giovedì 19 ottobre 2006

No Tav

Oggi ho letto sul quotidiano che, nonostante si stia parlando di far passare l'alta velocita' in Val Sangone, invece che in Val di Susa, anche se da Parigi si replica che non saremo solo noi a decidere, l'Ulivo valsusino ha nel frattempo prodotto un documento in difesa del sindaco di Almese, che domenica scorsa ha subito un processo di piazza da un centinaio di militanti NoTav x la sua disponibilita' a ricercare il confronto con Regione e Governo

E' giusto difendere il sindaco o forse e' il sindaco che sta sbagliando xche' non difende il territorio ed i suoi abitanti , ma si coalizza con il governo e con la regione che vogliono ad ogni costo la Tav, cosi' come si coalizzano alcuni partiti di sinistra contro i valsusini e la loro difesa del territorio ?

Le mie origini sono anche valsusine e conosco bene la Val di Susa
Recentemente un amico blogger mi ha pubblicato un articolo nel suo giornale on line( un saluto ad Andrea ed a tutta la redazione )

" La Val di Susa, x chi non la conosce, ed i Valsusini che la abitano, non sono valligiani sperduti tra le montagne, come molti potrebbero pensare. Vi sono rinomate stazioni sciistiche, persone colte e spesso laureate, tradizioni e culture antiche e persino lingue ormai scomparse altrove. A tre chilometri da Susa, x esempio, sulla strada a tornanti che porta al passo del Moncenisio, si trova Giaglione, un paese diviso in frazioni con una bella chiesa al centro, isolata, e circondato dalle Alpi piemontesi, le alte montagne innevate dove passo' Annibale con i suoi elefanti di storica memoria .Li' di fronte poi si erge alto ed imponente il Rocciamelone, maestoso quando e' imbiancato dalle nevi dell' inverno. Giaglione e' uno dei paesi No Tav
Ma e' anche un paese con una storia lunga ed affascinante, alla confluenza tra due valli, che si affaccia sulla Dora sottostante, proprio la' dove la fine delle glaciazioni formo' il profondo letto del fiume e le alte pareti rocciose delle Gorge, di difficile accesso
Il torrente Clarea invece, che fu poi canalizzato nel 1459, x meglio sfruttare le sue acque, fu all' origine di secolari discordie fin da epoche assai remote, spesso degenerate in scontri armati fra gli abitanti delle terre limitrofe. In epoca medievale il dissidio x il possesso dell' acqua della Clarea fu acuito da motivi religiosi x la presenza valdese e luterana in alta valle e dall' appartenenza delle parti in lite a stati diversi. L’ importanza del torrente era dovuta anche al fatto che le sue acque mettevano in moto i mulini della Comunita' dei Signori feudali . Sul versante dei Colli, rivolto a Nord, alcune decine di metri sopra la statale del Moncenisio, in una zona ormai appartata, dove una volta passava una mulattiera si trovano ancora dei possibili menhirs e nel II - III secolo dopo Cristo i Romani costruirono proprio qui, nella regione detta Favaruta, un nuovo percorso x abbreviare i movimenti fra Susa e la Valle dell' Arc. La prima meta' del X secolo segno' il periodo piu' misero x la Valle di Susa xche', entrata nella marca di Torino, nel piu' vasto regno d' Italia, subi' le scorrerie saracene giunte da Francia e Borgogna. Il risveglio inizio' con la cacciata dei Saraceni da parte di Arduino III attorno al 951. Suo nipote Olderico Manfredi si distinse x le donazioni alle nuove abbazie sorte nel frattempo e la figlia Adelaide eredito' le sue ricchezze e sopravvisse a tre mariti ! Uno di questi fu Odone, figlio del Conte Umberto Biancamano: inizio' così a formarsi la dominazione sabauda dei futuri Savoia ! Importante x Giaglione fu sicuramente la figura di questa donna ed i suoi rapporti con le abbazie della Novalesa e di San Giusto di Susa, che x secoli mantenne la propria giurisdizione spirituale, scomunico' o inquisi' i sospetti di eresia. In tempi successivi il paese vide passare i lanzichenecchi prima, i Francesi, che nel 1537, al tempo della vendemmia, irritati x la tenace resistenza degli uomini del paese, si sparsero furenti x le borgate ed incediarono il castello superiore e delle case intorno, saccheggiando quelle rimaste, e gli Spagnoli poi .
Nel libro Giaglione Storia di una comunita' di Baldassare Molino si racconta inoltre che i libri dei sindaci registrarono nel 1666 un contributo di uomini x fare la guardia contro gli eretici valdesi di Luserna e dell' uccisione nel 1689 degli esuli valdesi al ritorno verso le valli natie, dopo le persecuzioni di Vittorio Amedeo e dei Francesi, di numerosi di loro alle barricate fatte ergere in paese. E che dire poi dell' accusa di eresia all' intera comunita' nell' agosto 1541, quando venne presa di mira dall' inquisitore della Novalesa ? Alcuni abitanti furono anche in seguito, nella seconda meta' del XVI secolo, vittime della mania ossessiva di vedere streghe ovunque e, processati e torturati, furono poi condannati a morte o condannate al carcere a vita e alla confisca di tutti i loro beni. Di qui nel 600 passarono anche le epidemie di peste che falcidiavano l'alta valle e la Maurienne, e di qui, non possiamo dimenticarlo naturalmente, passo' pure Napoleone !
Ancora oggi si puo' assistere a Giaglione, in determinate feste religiose, in particolare il 22 gennaio, festa del patrono San Vincenzo, alla Danza degli Spadonari , la cui origine si perde nella notte dei tempi.

Sono quattro giovanotti che, accompagnati dalla musica, eseguono un numero prestabilito di figure e di movimenti coreografici, con un particolare abbigliamento: camicia e guanti bianchi, pantaloni e scarpe blu, giubbotti con alamari, ognuno dei quattro di diverso colore, il grembiulino di foggia massonica e il copricapo ricoperto di fiori frutti e nastri colorati Le spade usate sono spadoni da torneo di 130 cm, usate a due mani, con l' impugnatura con due borchie di ottone e lama dritta a doppio taglio. Si pensa che l' origine di questo ballo armato deve essere ricercato nella tradizione bellica dei Celti. La festa del dio del fuoco Beldan dei primi di maggio era molto importante x i celti xche' le ragazze si incoronavano e i giovanotti ballavano agitando le spade. Il bran collegato alla Danza degli Spadonari nasce pure lui qui Il bran e' una grande composizione che una ragazza del paese porta durante il corteo, tenendolo alto su capo: e' un traliccio fatto con fiori, spighe di grano e grappoli d' uva, intessuto con fiocchi e nastri colorati, che in basso ha una grossa forma di pane casereccio, a rappresentare la radice di tutto. Con loro sfilano anche le 6 priore e le donne in costume

A Giaglione si parla un patois francoprovenzale e vi e' un Centro di documentazione
Il francoprovenzale e' l' insieme dei dialetti galloromanzi dei dintorni di Lione, della Savoia, della Svizzera francese, della Valle d’Aosta e di una piccola parte del Piemonte: la media e bassa Val Susa, la Val Cenischia, la Val Sangone, le Valli di Lanzo, le Calli Orco e Soana. Giaglione e' una roccaforte del dialetto, insegnato come prima lingua ai bambini fino ai primi anni 60, se entrambi i genitori erano Giaglionesi .Conoscerlo e capirlo e' l' eredità dei nostri padri, il segreto della loro vita, delle loro sofferenze e delle loro gioie
I miei bisnonni venivano da Coazze e si stabilirono a Giaglione un secolo fa, mia nonna parlava il giaglionese, mio papa' anche ma aveva la pronuncia torinese, io lo capisco ma non lo parlo , ma anche questo patois fa parte del mio bagaglio culturale e forse e' x il fatto di averlo nel Dna che sono contraria alla TAV, che sara' l' ultimo anello di uno scempio perpetrato dall’uomo alla bella Val di Susa ed alle sue montagne e alle sue popolazioni, che sempre hanno combattuto con fierezza contro gli invasori ed ora combattono contro i politici !
da erica blog

Oggi invece ho trovato finalmente il tempo x leggere l'ultimo bollettino parrocchiale di Giaglione , arrivato x posta alcuni giorni fa, ed ho letto con estremo interesse la cronaca della marcia partita da Venaus il 30 giugno , " x dire no alle grandi opere, inutili che devastano l'ambiente e svuotano le casse dell Stato , x riscoprire e rispettare il territorio , x incontrarsi e confrontarsi " , ed arrivata a Roma il 14 luglio , con grande fatica, dice Fulvia Masera, l'autrice dell'articolo , ma anche con grande soddisfazione x chi vi ha partecipato
Segue la cronaca di quei giorni e le motivazioni dell'autrice, personali e non, a scrivere e la sua dedica ai partecipanti alla marcia, ma anche a coloro che hanno voluto saperne di piu' sul movimento No Tav
Tre belle pagine dedicate a questa terra e al suo popolo
Forte e coraggioso che non ha paura di combattere, che sa cio' che vuole e che non ama i vili, gli ipocriti, i traditori , ma difende se stesso con tutte le sue forze
Un augurio a tutti i partecipanti della marcia xche' il loro sacrificio serva anche noi tutti , oltre che alla valle !

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Erica,
come sempre grazie per l'aiuto che ci dai nella nostra battaglia contro la TAV/TAC!
Tu, che anche se vivi lontano dalla valle ne hai conservato dentro di te il suo ricordo e in te vedo la fierezza di ogni "montagnino" (indipendentemente che sia della val susa!) la purezza di sentimenti e la semplicità nel porsi agli altri e al mondo!!
Brava!!!
Per quanto riguarda la nostra lotta, noi siamo sempre qui e ora si va a dare una mano anche agli amici della val sangone che tutti gli organi di stampa vogliono far passare come "stra-felici"del passaggio della TAV/TAC ma in realtà non e' proprio così... ma si sa, dopo un anno dai fatti del seghino e di venaus abbiamo imparato a diffidare di cio' che viene scritto... crediamo di piu' a cio' che vediamo con i nostri occhi e sentiamo con le nostre orecchie..
grazie ancora x essere come sei!!! Con affetto e stima Mokana

Anonimo ha detto...

Mi ero già stranizzato della versione ufficiale sugli abitanti felici...