Stamattina mi sono svegliata prima delle otto al suono non proprio delizioso dei versacci di due gatti maschi che bisticciavano in uno dei giardini del vicinato. Mi sono alzata dopo un po' e mi sono portata la colazione a letto, dove sono rimasta a leggere un libro giallo, di G.Pelecanos, un episodio di una serie, che ha avuto un finale un po' così xchè l'amico e socio del protagonista viene ucciso da una banda di ragazzini. Mi è rimasto un certo sconcerto xchè di solito i protagonisti di libri gialli in serie non muoiono mai e mi sono pure chiesta come sarà il prossimo episodio e chi ci sarà di nuovo con il detective privato, ex poliziotto nero non più giovane, di Washington... Poi ho letto il giornale, prima di scendere in giardino a fare un po' di lavori arretrati xchè era una bella giornata di sole e soprattutto xchè avevo passato ben quattro pomeriggi a scuola, settimana scorsa, x un corso sul bullismo in aggiunta alle solite ore pomeridiane del lunedì e del mercoledì !!!
Già, xchè questo è l'ultimo problema tanto di moda attualmente sui giornali. I Bullismo ! Forse se se ne fosse parlato un po' meno e in modo non così sensazionalistico, magari non ci sarebbero stati alcuni problemi tanto ecclatanti, di violenze, di esibizionismi di massa con telefonini, internet ecc ecc.
Le ultime novità poi sono i pestaggi dei presidi e degli insegnanti e sinceramente anche questi scoop mi lasciano prerplessa xchè se la moda si espande, avremo sempre più sovente degli imitatori aggressivi che si presenteranno in classe a menar le mani contro noi insegnanti che cerchiamo in ogni caso di trovare modi e metodi x poter avere ancora la possibilità di insegnare anche là dove spesso alunni "impossibili" rendono difficile ogni tipo di rapporto tra noi , loro e gli altri compagni.
Ma ecco cosa ha scritto oggi su La Stampa Massico Gramellini, a cui non si può non dare pienamente ragione visto che ormai il problema alunni è diventato troppo spesso il problema genitori, e se non li si blocca chissà dove si finirà. ahimé!
MASSIMO GRAMELLINI "Quando portavo a casa un brutto voto, poteva succedere che mio padre mi rifilasse un ceffone. Era un genitore all'antica: quelli moderni i ceffoni li danno al professore. I veri bulli sono loro. Tendono agguati ai presidi, prendono a testate gli insegnanti, minacciano di morte l'arbitro che ha annullato un gol alla squadretta di periferia in cui milita il pupo. Non si comportano da padri e madri, ma da fratelli maggiori. Mossi dall'unica preoccupazione di difendere l'onore della famiglia, oltraggiato dai giudizi di un estraneo al quale non si riconosce più alcuna autorità.
Il codice a cui si ispirano è composto da un unico articolo: mio figlio ha sempre ragione. Se va male a scuola, la colpa è dei professori che non ne sanno esaltare il talento. Se la ragazzina lo fa soffrire, la colpa è di quella poco di buono e dei suoi genitori, che l'hanno tirata su così male. Se prende una multa in motorino, la colpa è del vigile che non ha multato anche il motorino del suo amico. E se alla partita di basket siede mestamente in panchina, la colpa è dell'allenatore che lo discrimina, preferendogli uno molto più scarso. La tendenza a considerare la prole un prolungamento vittimista del proprio ego era già assai sviluppata in passato. Ciò che le impediva di trasformarsi in violenza era il rispetto sacro del proprio ruolo e di quelli altrui. Una mamma convocata a scuola per discutere le attitudini manesche della figliola mai si sarebbe sognata di prendere a botte la preside, come invece è successo qualche giorno fa.
Non perché la preside avesse necessariamente ragione. Ma perché era la preside. E fare il genitore sovversivo veniva ancora considerata una contraddizione in termini, essendo il genitore l'archetipo di qualsiasi istituzione umana. Adesso si ragiona come nei clan e ogni critica ai figli e al modo di educarli viene vissuta come un'umiliazione da lavare col sangue. Non che ci si senta più responsabili di prima nei loro confronti. Ma non si è disposti a concedere ad altri il diritto di prendere una decisione che li faccia soffrire. "
E poi ho letto che è morto Osvaldo Cavandoli il cartoonist che inventò per Carosello La Linea, il celebre omino stilizzato che faceva la pubblicità x la pentola a pressione Lagostina, e la Mucca Carolina e Lancillotto. Aveva 87 anni ma i suoi personaggi mi resteranno sempre tra i ricordi di un passato ormai lontano ma felice. Quante volte ho rifatto il verso della mucca Carolina, tolon tolon... e quanto mi piaceva quel buffo omino stilizzato, iroso, irascibile, che si agitava, che sbraitava, che faceva degli strani versi con quel suo linguaggio incomprensibile, e poi sbuffava, soffiava e, quando la mano dell'autore si rimetteva a tirare una linea con la matita, rideva e rideva e saltava tutto felice....
Il codice a cui si ispirano è composto da un unico articolo: mio figlio ha sempre ragione. Se va male a scuola, la colpa è dei professori che non ne sanno esaltare il talento. Se la ragazzina lo fa soffrire, la colpa è di quella poco di buono e dei suoi genitori, che l'hanno tirata su così male. Se prende una multa in motorino, la colpa è del vigile che non ha multato anche il motorino del suo amico. E se alla partita di basket siede mestamente in panchina, la colpa è dell'allenatore che lo discrimina, preferendogli uno molto più scarso. La tendenza a considerare la prole un prolungamento vittimista del proprio ego era già assai sviluppata in passato. Ciò che le impediva di trasformarsi in violenza era il rispetto sacro del proprio ruolo e di quelli altrui. Una mamma convocata a scuola per discutere le attitudini manesche della figliola mai si sarebbe sognata di prendere a botte la preside, come invece è successo qualche giorno fa.
Non perché la preside avesse necessariamente ragione. Ma perché era la preside. E fare il genitore sovversivo veniva ancora considerata una contraddizione in termini, essendo il genitore l'archetipo di qualsiasi istituzione umana. Adesso si ragiona come nei clan e ogni critica ai figli e al modo di educarli viene vissuta come un'umiliazione da lavare col sangue. Non che ci si senta più responsabili di prima nei loro confronti. Ma non si è disposti a concedere ad altri il diritto di prendere una decisione che li faccia soffrire. "
E poi ho letto che è morto Osvaldo Cavandoli il cartoonist che inventò per Carosello La Linea, il celebre omino stilizzato che faceva la pubblicità x la pentola a pressione Lagostina, e la Mucca Carolina e Lancillotto. Aveva 87 anni ma i suoi personaggi mi resteranno sempre tra i ricordi di un passato ormai lontano ma felice. Quante volte ho rifatto il verso della mucca Carolina, tolon tolon... e quanto mi piaceva quel buffo omino stilizzato, iroso, irascibile, che si agitava, che sbraitava, che faceva degli strani versi con quel suo linguaggio incomprensibile, e poi sbuffava, soffiava e, quando la mano dell'autore si rimetteva a tirare una linea con la matita, rideva e rideva e saltava tutto felice....
La pubblicità era nata nel nel 1969 quando Emilio Lagostina, il padrone dell'omonima azienda di Crusinallo,- ancora funzionante qui a 5 minuti da casa mia ed ora in buona ripresa dopo alcuni anni di calo e di crisi nelle vendite -, un collezionista d'arte, scoprì il personaggio inventato solo 5 anni prima. La Linea fu un vero successo, quasi come l'omino coi baffi Bialetti, e non mi perdevo mai uno dei suoi divertenti episodi che terminavano sempre con quella canzoncina :... la la la la lagostina!!!
Un saluto a chi mi legge e buona settimana erica
4 commenti:
Erica anch'io impazzivo per la Linea !!! Osvaldo Calvaldoli è stato proprio un grande...
Buona settimana Erica, ciao ciao
Irene
Mi associo per Osvaldo Calvaldoli, Ho riscritto anch'io un post ieri sulla scuola. Non sono sempre del tutto d'accordo con Gramellini, ma sarebbe lungo spiegare perchè. Oggi il problema è complesso, distribuire ora agli uni ora agli altri respoonsabili, invocare provvedimenti è tutto vero, ma se fosse solo questo non sarebbe difficile. Cosa cè dietro a tutto? Molti più problemi che nessuno vuole veramente affronatre con serietà se non a colpi di slogan e battute. Ciao Erica.
Ti invito a leggere un mio intervento sull'argomento. Clicca e leggi, prego!
Gramellini dice delle cose ahime' arcinote sia a voi insegnanti che a noi genitori. Io e mio marito ci sentiamo di altri tempi e una prof di mio figlio ci ha detto che siamo troppo severi e che lo terrorizziamo troppo. Credimi, Erica, lungi da noi l'idea di alzare le mani, le nostre "punizioni" si limitano a togliergli l'uso del computer per un giorno se ha preso una nota. Siamo troppo severi e castranti? Certo, mi guardo in giro e vedo effettivamente che quasi tutti gli altri genitori sono proprio "fratelli maggiori" e che non c'e' assolutamente rispetto per il vostro ruolo di insegnanti.
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