venerdì 8 dicembre 2006

AIDS e Multinazionali Farmaceutiche

Anche quest’anno in occasione della giornata Mondiale contro l' AIDS che si e' celebrata l' 1 dicembre l' Organizzazione Mondiale della Sanita' ha presentato un rapporto che mette i brividi: 39 milioni e mezzo di persone affette da HIV; 4,3 milioni di nuovi casi nel solo 2006, 3 milioni di morti e due milioni e mezzo di bambini affetti.
La lotta all' AIDS nei Paesi poveri e' destinata al fallimento se le istituzioni internazionali non si impegneranno in modo serio e concreto per risolvere la questione dei costi esorbitanti delle nuove terapie.
Cinque mesi fa l'Organizzazione Mondiale della Sanita' (OMS) ha pubblicato l'aggiornamento delle linee guida per il trattamento dell'AIDS raccomandando l'uso dei farmaci di nuova generazione anche nei Paesi piu' poveri. Ma nessuna strategia concreta e' stata messa in atto per aiutare i Governi dei Paesi più colpiti a procurarsi questi medicinali dal prezzo esorbitante.
Il nuovo regime terapeutico raccomandato dall'OMS puo' essere fino a sei volte piu' costoso rispetto a quello piu' comunemente usato oggi. I pazienti che gia' ricevono i farmaci di prima generazione sempre piu' spesso devono passare a una terapia innovativa a causa dei pesanti effetti collaterali e dell'insorgere di resistenze. Quando si manifestano resistenze i pazienti devono necessariamente passare a una combinazione di farmaci completamente diversa altrimenti si ammalano di nuovo e muoiono. Queste terapie di seconda linea sono fino a 50 volte piu' costose di quelle in uso oggi.
Non si puo' fare affidamento sulle politiche di beneficenza delle multinazionali farmaceutiche per risolvere il problema
... i Governi, le industrie e le agenzie multilaterali stanno facendo molto poco per risolvere il problema
Purtroppo oggi il rafforzamento delle norme sui brevetti e sulla protezione della proprieta' intellettuale rischiano di impedire l'immissione sul mercato di equivalenti generici dei nuovi farmaci. Inoltre in molti Paesi gravemente colpiti dalla pandemia, spesso le multinazionali non si preoccupano nemmeno di registrare e far arrivare nuovi farmaci.
E' inaccettabile che in Africa dobbiamo aspettare anni per usare farmaci che sono largamente in uso nei Paesi ricchi, dice il dottor Moses Massaquoi che lavora per MSF in Malawi.
Ecco alcuni esempi di comportamenti delle multinazionali farmaceutiche a danno dei paesi piu' poveri e piu' colpiti. Il Tenofovir, uno dei farmaci piu' comunemente usati nei Paesi ricchi e raccomandato dall'OMS, e' stato approvato negli USA nel 2001, ma la Gilead che lo produce lo ha registrato in appena 15 dei 97 Paesi in via di sviluppo che dovrebbero poter accedere al programma di prezzi ridotti annunciato dalla stessa multinazionale.
La Abbot un anno fa ha lanciato negli USA una nuova versione di un suo farmaco essenziale, il lopinavir/ritonavir, particolarmente adatta ai paesi tropicali perche' non si altera con le alte temperature. A tutt' oggi la multinazionale non ha registrato questo prodotto innovativo in nessuno di Paesi in via di sviluppo.
I programmi di lotta all'AIDS nei Paesi poveri sono finanziati da donatori internazionali le cui risorse non dovrebbero essere utilizzate per pagare prezzi artificiosamente tenuti alti al fine di garantire i profitti delle aziende farmaceutiche. La priorita' e' quella di abbassare i prezzi il più possibile per garantire l'accesso alle cure a tutti i malati .
http://www.medicisenzafrontiere.it/
In questi giorni, alcuni anni fa, una mia ex alunna di 16 anni, sieropositiva dalla nascita, moriva a causa di uno choc anafilattico x un medicinale nuovo che le avevano somministrato. A lei, di cui resta il ricordo di una ragazzina coraggiosa ed intelligente, e x tutti i millioni di persone che combattono con tenacia questa orribile malattia, la speranza che presto tutti possano essere curati nello stesso modo e che si trovino in fretta delle cure guaritrici

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