martedì 3 luglio 2007

"Libera"

Nella cronaca regionale de La Stampa di ieri mattina un articolo molto interessante parlava di Libera e Rinascita, due associazioni a cui è stata affidata la gestione di una cascina, nel cuore del Monferrato, tolta alla mafia, x destinarla a ragazze strappate alla droga e ad altre dipendenze.
A Santa Maria di Moncalvo sull'aia di questa cascina recuperata, Don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, ha concluso due giorni di festa della legalità ed ha reso noto un dato molto importante: su 801 beni aziendali sequestrati alla mafia, soltanto 39 sono sopravvissuti ai ricorsi presentati dai parenti e dagli eredi dei condannati. Ci sono inoltre gli incendi intimidatori e le violenze di ogni tipo.
E' anche entrato in gioco attualmente un distorto uso della legge, dopo quella iniziale del 1996, la legge Pio LaTorre. Dopo questa, ne sono state varate altre che consentono le vendite dei beni sequestrati, ma don Ciotti ritiene che i beni dei mafiosi vanno utilizzati a fini sociali e vanno difesi annullando il frazionamento legislativo con l'avvio di una capace cabina di regia che sia in grado di colpire gli interessi mafiosi ovunque nel mondo, non solo negli aranceti ma anche nei paradisi fiscali.
Mi è sempre piaciuto il coraggio e la forza di volontà di don Ciotti. Ricordo che già oltre 30 anni fa a Torino, dove frequentavo l'università, l'impegno sociale di questo sacerdote giovane era dedicato a salvare le prostitute che occupavano i marciapiedi di numerose strade del capoluogo piemontese. Le sue parole :"Sono solo un cittadino che sente prepotente dentro di sé il bisogno di giustizia" aiuta a capire chi è veramente don Ciotti. Non solo un sacerdote, ma anche un cittadino onesto al servizio di tutti coloro che chiedono aiuto o che hanno bisogno di aiuto.
Nato a Pieve di Cadore il 10 settembre 1945, ha studiato nel seminario di Rivoli, Torino, e nel 1972 viene ordinato sacerdote dal cardinale Michele Pellegrino, che gli affida una parrocchia molto speciale: la Strada. E' proprio lì che incontra le prostitute prima ed i primi giovani drogati poi. Promuove il Gruppo Abele, un gruppo di impegno giovanile che si costituisce in seguito in Associazione di volontariato con interventi in numerose realtà segnate dall'emarginazione. Comincia quindi un intervento all'interno degli Istituti di pena minorili e sul territorio esterno dove costituisce le prime comunità per adolescenti, alternative al carcere. Affronta anche la diffusione improvvisa della droga aprendo un Centro di accoglienza e ascolto e nel 1974 la prima Comunità di Recupero.
Partecipa in modo attivo al dibattito ed ai lavori che portano all'entrata in vigore della leggi n 685 sulle tossicodipendenze nel 1975. Nel 1982 contribuisce alla costituzione del coordinamento delle Comunità di accoglienza e nel 1986 partecipa alla fondazione della Lega Italiana per la lotta all'Aids , LILA, che difende i diritti delle persone sieropositive. Nel marzo 1991 viene nominato Garante alla Conferenza Mondiale sull'Aids a Firenze e negli anni 90 intensifica l'opera di denuncia e di contrasto al potere mafioso creando il periodico mensile " Narcomafie". Grazie a quest'ultimo impegno, unisce diverse realtà di volontariato ed un costante lavoro di rete da cui nasce , nel 1995, " Libera- Associazioni nomi e numeri contro le mafie", un network che attualmente coordina nell'impegno antimafia oltre 700 associazioni e gruppi locali e nazionali.
Un uomo che porta avanti costantemente il suo impegno e che non ha paura né delle minacce né delle intimidazioni.
Lunedì prossimo a Cesara, uno dei paesi sopra al Lago d'Orta, salendo da Omegna, alle 20 e 45 sarà possibile incontrare don Ciotti in una serata speciale. Io spero di esserci e di poterlo finalmente vedere dal vivo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Don Ciotti è l'unico ,secondo me,da cui traspare l'impegno e la volontà di aiutere i giovani. Anche lui dipende,evidentemente, dalle donazioni e dagli aiuti concreti,ma sarà sempre un'anima pura.Quanto lo stimo!

Anonimo ha detto...

Ho una grande ammirazione per Don Ciotti e il Gruppo Abele, per il loro impegno svolto sulla strada sempre pronto a risollevare ogni emerginato o diseredato. Davvero un grande esempio di fattiva solidarietà.
Osvaldo

Anonimo ha detto...

Ciao in questi giorni sono strà impegnato ed ho pochissimo tempo per girare nei miei blog preferiti un bacio

Anonimo ha detto...

In fondo è vero quello che dice "Sono solo un cittadino che sente prepotente dentro di sé il bisogno di giustizia".. Se lo sentissimo tutti, potremmo fare ognuno di noi nel nostro piccolo, grandi cose. Purtroppo non per molti è così e forse ogni tanto in tanti ce ne dimentichaimo. Un caro abbraccio Giulia

Anonimo ha detto...

Una vita veramente ricca e concreta fatta di coraggio e propensione verso gli ultimi del mondo. Per tutti un grandissimo esempio di impegno civile oltre che spirituale. Un abbraccio, Fabio.

Artemisia ha detto...

Come non condividere la frase di Don Ciotti, un uomo che ammiro e stimo tantissimo.
Erica, ti posso chiedere un favore?
Se andrai lunedì a sentire Don Ciotti, ci fai sapere se parla (e se ne parla bene) di Antonio Maruccia, magistrato che è stato nominato recentemente commissario per la destinazione dei beni confiscati alla mafia?
Ho letto questo sul blog di Nando Dalla Chiesa
http://www.nandodallachiesa.it/public/index.php?option=com_content&task=view&id=634&Itemid=39
e sono curiosa di sapere che ne pensa Don Ciotti.
Grazie e cari saluti,

Anonimo ha detto...

Lo so, penserete che sono insofferente: cambio aspetto del blog, blog,nome del blog. Ma dovevo perché "lascritturacreativa" ha sempre avuto una nota stonata per me, e finalmente è arrivato il momento di cambiare nome al blog con uno che mi sembra perfetto e che è anche il nome del blog su splinder ed è stato il nome del blog a la Stampa. Purtroppo al Cannocchiale se cambi nome cambi link ed è per questo che mi sto impegnando a scrivere a tutti voi nella speranza che vi ricordiate di fare la correzione!
Posso chiedere scusa?
Grazie
Un abbraccio
Francesca