anche una class action delle vittime del Reich depositata al Tribunale di Torino che cita, oltre alla Germania, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e la “Fondazione Memoria, Responsabilità e Futuro”, anche il Presidente del Consiglio pro tempore, Silvio Berlusconi».
Maurilio Borello, 82 anni, che ogni notte rivive l’incubo del treno e si deve legare al letto «perché se no scappo e mi sono già rotto la fronte due volte», annuisce con lo sguardo, attraverso gli occhiali.
Franco Siccardi, che a 15 anni è finito nel campo insieme perché era curioso di vedere un ponte distrutto, «e mi hanno scambiato per uno dei partigiani che lo aveva fatto saltare», sospira, da anni ha un tumore al fegato, e nessun dubbio: «me l’hanno fatto venire loro. Nessuno ci ha mai chiesto nemmeno scusa, ci hanno dimenticati».
La loro battaglia è iniziata nel ‘64, tre anni dopo gli accordi di Bonn, quando la Germania credeva di aver liquidato i deportati italiani, circa 600 mila, con un indennizzo.
«Il problema - spiega Procacci, che negli anni ha scritto il libro “Il male dimenticato” - è che nessuno ha mai visto un soldo nè sa che fine abbiano fatto». Il 4 giugno scorso, la Cassazione ha legittimato le cause contro Berlino «una vittoria non scontata - spiega l’avvocato - perché la procura generale si era schierata per l’immunità della Germania».
Ora non resta che trovare i fascicoli che sono sepolti chissà dove nei corridoi della Cassazione e poi partire con la causa pilota. Ottavio Allasio, 80 anni, che esce di casa solo quando è nuvoloso «perché quando c’è il Sole bombardavano», guarda gli amici, sorride «meno male che siamo sempre insieme, noi tre... ».

Gli ex prigionieri chiedevano un milione a testa, che non verrà pagato dalla Mercedes Benz, allora la Daimler, l’azienda dove lavorarono nel campo di Gaggenau, perché, se così fosse il processo dovrebbe essere intentato in Germania.
«Chiediamo un’anticipazione della sentenza - spiega Procacci - i fatti sono già stati accertati dalla Corte dei Conti piemontese dal 1998 che, a seguito di cause contro la presidenza del consiglio, ha riconosciuto un vitalizio di 450 euro mensili. I miei clienti sono molto anziani, per questo vogliamo che sia riconosciuto un anticipo di 500 mila euro, come prevede il nostro codice di procedura civile». Ed è solo l’inizio: «Se la causa andrà bene ne ho centinaia d’altre». I tre si stringono, sorridono e ricominciano a sperare. Sessantatrè anni dopo, ancora insieme."

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