martedì 6 marzo 2007

Conferenza di Oslo

Troppe guerre e troppe morti, anche tra i civili, ci sono ancora in tante parti del mondo, purtroppo.
Una notizia passata inosservata in Italia ha attirato invece la mia attenzione mentre leggevo il quotidiano francese Le Monde: la conferenza di Oslo, in Norvegia, sulle BASM, bombe a grappolo, terminata il 23 febbraio, si è conclusa con un un risultato a sorpresa veramente insperato x gli organizzatori.
Parigi e Londra si sono pronunciate entrambe contro queste bombe.
46 dei 49 paesi presenti hanno adottato una dichiarazione che li impegna a concludere nel 2008 un trattato internazionale che prevede " la proibizione di utilizzare, produrre, trasferire e stoccare le BASM, che causano sofferenze inaccettabili ai civili" .
Washington ha invece rifutato la dichiarazione di Oslo in quanto gli USA stimano che "queste armi hanno il loro posto negli stocks d' armamento a condizione che la tecnologia sia adeguata e che le regole di utilizzo siano codificate ".
La sorpresa di questa conferenza, che riuniva numerose organizzazioni umanitarie e agenzie delle Nazioni Unite, è venuta comunque dal riavvicinamento di Francia e Gran Bretagna, due paesi che fino ad allora non avevano mai dichiarato di volersi unire ad una iniziativa che, come il processo di Ottawa, in Canada, del 1996 sulle mine antiuomo, è diventato un trattato, conclude l'immobilismo dominante dei negoziati diplomatici di Ginevra sulle armi classiche.
Proprio nel novembre 2006 la Francia aveva rifiutato di unirsi ai 25 Stati che si auguravano di proibire l'uso dei BASM nelle zone civili, una scelta che aveva valso numerose critiche al paese d'oltralpe. Timoroso di ritrovarsi però isolato su un argomento che provoca una larga condanna da parte dell'opinione pubblica, xchè il 98% delle vittime di queste armi sono dei civili, Nicolas Sarkozy, candidato alle presidenziali, in dicembre cambiava idea e assumeva la stessa posizione della candidata socialista Ségolène Royal.
Il 25 gennaio, in occasione della conferenza sul finanziamento della ricostruzione del Libano, dove nel luglio-agosto 2006, durante la guerra nel Sud Libano, le bombe a grappolo sono state utilizzate su grande scala da Israele e in misura minore dagli Hezbollah, Jacques Chirac aveva a sua volta fatto sapere che era favorevole a una proibizione, andando quindi oltre le riserve di una parte dei responsabili militari, favorevoli al mantenimento.
Nel calendario degli incontri internazionali sono previsti altri appuntamenti aLima, Perù, in maggio, e a Vienna, Austria, in novembre.
Molto sentita è la mobilitazione della società civile in rapporto alla volontà spesso conservatrice degli Stati.
A Oslo, il Giappone, la Polonia e la Romania hanno rifiutato di firmare un accordo al di fuori delle instanze internazionali e senza il sostegno dei paesi chiave, Israele e Stati-Uniti, entrambi utilizzatori di questo tipo di bombe.
Al contrario l'organizzazione umanitaria Handicap International è stata molto felice x la conclusione della conferenza di Oslo. " E' un passo avanti fondamentale in rapporto alla situazione che prevaleva fino ad oggi, dove le BASM erano considerate come un'arma legittima con semplici danni collaterali ".
da Le Monde trad. di erica
Le notizie di oggi dall'Afganistan parlano di guerra e del rapimento di un giornalista di Repubblica. Auguriamoci che non ci siano altre violenze ed altre morti e che anche in quel lontano paese così martoriato da anni e anni di guerra possa trionfare la pace !

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Le distinzioni della politica sono incredibili. Ma come si fa a dire che ci sono armi legittime e armi illegittime? Le armi son sempre armi e quando colpiscono fanno sempre male. Ma ai trafficanti di armi tutto ciò importa ben poco. A presto, Fabio

Anonimo ha detto...

Bel post Erica che rivela sempre la tua grande passione civile. Quanto è ipocrita il mondo dei politici... Ciao Giulia