martedì 21 novembre 2006

Con il vento nei capelli

Ho ritrovato tra i libri scritti da donne 3 testimonianze di donne molto diverse tra loro ma x molti versi tanto simili e decisamente rappresentative della forza di essere se stesse in un mondo dominato dagli uomini
Come il vento nei capelli, ed Giunti, e' stato scritto agli inizi degli anni 90 da una palestinese, Salwa Salem.
Nata in quella terra martoriata, sempre al centro di conflitti aspri e sanguinosi, Salwa si trova obbligata a lasciare il suo paese x un lungo esilio che terminera' in Italia. Nel libro ho trovato la storia di questa donna coraggiosa, che ha scelto in piena liberta' di affrontare un percorso di vita culturale e lavorativo, di scegliere da sola il proprio uomo e marito, di leggere Kafka e Simone De Beauvoir insieme con la letteratura araba, di amare la musica operistica ma anche le canzoni di Fairuz.
Una donna soprattutto che ha deciso di avere anche dei figli nonostante il suo esilio e le difficolta' in cui si e' trovata con la sua famiglia. Una donna che e' vissuta con il vento nei capelli, che nel suo raccontare mi ha aiutata a conoscere meglio fatti storici ed economici ed un punto di vista personale appassionato, ma ben articolato, sulla Palestina e sul conflitto israelo-palestinese sempre attuale e tragico, nel suo non rispetto reciproco x la vita umana di quelle popolazioni cosi' diverse, ma cosi' vicine
Le parole di Salwa, la sua voce coraggiosa, ci ridanno il senso e la necessita' della pace.
Viso negato, ed RCS Libri, e' stato scritto da Latifa , solo Latifa xche' Latifa e' nata a Kabul nel 1980, in una famiglia della media borghesia afgana, colta, benestante e unita, con 5 figli adolescenti che sognano un avvenire ed una vita normale, ma che si ritrovano nell'orrore portato, il 27 settembre 1996, dalla setta fondamentalista islamica dei talebani.Il colpo di Stato porta l'orrore piu' completo.
Le strade si svuotano ed inizia un incubo.
Latifa ha sedici anni, sogna di diventare giornalista e come tutte le ragazze occidentali frequenta la scuola, frequenta gli amici, legge, fa sport, va al cinema, ascolta la musica e vive con gioia una vita allegra felice e spensierata. Ma da un giorno all'altro tutto cambia radicalmente e le violenze e gli orrori assurdi, imposti dai talebani come in un incubo medievale, la obbligano a cambiare totalmente abitudini di vita. Deve indossare il chadri, il tremendo abito-armatura che riveste completamente, imprigionando da capo a piedi, le donne che lo portano e le trasforma in lugubri fantasmi, non puo' piu' andare a scuola, uscire, portare i tacchi, essere fotografata o semplicemente affacciarsi ad una finestra. Non puo' nemmeno essere visitata da un medico uomo se si ammala, ma neppure sua madre che e' ginecologa potra' piu' visitare le sue pazienti abituali.
Ben presto vivra' in un perenne regime di paura e dovra' essere testimone di episodi casuali di violenza e di morte, umiliata, insultata, terrorizzata. Fino al 2001 quando la rivista Elle, il periodico parigino, l'aiutera' a fuggire in Francia e a cominciare una nuova vita lontana dai taleban che in nome di Allah hanno oppresso e distrutto tante giovani vite. Un libro ed una storia indimenticabili, anche se agghiaccianti in alcune descrizioni sconvolgenti di questa giovane donna coraggiosa ed indomita
La cacciatrice di terroristi, ed Piemme, e' invece la storia anonima ma vera di una giovane donna ebrea irachena, che fuggita dall'Iran, dopo aver visto torturare ed uccidere i propri familiari dal regime di Bagdad, va a vivere in Israele e quindi negli Stati Uniti, dove la sua conoscenza della lingua araba le permette di infiltrarsi in gruppi fondamentalisti islamici attivi in America.
La sua narrazione e' piu' avvincente di una spy story e si legge tutto d'un fiato il racconto di questa donna che ha scoperto intrighi e uomini tra i piu' pericolosi nel mondo del terrorismo, da al-Quaeda al governo saudita con pesanti responsabilita', ma anche l'indifferenza e l'ignoranza piu' completa delle sue informazioni da parte dei servizi americani ... Sappiamo tutti cosa e' successo quell'undici settembre 2001 ma con questo libro si entra nella complessa rete dei servizi segreti americani incapaci e litigiosi e nelle cellule del terrore mediorientale che non si fermano di fronte a nulla. Grazie al coraggio e all'abilita' di questa donna inascoltata ora pero' sono un po' meno sconosciuti ed incompresi !!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie della segnalazione. Posso aggiungere un altro titolo anche se non ha a che fare con il mondo dell?Islam? - "Una donna di Ragusa" di Maria Occhipinti...
Cordiali saluti
Michele

ericablogger ha detto...

grazie Michele, andrò a cercarlo in libreria xchè non lo conoscevo un saluto a te